Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Nyaa_    05/09/2012    15 recensioni
Durante una calda giornata estiva, una povera autrice dalla mente bacata s'imbarca nell'ardua impresa di fare un cosplay decente.
L'unico problema sono quelle due "presenze" a noi familiari, che la perseguitano con commenti sprezzanti.
Spero vi piaccia questa idiozia comica made in Nyaa!
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ciel Phantomhive, Grell Sutcliff, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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          Dedicata ad Alex, Agne, Silvia e Ele.
                                           Perché senza di voi sarei già a morire in qualche angolino buio.


 

Nota iniziale: Codesta fic è stata scritta ai bei vecchi tempi estivi, quando faceva ancora un caldo bestiale. In caso di OOC, segnalatemelo in eventuali recensioni per cortesia. Detto questo, buona lettura.



Sospiro, passandomi rassegnata una mano sul volto.
Sono chiusa in bagno da circa tre quarti d’ora, ad aspettare che la tinta per capelli si asciughi.
Le piastrelle bianche che tappezzano il pavimento brillano, come appena lucidate.
La vasca, bianca anch’essa, sembra chiamarmi a fare un bel bagno rilassante.
Lo specchio, completamente lindo, riflette in pieno la mia soave immagine… Beh, soave:

I capelli sono di un improbabile color castano scuro, un poco sparati e raccolti in una coda bassa; gli occhi mi bruciano a causa delle lenti a contatto rosse e indosso uno smoking più grande di me di tre o quattro taglie.
… Ma nonostante questo non riesco a chiudermi la camicia bianca, causa: tette.
- Perché ho una quinta?!- urlo, cercando di stringere al massimo l’indumento.
- Quarta scarsa!- mi riprende una voce, leggermente seccata, al di fuori del bagno.
- Oneeee!! Non riesco a chiudere la camicia! E i capelli sono color zuppa della mensa! Sembro un budino al cioccolato sfatto!- mi viene da lacrimare, ma ho il terrore che se lo facessi le lenti mi brucerebbero.
Sbuffo, completamente sudata e coi capelli che mi si appicciano alla fronte.
Forse avrei dovuto investire un pelino di più sulla tinta, dato che questa non colora un cavolo. Diamine, facevo prima ad usare un colorante alimentare!
Il fatto di avere i capelli color grano bellissimo che splende al sole (Oppure color paglia secca che aspetta solo di essere utilizzata come cacatoio da una decina di mucche, fate voi…) ha reso la tinta nera decisamente… inefficace.
Esco dal bagno con aria distrutta, fissando la figura davanti a me che mi guarda a braccia conserte.
- Come ti sembro, Onee?- faccio un mezzo giro su me stessa, cadendo pochi secondi dopo a pancia a terra.
- Porca cucuzza blu! Chi diamine ha fatto cadere le perline?!- sbraito, furiosa.
- Tu. Cercavi di farti un rosario per calarti meglio nella parte di Mello, ma poi sono cadute e hai rinunciato.- risponde atona, sistemandosi le pieghe della cappa a nuvole rosse.
Oh.
Giusto.
In effetti prima avevo tentato con l’impersonare Mello, ma mi ero dovuta arrendere all’evidenza che in quei pantaloni in pelle sarebbe entrato giusto un mio dito del piede.
- Comunque sei…- inizia quella che mi piace definire la mia migliore amica -… Come dire… Ah, ci sono: sei quanto di più brutto io abbia mai visto, un insulto alla nobile arte dei cospaly; l’unica cosa peggiore del tuo travestimento potrebbe essere Ciel in veste di Ken il Guerriero.- sorride, soddisfatta, tornando a sedersi sulla sedia girevole rosa in camera mia.
Inizio a deprimermi.
No, non per l’’insulto, mi ha detto di peggio quando ho provato a fare Sasuke Uchiha, quanto più perché… ha ragione. Completamente.
Vi spiego la situazione, che sarebbe anche ora, ok?
Fra qualche ora inizierà una fiera del fumetto, e io e Alex ci siamo ripromesse di andarci assieme.
E fino a qui, nessun problema.
I guai sono iniziati quando ho avuto la geniale idea, anche se dopotutto TUTTE le mie idee sono geniali, di cosplayarci.
Niente di più facile, basta ordinare un cosplay su internet.
E così abbiamo fatto.
O meglio, ha fatto lei.
Già quattro mesi prima si era procurata tutto il necessario per vestirsi da Itachi Uchiha.
E io… già, io?
Io mi ero limitata a scrollare le spalle e a dire che “ci avrei pensato domani.”.
Che sarebbe stato anche positivo, se non avessi ripetuto questa frase sino alla settimana scorsa.
Risultato?
Sto cercando di fare un cosplay fai-da-te.
Ho già fallito provato con:
Sasuke Uchiha di Naruto.
Mello di Death Note.
Camilla dei Pokèmon.
Dolly delle Superchicche.
E altri quattro o cinque che, per mantenere un briciolo di dignità ai vostri occhi, mi rifiuto di nominare.
Gemo leggermente, lasciandomi scivolare a pancia sotto sul letto.
- Non sembro un Sebastian convincente?- affondo la testa nel cuscino azzurrino, così che le mie parole escano leggermente attutite.
- Sebastian… di Kuroshitsuji? Ah… credevo stessi provando a fare Romano di Hetalia in versione “abito da sera”.- mi sbeffeggia Alex, ghignando divertita.
- Bastarda…- bofonchio io, tanto per rimanere in tema col personaggio che, secondo lei, starei interpretando.
- Penso che… una pausa pranzo farà bene a entrambe. Che preparo?- si alza dalla seggiola, sistemandosi il copri-fronte con un gesto rapido della mano smaltata.
Perfetta in ogni dettaglio, lei.
- Cucini tu?- sollevo la testa, faticosamente aggiungerei, dal cuscino, voltando lo sguardo rossastro in sua direzione.
- Yes my lord. Perché? Vorresti farlo tu?- mi sfotte nuovamente lei.
Inizio ad essere irritata.
Con uno sbuffo seccato comincio a dondolare le gambe, sostenendomi il mento con i palmi delle mani.
- Tu sai che non so nemmeno aprire una scatoletta di tonno, sì?- ci tiene proprio a farmelo ammettere, eh?
Con un rapido colpo di bacino mi innalzo dal mio torpore (Sì, come una fenice dei materassi), per poi finire ancora faccia a terra.
Dannate perline, non ci sarà posto per voi nel mio nuovo mondo!
… Forse dovrei provare con Light Yagami.
- Mmmh… facciamo gli spaghetti?- parla al plurale, ben conscia che tuttavia io mi limiterò a fissarla ammirata, come se stesse eseguendo davanti a me uno spettacolo di nuoto sincronizzato… beh, senza acqua, senza nuoto, da sola e… senza sincronia.
- Pastaaaa! Veeee ~!- comincio a saltellare, azione per niente consona all’IC del personaggio che rappresento… o che cerco di rappresentare.

