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Autore: snow nymph    04/09/2012    8 recensioni
Storia classificatasi quarta al contest "Possa la fortuna essere sempre dalla vostra parte" sul forum di EFP.
Hugo non riesce a dormire ed Hermione decide di raccontargli qualche fiaba Babbana. Ron all'inizio non apprezza, ma si dovrà ricredere.
« Ron, sai benissimo che io e Harry
siamo cresciuti tra i Babbani! » protestò Hermione.
« Da piccoli non ci raccontavano queste storie,
noi conosciamo Biancaneve e i Sette Nani, Cenerentola...»
« Cos'è, una malattia? » chiese Ron.
-Harry Potter e i Doni della Morte
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Hugo Weasley, Ron Weasley, Rose Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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storia classificatasi quarta al contest "Possa sempre la fortuna essere dalla vostra parte" sul forum di EFP.

Once Upon A Time



 « Ron, sai benissimo che io e Harry
 siamo cresciuti tra i Babbani! » protestò Hermione.  
« Da piccoli non ci raccontavano queste storie,
 noi conosciamo Biancaneve e i Sette Nani, Cenerentola...»
 « Cos'è, una malattia? » chiese Ron.
-Harry Potter e i Doni della Morte



 « Papà, papà! Non riesco a dormire » si lamentò Hugo, irrompendo nella camera dei genitori e scontrandosi contro il letto -alto quanto lui. Rimase in piedi, il piccolo torace premuto contro il materasso e le braccia allungate sopra di esso. In mano teneva un vecchio libro.
Hermione, seduta con la schiena appoggiata alla testiera del letto, guardò il figlio da sopra gli occhiali rettangolari.
 « Abbassa la voce, Hugo, tuo padre dorme »
 « Dormiva, vorrai dire » brontolò Ron, riemergendo dal groviglio di lenzuola. Aveva i rossi capelli arruffati e gli occhi azzurri un po' gonfi.  « Qual è il problema, peste? »
Il piccolo Hugo lo guardò, supplichevole.  « Mi sono svegliato e Rose dorme lo stesso. Voglio parlare con lei, ma lei non mi dà retta. »
 « Non puoi sempre stare attaccato a tua sorella, lo sai.  Lasciala riposare. »
 « Io ora però non riesco a dormire. »
Ron sbuffò e fece per ricoricarsi, lasciando il figlio ai suoi complessi, ma Hermione con un movimento fulmineo gli tolse il cuscino da sotto la testa.
 « Non provare a riaddormentarti ». Ron alzò gli occhi al cielo e si sedette nella stessa posizione di Hermione, che si stava avvicinando a lui per far posto ad Hugo.
 « Stiamo un po' insieme, magari ti viene sonno » disse, passandogli un braccio dietro la schiena e facendo spuntare la mano sotto quello del figlio, per prendere il libro.  « Cos'hai qui? »
 « Oh, le Fiabe di Beda il Bardo! » disse eccitato Ron.  « Le leggiamo? »
 « Beda il Bardo? Ma le hai già lette tutte, Hugo. Non ti annoi? »
Hugo fece cenno di no con la testa, imitato dal padre.
 « Non l'ho chiesto a te, bambinone » rise Hermione dando un colpetto sul naso al marito.  « Ho un'idea. Che ne dici se te ne racconto qualcuna babbana? »
Gli occhi del piccolo Hugo si fecero più grandi.  « Tu le conosci, mamma? »
 « Certo. Erano quelle che raccontavano a me da bambina. »
 « Per il perizoma leopardato di Merlino! » esclamò Ron, come fulminato, guardando la moglie.  « una volta le hai nominate, vero? Erano quelle con quei nomi assurdi, tipo “La Cenere e la Pentola”, o “ I Bucaneve e gli Stregoni Cani”! »
 « Erano Cenerentola e Biancaneve e i Sette Nani » lo corresse Hermione con un'occhiata gelida, mentre Hugo ridacchiava.
 « Beh, come li ho detti io suonano meno ridicoli. »
Hermione lo ignorò.  « Allora Hugo, vuoi? »
 « Sì! » disse, battendo le mani e sistemandosi nell'abbraccio della madre. Questa si tolse gli occhiali e si massaggiò la radice del naso, per poi cominciare a parlare.
 « Ti racconterò la mia preferita: La Bella Addormentata nel Bosco. »
 « Un po' presuntuosa la ragazza » fece notare Ron. Hermione alzò un sopracciglio.
 « Beh, è vero! Chi le assicura di essere così bella? La bellezza è soggettiva »
 « Ringrazia il fatto che la bellezza sia soggettiva, altrimenti non avresti trovato qualcuna disposta a sposarti »
Ron aprì la bocca, offeso, ma Hermione continuò senza farci caso.
 « Allora, dicevo. C'era un volta una Regina che aveva dato alla luce una bella bambina »
 « Quindi era bella anche da piccola? »
 « Ron, ma la smetti?!» disse Hermione contrariata. Ron alzò le mani in segno di scuse.
