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Autore: Bella_Cissy_BlackSisters    04/09/2012    2 recensioni
Una densa nuvola di fumo bianco riporta alla realtà Andromeda, persa di nuovo in un passato lontano ma sempre presente.
One-shot appartenente alla serie "Memorie dal passato". Buona lettura, Cissy Black.
Genere: Commedia, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andromeda Black, Nimphadora Tonks, Ted Tonks | Coppie: Ted/Andromeda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
- Questa storia fa parte della serie 'Memorie dal passato.'
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Salve! Sono Cissy Black delle BlackSisters.

Vi propongo una mia one-shot, scritta già da diverso tempo, ma che per continui problemi con l'html non ho mai pubblicato.

Appartiene alla serie “Memorie del passato”, dove sono raccolti tre momenti di vita dei personaggi, per questo motivo vi invito a leggere anche le altre shot appartenenti alla serie, ma vi informo che la loro lettura non è necessaria alla comprensione di questa breve fan fiction, pertanto a voi la scelta.

Detto questo spero in tante recensioni, anche negative (ma NON maleducate e distruttive); il titolo e la presentazione della shot sono probabilmente provvisori.

La storia è stata betata da una mia grande amica che, seppur non abbia ancora pubblicato niente su EFP, ha un vero talento per la scrittura, parlo di Apathy_

Abbiamo creato anche un gruppo su facebook (CON il suo permesso) per convincerla a mettersi alla prova, se volete partecipare all'iniziativa questo è l'indirizzo:

http://www.facebook.com/groups/157254434368005/

Grazie mille Frà! Ti devo molto :)






Una densa nuvola di fumo bianco.








Il risveglio quella mattina era stato piuttosto traumatico in casa Tonks.

Nonostante Andromeda, da strega precisa qual'era, avesse programmato la sveglia per le sette e mezza, i Tonks avevano comunque rischiato di arrivare in ritardo alla stazione di King Cross: la loro primogenita infatti, e per ora unica figlia, avrebbe dovuto prendere il treno per Hogwarts.

Ma partiamo con ordine. Come mai il piano così preciso e dettagliato di Andromeda Tonks era andato in fumo alle sette e trentuno di quella fatidica mattina?

Era la stessa domanda che la poveretta si poneva ogni giorno della sua vita da quando era sposata con Ted Tonks, un mago sbadato e impacciato, il suo esatto contrario. Era quindi la diversità dei due coniugi a creare sempre qualche imprevisto all'ultimo momento? Sicuramente contribuiva anche l'uragano di casa, ovvero Nymphadora, una bambina sbadata ed energica al tempo stesso, due qualità che, ahimé, era meglio non far coincidere.

Mentre Andromeda pettinava i capelli castano scuro davanti allo specchio, suo marito, Ted Tonks, si rigirava ancora assonnato tra le lenzuola.

<< Ted, svegliati! Sono le sette e mezza. >>

<< Non credi sia troppo presto? Riprendo a lavorare solo dopodomani. >>

<< Infatti non devi andare a lavorare, dobbiamo accompagnare nostra figlia a prendere il treno! >>

<< Oh, giusto! >>, esclamò Ted balzando dal letto, ormai sveglio << Oggi è il gran giorno! Me ne ero dimenticato. >>

<< Chissà perché non mi sorprende. >>, disse Andromeda mentre richiudeva meticolosamente il deodorante.

<< Era un tono sarcastico quello che ho percepito? Cara, lo sai che la mattina le mie capacità cognitive non sono al massimo. >>

<< Solo la mattina? >>

<< Ehy, Mrs Sarcasmo! >>

<< Scusa, sai che la mattina non sono al massimo della gentilezza. >>, replicò lei con un ghignò increspato tra le labbra.

<< Solo la mattina? >>

Andromeda alzò un sopracciglio.

<< Non vale copiare le mie battute >>, disse, mentre rispondeva al bacio di suo marito.

<< Hai iniziato tu. Per la cronaca, come mai così presto? Il treno parte alle undici. >>

<< Andiamo, Ted, credi veramente che se ci fossimo svegliati in un orario normale saremmo riusciti ad arrivare in tempo per il treno? >>

<< Onestamente, credo che avremmo avuto qualche difficoltà anche alzandoci alle cinque. >>

<< Ecco appunto... Cos'era quel rumore? >>

<< Dora si deve essere svegliata. >>

<< E non solo! >>, esclamò esasperata Andromeda, uscendo dalla camera da letto.

 

 

 

Alle dieci e mezza, la famiglia Tonks era davanti al binario nove e tre quarti.

Come avrete capito, per Andromeda era normale far fronte a certi imprevisti, ma quella mattina la situazione le era quasi sfuggita di mano. Dora, con una mirabolante capriola, aveva urtato il baule scolastico, preparato con precisione da lei e sua madre proprio la sera prima. Fortunatamente Andromeda, grazie a una buona istruzione e a tanti libri su incanti domestici, aveva sviluppato in quegli ultimi anni una grande capacità per quel genere di incantesimi.

