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Autore: KStewLover    03/09/2012    20 recensioni
Boston,2012.
In una città risucchiata dall'economia e dal vortice degli affari,Isabella Swan,studentessa ventitreenne agli sgoccioli della sua specialistica universitaria,lavora come assistente in un'agenzia di organizzazione d'eventi,pronta a diventarne un partner vero e proprio.
Isabella sogna il grande amore,quello vero,non corrotto dalla ricchezza, o appartenente all'èlite di Boston,con cui ha spesso a che fare grazie al suo lavoro.
Ma si sa,il principe non arriva sempre in sella ad un cavallo bianco.
...e se quello di Bella fosse l'erede di una delle aziende multinazionali più ricche di tutti gli Stati Uniti d'America?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film, Contesto generale/vago
Capitoli:
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Buonasera a tutte.
Come avevo già annunciato sul mio account fb,ho deciso di iniziare a postare anche questa nuova fanfiction ,nonostante "Una settimana a Parigi" sia ancora ben lungi  dal finire.
Cosa posso dire?
Ringrazio in anticipo chiunque leggerà,commenterà e inserirà questa storia tra le preferite e le seguite. Sono un po' emozionata,perchè in questa storia,come le altre due,ho messo un po' di me stessa. Anche io sogno di diventare un'organizzatrice d'eventi,il lavoro che ho scelto per Bella in questa fanfiction.
Buona lettura a tutte :)




THE WEDDING PLANNER





TWP



CAPITOLO 1

-Nel Gennaio del 1943,il nostro presidente Roosevelt e il primo ministro inglese, Winston Churchill,si incontrarono a Casablanca,dopo il grande successo riportato nella campagna d'Africa. Qui,i due pianificarono l'invasione dell'Italia,e la sua successiva capitolazione,che,come vedremo , avverrà definitivamente nel 1945 .
La lezione per oggi termina qui. Per tutti coloro che sono all'ultimo esame della specialistica , li prego di prendere appuntamento per la sessione estiva ,e di cominciare a prenotarsi già da ora . Buon finesettimana a tutti. -
Ci fu un sospiro di sollievo generale e immediatamente il fastidioso rumore di quaderni e libri richiusi con pesanti tonfi.
Mi passai una mano tra i capelli,imitando le azioni dei miei compagni , il pensiero ancora rivolto alla seconda guerra mondiale e a quanto quell' argomento avrebbe decretato il mio voto finale alla specialistica che ormai ero in procinto di terminare.
-Bella!-
Mi voltai al suono della voce familiare di Jacob,il mio compagno di corso di storia contemporanea . -Ehi,Jake .Non ti avevo visto . Ti sei ricordato di venire a lezione per la prima volta quando il modulo sta per terminare? - scherzai, mettendo la borsa in spalla. Presi il libro di storia fotocopiato e lo strinsi al petto,accigendomi ad uscire .
-Sì , beh, la vedo dura. Credo di essermene accorto troppo tardi . -borbottò,risentito , seguendomi all'esterno .
L'ala orientale del padiglione della University of Boston dove si tenevano le lezioni di scienze umanistiche era incredibilmente affollata . 
Un prato di oltre cinque ettari, soprannominato dagli studenti bostoniani " il polmone verde di lettere e filosofia " ,era illuminato dai raggi solari del pieno pomeriggio . Un leggero venticello sferzava l'aria e le foglie degli alberi del campus universitario , ricordando a tutti che l'estate era in arrivo .
Pur essendo la fine di Maggio, le temperature estive di Boston rientravano nella media rispetto alle altre grandi città degli States. A quanto detto dalla CNN ,nel tg della scorsa sera , la temperatura nella Grande Mela aveva sfiorato i 27 gradi. 
Un clima spaventosamente caldo , per essere solo all'inizio dell'estate. 
- Come sempre , Jake . -risposi,accennando una risata . Tirai fuori il mio coprispalle celeste , intonato all'elastico con cui quel giorno avevo intrecciato i miei lunghi capelli castani , e lo infilai . -Suppongo che tu voglia darlo a Settembre – aggiunsi, lanciando un 'occhiata al mio amico . 
Jacob ...bè , era bello. 
Non per me, ma per il settanta per cento delle studentesse universitarie bostoniane lo era. Alto,muscoloso, abbronzato anche d'inverno,moro ,emanava un fascino latino americano che faceva capitolare molte ragazze . A me,sotto quel punto di vista,era sempre stato indifferente. 
Il mio tipo d'uomo era un altro.
Che poi lui ci provasse con me da una vita,era un altro paio di maniche . 
-Penso proprio di sì .Per il mio indirizzo universitario è importante quest'esame ,Bella.Tu invece...beh,ci sei quasi! -esclamò entusiasta, dando una strizzata alla mia treccia . -Non posso credere che tu abbia finito- aggiunse,guardandomi con ammirazione. 
