I personaggi di questa storia sfortunatamente non mi appartengono, ma sono di prorpietà di Ryan Murphy, sfortunatamente;
questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro. Per chi non li avesse letti ci potrebbero stare dei probabili spoiler riguardanti l'episodio "The Break Up".
Vi consiglio l'ascolto di questa canzone al momento giusto.
Buona lettura.
Darkness before the Limelight.
Buio. Quel nulla che mi portavo dietro da sempre, quel nulla che ormai era la costante della mia vita. Ma quale vita? Non riconoscevo più me stesso, il forte Blaine Andreson che predicava la politica del “Courage” non esisteva più, se ne era andato con Lui quando partì per New York. Era andato a vivere il suo sogno e chi ero io per fermarlo? Io che ormai non ne faccacevo più parte e questo mi ha dilaniato, ma ho preferito vederlo felice che vederlo intrappolato nel mio mondo troppo imperfetto per uno come Lui.
La maggior parte delle volte mi sentivo fuori luogo anche nel mio stesso mondo, visto che aveva perso la sua Luce, avevo provato a rimetter insieme i pezzi che mi erano rimasti, ma sfortunatamente mi era sempre mancato il pezzo più importante.
I miei amici hanno sempre combattuto per quel status di tranquillità tipico della popolarità al liceo, ma tutti pensavano che noi non ne eravamo degni, perché eravamo solo dei perdenti canterini, che avevano solo vinto le Nazionali per due anni di fila. A me questa situazione mi è sempre stata indifferente, ero troppo preso dal mio tormento interiore e poi l’avere persone false che si fingono miei amici solo perché sto in cima a una stupida piramide sociale mi dava il voltastomaco al solo pensiero. Mi ero lasciato trasportare dal corso del nulla e avevo fatto anche vincere mio padre, in quelle battaglie sul definire chi era giusto che amassi, gli ho dato quella soddisfazione perché ero troppo stufo di combattere contro di lui. Non ho mai ammesso quanto ho sofferto, non mi sono mai confidato con qualcuno, i miei problemi potevano diventare fonte di gossip e non volevo dare a nessuno materiale per portarmi ancora più giù, non avrei avuto la forza necessaria per rialzarmi un’altra volta. Come non ho avuto mai voluto mettere nessuno dei miei amici a conoscenza del segreto legato al mio trasferimento e non svelerò mai di aver pianto, abbracciato a Lui, per quei incubi che mi hanno sempre dato il tormento, perché ho imparato a dosare le lacrime e i sorrisi con il tempo, creandomi una maschera che tutt’ora mi è difficile da togliere, l’ho fatto per non dare la soddisfazione di avermi ferito veramente all’uomo che mi ha dato la vita, ma è anche la persona che me l’ha tolta. Li sa solo una persona che non riesco più a nominare ad alta voce, ormai è diventato il mio Lui, perché il ricordo del suono del suo nome mi fa star male, mi ricorda l’ennesima cosa che ho amato con tutto il cuore e che il destino mi ha tolto. Penso che il Karma mi deve un sacco di rivincite, che pensavo che non sarebbero mai arrivate.
Non sapevo se l'avrei rivisto più, ma era solo la speranza di rivederlo che mi ha dato la forza di andare avanti e mi dicevo ogni mattina, quando mi svegliavo da solo nel mio letto divenuto troppo grande per una sola persona: “vivi un altro giorno, forse oggi è quello giusto, forse oggi ti starà aspettando all’entrata come ha sempre fatto. Stringi i denti e combatti”.
I miei incubi mi perseguitano ancora, soprattutto mi perseguita quel giorno in cui l'ho visto per l'ultima volta, dove mi ha lasciato, in quel parco di quella città perfetta. Eravamo entrambi distrutti dalla distanza e ci sentivamo sempre più distanti. Quella gli era sembrata l’unica soluzione. Agli occhi degli altri il nostro era solo l’ennesimo amore adolescenziale non destinato a durare, ma non per me. No. Quel ricordo si sovrappone sempre al suo ultimo giorno al McKinley, quando mi disse che saremmo per sempre stati un noi e io innamorato perso com’ero gli credesti. Ci baciammo molte volte quel giorno, non eravamo mai sazi ed era come se non eravamo in grado di separarci, il nostro Amore non era pronto a quella maledetta distanza.