Dopo un’oretta di svago, che ci siamo divise fra pranzo, chiacchiere, e qualche partita con la Wii, sono pronta a ritentare l’ardua impresa.
Il colore “corteccia morta” dei miei capelli mi rende perfetta per interpretare chi voglio io…
Esco finalmente dal bagno, oramai diventata la mia seconda camera da letto (quando avrò tempo attaccherò sopra al bidet un cartoncino con la scritta “Cesso dolce cesso”), e sogghigno spavalda in direzione di Alexandra.
- Allora? Come sto??- il mio sorriso non accenna a spegnersi, anzi, se possibile si estende ancora di più, facendomi assomigliare vagamente alla maschera di V per Vendetta.
- … Sembri… Un pirata che ha provato a fare il pagliaccio ma è rimasto legato alle vecchie abitudini.- indica con un cenno la benda che porto sull’occhio sinistro, facendo vagare lo sguardo su quei fiocchetti colorati che mi sono legata sui vestiti.
- Chi dovresti essere quindi? Uno di Lazy Town? Oppure… chessò… il cattivo in “La casa di Topolino”?- ghigna, divertita, andando a prendere quell’ammasso di lardo a forma di pera che mi ostino a chiamare cane e mettendoselo sulle ginocchia, accarezzandolo.
- Tisca, tusca, vaffan… Hai capito. Comunque sono… Ciel Patatamaiv!- levo un pugno verso il cielo/soffitto, con fare glorioso.
Solleva un sopracciglio, perplessa, e la sento borbottare qualcosa a proposito del cognome sbagliato.
- Prova ancora, io vado a finire di sistemarmi.- e si chiude nell’altro bagno.
Manco ci volessero due ore a disegnarsi le rughe occhiaie da sharingan sulla faccia.
Mi siedo per terra, con la schiena appoggiata contro il muro.
Forse è meglio che rinunci… posso ficcare la testa dentro ad un pompelmo O.G.M. gigante con due buchi per gli occhi e sperare di passare per Titty.
A tal proposito…
… Mi è semblato di vedele un nano…
No, dico sul serio… Che è quel coso che svolazza sulla mia scrivania?!
- Ehi tu! Coso! Mere-da, sparisci!- cerco di rimanere IC, nonostante io sembri solo una patetica imitazione made in Paraguay di Ciel Phantomhive.
Il “Coso” mi osserva con noncuranza.
E’ trasparente, di un colore che ricorda l’azzurrino, e mi fissa altezzoso a braccia conserte, le gambe accavallate in modo gaio aristocratico.
In effetti… inizio a capire chi sia.
Il cappellino da lolita che pende leggermente sulla testa, gli zoccoli in legno col tacco e la minuta statura mi fanno giungere ad una conclusione.
Certo, è improbabile ma, come disse il Detective Conan:
Una volta che è stato scartato l’impossibile, ciò che rimane, per quanto improbabile, è la soluzione.
… Iniziamo ad escludere l’impossibile.
- Onee!! Hai messo della droga nella mia pasta?!- sbraito, per cercare di farmi sentire.
Certo, lei è in una stanza praticamente affianco alla mia, ma devo tenere allenata la voce.
- Sì! Aglio olio e marjuana! Ma sei scema?!- mi risponde, urlando anche lei, leggermente irritata.
Bene.
Ora che so di non essere strafatta come un tamarro nei cunicoli (?) ne ho la certezza.
Mi volto con infinita lentezza verso il “fantasma”, che ha iniziato a fissare il mio cane leggermente interessato, e punto l’indice contro di lui.
Phoenix Wright approved.
- Ciel Phantomhive, togli il tuo culo ectoplasmatico dalla mia scrivania!!- ebbene sì, quello che ho davanti in questo momento deve essere niente poco dimeno che il VERO Shieru Fantomaivu.
Quello mi guarda di sottecchi, muovendo il piede in modo nervoso.
Non sembra dare segni di avermi sentito.
C’è, finisco a fare la Ghost Whisperer dei poveri e questo manco mi caga?! Ma dove siamo?!
- Ahò! Cafone, vedi di rispondermi!- agito minacciosa la spada di Star Wars che ho in un angolo della cameretta, ma non appena provo a colpirlo questa gli passa attraverso.

