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Autore: MissBethCriss    04/09/2012    0 recensioni
Detto questo mi regala uno di quei sorrisi che mi fanno sempre chiedere se mi merito tutta questa perfezione, le porgo la mia mano che lei me la afferra, con le sue piccoline, senza pensarci due volte. Provo ad alzarmi ma l’altra mano è ancora fra quella di mio marito che mi tira a sé per un altro bacio prima di lasciarmi andare e gli sussurro a fior di labbra un dolce “Ti amo” e anche lui mi regala un altro sorriso perfetto, gemello di quello di nostra figlia.
Quando ho Charlotte in braccio lui mi dice «Ti amo anch’io» questa volta sono io che gli sorrido e poi mi mima un “per sempre”, ma questa volta non ho paura di crederci, so che è così.
«Daddy, come si chiama la luce che piace tanto al menestrello quando suona?»
«La luce della ribalta, tesoro»
Il vero significato di questa storia lo sappiamo solo io e lui, ma le sarà svelato quando avrà il suo primo problema d’amore, e le faremo capire che dopo un sacco di buio troverà sempre una nuova luce che brilla solo per lei.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Sebastian Smythe
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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I personaggi di questa storia sfortunatamente non mi appartengono, ma sono di prorpietà di Ryan Murphy, sfortunatamente;

questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro. Per chi non li avesse letti ci potrebbero stare dei probabili spoiler riguardanti l'episodio "The Break Up".

Vi consiglio l'ascolto di questa canzone al momento giusto.

Buona lettura.

Darkness before the Limelight.

Buio. Quel nulla che mi portavo dietro da sempre, quel nulla che ormai era la costante della mia vita. Ma quale vita? Non riconoscevo più me stesso, il forte Blaine Andreson che predicava la politica del “Courage” non esisteva più, se ne era andato con Lui quando partì per New York. Era andato a vivere il suo sogno e chi ero io per fermarlo? Io che ormai non ne faccacevo più parte e questo mi ha dilaniato, ma ho preferito vederlo felice che vederlo intrappolato nel mio mondo troppo imperfetto per uno come Lui.

La maggior parte delle volte mi sentivo fuori luogo anche nel mio stesso mondo, visto che aveva perso la sua Luce, avevo provato a rimetter insieme i pezzi che mi erano rimasti, ma sfortunatamente mi era sempre mancato il pezzo più importante. 

I miei amici hanno sempre combattuto per quel status di tranquillità tipico della popolarità al liceo, ma tutti pensavano che noi non ne eravamo degni, perché eravamo solo dei perdenti canterini, che avevano solo vinto le Nazionali per due anni di fila. A me questa situazione mi è sempre stata indifferente, ero troppo preso dal mio tormento interiore e poi l’avere persone false che si fingono miei amici solo perché sto in cima a una stupida piramide sociale mi dava il voltastomaco al solo pensiero. Mi ero lasciato trasportare dal corso del nulla e avevo fatto anche vincere mio padre, in quelle battaglie sul definire chi era giusto che amassi, gli ho dato quella soddisfazione perché ero troppo stufo di combattere contro di lui. Non ho mai ammesso quanto ho sofferto, non mi sono mai confidato con qualcuno, i miei problemi potevano diventare fonte di gossip e non volevo dare a nessuno materiale per portarmi ancora più giù, non avrei avuto la forza necessaria per rialzarmi un’altra volta. Come non ho avuto mai voluto mettere nessuno dei miei amici a conoscenza del segreto legato al mio trasferimento e non svelerò mai di aver pianto, abbracciato a Lui, per quei incubi che mi hanno sempre dato il tormento, perché ho imparato a dosare le lacrime e i sorrisi con il tempo, creandomi una maschera che tutt’ora mi è difficile da togliere, l’ho fatto per non dare la soddisfazione di avermi ferito veramente all’uomo che mi ha dato la vita, ma è anche la persona che me l’ha tolta. Li sa solo una persona che non riesco più a nominare ad alta voce, ormai è diventato il mio Lui, perché il ricordo del suono del suo nome mi fa star male, mi ricorda l’ennesima cosa che ho amato con tutto il cuore e che il destino mi ha tolto. Penso che il Karma mi deve un sacco di rivincite, che pensavo che non sarebbero mai arrivate. 