Quel nostro sentimento era ancora una piccola fiammella, che era cosi brillante per quanto debole, che bastava una leggera brezza per spegnerla, ma quando prende la forza necessaria brillerà per sempre. Io sono rimasto scottato da quella piccola luce, fu il dolore più dolce e più bello che avessi mai provato e se potessi tornare indietro mi brucerei altre mille volte ancora, solo per sentirmi vivo come solo Lui ci riusciva con un solo sorriso.
Non capisco il motivo per cui conservo ancora il cane di Margaret Thatcher, anche adesso che ormai abbiamo preso due strade separate che non si ricongiungeranno mai, ma è una parte di Lui. I mesi passarono e la sua assenza era pesante, ogni giorno sempre un po’ di più, che mi opprimeva sul petto e che mi ha fatto dannatamente male, ma il tempo scorre comunque e non si fermerà mai perché io, un povero comune mortale dal cuore lacerato come tanti altri, mi stavo spegnendo e tantomeno non tornerà mai indietro per darmi l’occasione di dargli quel courage che ci serviva per essere un noi per sempre.
Capisci che il tempo scorre comunque quando ti accorgi che le foglie non sono né più marroni e né più deboli come te, che sono più forti della brezza primaverile che le culla, ma che stanno rinascendo per diventare più forti, e tu le invidi perché vorresti avere la loro forza di rinascere. Ma a differenza loro io mi sono arreso perché lo scorrere del tempo mi ricordava che Lui non era più con me.
Una cosa che mi aiutato a rimettermi in piedi è stata la musica. Lei è l’unica cosa che non mi ha mai abbandonato veramente. Quando sentivo di non farcela più suonavo e mi immaginavo le sue labbra sulle mie. Funzionava, ma per un po’, alla fine mi rimaneva solo il ricordo una dolce illusione.
Gli altri non si erano mai accorti
della mia sofferenza, hanno visto solo il forte Blaine, quello che non
è dilaniato da uno stupido amore, avevano quella presunzione
di pensare che niente e nessuno mi poteva abbattere. Ma sbagliavano. Non
hanno mai notato che la luce nei miei occhi si sia spenta. Non hanno
mai sentito che la mia voce aveva perso quella nota di vita pura e di
amore che ha fatto emozionare tutti quando ho recitato nella parte di
Tony alle superiori. Quella notte mi sentii completo come non lo ero
stato mai, avevo trovato il mio pezzo
mancante e avrei fatto un passo importante. Quella notte
entrambi ci donammo all’altro, eravamo solo noi con le nostre
paure e due cuori che battevano all’unisono. Due ragazzi a
metà che avevano bisogno l’uno
dell’altro per essere un’anima completa. Io fingevo
di essere quello coraggioso, ma fra i due quello
più forte era Lui, mi ha dato la forza di affrontare le mie
paure e che mi ha fatto affrontare mio padre e mi ha fatto anche
avvicinare a mio fratello.
Una volta Coop mi ha detto che l’ha visto in giro per le strade della grande mela, perfetto nel suo completo come sempre, ma era spento. Stava insieme ad un altro, ma sembrava che aveva la mente altrove. L’ha visti baciarsi, ma non ha sorriso nel mezzo come era solito fare con me. Ci ha parlato, gli ha detto che andava tutto bene, il lavoro con Vogue stava dando i suoi frutti, ma neanche la sua voce era brillante come un tempo. Gli ha chiesto di me e mi ha confidato che quando aveva pronunciato il mio nome giura di aver visto un leggero cambiamento nella sua espressione, come se gli era bastato pensare a me per sorridere. Anch’io però non è che mi sono lasciato completamente sopraffare dal dolore, ho provato anch’io a vedermi con qualcuno, ma non sono riuscito ad andare mai oltre al primo appuntamento. Tranne che con Sebastian. Bastian c’è sempre stato da quando mi ha rivisto dopo qualche mese dalla rottura e da lì non mi ha mai abbandonato. Non mi ha mai spinto a superare il limite che mi ero imposto, ma potevo sempre contare su di lui. Non mi pentirò mai di quella scelta di avergli affidato il mio cuore quella sera quando gli raccontai tutto, lui rimase per tutto il tempo in silenzio e mi abbracciò solamente.
Abbiamo dormito quasi ogni
notte insieme, complici i lavori dei miei che li portavano a lavorare
fuori città e mi lasciavano da solo per molto tempo. Ma non
abbiamo mai fatto niente, si limitava a stringermi fra le braccia e io
mi sentivo un po' più completo quando Sebastian era con me.