Inquietante.
Allora, vediamo di fare il punto della situazione:
Mancano meno di due ore alla partenza per il festival e io ho le visioni, probabilmente dovute ad un misto di ansia e calura estiva.
Il mio occhio si contrae.
Se non si spiccia a parlare chiamo i Ghostbuster.
- Mi devi dei soldi.- la sua voce è uguale all’anime: morbida, con una leggera tonalità femminea.

Che uke, ragazzi…
- Prego? Io devo soldi a mezzo mondo, ma tu non sei fra questi…- sbuffo, guardandolo di sbieco.
Non è neanche del mio mondo, effettivamente, ma questo non lo dico.
- Mai sentito parlare di copyright? Hai offeso il mio onore indossando quella… cosa… e ora voglio essere ripagato.- solleva il mento, scendendo con un balzo dalla scrivania.
Sono più alta di lui di minimo sei o sette centimetri.
- Senti un po’, nano infame, vuoi fare su e giù per il water con la testa?- inizio seriamente ad irritarmi.
Stupida allucinazione che si prende troppe libertà! Come osa criticare il mio vestito?!
Sia chiaro…  non gli sto dando torto, dopotutto fa letteralmente schifo (Il vestito, non Ciel… ok, anche Ciel.), ma non ho intenzione di ammetterlo.
- Cambiati subito o sarò costretto ad ordinare a Sebastian di ucciderti.- mi guarda dal basso all’alto, puntando il suo unico occhio visibile nel mio.
Pff… guardate, il Grande Puffo s’è gasato.
- E da chi dovrei vestirmi allora, brutto marshmallow scaduto?- mi spaparanzo sul letto, togliendomi la benda e passandomi una mano fra i capelli.
Sono sporchi…
Devo lavarli.
Ora.
- Vado a fare una doccia, a dopo.- lo saluto molto educatamente, la mia concezione di “educazione” è abbastanza particolare, e mi avvio verso il bagno libero.
Mentre passo busso contro l’altro, gridando in direzione di Alex.
- Onee!! Quanto cacchio ci metti a farti due occhiaie?!- l’ectoplasma mi fissa basito da dietro l’angolo, forse un po’ intimorito dalla mia urlata.
Nessuna risposta da Alexandra.