Arrossii, stringendo i libri al petto . -Già,non dirlo a me. -
- Scommetto che Natasha non vede l'ora che tu vada a lavorare a tempo pieno per lei . Hai già la professione " event manager " stampata a caratteri cubitali sulla fronte . A proposito , devi fare da assistente a qualche ricevimento questo finesettimana ? - chiese,fin troppo interessato. 
Capii dove volesse andare a parare. Ringraziai mentalmente i tanti eventi a cui ero impegnata a fare da assistente durante i finesettimana per il mio capo , in attesa di poter diventare ufficialmente una event manager nell'agenzia più rinomata di Boston . Il mio stage durava da ben due anni, ormai . 
-Ehm , si.Lo sai , amo questo lavoro , ma il lato negativo è che sono sempre impegnata nei finesettimana . -risposi,rifiutando l'invito ad uscire che sicuramente stava per propormi . 
-Oh , certo – Lo vidi deluso per un secondo ,e mi si strinse il cuore , ma poi sorrise. - A quale riccone devi organizzare il matrimonio stavolta? - scherzò . 
Risi,più rilassata anch'io . -Ah, nessun matrimonio stavolta . E' una festa di fidanzamento ... anche se date le proporzioni , per i comuni mortali potrebbe essere considerato un matrimonio di lusso . E' al Lenox – spiegai, riferendomi a uno dei tanti hotel di lusso della città.
Jacob fischiò , accompagnandomi verso la fermata del tram . -Al massimo potrei entrare per fare l'usciere,in quell'hotel . Chi si fidanza ? Voglio sentire gli ultimi gossip dell'élite di Boston ! - 
Scrollai le spalle , disinteressata. -Sinceramente? Non mi interessa . Io penso ad organizzare l'evento , non a chi lo richiede .A parte quando si tratta dei matrimoni,ovviamente . Sono tutti così...snob. Credono di governare chiunque gli sta intorno. Solo perchè il paparino è un notaio o a capo di una multinazionale . - sbottai ,posando i libri su un braccio e dando un'occhiata alla prossima corsa in arrivo del tram . Tre minuti . 
- Tu sì che sarai una vera professionista – asserì Jacob convinto . -La maggior parte delle organizzatrici d'evento cerca di accalappiarsi qualche riccone belloccio e sistemarsi per il resto della vita . -
Scossi la testa ,schifata . -Non fanno altro che sminuire la bellezza di questo lavoro. -Lanciai di nuovo un'occhiata alla piattaforma elettronica. Due minuti . -Jacob,devo salutarti.Prendo la prima corsa,altrimenti arrivo tardi in agenzia . Ci vediamo la settimana prossima , allora – sorrisi , dandogli una pacca sulla spalla. 
Lui sorrise ,raggiante . -Credo proprio di sì. Buon lavoro,Bella - 
Gli sorrisi finchè non lo vidi sparire dietro l'angolo , poi con un sospiro tirai fuori il portafoglio dalla borsa,pronta a timbrare la mia tessera annuale dei trasporti pubblici . 
Il tram arrivò puntuale e salii ,accomodandomi nel primo vagone,vicino al finestrino, osservando distrattamente il panorama attorno a me . 
L'azienda dove lavoravo , la Corin's event manager , era ubicata nel centro storico di Boston . Avevo iniziato il mio stage due anni fa, al termine della mia laurea triennale , per avere esperienza nel settore dell'organizzazione eventi, prima di avere un ruolo tutto mio . In quei due anni, avevo imparato a vivere alla grande il lavoro che adoravo fin da bambina e Natasha ,il mio superiore ,mi adorava. Non faceva altro che ripetermi che ero l'assistente più motivata che le fosse capitata tra le mani. Per quello,alla fine della mia specialistica, sarei entrata di diritto e ufficialmente nella sua agenzia,non più come assistente di altre event managers, ma come una vera e propria organizzatrice d'eventi. 
Quel momento era ormai vicino. 
Sorrisi,contenta dei miei ottimi risultati. 
Quando,cinque anni fa, mi ero trasferita a Boston con mia madre ,dopo il divorzio dei miei genitori,non avrei mai pensato che sarei davvero riuscita a raggiungere il mio obiettivo di sempre.
Eppure ora,ipod nelle orecchie,osservavo la città di Boston scorrermi davanti agli occhi,illuminata dal sole pomeridiano.
Diventare organizzatrice d'eventi era stato un sogno che avevo iniziato coltivare fin dai primi anni del liceo,tutta colpa dei telefilm e dei libri che divoravo in continuazione. 
Ero affascinata dallo sfarzo,dal lusso , e da tutto quello che,con fantasia e immaginazione , si poteva creare . 
I matrimoni in grande stile , i ricevimenti in villa , i viaggi di nozze. 
