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Autore: Keros_    04/09/2012    0 recensioni
Scritte per la seconda giornata della SW. ho scelto di utilizzare gli stessi personaggi della storia di ieri.
-Tu non ci vai- Disse quest'ultimo a denti stretti e si poteva capire chiaramente il sangue dentro di lui ribolliva di rabbia e gelosia.
-avevi detto di si- Blaine porto le braccia al petto come segno di difesa.
-prima di sapere che ti venisse a prendere faccia da checca.- contestò subito Sebastian.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Cosa dovevi chiedermi, dolcezza?- Chiese Sebastian con un sorriso malizioso sulle labbra mentre  scendeva la bicicletta di Tom dal marciapiede, per poi portarsi accanto a Blaine e mettergli un braccio sulle spalle. Quest'ultimo portò il suo braccio intorno la vita del marito iniziando a camminare. 
 
 
Davanti a loro Tom e Julienne erano impegnati in una delle loro solite gare a "chi arriva primo"  con le biciclette, mentre Grant si limitava a fare Zig Zag con lo Skateboard non troppo lontano dai fratelli.  Quando Blaine fu Sicuro che nessuno dei figli sentisse iniziò a parlare sicuro che avrebbe dato via a un litigio bello e buono.
 
-Mi ha chiamato Queen oggi.-  Cominciò Blaine portando le labbra al collo di Sebastian. Forse le coccole avrebbero addolcito un po la pillola. 
 
-E..?- Continuò Sebastian senza dare tante attenzioni al bacio sul collo, perché sapeva che quando Blaine faceva così c'era qualcosa sotto. 
 
-Sta organizzando una rimpatriata tra vecchi compagni di scuola e io sono stato nel suo ultimo anno..- Terminò la frase alzando le spalle. 
 
-Ci andremo, era questa la cosa di orribile che volevi addolcire con i tuoi baci al collo?- chiese Sebastian con ironia e continuando a camminare. Perché sapeva che c'era dell'altro. 
 
-Veramente è una cosa senza mariti- Rispose Blaine facendo una smorfia, ma si tranquillizzo subito quando Sebastian, sentendo quelle parole si mise a ridere e a fare spallucce.
 
-Posso andarci?- continuò il moro.
 
-Certo, non sei mica uno dei nostri figli che deve chiedere il permesso-  E terminò la frase dando un delicato bacio sulla fronte del moro.  continuarono a camminare così accoccolati l'uno all'altro. 
 
 
 
-Quand'è la serata?- Chiese dal nulla Sebastian. 
 
-Giovedì sera. Kurt mi viene a prendere alle nove- Blaine disse tutto d'un fitto sperando che il marito non sentisse bene la parola "Kurt" ma purtroppo l'aveva sentita e anche bene. Appena quel piccolo nome di quattro lettere arrivò alle sue orecchie impallidì di colpo e abbassò il braccio dalle spalle del marito per portarlo lungo al suo fianco, così da mettere distanza tra i loro corpi.
 
-Tu non ci vai- Proclamò a denti stretti e si poteva capire chiaramente che il sangue dentro di lui ribolliva di rabbia e gelosia. 
 
-Avevi detto di si- Blaine porto le braccia al petto come segno di difesa.
 
-Prima di sapere che ti venisse a prendere faccia da checca.-  contestò subito Sebastian.  - E poi perché ti doveva venire a prendere lui?-  

Blaine si accorse subito del verbo usato al passato dal marito, segno ch'aveva già preso la sua decisione. Così Blaine si innervosì ancora di più, aveva detto lui stessp che non era uno dei suoi figli e non doveva chiedere il permesso.
 
-Perché è un ristorante fuori Lima, Dista più di mezzora di macchina così si mi ha offerto il passaggio.- in quella risposta si poteva capire dal tono che ovviamente  si stava alterando e poi continuò con - e non devo chiederti il permesso. l'hai detto tu! non sono uno dei tuoi figli.- e con quelle parole Blaine allungò il passo per allontanarsi il più possibile da Sebastian. 
 
Solo in quel momento i due adulti si accorsero che i bambini erano sul ciglio della strada ghiacciata sotto un albero. in meno di un secondo Blaine era già dai figli preoccupato che uno dei tre fosse caduto.
 
Quando anche Sebastian arrivò dove erano accucciati i 4 componenti della sua famiglia notò che Blaine aveva qualcosa stretto al petto tra le mani.