Aspetta… Porca trota! Non dirmi che…
- ALEX! Ti sei portata in bagno la PSP?!- busso incessantemente e sempre più forte, sentendomi leggermente come il lupo dei tre porcellini.
Solo che non sono talmente idiota da cercare di buttare giù una porta soffiando, rischiando di provocarmi danni permanenti ai polmoni equivalenti a dieci anni di sigarette.
- Chissà…- la voce della mia cara e dolce amica d’infanzia mi arriva distante, evidentemente è sdraiata nella vasca a giocare ad Invizimals.
Rinuncio, girandomi verso Ciel che mi guarda con irritazione.
- Allora?- sta appoggiato allo stipite della porta di camera mia, in attesa.
- Allora che?! Non ho più voglia di lavarli… Però mi cambio, ‘sti vestiti sono scomodi!- mi richiudo in camera, togliendomi la camicia bianca a fiocchi e i pantaloni blu al ginocchio.
Sospiro di puro piacere mentre mi tolgo le scarpe.
Giuro che mi travestirei come uno di Bleach solo per mettere i sandali…
Quando Shieru varca la soglia della mia umile dimora (leggi anche: attraversa la porta… letteralmente!) io sono in reggiseno e boxer.
No, non uso i boxer di solito, ma attualmente tengo il costume da bagno sotto i vestiti.
Perché poi, manco io lo so.
Il blu arrossisce, sempre che un’allucinazione da insolazione possa arrossire, e volta lo sguardo, con le mani premute sugl’occhi.
- Copriti!- mi urla, girato di spalle e non dando segni di volermi guardare negl’occhi.
Sbuffo.
- Come vuoi… Da chi potrei vestirmi?- mentre parlo cerco qualcosa di comodo da indossare.
Potrei mettermi una maglia e una gonnellina a caso, fingendomi la protagonista di qualche manga sconosciuto!
- Non lo so… Alois?- per quel che ne so, il nano da giardino terrazzo è ancora voltato.
Oh tesoro mio, se non impari ora l’anatomia femminile non la impari più.
… Tesoro?
Mio tesoro??
Potrei fare Gollum! Sì! Sarebbe una figata assurda!
No, aspetta… sono troppo gras- in carne…
- Ti sembra che io abbia delle cosce tali per potermi permettere i pantaloncini di Alois? No, chiedo eh…- sollevo davanti a me una canottiera bianca, fissandola con aria critica.
Angela forse?
Naaaah, troppa fatica per entrare nel personaggio…
Continuo a cercare, mentre Ciel si spreme le meningi.
- Ash? Basta che ti schiarisci i capelli giusto un po’.- il fatto che io e lui pensiamo quasi le stesse cose mi inquieta non poco.
Voglio dire, essere empatica con un nano grigiastro non è il massimo e… Ehi!
Forse è un puffo scaduto!
- Ma anche no. Non ho intenzione di vestirmi da quella sottospecie di tampax umano.- l’espressione di Shieru mentre dico questo è impagabile.
Sarà mica perché non sa cosa diamine sia un tampax?
- O forse ripensandoci è meglio dire che è un Lines… dopotutto ha le ali.- sogghigno, divertita, mentre il fantasmino perde colore.
Tsk, non può svenirmi ora!

- Ehi, Casper dei poveri, come sto?-  esco dal bagno, camminando spavalda nel corridoio piastrellato in marmo.
I capelli, ora tinti di rosso, mi cadono sulle spalle e indosso un paio di occhiali di mia madre dovutamente ritinteggiati.
Mi ucciderà, ma fa nulla.
Oramai ho rinunciato a chiudermi la famosa camicia bianca, indi la tengo aperta con sotto una canottiera rosso scuro.
Indosso una minigonna rubino e degli stivaletti neri.
- Chi dovresti essere?- piega leggermente la testa di lato, probabilmente schifato meravigliato da cotanta bellezza.
- O Grell in versione femmina o Madame Red in versione maschio… Fai un po’ tu.- mi osserva un poco irritato, magari considerando offensivo il mio cosplay da Madame.
… Oppure da Grell, devo ancora decidere.
- Potresti trovare un vestito decente? Sei ridicola oltre che inappropriata.- scuote la testa, allibito.
Tsè, lui in compenso potrebbe tranquillamente vestirsi da Rottermaier.
Nel frattempo  volteggio, cercando di non cadere dati i tacchi degli stivali, e faccio strani movimenti con le braccia e le mani.
- Death! Sì, direi che sono un Grell con una quinta di seno.- incrocio le braccia, annuendo svariate volte.
- Quarta scarsa!!- sento urlare dal bagno.
Maddai! Come diamine ha fatto a sentirmi?! E, piuttosto, perché non dice nulla a sentirmi parlare da sola?
- Sono abituata!- nuova risposta da parte di Alex.