Non sapevo se l'avrei rivisto più, ma era solo la speranza di rivederlo che mi ha dato la forza di andare avanti e mi dicevo ogni mattina, quando mi svegliavo da solo nel mio letto divenuto troppo grande per una sola persona: “vivi un altro giorno, forse oggi è quello giusto, forse oggi ti starà aspettando all’entrata come ha sempre fatto. Stringi i denti e combatti”.

I miei incubi mi perseguitano ancora, soprattutto mi perseguita quel giorno in cui l'ho visto per l'ultima volta, dove mi ha lasciato, in quel parco di quella città perfetta. Eravamo entrambi distrutti dalla distanza e ci sentivamo sempre più distanti. Quella gli era sembrata l’unica soluzione. Agli occhi degli altri il nostro era solo l’ennesimo amore adolescenziale non destinato a durare, ma non per me. No. Quel ricordo si sovrappone sempre al suo ultimo giorno al McKinley, quando mi disse che saremmo per sempre stati un noi e io innamorato perso com’ero gli credesti. Ci baciammo molte volte quel giorno, non eravamo mai sazi ed era come se non eravamo in grado di separarci, il nostro Amore non era pronto a quella maledetta distanza. 

Quel nostro sentimento era ancora una piccola fiammella, che era cosi brillante per quanto debole, che bastava una leggera brezza per spegnerla, ma quando prende la forza necessaria brillerà per sempre. Io sono rimasto scottato da quella piccola luce, fu il dolore più dolce e più bello che avessi mai provato e se potessi tornare indietro mi brucerei altre mille volte ancora, solo per sentirmi vivo come solo Lui ci riusciva con un solo sorriso.

Non capisco il motivo per cui conservo ancora il cane di Margaret Thatcher, anche adesso che ormai abbiamo preso due strade separate che non si ricongiungeranno mai, ma è una parte di Lui. I mesi passarono e la sua assenza era pesante, ogni giorno sempre un po’ di più, che mi opprimeva sul petto e che mi ha fatto dannatamente male, ma il tempo scorre comunque e non si fermerà mai perché io, un povero comune mortale dal cuore lacerato come tanti altri, mi stavo spegnendo e tantomeno non tornerà mai indietro per darmi l’occasione di dargli quel courage che ci serviva per essere un noi per sempre.

Capisci che il tempo scorre comunque quando ti accorgi che le foglie non sono né più marroni e né più deboli come te, che sono più forti della brezza primaverile che le culla, ma che stanno rinascendo per diventare più forti, e tu le invidi perché vorresti avere la loro forza di rinascere. Ma a differenza loro io mi sono arreso perché lo scorrere del tempo mi ricordava che Lui non era più con me. 

Una cosa che mi aiutato a rimettermi in piedi è stata la musica. Lei è l’unica cosa che non mi ha mai abbandonato veramente. Quando sentivo di non farcela più suonavo e mi immaginavo le sue labbra sulle mie. Funzionava, ma per un po’, alla fine mi rimaneva solo il ricordo una dolce illusione. 