 « Dicevo. Il Re aveva organizzato una grande festa in onore della bambina, invitando tutto il regno. Tutto il regno tranne una fata cattiva che nessuno voleva al banchetto: Malefica ».
 « Malefica » Ron ridacchiò.  « Che nome angosciante. Ho i brividi dappertutto.»
Hermione gli diede una gomitata.  « Malefica era molto arrabbiata per non essere stata invitata, e si vendicò lanciando una maledizione alla bella bimba. Perché era bella, Ron » disse Hermione, anticipando il marito che aveva già aperto bocca per interromperla.  « Non è che siccome tu eri un neonato raggrinzito, rosso e urlante tutti i bambini devono essere uguali. »
 « Questa è pura cattiveria da parte tua, sappilo. »
 « Comunque, la maledizione diceva che all'età di sedici anni la principessa, che si chiamava Aurora, si sarebbe punta con un fuso e che sarebbe morta. »
 « Ferma, ferma. » la interruppe Ron.  « Siamo passati alle fiabe di paura senza dirmi niente? »
 « Ma cosa ci trovi di pauroso, di grazia?! »
 « Praticamente stai dicendo che questa tizia si squarcerà la mano! »
 « Non ho detto questo! Puoi stare zitto per un po'? Parla quello che si leggeva “Lo Stregone dal Cuore Peloso!” Quella sì che è una storia raccapricciante! »
 « Ma almeno lì lo Stregone non pretendeva di essere descritto come “bellissimo” come questa Aurora! »
Hermione fece un profondo respiro, cercando di non dare in escandescenze.
 « Lasciamo stare. Quindi, la maledizione impaurì tutti, ma una fata buona cercò di renderla meno pericolosa e fece sì che invece di morire, la Principessa dopo la puntura cadesse in un sonno di cent'anni... »
 « Le ha proprio fatto un favore! Cosa vuoi che siano, cent'anni! »
 « Fino alla venuta del Vero Amore » continuò Hermione, senza lasciarsi distrarre.  « Le Fate portarono Aurora in un posto lontano così che Malefica non potesse trovarla. Il giorno dei suoi sedici anni la Principessa, durante una passeggiata nel bosco, incontrò un bel Principe... »
 « Certo che questa è la Contrada della Bellezza... »
 « E dopo aver parlato e danzato il Principe le chiese di poterla rivedere. Lei acconsentì, dandogli appuntamento a quella sera nella sua casetta. Ma Aurora scoprì presto di dover tornare al castello dai suoi genitori, felici che il giorno del suo compleanno stesse passando senza incidenti. Lei, a malincuore, partì e il Principe non trovò nessuno ad attenderlo nella casetta nel bosco. »
 « E' una storia davvero commovente » disse Ron, fingendo di asciugarsi le lacrime.
 « Ma non è finita! » disse Hermione. Ron fece il gesto di volersi decapitare.
Hermione continuò, imperterrita.  « La Principessa Aurora però a palazzo incontrò una vecchietta che stava filando. Ella le chiese di aiutarla, e nel farlo Aurora si punse e cadde a terra, addormentata. Quando i suoi genitori la trovarono piansero tutte le loro lacrime e la poggiarono su un bellissimo baldacchino, in modo che riposasse al meglio. Nel frattempo le fate buone gettarono un incantesimo sugli abitanti del castello, in modo che al suo risveglio la Principessa non fosse sola.»
 « Non sarebbe successo » intervenne Ron.  « Dopotutto, una ragazza così bella avrebbe trovato certamente qualcuno disposto a farle compagnia. »
Hermione gettò un lamento, frustrata.  « Si può sapere qual'è il tuo problema? Sto cercando di raccontare una fiaba a tuo figlio! Fallo tu visto che sei così bravo a criticare! »
Ron fece marcia indietro.  « No, no, continua pure tu. Andavi benissimo »
 « Bene! » esclamò Hermione,  « dicevo! Il Principe, saputo della maledizione, volle salvare la Principessa, ma venne fermato da Malefica, trasformatasi in un drago che... e adesso cosa c'è? »
 Ron aveva sbuffato sonoramente. All'occhiata furiosa della moglie si fece piccolo piccolo, ma disse comunque:  « Andiamo, questa storia è ridicola! I Babbani non credono alla magia e non la sanno usare, ma raccontano comunque di fate, incantesimi e donne che diventano draghi pericolosi! E' assurdo, non trovi? »
 « Ascoltami bene, Ron, ora tu taci e ascolti la mia storia, o ti ritrovi questa bacchetta su per il... »
 « Ok, ok, sto zitto. »
 « Bravo. Allora. Il Principe riuscì a uccidere Malefica, per poi correre da Aurora, che con la sua pelle candida e le labbra rosse era davvero... » e qui Hermione gettò un'occhiata ammonitrice a Ron,  « bellissima. » Ron ridacchiò.