Inizio ad aver seriamente paura.
Sto per obbiettare quando un forte rumore metallico mi coglie di sorpresa.
Faccio un balzo, nascondendomi dietro al caro ectoplasma.
- Sono i russi! Ci attaccano! Vogliono le nostre regioni vitaliii!!!- pigolo, cercando di usare Ciel come scudo e dimenticandomi per qualche secondo che è incorporeo.
Il suono non accenna a diminuire, anzi!, e in un attimo vengo “trafitta” da un qualcosa che sembra… Una motosega?!
- Mocciosa! Come osi affermare di essere vestita come me?! Non ti permettere!- la figura mi fa nuovamente passare l’aggeggio da giardino nello stomaco, ottenendo scarsi risultati.
Mi passa attraverso.
Di nuovo.
… Cazzo.
- UN ALTRO?!- sbraito furiosa, oramai lo sgomento iniziale è passato, e mi sporgo verso il neonato “fantasma”.
Quello si ritrae, leggermente intimorito, e appoggia la motosega al muro del corridoio.
- Grell Sutcliff è venuto sin qui per punirti!- si mette nella sua tipica posa che, abbinata alla frase appena pronunciata, mi fa prendere in considerazione l’idea di travestirmi da Usagi di Sailor Moon.
- Maniaco! Cosa vuoi?! Perché sei qui?! E, soprattutto, perché casa mia è diventata un campo profughi?!- inizio seriamente a scaldarmi, digrignando i denti e muovendo le mani ad artiglio verso il rosso.
Che rosso non è, dato che anche lui appare del tipico color azzurrino-trasparente.
Mi ci lancerei contro, se non sapessi che lo attraverserei e finirei spalmata contro il muro.
Il nuovo arrivato solleva un sopracciglio, storcendo il viso in una smorfia seccata.
- Sono qui per impedirti di andare in giro vestita in quel modo osceno spacciandoti per ME.- il suo tono è secco, mentre si scosta una ciocca di capelli dal viso.
- … Ora voi due mi spiegate perché venite a scartavetrare i maroni alla mia Nobile Persona, lasciando invece in pace tutti gli altri cosplayer del mondo.- voglio dire, questo dalle mie parti si chiama razzismo!
Che poi, manco fossi così oscena… c’è di peggio in giro, cosa vogliono da me?!
Bah, giuro che per il Lucca Comics mi vesto da Giovanni Rana… o da Nonno Nanni.
Sapete quello dello stracchino? Ecco.