Gli altri non si erano mai accorti della mia sofferenza, hanno visto solo il forte Blaine, quello che non è dilaniato da uno stupido amore, avevano quella presunzione di pensare che niente e nessuno mi poteva abbattere. Ma sbagliavano. Non hanno mai notato che la luce nei miei occhi si sia spenta. Non hanno mai sentito che la mia voce aveva perso quella nota di vita pura e di amore che ha fatto emozionare tutti quando ho recitato nella parte di Tony alle superiori. Quella notte mi sentii completo come non lo ero stato mai, avevo trovato il mio pezzo mancante e avrei fatto un passo importante. Quella notte entrambi ci donammo all’altro, eravamo solo noi con le nostre paure e due cuori che battevano all’unisono. Due ragazzi a metà che avevano bisogno l’uno dell’altro per essere un’anima completa. Io fingevo di essere quello coraggioso, ma fra i due quello più forte era Lui, mi ha dato la forza di affrontare le mie paure e che mi ha fatto affrontare mio padre e mi ha fatto anche avvicinare a mio fratello.

Una volta Coop mi ha detto che l’ha visto in giro per le strade della grande mela, perfetto nel suo completo come sempre, ma era spento. Stava insieme ad un altro, ma sembrava che aveva la mente altrove. L’ha visti baciarsi, ma non ha sorriso nel mezzo come era solito fare con me. Ci ha parlato, gli ha detto che andava tutto bene, il lavoro con Vogue stava dando i suoi frutti, ma neanche la sua voce era brillante come un tempo. Gli ha chiesto di me e mi ha confidato che quando aveva pronunciato il mio nome giura di aver visto un leggero cambiamento nella sua espressione, come se gli era bastato pensare a me per sorridere. Anch’io però non è che mi sono lasciato completamente sopraffare dal dolore, ho provato anch’io a vedermi con qualcuno, ma non sono riuscito ad andare mai oltre al primo appuntamento. Tranne che con Sebastian. Bastian c’è sempre stato da quando mi ha rivisto dopo qualche mese dalla rottura e da lì non mi ha mai abbandonato. Non mi ha mai spinto a superare il limite che mi ero imposto, ma potevo sempre contare su di lui. Non mi pentirò mai di quella scelta di avergli affidato il mio cuore quella sera quando gli raccontai tutto, lui rimase per tutto il tempo in silenzio e mi abbracciò solamente.

Abbiamo dormito quasi ogni notte insieme, complici i lavori dei miei che li portavano a lavorare fuori città e mi lasciavano da solo per molto tempo. Ma non abbiamo mai fatto niente, si limitava a stringermi fra le braccia e io mi sentivo un po' più completo quando Sebastian era con me. Era l’unico che si era accorto di qualcosa all’inizio, quando fingevo anche con lui, però lui era riuscito ad andare oltre la maschera, e dietro ad essa ha trovato un me devastato dal dolore.

Alla fine ero riuscito a dimenticare un po’ di quel vecchio noi per crearne uno nuovo. Ero riuscito a crearmi una nuova vita senza di Lui, ma una con Sebastian. Non ci potevamo definire una coppia a quel tempo, lo sembravamo agli occhi dell’altri, che si fermano sempre alle apparenze, ma lui non ha voluto perché non ero pronto. Mi sono stupito quando mi ha detto che lui ci sarebbe sempre stato, ma io dovevo fare chiarezza su chi veramente volevo. Se io ero pronto a dimenticarmi di Lui e ad andare avanti lui sarebbe stato lì per amarmi completamente come aveva fatto finora. E così è stato.

Sebastian mi aveva spronato a fare domanda di ammissione alla Julliard perché non potevo non sfruttare quella mia naturalezza nel suonare e poi mi ha sempre detto che io ero nato per il palco, e perciò mi aveva convinto a ritornare a New York, in quel posto che mi aveva reso incompleto. Ma lui ha preso il mio fragile cuore e ha curato tutte le ferite. Mi ha aiutato ad andare avanti. Dopo anni mi sentivo felice e vivo. Avevo scelto Sebastian. Avevo scelto un diverso tipo di futuro, lontano da Lui, ma che comunque mi ha sempre soddisfatto. Mi tenevo impegnato alla Julliard, studiavo per diventare un musicista, ma non ho voluto abbandonare il teatro. Quindi con un po’ di difficoltà e un buon piano di studi ero riuscito a fare tutto. Quando sentivo la luce del riflettore che mi riscalda la pelle e quei piccoli granelli di polvere che sembrano danzare al ritmo della musica del mio pianoforte mi sentivo a casa, mi sentivo perfetto. Alcune volte penso che ha fatto la scelta giusta, quella di lasciarmi. Forse un giorno riuscirò ad incontrarlo e a ringraziarlo. Al liceo avevo fatto ruotare la mia vita attorno alla sua, come un satellite che gira intorno al suo pianeta e non può fare nient’altro che questo. Per me lui era diventato la mia ragione di vita, ma non era solo questo, ma molto di più.