Non esisteva un evento che non amassi e , nel profondo del mio cuore, ammiravo tutte quelle persone benestanti che potevano permettersi quei grandi ricevimenti in pompa magna. 
Una professione del genere comportava automaticamente una full immersion nel mondo dei ricchi,dei benestanti , perchè,nella maggior parte dei casi,erano loro a richiedere l'intervento di una professionista nell'organizzare un evento. 
Nel mondo normale , le persone organizzavano da sole i propri eventi. 
Tuttavia, la mia ossessione verso quel mondo che ostentava ricchezza e potere da tutti i pori era stata crudelmente spezzata quando avevo iniziato a lavorare come assistente in agenzia. 
I membri dell'agenzia venivano tutti trattati con il massimo rispetto,ma l'atteggiamento di superiorità della maggior parte dei clienti era sconcertante. 
Il più delle volte guardavano dall'alto al basso il catering che si occupava del loro ricevimento; a volte,veniva addirittura rifiutata una mancia in seguito alla caduta di un bicchiere d'acqua. 
Vedevo la mortificazione sui volti di chi,costretto a fare il cameriere per lavoro o per mantenere gli studi,veniva ripreso da uno di loro. 
A quel punto , il mio unico incanto era rimasto organizzare eventi , ma ,in cuor mio,odiavo con tutto il cuore chi li richiedeva . 
O forse, aspettavo semplicemente il mio principe azzurro in sella ad un cavallo bianco . 
Sempre colpa dei troppi libri che leggevo. 
Nessun principe delle favole sarebbe mai arrivato. La realtà era questa : ricchi con i ricchi , snob , infedeli , arroganti , risucchiati dal vortice degli affari ,e la gente normale ...beh, faceva i salti mortali per arrivare alla fine del mese.
Mi riscossi , quando vidi che il tram si avvicinava alla fermata principale del centro storico di Boston . Immersa nei miei pensieri , non mi ero nemmeno accorta che il mio vagone si era riempito di turisti armati di macchinetta fotografica e mappa della città . Sorrisi ,prenotando la fermata , e scesi . 
Percorsi velocemente Charlestown , scansando i turisti e le persone impegnate nello shopping pomeridiano. Quella parte della città era zeppa di boutiques pregiate . 
Ero talmente assorta nei miei pensieri che , varcando la porta di vetro dell'agenzia , andai a scontrarmi contro una ragazza minutina e mora,con i capelli corti. 
-Ouch! - esclamai, passandomi una mano sul mento ,andato a sbattere contro l'acciaio della porta automatica. 
-Oh...mi scusi! - 
La signorina mi guardò terribilmente dispiaciuta,stringendosi la pochette sul ventre. 
Mi bastò dare un 'occhiata al suo abbigliamento per capire che fosse una cliente. Una cliente incredibilmente ricca. 
-Oh ,non si preoccupi -risposi .
Ricorda, Isabella Swan : rispetto ed educazione anche verso i clienti più antipatici. 
Anche se , ad essere sincera, in quella ragazza vedevo tutto tranne snobbismo. Si era addirittura scusata e sembrava davvero dispiaciuta.
-Mi dispiace davvero tanto – ripetè . -Andavo di corsa, non mi sono resa conto che ...-
-Non si preoccupi ,davvero – ripetei,un sorriso spontaneo sulle mie labbra . -Anche io ero sovrappensiero. - 
L'altra signorina annuì ,una piccola risata . -Oh, è l'estate . Siamo tutti più spensierati con l'arrivo delle belle giornate ...- 
Troppo simpatica.Decisamente. 
-Beh, allora vado. Mi perdoni ancora. -
-Oh...oh certo.Buona giornata – la salutai. 
Anche quando si voltò ,continuai a seguirla . Che ragazza bizzarra. 
Non ebbi più dubbi sul suo status sociale quando vidi che un autista le teneva aperta la portiera posteriore di un SUV Mercedes nero. 
Allora,forse , qualche ricco simpatico si salvava ancora. Però .
Accantonai il pensiero e entrai nella hall dell'enorme edificio,rivolgendomi a passo spedito verso il banco informazioni e timbrando il mio badge.
Claire,la segretaria , mi fece l'occhiolino. -Buon pomeriggio Bella. Vieni dall'università? - chiese,scartando una caramellina. 
-Ciao Claire. Sì , storia contemporanea – spiegai sorridendo . -Natasha è in ufficio o è in " missione" ?- scherzai. 
Lei scosse la testa . -E' su . E' infervorata . Alice Cullen è appena uscita di qui , è venuta a sorpresa per controllare gli ultimi dettagli per domani sera. Credo che Natasha sarebbe realmente capace di passare la notte in ufficio , pur di fare in modo che domani sia tutto perfetto . -
Ripensai alla ragazza mora con cui mi ero scontrata . -Oh . Ci siamo scontrate sulla porta. Sembra... simpatica – mormorai,indicando la soglia dell'edificio. 