Sì, in questo momento ho fame.
Senza aspettare una loro risposta mi dirigo spedita in cucina, con la ferma intenzione di prepararmi un paninazzo con dentro lo scibile umano.
- Oneee! In questa casa c’è la mortazza?!- ho fame e non ho intenzione di nasconderlo.
- ‘Azzo ne so?! E’ casa tua, scema!- mi urla dal bagno.
A questo punto dovrebbe aver già bello che finito il videogame.
Grell e Ciel mi seguono come due cagnolini, anche se lo shinigami mi ricorda più un gatto rosso e tigrato, standomi almeno a cinque passi di distanza.
Mi accingo a tirare fuori la mortadella dal frigorifero, cercando con lo sguardo una bottiglia d’aranciata.
- Non avete risposto…- sibilo irritata, più che altro perché mi sono accorta di essere a corto di liquidi.
- Perché tu sei l’unica talmente idiota e pazza da credere in noi…- borbotta Ciel, incrociando le braccia e fissandomi seccato.
- Quindi… è tipo una roba “Solo chi ci crede può vedervi”?- tiro fuori dalla dispensa un paio di fette di pane, e mi dedico alla ricerca di un coltello.
Chi lo sa, potrebbe tornarmi utile per tagliarmi le vene, in caso ‘sti due si ostino a maciullarmi le palle…
- Sì, del tipo.- Grell è seduto a gambe accavallate sul mio tavolo, fissando con sguardo critico le due fette di mortadella che mi sono tagliata.
- Hai idea di quante calorie contengano? E, soprattutto, sai che la bologna fa venire i brufoli?- continua ad occhieggiare il cugino del prosciutto, ma smette non appena mi avvicino stringendo il coltello in una mano.
- Capisco… che grandissima boiata. Il mio costume è perfetto!!- mi gaso, tagliando un po’ la mortazza e ficcandola dentro al pane.
Gnam!
Pancia mia, fatti bilocale!
- Quanto una bambina che si veste da Biancaneve per carnevale…- sono abbastanza sicura che Ciel abbia intenzione di babbarsi il mio panino.
Intercetto il suo sguardo, ingoiando mezzo sandwich con un morso.
Avete presente il film “Lo Squalo”?
Ecco.
- Nfom pfenfamfi femmefo.- bofonchio, sputacchiando pezzi di pane qua e là.
- In english, please.- Grell scende con un balzo dal tavolo, saltellando verso camera mia.
Aspetta… inglese? Io starei parlando inglese?

Non ho capito.
- Ho detto: Non pensarci nemmeno.- dopo aver ingoiato il restante pezzo di panino, occhieggio male Ciel.
- Ma mangi ancora? Altro che pozzo senza fondo, sei la Fossa delle Marianne, te.- la figura di Alex si affaccia alla porta della cucina.
I capelli castani sono coperti da una parrucca nera, e gli occhi da cerbiatto di un bel marroncino sono nascoste da un paio di lenti con raffigurato lo sharingan ipnotico.
E non ci sarebbe nulla di strano… se non avesse Grell attaccato ad una gamba.
- Onee, sei consapevole di avere un Grell ectoplasmatico che ti sta bombando la gamba destra?- piego la testa di lato, rendendomi conto di aver decisamente bisogno di una doccia.
Uff, quello shinigami deve crederla un maschio… o Sebastian con addosso un accappatoio a nuvole rosse.
- Prego?- inarca un sopracciglio, temo stia iniziando a giudicarmi pazza.

Beh… più pazza.
- Ma sì! Bombarti, montarti… Quello che è! Hai un fantasma di shinigami appolpato ad una zampa, mentre struscia la faccia sul tuo ginocchio.- mi stringo nelle spalle, preparandomi a lanciarmi a pesce nella vasca, pronta per un bel bagno rilassante.
Alex porta istintivamente lo sguardo sulla sua gamba destra, non vedendo, ovviamente, nulla.
- … Hai un’ora, sbrigati.- annuncia lapidaria, e si sdraia sul divano a sonnecchiare.
Mi ficco sotto la doccia, aprendo l’acqua calda al massimo e togliendomi la tintura per capelli. Chi potrei fare…?
Misa Amane?
Naaah, mi sembra già di sentire la Onee che impreca contro la Nobile Me.
Vedere Hetalia mi fa abbastanza male…
Allora… allora chi?
Sento una voce provenire da camera mia : “Cos’è questo? Black Butler? C’è Sebas-Chan in copertina! Vediamo!!”.