Era la mia famiglia.

Era il mio migliore amico.

Era il mio confidente.

Era l’amore della mia vita.

Era la spalla su cui piangere e l’abbraccio che ti consola.

Era l’aria necessaria per vivere.

Era il battito del mio cuore.

Era tutto per me.

Una persona cosa fa quando non ha più ragioni per vivere? Deve provare ad affrontare questo suo inferno interiore e venirvi fuori più forte di prima. Andare avanti fino a quando non si vede una nuova luce che ti dia la voglia di vivere. E io l’avevo trovata. Era di un verde brillante come gli occhi di Sebastian. Che brillavano solo per me in quel modo. Posso dire che l’ho amato veramente, ma non completamente. Ho un brutto difetto io, quello di mantenere sempre le promesse. Gli ho promesso di amarlo per sempre e lo farò. Bastian lo sa, ma sembrava che gli bastasse essere il possessore di un cuore a metà. Ha sempre avuto la convinsione che un giorno sarebbe riuscito a guarirmi anche il cuore. Io non ci ho creduto molto, ma ho credo in lui. Le ferite del cuore si curano solo con il tempo, e lui ogni sera provava a curarle con il suo amore, facendomi sentire perfetto e amato. Mi sono sempre odiato per questo, lui mi ha sempre amato completamente e io non riuscivo a farlo, troppo legato a un passato che non mi voleva abbandonare.

Mi ricordo che il giorno della mia prima ero tesissimo, avevo la parte da protagonista e avevo la fottuta paura di sbagliare. Ma quando ho mosso il primo passo sul palcoscenico, illuminato solamente da un solo riflettore, ho avuto una scarica di adrenalina che mi attraversato tutto il corpo. Mi è entrata dentro e mi ha risvegliato. Mi sono sentito pronto, sia per affrontare il pubblico e sia per affrontare la mia nuova vita. Quando puntavo il mio sguardo su quello del pubblico mi fermavo sempre su un paio di occhi verdi illuminati dalla gioia, perché aveva capito che ora ero solo suo. Mi ero fermato talmente tanto tempo sui suoi occhi da non accorgermi che un  paio di occhi celestiali non mi avevano mai perso di vista, ma questi erano pieni di rimpianti, perché aveva capito anche non ero più solo suo come un tempo.

Quella notte amai Sebastian con tutto me stesso, per la prima volta, perché eravamo diventati ormai un nuovo “noi”. Non perfetto come il mio primo, ma era comunque perfettamente imperfetto

Anche quando penso che finalmente ha abbandonato i miei pensieri, il suo ricordo troverà sempre un modo per farmi presente la sua presenza eterna. Ma ormai era tutto finito e  io stavo incominciando a rinascere dalle mie ceneri.

