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Autore: telesette    05/09/2012    4 recensioni
[Un passo dal cielo]
Mentre ascoltava quella voce, Giorgio avvertì qualcosa di nuovo: un brivido fresco sulla pelle, assieme all'improvviso calore dentro al suo petto, ed era una sensazione indescrivibile; Giorgio si concentrò su ogni dettaglio ( anche il più insignificante ) e fu allora che, riaprendo nuovamente gli occhi, le parole gli giunsero direttamente dal cuore.
Il volto della ragazza si illuminò di gioia.
Subito Chiara gli buttò le braccia al collo e lo strinse forte, mentre lui l’abbracciò a sua volta sollevandola leggermente da terra. Entrambi rimasero così, dondolando sul posto per qualche istante, senza smettere di baciarsi...
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Un passo dal cielo è una serie televisiva italiana trasmessa su Rai 1 e su Rai HD dal 2011, incentrata sulla vita di un comandante di squadra del Corpo Forestale della Provincia Autonoma di Bolzano di San Candido, comune che fa parte del Parco Naturale delle Tre Cime in Alta Val Pusteria, Trentino-Alto Adige.
Il protagonista, Pietro, è una guardia forestale che lavora nel paese alpino di San Candido assieme al collega "Roccia", collaborando inoltre con il commissario Nappi, appena arrivato in paese, per risolvere delitti o misteri. Pietro ha una grande conoscenza della natura e delle montagne ed è un esperto scalatore, ma si porta dentro il lutto per la morte della moglie, avvenuta durante una scalata.

Un passo dal cielo (sigla in Full HD nativo)

Vorrei sentire parole tue

Quando Pietro quel giorno entrò nella stalla, oltre a constatare che Filippo era stato strigliato a dovere, trovò Giorgio seduto in un angolo a leggere. Sulle prime pensò di ricordargli che aveva ancora mezza giornata di lavoro davanti ma, considerato che il ragazzo odiava ogni genere di lettura, non poté fare a meno di avvicinarsi a lui incuriosito.

- E’ un libro interessante? - domandò con un sorriso.

Giorgio trasalì di soprassalto, cercando istintivamente di nascondere il libro, e per tutta risposta riuscì solo a balbettare alcune frasi sconnesse.

- Pietro - esclamò. - No, ecco… Lo so che non devo perdere tempo ma… Guarda ti giuro, avrò perso al massimo cinque minuti…
- Tranquillo - fece Pietro con una smorfia, avvicinandosi per dare un occhiata alla copertina. - Poesie della Val Gardena… Mi stupisci, non credevo che t’interessasse il genere!
- Beh, veramente non è proprio il mio genere, però…
- Però?

Giorgio si grattò la nuca imbarazzato, spostando lo sguardo ad ogni angolo della stalla, tuttavia Pietro non dovette faticare molto per intuire il motivo delle sue nuove letture.

- Ha qualcosa a che fare… con una persona?
- Più o meno - ammise il ragazzo, mordicchiandosi l’interno del labbro. - Vabbé, è una stupidaggine guarda!
- Dipende - sottolineò Pietro. - Se ha a che fare con Chiara, non credo che troverai la “formula magica” qui dentro!

Giorgio chinò il capo nervosamente, fissando il suolo per un istante, e subito dopo rialzò lo sguardo con aria molto seria.

- Pietro, io non sono bravo con le parole - spiegò. - Ogni volta che cerco di dirle qualcosa, finisce che apro la bocca e rovino sempre tutto... Così ho pensato che forse, se prendo spunto da qualche libro, qualcosa di meglio da dirle lo trovo!

Pietro batté leggermente le palpebre, sorridendo per la sua ingenuità, ma si guardò bene dal mortificarlo.

- A volte - esclamò. - Non sono le parole da sole che esprimono ciò che sentiamo, perciò la natura ci insegna ad ascoltare!
- E a me farebbe comodo, di ascoltare dico, ma non sono bravo nemmeno in quello!
- E’ perché non ascolti il tuo cuore - concluse Pietro. - Se impari ad ascoltarlo, le parole che dice sono sempre quelle giuste!

Giorgio respirò fortemente, come per ribattere qualcosa, ma sapeva che con Pietro era inutile discutere alcunché. Il forestale fece dunque per restituirgli il libro, ripetendogli un’altra volta il suo consiglio, e il ragazzo promise che ne avrebbe tenuto conto. C’erano ancora diverse ore, prima del suo appuntamento con Chiara, e il lavoro che doveva finire di sbrigare era ancora parecchio.

 

***

 

Più tardi, mentre lui e Chiara passeggiavano sulle rive del lago, Giorgio provò a rammentare qualcuno dei versi più belli che aveva letto nel suo libro. Alcuni concetti erano anche piuttosto profondi, se ripetuti correttamente, ma ad un tratto Chiara non poté fare a meno di mettersi a ridere dei goffi tentativi poetici del suo accompagnatore.

- Ma cosa ti fa bere Pietro la mattina? - domandò lei scherzosamente.