Lei rise . -Qualcuno si salva,tesoro . -
Annuii . -Beh, raggiungo il capo allora . Non ho intenzione di deluderla , questo è un grande evento , a quanto pare. -
Lei annuì. -Puoi giurarci , piccola. Ti mando su un caffè ,offro io .- mi fece l'occhiolino . -Buon lavoro- 
-Grazie Claire - 
Quando arrivai al ventesimo piano dell'edificio, ovvero l'ultimo , mi accolse il marmo lucido dell'ufficio di Natasha Corin. 
Percorsi il corridoio,ammirando come sempre lo sfarzo di quell'edificio , ancora non credendo che presto avrei avuto un ufficio tutto mio .
Non ci fu bisogno di bussare. Il mio capo era lì, in un tailleur gessato grigio , un foulard attorno al collo e i capelli biondi legati in un elegante chignon.
Trentacinque anni e una raffinatezza unica , mi aspettava con un sorriso sulle labbra ,il telefono all'orecchio,poggiata con la schiena alla scrivania .
Le vetrate dietro di lei ,che prendevano tutte la parete,davano direttamente sul Columbus Park.
Una vista mozzafiato. 
-Esattamente,Josh . La signorina Cullen ha espressamente richiesto un mix tra tulipani color pesca e rose bianche per gli addobbi . Porta i più rigogliosi che hai . Perfetto,a domani. Alle tre al Lenox . Ciao -
Attaccò . -Ciao Bella! Solo due minuti di ritardo. Ti adoro! - rise,componendo velocemente un altro numero. 
Ridacchiai. Lei era decisamente il mio modello di donna. 
-Pronto, David? Sì,sono Natasha . E' appena passata Cullen . Voleva controllare che tutto fosse apposto. Ci tiene moltissimo, è la sua festa di fidanzamento! - esclamò aggiustandosi una ciocca di capelli sfuggita al suo chignon . 
Tentai di reprimere un sorriso , e poggiai la borsa e i libri sul divanetto in pelle nera dell'ufficio . 
Mi sedetti sul bracciolo, allungando l'occhio sulle decine di fogli sparsi sulla sua scrivania di legno lucido. 
- Se tutto andrà secondo i piani , ci chiederà anche di organizzare il suo matrimonio. Ti rendi conto , David? Il matrimonio dell'unica figlia femmina di Carlisle Cullen . Diamine, i Cullen! Il top del top! - 
Al culmine della felicità ,lanciò un urletto. 
A quel punto, non potei non ridere . 
Sapevo qualcosa sulla famiglia Cullen . Non ero una fan del gossip , ma sapevo che Carlisle Cullen era l'azionista più ricco di tutta Boston e del Massachussetts. Secondo Forbes,rientrava tra i sei uomini più ricchi d'America.,con un patrimonio che girava intorno ai cinquanta miliardi di dollari.
Pazzesco. 
L'unica informazione che avevo,era che era a capo della multinazionale Boston Consulting Group,che operava in più campi ,e che ognuno dei suoi due figli maschi si occupava di un'azienda ,esclusa la femmina. 
Alice Cullen . 
Quella ragazza l'avevo trovata davvero a modo . 
Per essere la figlia di uno degli uomini più ricchi d'America , i suoi modi erano assolutamente deliziosi. 
- ... non lo so ,David . L'unica cosa che so è che tutto domani sera dovrà essere perfetto . Sarò lì dopo pranzo con Bella , la mia assistente personale . Sì , ci vediamo lì. A domani . Puntuale -
Natasha attaccò , per poi rivolgermi finalmente la sua totale attenzione . Il suo voltò si aprì in un sorriso radioso , mentre si accomodava sulla sua poltrona . - Bella , domani sarà il giorno più importante per la nostra agenzia. Ne sei consapevole,vero? - domandò retoricamente , cercando affannosamente qualcosa tra le sue cartelline sulla scrivania . 
- Me ne sono vagamente accorta , Natasha -scherzai ,giocando con la mia treccia . -Sai , mi sono quasi scontrata con Alice Cullen mentre arrivavo . Mi ha dato una buona impressione di sè – constatai.
Lei rise ,tirando fuori una cartellina color indaco . Vidi il mio nome scritto sull'etichetta adesiva e capii che erano i "compiti a casa." -Assolutamente . Niente a che vedere con suo padre . Un amore di donna . Tieni ,questo è per te . Dacci un'occhiata entro domani all'ora di pranzo. Alle due al Lenox . Passa l'auto dell'agenzia a prenderti ,ok ?- 
Annuii , aprendo il fascicolo . In prima pagina c'era la scheda tecnica dell'evento organizzato . Alzai un sopracciglio quando vidi il budget complessivo del ricevimento. -Però! Una cosa da niente. -
Si alzò , raggiungendo la piccola lavagnetta del suo ufficio . Prese un pennarello indelebile rosso , lanciandomi un ' occhiata . - Bella, tu sei la mia assistente preferita , e lo sai . Non vedo l'ora che tu entri ufficialmente a lavorare per noi , ma se c'è una cosa che ti manca è la mancanza di informazioni sui nostri clienti. Motivo per cui , nel fascicolo ti ho allegato una piccola descrizione della famiglia Cullen , con evidenziati i gusti particolari della piccola Alice Cullen . Per favore, rivediteli bene stasera . Oh , e domani ti voglio in tailleur, gonna e camicia . Credo che le decoltèes nere di vernice possano andare bene . Professionalità – disse tutto d'un fiato. Iniziò a scribacchiare velocemente sulla lavagnetta . 
