Capitolo 1.
"Indovina chi è?" Chiese l'Irlandese dagli occhi di ghiaccio coprendo gli occhi della ragazza sulla panchina.
"Un folletto" rispose lei ridendo.
"Risposta esatta" concluse lui baciandole la fronte e sedendosi subito dopo sulla panchina accanto a lei.

"Mi sei mancato Niall!" furono queste le parole che uscirono dalla mia bocca tremolante per il troppo freddo.
Lui si limitò a mettere il suo braccio intorno il mio collo e a darmi l'ennesimo bacio sulla mia fronte.
Ormai era da qualche anno che faceva avanti e indietro da Mullingar a Londra, da Londra a Mullingar e io non ne potevo davvero più. 
Lo conoscevo praticamente da una vita. Ricordo che mia madre un giorno mi disse che dopo di lei, il primo che mi vide dopo la mia nascita fu proprio Lui, ed è anche sua la colpa se ora ho questo stupido nome!
"ARIEL!" è questo che urlò il piccolo Niall quando mi vide per la prima volta.
Sua madre e la mia erano e sono come sorelle, anzi, forse anche più unite. Dite che è impossibile? Io non credo, perché vedendole insieme si sente a chilometri di distanza l'amore che provano l'una per l'altra.
"Ti ho portato un regalo" disse interrompendo il piacevole silenzio che si era formato tra di noi.
"Mi porti sempre un regalo!" dissi io quasi sbuffando.
"Ma sta volta ho superato i limiti" continuò lui insistente.
"Niall... A me basta averti vicino" cercai di fargli capire dolcemente che non avevo bisogno di tutti i bellissimi oggetti che mi regalava ad ogni suo ritorno a casa.
"Con questo regalo mi avrai sempre vicino al tuo cuore" ed ecco che mi mandava in confusione e allo stesso tempo in eccitazione per la voglia di scoprire di cosa si trattava.
Mi porse una scatolina tutta blu con sopra incisa una piccola stella color argento. Se la scatola è così bella immaginiamoci il regalo pensai. E infatti la mia intuizione era corretta.
Aprii la scatolina e dentro c'era un ciondolo argentato a forma di cuore con sopra scritto I Will always be here with you con in fine un piccolo brillantino.
"È...è fantastico" dissi continuando a fissare il ciondolo meravigliata.
"E non è finita qui" prese il ciondolo e con estrema calma fece per aprirlo ed esso si aprì mostrando una nostra foto scattata da mia madre quando avevamo all'incirca 10 anni. Amavo quella foto, ma soprattutto amavo lui, il suo modo di fare, il suo sorriso, i suoi occhi, i suoi capelli, il suo modo di volermi bene. Non fraintendetemi, amo Niall come si ama un fratello, beh.. Che poi in fondo e come se lo fosse, non ho mai pensato al fatto che tra di noi potrebbe esserci qualcosa oltre l'amicizia e sinceramente non ci voglio pensare, a me basta vederlo così, come il mio migliore amico.
Niall mi mise la collana. La catenella era tanto lunga da far arrivare il ciondolo proprio vicino al mio cuore. Era questo quello che intendeva quando ha detto 'Con questo regalo mi avrai sempre vicino al tuo cuore'
"Ma quanto puoi essere dolce?" dissi girandomi e cercando di incrociare il suo sguardo.
Lui si limitò a sorridere.
"Dopodomani riparto" gli angoli alzati delle sue labbra che formavano un sorriso si trasformarono in una smorfia di dolore nei miei confronti, sapeva che mi avrebbe dato fastidio.
"Perché?! Dimmi perché devi sempre andare a Londra! Stai li intere settimane e io sto qui come una scema ad aspettare che torni! Ma ormai mi sono stancata! Mi sono stancata di aspettare!" dissi sfogandomi nervosamente verso di lui e correndo verso casa.