Era l’unico che si era accorto di qualcosa
all’inizio, quando fingevo anche con lui, però lui
era riuscito ad andare oltre la maschera, e dietro ad essa ha trovato
un me devastato dal dolore.
Alla fine ero riuscito a
dimenticare un po’ di quel vecchio noi per
crearne uno nuovo. Ero riuscito a crearmi una nuova vita senza di Lui,
ma una con Sebastian. Non ci potevamo definire una coppia a quel tempo,
lo sembravamo agli occhi dell’altri, che si fermano sempre
alle apparenze, ma lui non ha voluto perché non ero pronto.
Mi sono stupito quando mi ha detto che lui ci sarebbe sempre stato, ma
io dovevo fare chiarezza su chi veramente volevo. Se io ero pronto a
dimenticarmi di Lui e ad andare avanti lui sarebbe stato lì
per amarmi completamente come aveva fatto finora. E così
è stato.
Sebastian mi aveva spronato a fare
domanda di ammissione alla Julliard perché non potevo non
sfruttare quella mia naturalezza nel suonare e poi mi ha sempre detto
che io ero nato per il palco, e perciò mi aveva convinto a
ritornare a New York, in quel posto che mi aveva reso incompleto. Ma
lui ha preso il mio fragile cuore e ha curato tutte
le ferite. Mi ha aiutato ad andare avanti. Dopo anni mi sentivo felice
e vivo. Avevo scelto Sebastian. Avevo scelto un diverso tipo di futuro,
lontano da Lui, ma che comunque mi ha sempre soddisfatto. Mi tenevo
impegnato alla Julliard, studiavo per diventare un musicista, ma non ho
voluto abbandonare il teatro. Quindi con un po’ di
difficoltà e un buon piano di studi ero riuscito a fare
tutto. Quando sentivo la luce del riflettore che mi riscalda la pelle e
quei piccoli granelli di polvere che sembrano danzare al ritmo della
musica del mio pianoforte mi sentivo a casa, mi sentivo perfetto.
Alcune volte penso che ha fatto la scelta giusta, quella di lasciarmi.
Forse un giorno riuscirò ad incontrarlo e a ringraziarlo. Al
liceo avevo fatto ruotare la mia vita attorno alla sua, come un
satellite che gira intorno al suo pianeta e non può fare
nient’altro che questo. Per me lui era diventato la mia
ragione di vita, ma non era solo questo, ma molto di più.
Era la mia famiglia.
Era il mio migliore amico.
Era il mio confidente.
Era l’amore della mia vita.
Era la spalla su cui piangere
e l’abbraccio
che ti consola.
Era l’aria necessaria per vivere.
Era il battito del mio cuore.
Era tutto per me.
Una persona cosa fa quando non ha
più ragioni per vivere? Deve provare ad affrontare questo
suo inferno interiore e venirvi fuori più forte di prima.
Andare avanti fino a quando non si vede una nuova luce che ti dia la
voglia di vivere. E io l’avevo trovata. Era di un verde
brillante come gli occhi di Sebastian. Che brillavano solo per me in
quel modo. Posso dire che l’ho amato veramente, ma non
completamente. Ho un brutto difetto io, quello di mantenere sempre le
promesse. Gli ho promesso di amarlo per sempre e lo farò.
Bastian lo sa, ma sembrava che gli bastasse essere il possessore di un
cuore a metà. Ha sempre avuto la convinsione che un giorno
sarebbe riuscito a guarirmi anche il cuore. Io non ci ho creduto molto,
ma ho credo in lui.
Le ferite del cuore si curano solo con il tempo, e lui ogni sera
provava a curarle con il suo amore, facendomi sentire perfetto e amato.
Mi sono sempre odiato per questo, lui mi ha sempre amato completamente
e io non riuscivo a farlo, troppo legato a un passato che non mi voleva
abbandonare.