Con tre colpi di bacchetta aveva riordinato tutti gli indumenti di sua figlia, dopo aver tolto l'inchiostro da due magliette grazie a una pozione pulente creata da lei stessa; aveva poi trovato una posizione strategica per tutte le boccette d'inchiostro, in modo che non riaccadesse un incidente simile durante il viaggio nell'Espresso. Era davvero una madre esemplare, a parere di suo marito, tuttavia ci era voluto del tempo per ripreparare il baule e Andromeda temeva che non gliene fosse rimasto abbastanza per fare la sua solita predica, o così almeno continuava a ripetere a sé stessa, ma nel suo intimo sapeva cosa la preoccupava veramente: mancava meno di mezz'ora alla partenza e dovevano ancora sistemare il baule, trovare uno scompartimento e trascorrere gli ultimi minuti con Dora.

Già, perché non avrebbero rivisto la loro unica figlia fino a Natale. Tre mesi e mezzo, a conti fatti. Troppo tempo. Andromeda non era ancora pronta a questo, era abituata a svegliare la sua bambina ogni mattina, magari anche scuotendola e sottraendola rudemente alle lenzuola; a vegliare su di lei mentre studiava con il suo precettore; a servirle il pranzo, pure a sbraitare contro di lei ad ogni pasticcio; ma anche ad abbracciarla, a coccolarla quando si faceva male, a rimboccarle le coperte prima di andare a dormire.

Ce l'avrebbe fatta a svegliarsi in tempo per le lezioni?

Ce l'avrebbe fatta a studiare da sola?

E se si fosse fatta male?

E se non avesse fatto amicizie?

Questi erano solo alcune delle mille preoccupazioni che la affliggevano.

<< Signora e signorina, ecco i vostri gelati. >>

Ted era andato a comprare un paio di coni, che ora porgeva allegro alle sue donne.

<< Gelato alla zucca! Il mio preferito! >>, esclamò Dora, afferrando frettolosamente il cono e facendone colare un po' sul marciapiede.

<< Bell'idea! Ora si sporcherà, dopo quello che mi è costata per vestirla! >>

<< Tanto dovrà mettersi la divisa. >>

Andromeda spalancò gli occhi esasperata.

<< Perché sono l'unica in questa famiglia a preoccuparsi che mia figlia non arrivi pezzata di arancione? >>

Ted e Dora si guardarono con finta aria confusa.

<< Ce lo chiediamo anche noi Andromeda, da ben undici anni. >>

Dora scoppiò a ridere, e anche Andromeda non poté trattenere un sorriso.

<< Siete pazzi. >>

<< Disse la maniaca del pulito. >>

La locomotiva dell'Espresso per Hogwarts sbuffò una nuvola di vapore. Andromeda chiese affannata che ore fossero.

<< Le undici meno un quarto. >>

<< Oh cielo, è tardi! >>

<< Tranquilla, ho già sistemato il baule di Dora nel secondo scompartimento. >>

Andromeda si voltò verso sua figlia, il cuore le batteva all'impazzata.

<< Bene, ricorda tutto quello che ti ho detto. Studia, non metterti nei guai, cerca di essere ordinata, condividerai la camera con altre persone e... >> ad Andromeda mancavano le parole, era sicura di essersi preparata un ottimo discorso ma non riusciva a non pensare che quello sarebbe stato uno dei suoi ultimi discorsi. Stava crescendo, e anche se aveva ancora undici anni, Dora avrebbe passato la maggior parte dei suoi anni a scuola, e anche se avrebbe potuto sempre contare su di lei, lei non sarebbe stata fisicamente presente.

<< Devo salire sul treno, oppure lo perdo. >> propruppe Dora, che non sembrava essersi accorta del disagio di sua madre.

Andromeda abbassò lo sguardo, sentendosi afferrare il braccio da Ted.

<< Potrai farle ancora tante di quelle prediche. >>

<< Lo so. >>

<< Ehy, guarda mamma! C'è Charlie! >>

Dora corse verso un bambino dai capelli rossi fiammeggianti che la salutava.

I lunghi capelli di Dora raccolti in due trecce diventarono viola, solitamente le diventavano così quando era particolarmente allegra.

Più di vent'anni fa, una bambina molto simile a Dora, seppur molto più composta e con i capelli castani, aveva atteso anch'essa impaziente il momento di poter salire sul treno.

Non era molto spaventata, ci sarebbe stata sua sorella maggiore con lei. Ma era la prima volta che sarebbe stata così lontano dalla sua famiglia, e Andromeda non aveva certo la presunzione di dire che quella bambina fosse stata contenta di allontanarsi così tanto da casa.

Perché non sarebbe stato vero.

Druella aveva appena finito la sua ramanzina e i suoi freddi occhi azzurri luccicavano, Cygnus salutava qualche conoscente e ogni tanto scoccava occhiate incoraggianti alla figlia. La sorella più piccola, Narcissa, pendeva dalle labbra delle sorelle e sarebbe voluta partire con loro alla scoperta di quella leggendaria scuola di cui le parlavano tanto.

La locomotiva dell'espresso sbuffò la sua seconda nuvola di denso fumo bianco.

Andromeda, ritornata nel presente, raggiunse sua figlia.


Spero abbiate gradito. Grazie della lettura! :)

Cissy Black.

   
 
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