-Potrò vestirmi davvero come una event manager? -chiesi a bocca aperta , ancora sconvolta. Raramente era accaduto .
Natasha si voltò per lanciarmi una rapida occhiata. -Certo. Pensavi di presentarti al Lenox in tuta o in jeans? - chiese . -Ora , ricapitoliamo insieme le mansioni da svolgere domani . All'ora di pranzo ,arriverà l'agenzia dove abbiamo ordinato i segnaposto . La signorina Cullen ha espressamente richiesto dei sacchetti di seta e tulle pesca e bianchi ,con il nome contornato da un pastello color pesca...- 
Sorrisi , contenta , e mi lasciai trasportare per tutto il pomeriggio dalla mia grande passione. 
Organizzare eventi.


-- 

Quando tornai a casa ,era ormai sera. Io e mia madre vivevamo in un quartiere tranquillo a metà tra la periferia e il centro di Boston . Non potevo lamentarmi , data la degradazione seria di alcuni quartieri della città .
D'altronde,tutte le grandi città vivevano di questo dualismo : quartieri all'ultima moda,griffati, con grattacieli che svettavano fin su al cielo e quartieri di periferia, abbandonati alla violenza e alla povertà . 
La piccola casa in mattoncini rossi dove vivevamo io e mia madre era adorabile . Era una delle dodici a schiera posizionate lungo un viale alberato ,di fronte un parco dove spesso i bambini del quartiere si fermavano a giocare . La fortuna era che la fermata del tram era poco distante da lì. 
Mia madre Renèe se ne era innamorata all'istante e , grazie al suo lavoro abbastanza ben retribuito – insegnava danza classica alle bambine in una scuola di danza della città – l'avevamo comprata subito dopo il divorzio da papà . 
Altra ennesima differenza che aveva portato mio padre Charlie , vicesceriffo di Forks,piccola cittadina dove pioveva la maggior parte dell'anno ,a mantenere un rapporto non molto amichevole con mia madre. 
Lui ,amante della vita montana , delle semplici cose ,stonava con il carattere di mia madre, solare,allegra , amante della vita di città .
Amavo entrambi , e nonostante vivessi la maggior parte dell'anno con mia madre , quando potevo correvo a trovare il mio caro papà ,nonstante la vita montana non mi aggradasse per niente . 
Quando entrai , la trovai sul divano , intenta a leggere un libro. 
Castana ,alta, con due occhi verdi , sapevo che prima o poi avrebbe trovato qualcuno con cui rifarsi una vita. 
E nel profondo del mio cuore, lo auguravo sia a lei che a mio padre. 
Tutti i figli di genitori divorziati sognavano di rivedere la loro mamma e il loro papà di nuovo insieme ,ma io avevo capito che i miei genitori stavano meglio separati . La loro storia era durata quanto poteva durare , ma le differenze tra i loro stili di vita erano troppo nette. 
-Bentornata tesoro ! - 
Mamma si alzò , stringendomi in un caloroso abbraccio di benvenuto . -E' tutto il giorno che sei fuori . Ti ho cotto una spigola alla piastra e le patate lesse per contorno . Immagino tu sia affamata. Com'è andata la giornata? -indagò ,dandò un 'occhiata al mio libro di storia. 
Sorrisi . -Grazie mamma – Mi diressi in cucina, sciacquandomi le mani sotto il getto freddo dell'acqua del lavandino ,e mi accomodai a tavola . 
L'odore del pesce mi colpì subito .Adoravo il pesce,letteralmente. 
-E' andato tutto bene – masticai con piacere – Domani non prepararmi il pranzo. Devo correre al Lenox ,Natasha vuole che stiamo lì tutto il pomeriggio -Alzai gli occhi al cielo sorridendo. 
-Certo,il fidanzamento di Alice Cullen – mia madre trillò eccitata. - Mia figlia che organizza il fidanzamento di Alice Cullen . La mia bambina prodigio – mormorò ,indicandomi la rivista dove ,in prima pagina , svettava la figura di Alice Cullen ,fasciata in un elegante abito blu ,abbracciata ad un ragazzo biondo,dalla chioma leonina. 