Mi ricordo che il giorno della mia
prima ero tesissimo, avevo la parte da protagonista e avevo la fottuta
paura di sbagliare. Ma quando ho mosso il primo passo sul palcoscenico,
illuminato solamente da un solo riflettore, ho avuto una scarica di
adrenalina che mi attraversato tutto il corpo. Mi è entrata
dentro e mi ha risvegliato. Mi sono sentito pronto, sia per affrontare
il pubblico e sia per affrontare la mia nuova vita. Quando puntavo il
mio sguardo su quello del pubblico mi fermavo sempre su un paio di
occhi verdi illuminati dalla gioia, perché aveva capito che
ora ero solo suo. Mi ero fermato talmente tanto tempo sui suoi occhi da
non accorgermi che un paio
di occhi celestiali non mi avevano mai perso di vista, ma questi erano
pieni di rimpianti, perché aveva capito anche non ero
più solo suo come un tempo.
Quella notte amai Sebastian con tutto me stesso, per la prima volta, perché eravamo diventati ormai un nuovo “noi”. Non perfetto come il mio primo, ma era comunque perfettamente imperfetto.
Anche quando penso che finalmente
ha abbandonato i miei pensieri, il suo ricordo troverà
sempre un modo per farmi presente la sua presenza eterna. Ma ormai era
tutto finito e io
stavo incominciando a rinascere dalle mie ceneri.
So this is what you meant
When you said that you were spent
And now it's time to build from the bottom of the pit
Right to the top
Don't hold back
Packing my bags and giving the academy a rain check
Ma
è proprio quando sembra che tutto si stia sistemando che Lui
rientrò nella mia vita e mi fece crollare di nuovo tutte le
mie certezze. Arrivò con in mano le nostre rose gialle e
rosse, come quella volta, mi aveva aspettato fuori dal teatro. Come
faceva a sapere che a quell’ora io avevo le prove me lo
chiedo ancora. Mi aveva portato delle rose consumate, che ci
assomigliavano. Mi disse che me li voleva dare la notte della prima, ma
non aveveva trovato il
dannato coraggio di
bussare alle porte della mia nuova vita. Mi aveva visto così
felice abbracciato a Sebastian, e quando pronunciò il suo
nome la sua voce si incrinò, prova delle lacrime che stava
trattenendo. Mi chiese scusa per tutto il dolore che mi aveva
causato. Mi disse che era felice per me, che finalmente avevo trovato
il mio meritato posto per poter brillare. Che mi merito il meglio. Poi
si allontana e scappa da me per l’ennesima volta, sembra che
ormai era diventato bravo a farlo. Ma questa volta riesco a fermarlo.
Lo chiamo e il suo nome si libera nell’aria dopo tanti anni.
E mi era mancato il pronunciarlo, mi era sempre piaciuto il suo suono.
I
don't ever want to let you down
I
don't ever want to leave this town
'Cause
after all
This
city never sleeps at night
Si
blocca sul posto e poi i nostri occhi si incontrano come la prima
volta. Come quando si era finto uno di noi ed era stata la spia
più imbranata di sempre, e l’ho trovato adorabile
fin da subito, però ho messo più tempo a carpire
quanto l’amavo. Ci ho lettoo dentro la stessa paura di essere
scoperto, come quella volta, ma quella volta cosa mi nascondeva? Lo
invitai a prendere un caffè, come nostra vecchia abitudine,
non potevo più averlo come amante, ma mi era mancato il mio migliore
amico. Non rifiutò il mio invito, so che non lo
avrebbe fatto mai. Camminammo vicini, ma non abbastanza da sfiorarci.
Non parlammo neppure, entrambi eravamo troppo presi dai propri
pensieri. Ma alla fine si eri fermato e mi aveva detto che gli dovevo
dire se alla fine ero riuscito a perdonarlo, perché lui non
voleva farmi del male, ma aveva paura, e quando si ha paura si fanno
cose che non faresti mai normalmente, quando hai paura ti freghi delle
conseguenza. Gli presi la mano e gli dissi guardandolo negli occhi che
non l’ho mai odiato, per quanto ci avessi provato, e Dio solo
lo sa quanto c’avessi provato, ma il mio amore per lui era
troppo forte. Mi ha guardato con gli occhi pieni di quelle lacrime mai
versate e mi sorrise.
It's
time to begin, isn't it?
