EPILOGO: PARTENZA

Il cielo una delle poche consolazioni dopo la devastante idea di mia madre a portarmi in qualche cittadina sperduta dell' Inghilterra, ma io dico sto così bene qui a Madrid, ho un ragazzo, tante amiche e la mia musica, ma lei vuole portarmele via come al solito per mandarmi nel regno del gelo a farmi il brodino e guardare le solite idiozie su cosa fanno i reali.
1 anno è 1 anno ma per me è un infinità, vorrei che gli alieni mi rapissero, come mai le tipe di Mistero le rapiscono sempre e a me no? Non mi tocca far altro che una stupida valigia e aspettare che quel maledettissimo Taxi mi venga a prendere, la voglia di mandare mia mamma al Polo Nord è tanta.

-Mi hija eres pronta, il taxi ti sta aspettando da circa 10 minuti- la voce di mia mamma fece eco tra i muri della casa arrivando fino in camera mia
-Si mamma sto arrivando- afferrai il manico della valigia e aprendo la porta della mia adorata camera, uscii ma rientrai appena mi ricordai di aver dimenticato uno degli strumenti più importanti della mia intera vita, la chitarra.
Scesi giù da basso e mia mamma mi guardó torva
-Que es eso!- esclamó indicando la mia compagna di avventure dietro le mie spalle.
-Questa è la mia chitarra e non intendo lasciarla credo tu mi abbia già scombussolato abbastanza la vita- uscii da casa mentre il taxista introduceva la mia roba nel bagagliaio.
-Naya?- E mo che vuole questa?
-Si che...- diverse lacrime avevano già rigato il viso di mia madre, mi avvicinai a lei e la strinsi in un forte abbraccio.
-te quiero mi hija- 
-tambien yo mamma- mi staccai da lei e prima che qualche lacrima potesse scendere anche a me, salii sul taxi.
-se le mancherà perchè parte?-
-Ma farsi i cazzi suoi è un reato?- il taxista fece segno di arresa e continuó a guidare, maledetta me chi mi ha fatto fare di andare fino là... Ah già mia mamma.