-Mamma , è solo un fidanzamento – mormorai, divertita ma compiaciuta dal suo entusiamo per il mio lavoro. -A proposito, finisco di mangiare e corro su . Devo rivedere qualcosa prima di domani . -
Renèe sorrise . -Sempre così impegnata . E ancora devi iniziare seriamente a lavorare. -
-Già -sorrisi anche io . -A te come è andata oggi? -
Continuammo a discorrere ,fino a quando ,dopo un caffè , decisi che era ora di dare un'ultima occhiata ai miei appunti . -Allora io vado su . Buonanotte mamma . -
-Buonanotte tesoro . Ah,dimenticavo. Ha chiamato Rosalie . Ha detto di richiamarla – mi informò . 
-Va bene - 
Sorrisi e salii le scale,avviandomi verso la mia camera. 
Era il mio piccolo paradiso . Le pareti lilla ,un letto ,un armadio e una scrivania panna e una libreria all'angolo . Un pc portatile era disposto sulla scrivania ,che avevo lasciato disordinata dal giorno prima . 
Dovevo assolutamente trovare tempo per sistemare un po' .
Recuperai in fretta il cordless del telefono di casa e composi velocemente il numero di Rosalie Hale, la mia migliore amica. 
Ci eravamo conosciute grazie al mio quasi lavoro : Rosalie era figlia di due avvocati civili , e , anche se era sicuramente più ricca di me , non era a quei livelli ...bè ,ponendo come esempio, i livelli della famiglia Cullen.
Lei stava bene . 
Tanto che era appena tornata da un viaggio in Polinesia con i suoi genitori. 
Alta,bionda,dalle forme generose , la consideravo perfetta e non solo io .Anche i ragazzi, ed era per quello che ogni settimana sentivo parlare di uno nuovo .
-Bella! -
-Bentornata , cara! - la salutai ,felice di sentire la sua voce . -Allora ,devi raccontarmi tutto. Com'è la Polinesia? Quanti ne hai fatti secchi in una settimana? -scherzai. 
-Oh ,smettila . Non ce n'era nemmeno uno di Boston . Tutti da New York li ho beccati . Ma cavolo ,il paesaggio è favoloso . Un giorno dovremo andarci insieme, Bella - 
Sorrisi . -Oh si,gia mi vedo sdraiata su un lettino a non fare nulla ,di fronte al mare! -
Lei rise . -E tu invece? Sei occupata? Non possiamo vederci nemmeno un'oretta stasera? -chiese,trepidante.
Esitai,nonostante la voglia di vederla fosse forte. Dopotutto,era una settimana che non ci vedevamo .-In realtà,domani avrei quell'evento,ricordi... Natasha mi ha dato qualcosa da rivedere...-
-Oh dai Bella! - esclamò lei . -Un 'ora,non di più ,andiamo a prendere qualcosa a un pub in centro ,nulla di più .Ti passo a prendere io -stabilì ,non concedendomi nemmeno un minimo di dubbio al riguardo. 
-Oh ...oh e va bene. Ma che sia un'ora – chiarii ,sciogliendomi velocemente i capelli e aprendo l'armadio . 
-Aggiudicato! - rise lei e attaccò . 


-E poi ,i cinesi , o quello che sono in Polinesia, non ne ho idea, sono davvero piccolini .Dovresti vederli! Così minuti ...eppure lavorano tutti insieme,un un'organizzazione spaventosa- asserì ,bevendo un sorso del suo Sex on the Beach e lanciandomi un 'occhiata . -Stai bene vestita così . Questa gonna è nuova? -chiese. 
Alzai gli occhi al cielo, finendo di tracannare la mia Coca Cola ghiacciata. 
Rosalie era passata a prendermi,puntuale come aveva stabilito ,e avevamo scelto come meta un pub piuttosto affollato,frequentato dai giovani il venerdì sera .Il motivo era che si trovava in una delle strade più eleganti di Boston ,e non era raro veder passare qualche Mercedes ogni pochi minuti .
Avevo raccattato i primi vestiti che mi erano capitati sotto tiro nell'armadio ,ovvero una gonna di jeans abbinata ad un paio di ballerine nere di vernice,intonate alla maglietta nera . I miei lunghi capelli castani erano sciolti e grazie alla treccia portata tutto il giorno erano incredibilmente ondulati.
-No Rose,solo che non me la metto mai -spiegai ,accavallando le gambe . - Non so,non mi fa impazzire - 
-Invece ti sta benissimo – asserì lei . 
Rosalie era seriamente convinta che io facessi impazzire i ragazzi . Ma ,a dirla tutta,non mi consideravo questa gran bellezza . Sicuramente ,non ero nulla in confronto a lei ,e la povertà della mia vita sentimentale ne era la prova. 
Non ero alta ,tantomeno bionda ; i miei capelli al massimo tendevano al rosso se esposti al sole ,e la mia pelle era molto chiara. Gli occhi erano color cioccolato; sapevo però che il mio corpo aveva le curve apposto . 