 

 

So this is what you meant
When you said that you were spent
And now it's time to build from the bottom of the pit
Right to the top
Don't hold back
Packing my bags and giving the academy a rain check

 

 

Ma è proprio quando sembra che tutto si stia sistemando che Lui rientrò nella mia vita e mi fece crollare di nuovo tutte le mie certezze. Arrivò con in mano le nostre rose gialle e rosse, come quella volta, mi aveva aspettato fuori dal teatro. Come faceva a sapere che a quell’ora io avevo le prove me lo chiedo ancora. Mi aveva portato delle rose consumate, che ci assomigliavano. Mi disse che me li voleva dare la notte della prima, ma non aveveva trovato il  dannato coraggio di bussare alle porte della mia nuova vita. Mi aveva visto così felice abbracciato a Sebastian, e quando pronunciò il suo nome la sua voce si incrinò, prova delle lacrime che stava trattenendo. Mi chiese scusa per tutto il dolore che mi aveva causato. Mi disse che era felice per me, che finalmente avevo trovato il mio meritato posto per poter brillare. Che mi merito il meglio. Poi si allontana e scappa da me per l’ennesima volta, sembra che ormai era diventato bravo a farlo. Ma questa volta riesco a fermarlo. Lo chiamo e il suo nome si libera nell’aria dopo tanti anni. E mi era mancato il pronunciarlo, mi era sempre piaciuto il suo suono.

 

 

I don't ever want to let you down
I don't ever want to leave this town
'Cause after all
This city never sleeps at night

 

Si blocca sul posto e poi i nostri occhi si incontrano come la prima volta. Come quando si era finto uno di noi ed era stata la spia più imbranata di sempre, e l’ho trovato adorabile fin da subito, però ho messo più tempo a carpire quanto l’amavo. Ci ho lettoo dentro la stessa paura di essere scoperto, come quella volta, ma quella volta cosa mi nascondeva? Lo invitai a prendere un caffè, come nostra vecchia abitudine, non potevo più averlo come amante, ma mi era mancato il mio migliore amico. Non rifiutò il mio invito, so che non lo avrebbe fatto mai. Camminammo vicini, ma non abbastanza da sfiorarci. Non parlammo neppure, entrambi eravamo troppo presi dai propri pensieri. Ma alla fine si eri fermato e mi aveva detto che gli dovevo dire se alla fine ero riuscito a perdonarlo, perché lui non voleva farmi del male, ma aveva paura, e quando si ha paura si fanno cose che non faresti mai normalmente, quando hai paura ti freghi delle conseguenza. Gli presi la mano e gli dissi guardandolo negli occhi che non l’ho mai odiato, per quanto ci avessi provato, e Dio solo lo sa quanto c’avessi provato, ma il mio amore per lui era troppo forte. Mi ha guardato con gli occhi pieni di quelle lacrime mai versate e mi sorrise.

 

 


It's time to begin, isn't it?
I get a little bit bigger, but then I'll admit
I'm just the same as I was
Now don't you understand
That I'm never changing who I am

 

 
L’ho visto rilassarsi sotto al mio tocco leggero e quando gli ho lasciato la mano ho notato un particolare che mi lasciò senza parole. Non ero l’unico quindi che era andato avanti, ovviamente no, ero stato stupido solamente a formulare un pensiero del genere. Aveva una fede al dito e io non ne sapevo niente. Niente. E forse era proprio questo che mi ha fatto più male, era come se mi avesse dimenticato, come se non fossi stato niente per lui. Ma come suo solito riuscì a leggere il flusso dei miei pensieri e mi disse scusa, un’altra volta ancora. Poi era diventato più serio e mi pregò di capirlo, di provarci almeno, perché una fede non cambia le cose. Un anello non cambia le persone, perché lui era sempre il Kurt che ha conosciuto su quella scalinata della Dalton, il suo migliore amico. Gli sorrisi e gli feci cenno di continuare la nostra camminata. Avevo un dannato bisogno di un caffè e di un posto a sedere per apprendere tutto ciò che mi ero perso della sua vita.