 « Il Principe si chinò su di lei e le diede un bacio. La Principessa si svegliò, e con lei tutto il castello. Vennero celebrate le nozze, perché il Principe era il suo Vero Amore, un bellissimo, gentilissimo e soprattutto silenziosissimo ragazzo, che non disturbava la moglie con inutili commenti. E per questo vissero insieme felici e contenti. »
Hermione incrociò le braccia e guardò il marito con aria di sfida.  « Fine. »
 « Una fiaba deliziosa. Anche se non ho apprezzato la frecciatina alla fine. »
 « Te la meritavi. »
 « Ora però voglio chiederti una cosa. Perché mi hai sottoposto a questa storia ridicola e senza senso? »
 « Non era per te, Ronald » sibilò Hermione,  « era per... »
Oh. Hugo era scivolato dall'abbraccio della madre e ora era raggomitolato su un fianco all'estremità del letto. Hermione lo guardò amorevole.  « Vedi? Grazie alla mia fiaba si è addormentato. »
Ron si grattò il collo.  « In verità, si era già addormentato prima che tu dicessi il nome della fata cattiva... Non penso che non riuscisse ad addormentarsi davvero, voleva solo una scusa per dormire con noi. »
Hermione lo guardò incredula.  « E perché non me l'hai detto? Io mi sono dovuta sorbire i tuoi insopportabile interventi per niente? »
 « Non per niente. » Ron sorrise e avvicinò il suo volto a quello della moglie.  « Secondo me non era così male ».
 « Come no » sbuffò Hermione, alzando la testa con un movimento quasi involontario per scoprire il collo. Ron ne approfittò per accarezzarle la pelle con le labbra, facendole emettere un basso gemito pieno di desiderio.
Un colpetto di tosse li avvertì della presenza di qualcuno. « Mamma? Papà? »
Ron si stacco a malincuore dallo squisito collo che si stava accingendo ad assaggiare e guardò verso la porta, dove una ragazzina stava in piedi appoggiata alla cornice, un po' imbarazzata.
 « Rose » disse Hermione,  « che ci fai sveglia? »
Rose si strofinò i piedi.  « Avevo sete e ti ho sentito raccontare la storia. Era bella... »
A Hermione venne da ridere. Rose diceva sempre che a otto anni si è troppo grandi per la fiabe, ma in fondo le piacevano da morire.
 « Vieni qui » disse, e la figlia si affrettò a raggiungere il letto dei genitori, sistemandosi accanto al padre, che le scompigliò i capelli. Lei si accoccolò contro il suo petto e chiuse gli occhi, stanca.
Entrambi gli adulti la guardarono affettuosamente.  « Beh, si direbbe che qualcuno ha apprezzato la mia storia. » disse Hermione, vittoriosa.  « Nonostante le tue critiche, Signor Sono-invidioso-delle-belle-principesse »
Ron ghignò. Erano tutti e quattro nel letto, abbracciati; i genitori nel mezzo, Hugo raggomitolato vicino alla madre e Rose avvinghiata al padre. Hermione sistemò la sua testa nell'incavo tra la spalla e la testa del marito, che poggiò una guancia sui suoi capelli.
 Stettero in quel modo in silenzio per un attimo, godendosi quell'atmosfera calda e familiare. Poi Ron tossicchiò, a disagio.
 « Senti... ne conosci altre? »
 « Cosa? »
 « Di... insomma, lo sai. »
Hermione sorrise.  « Non ne ho idea » disse, innocentemente.
Ron roteò gli occhi.  « Ti odio. Devi farmelo dire per forza? ». Hermione annuì con vigore.
 « E va bene. Ne sai ancora di fiabe babbane? »
Hermione scoppiò a ridere così forte che per un attimo temette di aver svegliato i bambini. Ah, il dolce gusto della vittoria.
 « Sì, ne so altre. La prossima volta ti racconterò di Peter Pan, un bambino dai capelli rossi che adorava ascoltare le fiabe dalla finestra. Era anche un gran rompiscatole. Penso ti somigli molto. »
 « Spiritosa » bofonchiò Ron, seccato.
La strega diede in un sorriso dolcissimo, stringendosi al marito.  « Sì. Lui si innamora di Wendy, dolce ragazza dai capelli di caramello, colei che amava raccontare le storie ai fratellini più piccoli. »
Ron sorrise a sua volta, giocherellando con una ciocca dei lunghi capelli castani della donna che aveva accanto.  « Questo mi ricorda qualcosa. Mi piace questa storia. Sembrano stare bene insieme, vero? »
 « Sì. Lei gli raccontava le favole, lui le insegnava a volare.* »
Il sorriso di Ron si fece ancora più ampio. Le diede un bacio tra i capelli e con un movimento di bacchetta spense la candela che illuminava la stanza. Strinse a sé Rose e sussurrò all'orecchio della moglie: « Qui c'è una differenza. Credo proprio che domani ti insegnerò a giocare a Quidditch. »










Note:
* citazione di Peter Pan


  
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