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Autore: hazsfear    04/09/2012    3 recensioni
Tanto prima o poi esce il sole, avevo letto sbadatamente sfogliando un libro a caso che mi era passato sotto mano,della quale ormai non ricordavo più nemmeno il titolo.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sentirai la mia canzone e capirai.


 

Tu dimmi quando finirà, questo vivere a metà.
Mi prendi,mi lasci e poi che sarà di noi.
Stavolta non mi fermerò,la mia vita è un rock’n’roll,
Sentirai la mia canzone e capirai,
cos’è l’amore ma sarà tardi ormai.
 

Non c’è miglior modo di passare un sabato sera invernale, se non seduti sul divano,arrotolati in una coperta con una tazza di cioccolata calda fumante, e la televisione accesa su qualche film da far venire il diabete. Le luci spente, e il tepore che proviene dai riscaldamenti accesi.
Tutto sarebbe migliore, se per puro caso, seduta al tuo fianco c’è la persona che ami, ma a volte questo non è possibile.
Forse perché non è tua, perché è distante, oppure perché è un bambino troppo cresciuto.
Nel mio caso nessuna di queste opzioni è valida.
La persona della quale purtroppo mi sono innamorata è un eterno sbaglio. Continuerà a sbagliare a vita, nonostante tu cerchi di fargli capire cosa c’è che va e cosa non va.
Lui ha sbagliato, quando ha detto di essersi innamorato di me,quando a voluto cominciare una relazione, nonostante il tempo, e tutti fossero contro di noi.
Ma il suo sbaglio più grande lo ha fatto quando, nonostante la nostra relazione,lui si sia portato a letto Janet. Così per svago, forse perché era stufo di amare me, ma la sua scusa è stato ‘ero ubriaco.’ Uno dei soliti.
Ciò nonostante come posso smettere di amare il suo sorriso, la sua voce, i suoi meravigliosi occhi blu, e tutto ciò che rende quel ragazzo così meraviglioso?
Forse esagero dicendo che è tutto sbagliato, cerco solo di auto convincermi, quando in realtà lui è così perfetto in tutto. Per la sua bizzarra fissa per le maglie a righe, per quella risata capace di ovattare i suoni esterni ed è come se tutto il mondo si fosse concentrato nella sua risata.
Come quando un bambino riceve il regalo tanto desiderato per Natale, e ricorderà quel momento come uno dei più belli della sua vita.
Questo briciolo di perfezione di cui mi sono innamorata.
Sorseggiai la mia cioccolata, mentre mi resi conto dopo che le mie guancie erano bagnate da alcune lacrime che avevano fatto le ribelli ed erano scappate dai miei occhi.
Alice hai deciso di staccare dal libro di matematica non di certo per annacquare la tua cioccolata.
Era così insensato,oserei dire tutto. Io e lui, non ci parlavamo da circa due settimane, se non più.
Non contavo il tempo senza lui, perché mi sembrava infinito anche se ad alcuni poteva sembrare poco.
Stupido è pensare che una persona possa tornare. Eppure sarei capace di perdonarlo, forse perché l’amore incondizionato che provo per lui è troppo.
Sentì un ticchettio sulla finestra del salotto, e poi un rumore sempre più forte. Mi girai a guardare, e mi accorsi che aveva appena cominciato a piovere.
Amavo la pioggia,e la malinconia che portava. L’amavo nell’ultimo periodo che tutto senza di lui era così triste e malinconico. Il rumore impercettibile dell’acqua che cadeva sull’asfalto. Le gocce che rimanevano, lasciando i fili d’erba bagnati, e creando un timido effetto ottico, dove le gocce d’acqua attraversate dal sole potevano risplendere passando inosservate. E poi l’arcobaleno,quello che decorava il cielo,se dopo un temporale il sole riusciva a risorgere.
Tanto prima o poi esce il sole, avevo letto sbadatamente sfogliando un libro a caso che mi era passato sotto mano,della quale ormai non ricordavo più nemmeno il titolo.
Mi era rimasta impressa, nonostante la mia poca memoria perché ognuno quel sole poteva interpretarlo a modo suo.
Chi poteva lasciargli il significato più semplice e ovvio, chi invece avrebbe potuto trovare in quel sole, qualcosa di più. In questo caso, il mio sole era quel lui che desideravo poter avere accanto. Quello che nonostante tutto era sempre pronto a difendermi. Quello con cui fino a poco tempo fa studiavo matematica, dato il mio completo fallimento in quella materia. Quel vent’enne bambino, con cui facevo sfiorare le mie labbra.