 

 

 

So this is where you fell
And I am left to sell
The path to heaven runs through miles of clouded hell
Right to the top
Don't look back
Turning to rags and giving the commodities a rain check


I don't ever want to let you down
I don't ever want to leave this town
'Cause after all
This city never sleeps at night

 

 

 

Non so perché aveva sentito il bisogno di dirmi tutto ciò che mi ero perso lungo il tragitto, ma mi raccontò tutto. Mi raccontò di come ha conosciuto suo marito, di come l’ha aiutato a rimettersi in piedi, perché anche lui ne era uscito spezzato. Insieme si sono costruiti la loro vita, con calma. Non è stato tutto perfetto fra loro, hanno avuto le loro discussioni perché Kurt non riusciva a lasciare andar via il mio ricordo e suo marito doveva vivere con il mio fantasma e non l’accettava. Ma hanno superato tutto e piano piano il mio ricordo si era affievolito, diventando quasi invisibile, coperto dal suo amore che provava per suo marito. Lui era felice con lui ed era veramente innamorato, lo si vedeva chiaramente dagli occhi, quegli occhi troppo puri che non nascondevano mai la verità. Ma aveva qualcos’altro da dirmi, ma non sapeva come farlo. Si tormentava le mani e quello era un chiaro segno per me, ho sperato che le piccole cose che lo caratterizzavano fossero rimaste intatte nel tempo. Ero felice per lui, ma ogni sua piccola rivelazione o un piccolo radiante sorriso legato a un ricordo piacevole legato al suo Phill mi faceva male come mille piccoli pezzi di vetro che mi perforano la pelle. Ma si sa la strada per il Paradiso è in salita e per passarci prima si deve attraversare l’inferno dei tuoi incubi. Il nostro ricordo non mi doveva destabilizzare, non adesso. Mi dovevo concentrare su Sebastian se volevo venir fuori a questo incontro.

 

 


It's time to begin, isn't it?
I get a little bit bigger, but then I'll admit
I'm just the same as I was
Now don't you understand
That I'm never changing who I am


 

Lo Starbucks vicino al centro commerciale quel giorno non mi sembrò mai più bello. Dovevo far mente locale di tutto quel fiume di notizie che Kurt mi aveva appena detto e mi dovevo preparare per il seguito. Mi disse di andare a prendere il posto mentre lui si occupava delle ordinazioni, solo dopo pensai che non gli avevo detto ciò che volevo realmente. Però forse non mi dovevo preoccupare dell’ordinazione perché mi portò il mio vecchio caffè, il mio fidato medium drip con un pizzico di cannella, Seb adora quando la mia bocca sa di quella spezia. Per un certo momento l'ho visto preoccuparsi, perché ero troppo assorto nell’osservare il caffè, pensò che forse ero a disagio perché non mi piaceva e che lui si era sbagliato e mi chiese subito conferma perché era più che sicuro di aver azzeccato l’ordine giusto. Gli feci cenno di no con la testa, non me lo aspettavo che se lo ricordasse ancora, in quel momento pensai al suo notfat mocha, ma non lo dissi solamente nella mia mente, ma anche ad alta voce perché il suo sorriso si fece ancora più luminoso. In quanto gusti non eravamo molto cambiati io e lui. In quel pomeriggio ci raccontammo tutto quello che ci eravamo persi della vita dell’altro. Ma ad un certo punto la magia finì  perché il suo telefono squillò. Quando lesse il nome sul telefono sorrise ancora, ma era uno di quelli veri che farebbero impallidire anche il sole per la loro disarmante bellezza. Non capii con chi stesse parlando, ma sicuramente era una persona molto importante per lui. Quando chiuse la telefonata lo vidi splendente, non gli feci alcuna domanda, forse ero solo spaventato di ricevere una risposta. Ma quando la porta del bar si aprii la verità mi venne incontro e capii chi era quell’amore con cui stava parlando. Un bambino dai disarmanti occhi celesti, chiari come quelli dell’uomo che avevo di fronte, gli era venuto incontro e lo chiamò papà, mentre un altro uomo lo guardava come se fosse la cosa più perfetta al Mondo, e lo è. Forse aveva ragione: non capirò mai.