- Grazie -le sorrisi con calore . -Tu sei diventata nera – dissi, ammirando la sua abbronzatura. In quel momento,notai un paio di uomini dietro di noi,avranno avuto quarant'anni per uno ,lanciarci uno sguardo di apprezzamento. Notai quello più a destra lanciare uno sguarda alla scollatura della mia maglia,e d'istinto mi coprii. 
-Che ne dici se andiamo? -mormorai ,cercando il giacchetto di jeans che avevo portato dietro,e che ricordai aver lasciato nel sedile posteriore della Merdes rossa di Rosalie. 
-Già? - esclamò delusa ,non notando le risate dei due uomini lì dietro. Si erano accorti del mio sguardo e li vidi fare alcune smorfie di apprezzamento al mio didietro,quando mi alzai per lasciare il bicchiere e la mancia al cameriere. 
Sentii le guance andare a fuoco e abbassai la testa ,intimidita. 
In quei momenti,mi sentivo una gran stupida a pensare di voler trovare il mio principe azzurro. 
Gli uomini, i ragazzi erano quello : sesso, fisico .
La galanteria che cercavo io era scomparsa da due secoli ormai .
O magari non era mai esistita. 
Leggevo davvero troppi libri . 
-Sì Rose. Domani devo alzarmi presto. Devo studiare,e devo ancora ripassare gli appunti di Natasha -borbottai ,incamminandomi verso l'uscita . 
La aspettai fuori ,con uno strano senso d'inquietudine e nel mentre , osservai la folla di persone che aspettavano di entrare in un night club dall'altra parte della strada ,dall'aria molto elegante. 
Due buttafuori vestiti in nero,un auricolare all'orecchio,faceva scorrere la folla,in maggior parte maschile ,con eleganti smoking,lungo un tappeto rosso. 
L'immagine di una donna vestita in un abito rosso fuoco comparve sullo schermo elettronico,seguito dalla scritta "Las Vegas". 
Scossi la testa,disgustata. 
Non c'era poi molta differenza dal pub in cui ero appena uscita. Che fossero due quarantenni con una birra in mano ,o un avvocato in un night club ,rimanevano sempre degli esseri inclassificabili. 
-Ehi bambola! -
Ghiacciai,quando sentii la voce di un uomo e le risate di un suo compagno dietro a me. 
Non mi voltai,sicura che quella voce appartenesse esattamente a uno di quei due dentro al pub .
Ma quanto ci metteva Rosalie? 
Pestai il piede per terra.
Calma Bella,non possono farti nulla,sei in una strada piena di gente. 
-Bambola,guarda che diciamo a te! -rincarò la dose l'altro uomo. Risero entrambi . -Lo sai che hai proprio una bella carrozzeria? -convenne ,ridendo più forte. Sentii le voci più vicine. 
Mi feci più piccola ,continuando a dar loro le spalle.
-Bella,eccomi! Potevi aspettarmi! -
La voce di Rosalie,seppur fosse seccata in quel momento,mi fece tirare un sospiro di sollievo. Camminai velocemente in mezzo alla strada ,volendo raggiungere la Merdedes il più in fretta possibile.Era posizionata poco distante dal night club . 
-Bella insomma,aspetta! -
Sentii i suoi tacchi risuonare sull'asfalto. 
-La tua amica ha fretta ,tesoro. Non apprezza i nostri complimenti. Tu vorresti farci compagnia? -guaì ancora uno dei due,e ,solo quando raggiunsi la portiera della macchina,ancora chiusa,mi tranquillizzai.
Ero fatta cosi. Anche se mi trovavo in una strada affollata,con due buttafuori poco distanti,gli uomini di quel genere mi terrorizzavano . 
Li vidi entrambi avvicinarsi al marciapiede opposto a dove ci trovavamo prima. 
-Io adoro le brune , Barney . La bionda la lascio a te . -rise il primo,lanciandomi un 'occhiata . -Dai tesoro,non fare la remissiva. Hai due tette da sogno ,lasciamele palpare- mormorò ,lasciando la birra che aveva in mano vicino alla serranda abbassata di un negozio. 
Mi morsi un labbro,schifata. -Se provi ad avvicinarti anche solo di un passo, chiamo quei due bodyguards- Indicai i due tipi,che non si erano accorti di nulla. 
Qualche giovane ci lanciò un 'occhiata passando ,ma nessuno si fermò . -Rosalie,apri la macchina - 
continuai .
-Viscidi stronzi – mormorò lei . Avvertii il bip del telecomando e aprii la portiera,pronta a infilarmi dentro ,ma dovetti fermarmi impaurita,quando li vidi avanzare sempre di più .
-Che bella macchina.Possiamo fare un giro? - chiese il secondo ,avvicinarsi alla portiera posteriore.