Offeso e imbarazzato come non mai, Giorgio si rifiutò di rispondere e si chiuse in ciò che si poteva definire “dignitoso” mutismo. Anche se non poteva vederlo, Chiara lo conosceva troppo bene ormai per non capire le sue reazioni. Appoggiandosi lungo la stecconata che circondava il grande specchio d’acqua, i due si fermarono e Chiara provò a chiedere al ragazzo il motivo di questa sua improvvisa vena poetica.
Giorgio dapprima non rispose ma, poiché gli era impossibile tenerle il broncio, alla fine si decise a dirle tutto. Chiara sorrise, proprio come aveva fatto Pietro, ma si limitò ad appoggiare la testa contro la sua spalla con condiscendenza.

- Lo sai che sei proprio buffo? - esclamò.
- Mi sento uno scemo, invece!
- Evviva la sincerità!
- Chiara… Basta, eh!
- Eddài, sto scherzando - sottolineò lei, dandogli un leggero colpetto sul braccio.

Giorgio sbuffò.
Per quanto volesse bene a Chiara, il sarcasmo di quest’ultima aveva il potere di innervosirlo non poco. In realtà lei si divertiva semplicemente a stuzzicarlo, così senza malizia, ma sapeva bene che lui era più che consapevole di questo suo gioco. Avevano stabilito questa specie di tacito accordo prima ancora di fidanzarsi, quando erano soliti litigare come cane e gatto, ma in realtà era un’ottima scusa per riconciliarsi ogni volta e fare pace con qualche bacetto innocente sulle labbra.

- Se almeno la smettessi di prendermi in giro, per una volta!
- Guarda che fai sempre tutto da solo - sottolineò Chiara. - Non è colpa mia, se mi viene da ridere!
- Ho capito va, c’ho sempre torto io!

Così dicendo, Giorgio si alzò dalla stecconata stizzito allorché però Chiara lo trattenne per il braccio. Subito Giorgio si rese conto che non era certo colpa della ragazza: se lui si metteva in testa di fare o dire qualche stupidaggine, poteva solo prendersela con sé stesso; e comunque Chiara gli voleva bene sul serio, anche senza bisogno di poesie e cose complicate, ed era questo che cercava di spiegargli.

- Giorgio, dimmi una cosa - esclamò poi lei. - Perché ti sei messo a leggere poesie, se a malapena sai cosa sono?

Giorgio rifletté un momento.

- Perché ci sono cose che non riesco a dirti come vorrei - rispose. - Gli scrittori, i poeti… A sentir loro, sembra sempre tutto così facile; poi invece, quando vuoi dire qualcosa alla persona che ti piace, le parole non ti vengono mai nemmeno una volta!
- Guarda che io sono cieca, mica scema - ribatté dunque Chiara. - Anche tu mi piaci, ma non uso certo le parole di un altro per dirtelo!

Giorgio ammutolì.
E dire che Pietro lo aveva anche avvertito.
Per un attimo temette addirittura di aver offeso i sentimenti della ragazza ma, fortunatamente per lui, non era così. Chiara allungò la mano per accarezzargli la guancia, indugiando le dita morbide sulla sua pelle rasata, e solo in quel momento Giorgio capì.

- Scusa - sussurrò Giorgio, stringendole la mano con dolcezza.
- Dimmelo ancora, quello che stavi dicendo prima - suggerì dunque Chiara. - Però questa volta voglio sentirlo con parole tue, d’accordo?

Giorgio le baciò appena la punta delle dita e, stringendo la mano di lei tra le proprie, decise di provare a seguire il consiglio di Pietro. Chiuse gli occhi e si mise ad ascoltare: i suoni della natura d’un tratto si fecero più nitidi al suo orecchio, permettendogli così di riconoscerne la maggior parte; ogni singolo rumore, dell’acqua o degli alberi, giungeva a lui trasportato dal vento; per un attimo gli sembrò addirittura che tutto intorno a lui fosse diventato incredibilmente semplice ma, non appena cercava di spiegarselo, sentiva anche che non era possibile esprimere il tutto a parole… La natura possiede una sua voce, anche se non tutti sono in grado di coglierla, ed è indubbiamente più bella di tutte le poesie del mondo messe assieme.
Mentre ascoltava quella voce, Giorgio avvertì qualcosa di nuovo: un brivido fresco sulla pelle, assieme all'improvviso calore dentro al suo petto, ed era una sensazione indescrivibile; Giorgio si concentrò su ogni dettaglio ( anche il più insignificante ) e fu allora che, riaprendo nuovamente gli occhi, le parole gli giunsero direttamente dal cuore.

- Ci sono cose che non so spiegare - disse a un tratto, come ispirato. - Molte le conosci già, e se potessi te le darei tutte, per me invece c’è solo una cosa che vorrei avere… tu!

Il volto della ragazza si illuminò di gioia.
Subito Chiara gli buttò le braccia al collo e lo strinse forte, mentre lui l’abbracciò a sua volta sollevandola leggermente da terra. Entrambi rimasero così, dondolando sul posto per qualche istante, senza smettere di baciarsi.

 

FINE

   
 
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