 

 


This road never looked so lonely
This house doesn't burn down slowly
To ashes, to ashes

 

 

 

Mi sentii così fuori luogo, avevo davanti l’uomo che occupava il mio posto in quella vita che avevamo programmato quando eravamo giovani e innamorati persi. Mi sento in fiamme, come se quella fiammella sia rinata più forte di prima, ma il problema è questa volta sono solo io quello che la sente. Mi bruciò le carni e sentii come se tutto il mio mondo mi stesse scivolando tutto fra le mani, come cenere. Sebastian riuscirà a salvarmi anche adesso?

 



It's time to begin, isn't it?
I get a little bit bigger, but then I'll admit
I'm just the same as I was
Now don't you understand
That I'm never changing who I am

 

 

Mi presentò alla sua famiglia e mi disse di rimanere, ma io gli risposii che era giunta l’ora di andarmene, anch’io avevo la mia famiglia di cui mi dovevo occupare. Volevo solo sentire la voce di Sebastian che mi sussurrava di amarmi per quello che ero. Volevo solo rifugiarmi fra le sue braccia e sentire il mio cuore battere all’unisono con il suo. Volevo inebriarmi del suo profumo che sapeva di amore ed erba appena tagliata che mi faceva sentire al sicuro. Volevo vedere se ero rimasto distrutto ancora da questo mio dannato sentimento che il mio cuore si ostina ancora a provare, anche dopo tutto il dolore che ha sopportato. Però è una cosa che non può non fare, saremo sempre legati in un modo o nell’altro. 

 

*****

 

«A cosa pensi?»

«A tutte le volte che mi hai salvato»

Mi piacevano quei momenti dove regnava la tranquillità, erano rari, ma non li avrei cambiato niente della mia vita per niente al mondo. Poi di prima mattina era più bello del solito il mio Bastian, con quei capelli un po’ schiacciati sulla sinistra e con quei smeraldi velati ancora di sonno.

«Sono solo stato il tuo Courage che avevi smarrito, ma poi l’hai ritrovato»

Non gli rispondo, ma mi stringo di più nel suo abbraccio, mentre lui continua a massaggiarmi la schiena con la mano che non è legata alla mia.

«Perché le continui a raccontare quella storia del principe dagli occhi azzurri?»

«Non lo so. –  faccio una pausa e poi aggiungo  – Le racconto anche la storia del principe figo dagli occhi verdi che salva il povero menestrello di corte da un destino che gli aveva tolto tutto e non ti lamenti mai»

«Chissà chi è quel principe?»

«Prova ad indovinare»

Questa volta è lui quello che non mi risponde, ma trova un altro modo più interessante per rispondermi. Mi si avvicina e mi bacia, quei baci leggeri che adoro, poi mi sfiora solo le mie labbra con le se e mi dice «Ho sempre trovato noiosi gli indovinelli semplici. Possiamo continuare il discorso di questa notte, non penso di aver capito bene una cosa»

Non mi lascia il tempo di ribattere che mi ritrovo la bocca impegnata in altro, questa volta in un bacio più profondo, ma non meno perfetto. Trovo tutta la forza per allontanarlo, e me ne serve tanta per farlo.

 «Si sveglierà fra poco, non voglio bloccarle la crescita»

Lo sento ridere, ma non da molto peso a quello che ho detto e continua a baciarmi in quel modo che ci mette solo una manciata di secondi per mandarmi fuori di testa. Per nostra sfortuna o fortuna, dipenda dai punti di vista, una vocina ci richiama ai nostri doveri da papà. Appena si sveglia bussa sempre alla porta nostra perché vuole stare un po’ nel lettone con noi ed è sempre in cerca di coccole la mattina, mi ricorda vagamente qualcuno di mia conoscenza, dopo tutto è sua figlia biologica e la prova sono gli occhioni verdi e i lunghi capelli biondi, li aveva anche lui di quel colore quando ero piccolo. Come prima cosa cerca sempre le braccia di Sebastian e poi ci da il buongiorno con un bacio sulla guancia. Non pensavo che una volta che ero riuscito a fare chiarezza nel mio cuore e donarlo completamente a Sebastian, avrei potuto amare nello stesso modo un’altra creatura perfetta quanto lui. In quelle mattine capivo quanto in realtà ero stato fortunato e che il dolore fa parte della vita, perché se non avessi sofferto in quel modo forse lui non si sarebbe mai avvicinato in quel modo intimo a me e ora non saremmo questa bellissima famiglia.