Sentii il suo alito puzzare di birra,e repressi un conato di vomito ,spaventata all'idea che potessero infilarsi in macchina. 
-Ehi,non ti azzardare ad avvicinarti alla mia macchina! Li chiamo! -
Sentii Rosalie imprecare ,ma,in quel momento ,una voce autoritaria si impose alle mie spalle e a quelle del mio sgradito molestatore. 
-Credo che la signorina abbia rifiutato l'invito .Che ne dite di sparire da qui,prima che chiami la mia guardia della sicurezza e vi faccia sbattere dentro ,posto in cui meritereste di stare? -
A bocca aperta, mi voltai. 
Un ragazzo avvolto in uno smoking nero si stava avvicinando alla scena,osservando con disgusto i due molestatori. Alla luce fioca del lampione,notai quanto fosse incredibilmente bello. 
Spalle larghe , fisico tonico nascosto da quel gran bel completo sicuramente griffato ,capelli color rame spettinati ad arte e due occhi verdi .Aveva la mascella squadrata indurita e osservava con astio la scena. 
Un angelo. 
Per un attimo , i suoi occhi incrociarono i miei ,e potei giurare di aver sentito una scarica elettrica passare tra noi . 
- E tu chi saresti scusa? Torntene da dove sei venuto,damerino – asserì il tipo vicino a Rosalie,riccio ,ridendogli in faccia.
Il ragazzo angelo alzò un sopracciglio incredibilmente perfetto. - Come vuoi,allora- 
Estrasse un cellulare dalla tasca del suo completo,che scoprii essere un i phone, e compose velocemente un numero. 
Si portò con eleganza il telefono all'orecchio . -Dean . Sì,Edward . Due qui fuori al Las Vegas stanno importunando due ragazze. Te ne occupi tu ? Grazie - 
Riattaccò velocemente e mi lanciò un'altra occhiata,prima di rivolgersi ai due uomini. -La mia sicurezza sta arrivando. 
Ora,potete contare fino a dieci e essere chiusi in gattabuia per molestia sessuale , o sparire da davanti la mia vista. Credo che la seconda opzione sia più allettante – disse,con tono alto e imperioso. 
-Cosa diavolo ...- 
I due si guardarono ,e in pochi minuti erano già lontani una dozzina di metri dal punto in cui ci trovavamo .
Era a bocca aperta.
Chi diavolo era questo cavaliere dallo scudo bianco?
- Sarebbe stato divertente vederli contare fino a dieci -mormorò cupo,sistemandosi i risvolti della giacca. Posò di nuovo i suoi occhi su di me .-Stai bene? -chiese . 
Cercai di richiudere la bocca,sconvolta. -Io...-mormorai .-Sì. ..-
-Grazie mille -
La voce di Rosalie ,più sicura della mia ,mi ridiede un po' di controllo . 
In quel momento,il ragazzo sembrò accorgersi anche di lei . -Si figuri . Due belle ragazze non dovrebbero andare in giro tutte sole a quest'ora . Boston non è poi così sicura – borbottò ,riportando lo sguardo su di me. 
Continuammo a fissarci per quello che mi parvero lunghissimi istanti. 
-Edward!Ehi,Edward! Che succede? - 
Mi riscossi,quando vidi arrivare due uomini muscolosi seguiti da un altro ragazzo moro,riccio ,anch'egli fasciato in un completo elegante. 
Si fermarono tutti e tre vicino la macchina di Rosalie,e lo sguardo del ragazzo cadde su di lei .Era anch'egli a bocca aperta. -Cosa diavolo...-
-E' tutto apposto Emmett -chiarì il nostro salvatore, Edward . - Due uomini stavano molestando queste due signorine - 
Vidi i due uomini della sicurezza rilassarsi. 
Sembrava di essere in un film .
-Possiamo andare, allora,suppongo – internvenne quell'Emmett. - Gli altri ci aspettano dentro – mormorò .
Edward annuì , prima di lanciarmi un'altra lunga occhiata . -Attente per la strada , mi raccomando -
-Sì ...e grazie -Rosalie era sconvolta come me ora .Teneva lo sguardo incollato sul ragazzo di nome Emmett.
Edward , il ragazzo angelo,mi lanciò un'altra lunga occhiata,prima di voltarsi insieme agli altri tre e raggiungere un'entrata secondaria del night club . 
La sua figura scomparve in un turbinio di eleganza.

Ed eccoci alla fine del primo capitolo :)

Spero che vi sia piaciuto ,sono qui per tutte le vostre domande!
Ovviamente,sappiamo tutte dove Bella incontrerà di nuovo Edward  u.u
Ci rivediamo nel finesettimana con l'aggiornamento di "Una settimana a Parigi" . 
Un bacione a tutte e buon finesettimana!
Cristina 

PS. Lascio il mio contatto fb,per chi volesse aggiungermi : KStewlover Efp

  
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