-possiamo tenerlo papà?- Chiese subito Tom a Blaine, rendendo ancora più confusa la figura più alta di tutti. 
 
-Eh papà possiamo?- Continuò a supplicare la bambina.
 
-Si dai papà me ne prendo cura io- all'operazione "Convincimento" si unì anche Grant. 
 
Per tutta risposta alle prediche dei figli Blaine alzò lo sguardo verso l'uomo più alto, per far capire hai figli che non era lui quello da convincere. A quel gesto i tre bambini si voltarono verso l'altro padre e si ci attaccarono alle gambe. 
 
Sebastian non aveva ancora capito di cosa stessero parlando fino a quando Blaine non si scostò le mani dal petto per far vedere al marito un tenero gattino di appena qualche settimana ricoperto di neve. 
 
-Non se ne parla!- Disse in tono severo L'uomo castano chiaro, cercando di far mollare la presa hai figli. 
 
-e dai paààààà!!! ci prenderemo noi cura di lui!! guarda quant'è carino!!-  Quelle parole vennero dette all'unisono dai tre piccoli Anderson-Smythe, e a Blaine si scaldò il cuore.
 
-ho detto no!  e poi avrà un sacco di malattie. Fila !  tutti a casa. Adesso!-  l'ultima parola però non era riferita molto hai figli ma di più all'uomo con gli occhi color oro, a causa della luce dei lampioni, che lo fissava con lo sguardo da cucciolo e un piccolo broncio sulle labbra. Porca miseria era così tenero. 
 
-Se lo lasciamo qui morirà, Sebastian.- Si inserì quest'ultimo con un tono dolce stringendo ancora di più il gattino grigio a se. In quel momento Sebastian provò invidia verso quel grattino, ma si dette subito dello stupido. Non si può provare inviadia per un gattino.
 
-Va bene! ma appena arriviamo a casa gli fate il bagno. Non voglio pulci in casa-  

In quel momento tre piccoli marmocchi si voltarono verso Blaine e iniziarono a saltellargli intorno. In fin dei conti avevano fatto il loro lavoro perché continuare a dargli attenzioni quando le potevano dedicare al tenero gattino?
 
Sebastian prese le due piccole biciclette una rosso fiammante e l'altra rosa e iniziò a camminare dietro la sua famiglia.
 
-Allora come lo chiamiamo?- Chiese Blaine guardando a turno ognuno dei suoi figli. 
 
-io lo chiamerei "dormi nel divano stasera"- Intervenne alla prima occasione Sebastian che si prese le occhiatacce di tutti e quattro. 
 
 
***
 
Dopo aver fatto il bagno al gattino, come aveva ordinato Sebastian, Misero i bambini a letto e Blaine entrò nella stanza da letto per prendere il pigiama e il cuscino per poi andarsene a dormire sul divano. Ma quando stava per uscire fu fermato dalla voce assonnata del marito. 
 
-facciamo così, se non vai alla cena puoi dormire qua stasera e fare di me quello vuoi-  

Nel volto di Blaine si stampò un sorriso, ma non aveva ancona intenzione di cedere.
 
-Preferisco il divano.-  e poi si incammino verso la porta. 
 
-OK OK, facciamo che ti accompagno e ti rivengo a prendere io. ok?- propose l'accordo Sebastian nella speranza che il marito accettasse. fortunatamente il moro non se lo fece ripetere due volte e si sistemò sotto le coperte ma non fece nemmeno in tempo ad adagiarsi completamente sul letto che Sebastian lo aveva già stretto a se. 
 
-Niente più passeggiate per almeno due settimane- Continuò il Castano tra un bacio e l'altro. Blaine rise e poi disse. 
 
-non è  stata così male, abbiamo ottenuto ciò che volevamo e abbiamo aggiunto un nuovo membro alla nostra famiglia- 
 
Ma Sebastian era troppo preso dalle labbra del l'uomo dargli una risposta sensata  così l'unica cosa che disse fu "Miao" facendo le fusa e Blaine non poté far altro che ridere e stringerlo ancora di più a se. 
 
 
 
 

eccomi qua! mi presento. Sono l'idiota che scrive queste cose qui sopra. Allora Amo follemente Seblaine e quindi fatemi sapere cosa ne pensare di questa storiella. Scusatemi per gli errori ma non ho avuto il tempo di rileggerla, lo farò al più presto. 

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un Bacio, 

Keros_
   
 
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