Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: elisa85    04/09/2012    11 recensioni
" Vivere. La tua, è solo paura di vivere.
Perchè l'amore fa paura, sai Oscar?
Non desiderare la felicità, quando ciò che desideri è già ciò che hai "
Ed io aggiungere che a volte tutto si racchiude nel trovare la forza e il coraggio dentro di sè e saperla riconoscere la felicità.
Un "What if", abbastanza OOC per le mie corde e spero non troppo per voi che leggerete!
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Senza luce, sotto voce
 





 
 
1- Il tempo guarisce le ferite...e ne crea di nuove

 
 


Non credo di essere del tutto cosciente di come sia stato possibile giungere a questo punto.
A volte non riesco proprio a capacitarmene.
Mi accorgo di vagare in un limbo misto di disperazione e desiderio, dove chi sembra comandare sei tu.
Come sempre. 
O forse più codardamente lascio a te le redini, perchè non ho abbastanza coraggio da sovvertire l'ordine delle cose.
Un attimo mi ritrovo appagato alle porte del paradiso e l'istante seguente riscivolo nelle tenebre, le stesse che sembrano offuscare anche la tua anima.
Sarebbe tutto più semplice se tu ti lasciassi aiutare.
Ma temi le debolezze, temi il più umano momento di sconforto, la fragilità delle emozioni che ci rendono per questo unici.
Ma del resto, sei stata così chiara e risoluta quel giorno, sarebbe sciocco continuare a centillinare e scandire ogni tuo impercettibile gesto o leggera inflessione della tua voce che mi faccia sperare in un tuo ripensamento.
 
" Voglio ritrovare quell'età in cui credevo di essere un maschio! Si, devo farlo!"
 
A distanza di tempo, le tue parole risuonano ancora nella mia mente, occupano i miei pensieri con prepotenza, senza preavviso, inaspettate come un lampo abbagliante che squarcia il buio della notte, come il tuono assordante che irrompe la quiete apparente; come allora.
Ghiaccio nella tua voce.
Ghiaccio nelle mie vene.
 
Quel ghiaccio che mi ha spinto a reagire con fermezza agguantandoti i polsi ed a stringerli nella morsa delle mie mani; la rabbia più cieca mi ha condotto ad urlarti in faccia quella verità troppo scomoda; la paura più nera, che ha preso il sopravvento all'idea per me assurda di poterti perdere per sempre, ha fatto si ch'io oltrepassassi il limite del rispetto che provo per te. 
Folle per il troppo amore.
Si. 
Non vuole essere una giustificazione la mia.
Si può essere malati d'amore? 
Ora, credo di si.
La colpa di questa mia folle mancanza rimarrà sempre una ferita viva nel mio petto, così come so aver scosso violetemente la tua anima. Ed è forse per questo che ti nascondi da me, ora, che non mi permetti più di leggere quel tumulto che si cela dentro di te.
La paura di non poterti fidare più di me vince su tutto?
Nonostante il tempo, fino poco addietro, sembra averci ridato una sorta d'inerzia in cui convivere, tu ora sei una creatura nuova anche per me; oscura come il buio che ti avvolge quando compari e luminosa come solo l'alba di quello che potrebbe essere il domani sa esserlo.
Ed io sono in balia del tuo essere. Oscar.
 
Hai stravolto tutto tra noi ed io immobile non ho fatto nulla per evitarlo. 
Avrei potuto, davvero. Se solo avessi voluto.
Che io sia puramente un egoista?
Che io abbia solamente voluto riscattare in parte quell'amore tanto sofferto?
No. Forse, tu potrai pensare questo.
Quella notte in cui, silenziosa e misteriosa, ti sei intrufolata in camera mia.
Nessuna parola dalle tue labbra.
Nessuna risposta alle mie solite domande di convenienza, miste all'incredulità della tua presenza in quella stanza.
I tuoi occhi folgoranti, incendiati da un ardore che non potevo comprendere.
Nessun ostacolo, nessun tentennamento nel tuo incedere fino ad arrivare dinnanzi a me, fissandomi severamente negli occhi.
Vicina. Troppo vicina.
Il tuo respiro caldo sulle mie labbra.
" ...Oscar...non capisco..."
L'affanno in quelle mie poche parole.
La tua bocca si dischiude appena e il tuo sguardo cade sulle mie di labbra, rubandomi anche la parola.
Oscar che stai facendo...
Catturi il mio labbro inferiore e lo premi con intensità tra le tue, imprigionando in quello stesso istante l'aria nei miei polmoni.
Assaporo il gusto della tua bocca, morbida ed attraente.
Il tuo profumo irrefrenabile si fa strada plagiandomi la mente.
Disorientato, quasi estraneo a tutto quello che sta accadendo, incredulo al punto tale da rimanere pietrificato.
Ti stacchi da me e lo rifai, di nuovo. Ed ancora.
"...Oscar...Perchè? Perc..hè? "
Ancora allibito, non mi capacito da dove sia riuscito a trovare il fiato per farti quella domanda.
Ma il mio cuore deve sapere. Se è vero. Se anche tu mi vuoi, come ti voglio io. Con tutto l'amore che c'è.
Mi fissi senza timore, mentre continui imperterrita.
Ed io lo prendo come un si. 
E ci credo. 
Anche se non l'ho sentito fuoriuscire dalla tua bocca.
Decido di credere ai tuoi gesti.
E bruciano ancora i ricordi, vividi sulla nostra pelle, di quella notte poco lontana a Saint Antoine.
  
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