«Daddy mi racconti ancora la favola del menestrello che dopo aver sofferto tanto ritrova la sua luce?»

«Charlotte dobbiamo prepararci per andare a scuola»

«Ma papà daddy non ci mette tanto»

«Lottie ha ragione papà»

«Abbiamo tutto il tempo che vuoi quando ritorni da scuola»

Se fisicamente è tutta Sebastian, caratterialmente è uguale a me. Bastian mi fa sempre notare che il broncio di nostra figlia è uguale al mio quando mi impunto, ma Bastian non poteva farle cambiare idea come fa con me.

«Dai andiamoci a vestire, che forse abbiamo il tempo per una storiella»

Detto questo mi regala uno di quei sorrisi che mi fa chiedere sempre se mi merito tutta questa perfezione, le porgo la mia mano che lei afferra, con quelle sue piccoline, senza pensarci due volte. Provo ad alzarmi ma l’altra mano è ancora fra quella di Seb che mi tira a sé per un altro bacio prima di lasciarmi andare e gli sussurro a fior di labbra un dolce “Ti amo” e anche lui mi regala un altro sorriso perfetto.

Quando ho Charlotte in braccio Sebastian mi dice «Ti amo anch’io» questa volta sono io che gli sorrido e mi mima un “per sempre”, ma questa volta non ho paura di crederci, so che è così.

«Daddy, come si chiama la luce che piace tanto al menestrello quando suona?»

«La luce della ribalta, tesoro»

Il vero significato di questa storia lo sappiamo solo io e Seb, ma le sarà svelato quando avrà il suo primo problema d’amore, e le faremo capire che dopo un sacco di buio troverà sempre una nuova luce che brilla solo per lei.

 

THE END.

Note dell'Autrice:

Buona Seblaine Week a tutti!

"Ma che hai contro la Klaine?!" - cito la beta - Klainers non uccidetimi non ho nulla contro di loro! Sono una di voi, anche se non sembra... Giuro questa all'inizio era una Klaine post-rottura e che alla fine si rincontravano a New York dopo il primo spettacolo di Blaine e ricadono nel vortice del loro meraviglioso amore, ma c'è un "ma"! Il problema è che Grant mi ha rovinato quel poco di sanità mentale che mi era rimasta e si intromette sempre nei miei pensieri sotto forma di Sebastian, e a metà strada ho modificato la trama della storia e ho scritto la mia seconda Seblaine, prima o poi ritornerò sulla retta via *consola Grant*.

Ho intitolato la mia storia "Darkness before the Limelight" perché significa letteralmente "Buio prima della luce della ribalta" - dove il buio rappresenta la vita senza il suo Kurt e la luce rappresenta la vita nuova che ha costruito con Sebastian - poi le luci della ribalta illuminano l'attore durante lo spettacolo, e sono prorpio queste luci che hanno fatto capire a Blaine di andare avanti e gli hanno fatto chiarezza nel cuore. Alla fine sia Blaine che il mio Kurt hanno avuto il loro lieto fine con le persone che li amano. Separati, ma completi. Spero che vi sia piaciuta.

Grazie a te che hai letto e un grazie va anche alla mia beta.

Alla prossima

_Beth  :)

PS: Per chi sta leggendo l'altra mia storia Boy B aggiorno più tardi

   
 
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