I
get a little bit bigger, but then I'll admit
I'm
just the same as I was
Now
don't you understand
That
I'm never changing who I am
L’ho visto rilassarsi sotto al mio tocco leggero e quando gli
ho lasciato la mano ho notato un particolare che mi lasciò
senza parole. Non ero l’unico quindi che era andato avanti,
ovviamente no, ero stato stupido solamente a formulare un pensiero del
genere. Aveva una fede al dito e io non ne sapevo niente. Niente. E forse era
proprio questo che mi ha fatto più male, era come se mi
avesse dimenticato, come se non fossi stato niente per lui. Ma come suo
solito riuscì a leggere il flusso dei miei pensieri e mi
disse scusa, un’altra volta ancora. Poi era diventato
più serio e mi pregò di capirlo, di provarci
almeno, perché una fede non cambia le cose. Un anello non
cambia le persone, perché lui era sempre il Kurt che ha
conosciuto su quella scalinata della Dalton, il suo migliore amico. Gli
sorrisi e gli feci cenno di continuare la nostra camminata. Avevo un
dannato bisogno di un caffè e di un posto a sedere per
apprendere tutto ciò che mi ero perso della sua vita.
So this is where you fell
And I am left to sell
The path to heaven runs through miles of clouded hell
Right to the top
Don't look back
Turning to rags and giving the commodities a rain check
I
don't ever want to let you down
I
don't ever want to leave this town
'Cause
after all
This
city never sleeps at night
Non
so perché aveva sentito il bisogno di dirmi tutto
ciò che mi ero perso lungo il tragitto, ma mi
raccontò tutto. Mi raccontò di come ha conosciuto
suo marito, di come l’ha aiutato a rimettersi in piedi,
perché anche lui ne era uscito spezzato. Insieme si sono
costruiti la loro vita, con calma. Non è stato tutto
perfetto fra loro, hanno avuto le loro discussioni perché
Kurt non riusciva a lasciare andar via il mio ricordo e suo marito
doveva vivere con il mio fantasma e non l’accettava. Ma hanno
superato tutto e piano piano il mio ricordo si era affievolito,
diventando quasi invisibile, coperto dal suo amore che provava per suo marito.
Lui era felice con lui ed era veramente innamorato, lo si vedeva
chiaramente dagli occhi, quegli occhi troppo puri che non nascondevano
mai la verità. Ma aveva qualcos’altro da dirmi, ma
non sapeva come farlo. Si tormentava le mani e quello era un chiaro
segno per me, ho sperato che le piccole cose che lo caratterizzavano
fossero rimaste intatte nel tempo. Ero felice per lui, ma ogni sua
piccola rivelazione o un piccolo radiante sorriso legato a un ricordo
piacevole legato al suo Phill mi faceva male come mille piccoli pezzi
di vetro che mi perforano la pelle. Ma si sa la strada per il Paradiso
è in salita e per passarci prima si deve attraversare
l’inferno dei tuoi incubi. Il nostro ricordo non mi doveva
destabilizzare, non adesso. Mi dovevo concentrare su Sebastian se
volevo venir fuori a questo incontro.
It's
time to begin, isn't it?
I
get a little bit bigger, but then I'll admit
I'm
just the same as I was
Now
don't you understand
That
I'm never changing who I am
Lo
Starbucks vicino al centro commerciale quel giorno non mi
sembrò mai più bello. Dovevo far mente locale di
tutto quel fiume di notizie che Kurt mi aveva appena detto e mi dovevo
preparare per il seguito. Mi disse di andare a prendere il posto mentre
lui si occupava delle ordinazioni, solo dopo pensai che non gli avevo
detto ciò che volevo realmente. Però forse non mi
dovevo preoccupare dell’ordinazione perché mi
portò il mio vecchio caffè, il mio fidato medium
drip con un pizzico di cannella, Seb adora quando la mia bocca sa di
quella spezia. Per un certo momento l'ho visto preoccuparsi,
perché ero troppo assorto nell’osservare il
caffè, pensò che forse ero a disagio
perché non mi piaceva e che lui si era sbagliato e
mi chiese subito conferma perché era più che
sicuro di aver azzeccato l’ordine giusto. Gli feci cenno di
no con la testa, non me lo aspettavo che se lo ricordasse ancora, in
quel momento pensai al suo notfat mocha, ma non lo dissi solamente
nella mia mente, ma anche ad alta voce perché il suo sorriso
si fece ancora più luminoso. In quanto gusti non eravamo
molto cambiati io e lui. In quel pomeriggio ci raccontammo tutto quello
che ci eravamo persi della vita dell’altro. Ma ad un certo
punto la magia finì perché
il suo telefono squillò. Quando lesse il nome sul telefono
sorrise ancora, ma era uno di quelli veri che farebbero impallidire
anche il sole per la loro disarmante bellezza. Non capii con chi stesse
parlando, ma sicuramente era una persona molto importante per lui.