Mi catapulto fuori dal bagno, finendo poi a pelle di leone sopra Grell.
- Nnnnnooooooo!!!- urlo con tutto il fiato che ho in gola, sottraendogli il manga dalle mani.
Sarebbe un disastro se scoprissero del manga!
Cioè, sono conscia del fatto che sono solo allucinazioni dovute al calore ma…
Nella fretta di placcare con forza prettamente maschile fermare gentilmente e delicatamente lo shinigami, mi sono dimenticata di vestirmi.
Ebbene sì, indosso giusto un asciugamano a coprirmi malamente le nudità.
- … Oh Signore, penso che questo mi abbia bloccato la crescita.- Ciel si copre gli occhi con le mani, paonazzo, mentre Grell mi scosta imbarazzato.
-  Ah beh, e dato che stai messo dimmerdaH già così… figuriamoci ora! Perdete ogni speranza o voi che mi vedete.- sogghigno, per nulla imbarazzata, davanti all’espressione del nano.
Escludendo il fatto che ho il senso del pudore di due conigli che si accoppiano in centro Milano, questa scena non mi fa effetto per una semplicissima ragione: loro non esistono.
Sono frutto della mia mente accaldata e contorta.
E il fatto che, in questo momento, potrei tenere dei pesci tropicali sotto alle ascelle per quanto sono sudata (e ho appena fatto la doccia!), conferma il fatto che quei due sono solo dei… miraggi.
Niente di più.
Effettivamente mi chiedo come faccia la Onee a essere fresca come il tipo della pubblicità delle Vigorsol…
- Allora… avete consigli su chi potrei interpretare?- mi sollevo, tenendomi l’asciugamano stretto contro il petto.
Dopotutto, visioni o no, io ho una finestra che da sul cortile, e le tapparelle sono alzate.
Per non parlare del fatto che c’è anche Alex in casa.
- Non ne ho idea… Mmmh…- Grell si porta un dito al mento, pensieroso.
- Claude?- propone Ciel, e sono a tanto così da fargli fare bungee jumping appeso per le mutande.
- Vuoi fare parapendio senza paracadute giù per il Big Ben?- domando guardandolo male.
Cioè, ma vi pare che abbia la faccia da Claude?!
Io?! Che sono così bella, espressiva, sexy e modesta?!
Sbuffo, incrociando le braccia sotto al seno, più che altro per tenere su l’asciugamano.
- Allora… Chessò… Finian?- effettivamente potrei provarci…
Ma è troppo… banale!
Cioè, è la mia prima volta! Deve essere speciale!
… E per voi pervertiti che state pensando male: Dite no ai doppi sensi, sì a Valsoia.
- Ho un’idea!- lo shinigami mi si avvicina e, con un tono da cospiratore, mi dice qualche parola in un orecchio.
Come un fulmine a ciel sereno… no, scusate, ho sbagliato.
Come un fulmine a Ciel scazzato, l’idea di Grell mi coglie di sorpresa.
- Grell… se non fossi un cretino direi che sei un genio!- abbraccio lo shinigami alla vita, passandogli però attraverso e schiantandomi contro il pavimento.
Ma neanche questo può smorzare il mio buonumore.



Dopo una decina di minuti sono pronta:
Grazie alla tinta nera e al gel residuo, sono riuscita a sistemarmi i capelli in un ciuffo alla bell’e meglio.
Indosso una sottospecie di smoking, come quello usato per Sebastian, ma tengo la camicia chiusa, in modo che aderisca contro il seno.
Aggiungo un paio di guanti neri e qualche forcina fra i capelli ora bicolore.
Mi sistemo un paio di occhiali finti e sogghigno, in piedi davanti ad Alex.
Stringo in mano l’annaffiatoio con un fiorellino disegnato sopra, su cui per l’occasione ho scritto “Death Schyte” con un pennarello nero indelebile.
Mi metto in posa da “DEATH!”, ghignando nella sua direzione.
- Allora?-
- Allora che?- solleva pigramente una palpebra, fissandomi con quelle sue iridi scarlatte.
Sgrana gli occhi, basita, non appena il suo sguardo si posa sul mio cosplay.


- Onee!! Non trovi che sia convincente come gender bender di Ronald? Potresti chiamarmi Rin o… Ronalda.-
- Chiudi il becco, Schifo… piuttosto, dove sono quei… fantasmi?-
- Eh? Ah… sono… spariti, credo…-
- Credi?-
- Sì… sei conscia di avere un Grell appolpato al braccio? Penso ti abbia scambiata per un maschio…-
-… Sei da ricovero.-
- Lo so ~-


 

 
Nyaa: Hallo!
Allora… sì… bene.
Questa… Cosa… è nata per un unico motivo:
Volevo taaanto definire Ash un tampax *^*
Ash: *depressione*
Nyaa: Su, su… sai che scherzo…
Ash: Ah.
Nyaa: … Ok, va bene, non è vero *ride mentre Ash si da alla macchia (?)*
Precisazione: Non ho MAI fatto un cosplay in vita mia xD Ma temo succederebbe una cosa simile… e sì, la onee sarebbe così bastarda ò_ò
No, dai, ti adoro Alex <3 E so che per questo quando torno mi ucciderai <3.
Ah poi, nota inutile: Onee=Abbreviazione di Onee-Sama.
O Onee-Chan che a dir si voglia u.u.
Vi lascio, spero recensirete! >W<
Salutoni!

Nyaa <3 

  
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