Sentì uno bussare provenire dalla porta del salotto, pensai fosse la mia immaginazione, se non un allucinazione dovuta al temporale. Mi resi conto della realtà del suono solo quando lo sentì ancora una volta,e una volta ancora, che diventava sempre più insistente. Mi alzai lasciando la coperta sul divano,e la tazza ormai vuota sul tavolino del salotto.
Mi sistemai l’enorme felpa che portavo e aprì lentamente la porta. Dovevo essere prudente. L’aprì e mi ritrovai lui, bagnato,ma che dico,zuppo. Mi scappò un sorriso.
‘Ciao..’ sussurrò grattandosi la nuca con una mano.
‘Ciao..’ sussurrai a mia volta.
‘So che non vorresti neanche vedermi, ma posso entrare?Sai piove..’ abbozzò un piccolo sorriso.
Fu lì che il mio sguardo incrociò di nuovo i suoi occhi azzurri e il mio cuore fu pronto per eseguire un salto mortale, mentre le farfalle nel mio stomaco erano un circo in allestimento. Dovete star calmi,organi. ‘Certo,Louis entra pure.’ Lo squadrai meglio,indossava quegli immancabili jeans rigirati alle caviglie, una maglia a righe che si intravedeva sotto il giaccone pesante.
‘Volevo parlare con te..’ sussurrò appena udibile, ma che io percepì quasi fosse un urlo.
‘Forse è meglio che tu ti dia un asciugata, sei completamente zuppo.’
Sorrise,intimidito. Era nuovo quel suo atteggiamento.
‘Ci sono ancora alcuni tuoi vestiti qui..-sussurrai con una certa malinconia- sono in camera mia, insomma sai dov’è il bagno,e il resto non è la prima volta che entri in casa mia.’ ‘Grazie,Al.’
‘Ti aspetto in salotto.’
Lo vidi salire le scale, e rimasi impalata ad osservare l’andamento del suo corpo. Il fisico che anche da dietro lasciava immaginare la perfezione.
Tornai in salone,presi la tazza e la portai in cucina lasciandola nel lavandino. Sistemai un po’ il casino di libri che c’era sul tavolino, e poi mi risedetti.
Aspettai ferma impalata sul divano, per circa quindici minuti. Quindici minuti che sembravano ore. Doveva parlare con me, e speravo che fosse qualcosa di buono.
Perché necessitavo di lui, era il mio ossigeno ormai.
Scese giù e spuntò in salotto, con un piccolo sorriso stampato sulle labbra. Si sedette accanto a me, e un imbarazzante silenzio ci avvolse.
‘Ecco Alice, vedi..io ho sbagliato,tutto completamente. Forse non sarai disposta a darmi un'altra possibilità, a riavvolgere il nastro e ricominciare, ma ho bisogno di te.’ Si fermò,quasi come se il suo cuore e il suo cervello gli avessero ordinato di smettere di parlare, come per riprendere fiato.
‘Ho bisogno di quella ragazza, con cui facevo l’amore,di quella ragazza che baciavo quando mi andava, di quella ragazza che riusciva a rendermi felice.’
Sentì gli occhi pizzicare,perché quei suoi occhi azzurri così limpidi mi facevano accelerare  il battito cardiaco, e mostravano la sua sincerità.
Eccole ancora, le lacrime ribelli. Ora stavano esagerando, stavano facendo troppo le trasgressive. Siete stupide perché dovete sempre scendere?
‘Sei un fottuto idiota.’ Gli urlai contro lasciando che le lacrime cadessero sempre più. Mi guardò quasi stupito. ‘Spiegami come posso non ricominciare con te, dopo che hai sputato quella frase da canzone d’amore.’ Mi fermai, e mi asciugai le lacrime con la felpa. ‘Sei il mio ossigeno Tomlinson, ti amo troppo per lasciarti andare.’ Sorrise,amavo quel sorriso che faceva invidia al sole. Si avvicinò a me, asciugando con i pollici le lacrime rimaste sulle mie guancie, e strofinò il suo naso con il mio.
‘Credimi,se ti dico che ti amo e non sbaglierò di nuovo.’ Sussurrò ad un passo dalle mie labbra. Le sue parole arrivarono come un soffio di vento.
Si avvicinò ancora finchè non sentì premere le sue labbra morbide sulle mie. Poco dopo le nostre lingue cominciarono a rincorrersi, essendo state separate per troppo tempo.
Il fiato si fece corto, e l’aria cominciava a mancare.
Ma chi aveva bisogno di aria,quando tutto ciò che mi serviva era ad un passo da me.

 


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salve bella gente.
eccomi qua con una os.non ne scrivevo una da parecchio.
louis tomlinson è il mio protagonista maschile.
lea michele quella femminile che all'interno del testo è 
identificata con il nome di alice.
mmh,questa alice,sarà un caso?

la canzone che ho scritto all'inizio se vi dico da dove esce mi riderete in faccia.
è una canzone delle winx,si chiama la mia canzone.
che poi alla fine non c'entra quasi niente perchè è tutto un contro senso.lol
lasciatemi una recensione to make me happy,when skies are grey. *si da me piove*
ora la smetto di rompere,Ales.


 

  
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