Quando chiuse la telefonata lo vidi splendente, non gli feci alcuna
domanda, forse ero solo spaventato di ricevere una risposta. Ma quando
la porta del bar si aprii la verità mi venne incontro e
capii chi era quell’amore con cui stava parlando. Un bambino
dai disarmanti occhi celesti, chiari come quelli dell’uomo
che avevo di fronte, gli era venuto incontro e lo chiamò
papà, mentre un altro uomo lo guardava come se fosse la cosa
più perfetta al Mondo, e lo è. Forse aveva
ragione: non capirò mai.
This
road never looked so lonely
This
house doesn't burn down slowly
To
ashes, to ashes
Mi
sentii così fuori luogo, avevo davanti l’uomo che
occupava il mio posto
in quella vita che avevamo programmato quando eravamo giovani e
innamorati persi. Mi sento in fiamme, come se quella fiammella sia
rinata più forte di prima, ma il problema è
questa volta sono solo io quello che la sente. Mi bruciò le
carni e sentii come se tutto il mio mondo mi stesse scivolando tutto
fra le mani, come cenere. Sebastian riuscirà a salvarmi anche
adesso?
It's
time to begin, isn't it?
I
get a little bit bigger, but then I'll admit
I'm
just the same as I was
Now
don't you understand
That
I'm never changing who I am
Mi
presentò alla sua famiglia
e mi disse di rimanere, ma io gli risposii che era giunta
l’ora di andarmene, anch’io avevo la mia famiglia
di cui mi dovevo occupare. Volevo solo sentire la voce di Sebastian che
mi sussurrava di amarmi per quello che ero. Volevo solo rifugiarmi fra
le sue braccia e sentire il mio cuore battere all’unisono con
il suo. Volevo inebriarmi del suo profumo che sapeva di amore ed erba
appena tagliata che mi faceva sentire al sicuro. Volevo vedere se ero
rimasto distrutto ancora da questo mio dannato sentimento che il mio
cuore si ostina ancora a provare, anche dopo tutto il dolore che ha
sopportato. Però è una cosa che non
può non fare, saremo sempre legati in un modo o
nell’altro.
*****
«A
cosa pensi?»
«A
tutte le volte che mi hai salvato»
Mi
piacevano quei momenti dove regnava la tranquillità, erano
rari, ma non li avrei
cambiato niente della mia vita per niente al mondo. Poi di prima
mattina era più bello del solito il mio Bastian, con quei
capelli un po’ schiacciati sulla sinistra e con quei smeraldi
velati ancora di
sonno.
«Sono
solo stato il tuo Courage che avevi smarrito, ma
poi l’hai ritrovato»
Non
gli rispondo, ma mi stringo di più nel suo abbraccio, mentre
lui continua a
massaggiarmi la schiena con la mano che non è legata alla
mia.
«Perché
le continui a raccontare quella storia del principe dagli occhi
azzurri?»
«Non
lo so. – faccio
una pausa e poi
aggiungo –
Le racconto anche la storia
del principe figo dagli occhi verdi che salva il povero menestrello di
corte da
un destino che gli aveva tolto tutto e non ti lamenti mai»
«Chissà
chi è quel principe?»
«Prova
ad indovinare»
Questa
volta è lui quello che non mi risponde, ma trova un altro
modo più
interessante per
rispondermi. Mi si avvicina e mi bacia, quei baci leggeri che adoro,
poi
mi sfiora solo le mie labbra con le se e mi dice «Ho sempre
trovato noiosi gli
indovinelli semplici. Possiamo continuare il discorso di questa notte,
non
penso di aver capito bene una cosa»
Non
mi lascia il tempo di ribattere che mi ritrovo la bocca impegnata in
altro,
questa volta in un bacio più profondo, ma non meno perfetto.
Trovo tutta la
forza per allontanarlo, e me ne serve tanta per farlo.
«Si
sveglierà fra poco, non voglio bloccarle
la crescita»
Lo
sento ridere, ma non da molto peso a quello che ho detto e continua a
baciarmi
in quel modo che ci mette solo una manciata di secondi per mandarmi
fuori di
testa. Per nostra sfortuna o fortuna, dipenda dai punti di vista, una
vocina ci
richiama ai nostri doveri da papà. Appena si
sveglia bussa sempre alla porta
nostra perché vuole stare un po’ nel lettone con
noi ed è sempre in cerca di
coccole la mattina, mi ricorda vagamente qualcuno di mia conoscenza,
dopo tutto è sua
figlia biologica e la prova sono gli occhioni verdi e i lunghi capelli
biondi,
li aveva anche lui di quel colore quando ero piccolo. Come prima cosa
cerca
sempre le braccia di Sebastian e poi ci da il buongiorno con un bacio
sulla
guancia. Non pensavo che una volta che ero riuscito a fare chiarezza
nel mio
cuore e donarlo completamente a Sebastian, avrei potuto amare nello
stesso modo
un’altra creatura perfetta quanto lui. In quelle mattine
capivo quanto in
realtà ero stato fortunato e che il dolore fa parte della
vita, perché se non
avessi sofferto in quel modo forse lui non si sarebbe mai avvicinato in
quel
modo intimo a me e ora non saremmo questa bellissima famiglia.
«Daddy
mi racconti ancora la favola del menestrello che dopo aver sofferto
tanto
ritrova la sua luce?»
«Charlotte
dobbiamo prepararci per andare a scuola»
«Ma
papà daddy non ci mette tanto»
«Lottie
ha ragione papà»
«Abbiamo
tutto il tempo che vuoi quando ritorni da scuola»
Se
fisicamente è tutta Sebastian, caratterialmente è
uguale a me. Bastian mi fa
sempre notare che il broncio di nostra figlia è uguale al
mio quando mi impunto,
ma Bastian non poteva farle cambiare idea come fa con me.
«Dai
andiamoci a vestire, che forse abbiamo il tempo per una
storiella»
Detto
questo mi regala uno di quei sorrisi che mi fa chiedere sempre se mi
merito
tutta questa perfezione, le porgo la mia mano che lei afferra, con
quelle sue piccoline, senza pensarci due
volte. Provo ad alzarmi ma l’altra mano è ancora
fra quella di Seb che mi tira
a sé per un altro bacio prima di lasciarmi andare e gli
sussurro a fior di
labbra un dolce “Ti amo” e anche lui mi regala un
altro sorriso perfetto.
Quando
ho Charlotte in braccio Sebastian mi dice «Ti amo
anch’io» questa volta sono io
che gli sorrido e mi mima un “per sempre”, ma
questa volta non ho paura di
crederci, so che è così.
«Daddy,
come si chiama la luce che piace tanto al menestrello quando suona?»
«La
luce della ribalta, tesoro»
Il
vero significato di questa storia lo sappiamo solo io e Seb, ma le
sarà svelato
quando avrà il suo primo problema d’amore, e le
faremo capire che dopo un sacco
di buio troverà sempre una nuova luce che brilla solo per
lei.
THE END.
Note dell'Autrice:
Buona Seblaine Week a tutti!
"Ma che hai contro la Klaine?!" - cito la beta - Klainers non uccidetimi non ho nulla contro di loro! Sono una di voi, anche se non sembra... Giuro questa all'inizio era una Klaine post-rottura e che alla fine si rincontravano a New York dopo il primo spettacolo di Blaine e ricadono nel vortice del loro meraviglioso amore, ma c'è un "ma"! Il problema è che Grant mi ha rovinato quel poco di sanità mentale che mi era rimasta e si intromette sempre nei miei pensieri sotto forma di Sebastian, e a metà strada ho modificato la trama della storia e ho scritto la mia seconda Seblaine, prima o poi ritornerò sulla retta via *consola Grant*.
Ho intitolato la mia storia "Darkness before the Limelight" perché significa letteralmente "Buio prima della luce della ribalta" - dove il buio rappresenta la vita senza il suo Kurt e la luce rappresenta la vita nuova che ha costruito con Sebastian - poi le luci della ribalta illuminano l'attore durante lo spettacolo, e sono prorpio queste luci che hanno fatto capire a Blaine di andare avanti e gli hanno fatto chiarezza nel cuore. Alla fine sia Blaine che il mio Kurt hanno avuto il loro lieto fine con le persone che li amano. Separati, ma completi. Spero che vi sia piaciuta.
Grazie a te che hai letto e un grazie va anche alla mia beta.
Alla prossima
_Beth :)
PS: Per chi sta leggendo l'altra mia storia Boy B aggiorno più tardi