Era  seduta sul pavimento, vicina alla finestra. Erano le 06:30, era stata sveglia tutta la notte a osservare il mondo che la circondava, non si sentiva parte di quel mondo.  Pensava. In quel momento nella sua vita c’era solo buio,  era tutto nero, senza sfumature, senza colore, senza luce.  Non c’era niente. Si sentiva incarcerata nel suo stesso corpo, prigioniera di una vita che non le apparteneva, di una casa che ormai le sembrava estranea. 
Duramente quella notte insonne aveva cercato di capire cosa le avesse stravolto la vita, ricordava vagamente che prima questo senso di prigionia non c’era, ricordava un periodo di luce, colori, un periodo  di vita vera in cui tutto andava per il verso giusto e adesso cosa le impediva di ricominciare a sorridere, di ricominciare a stare bene? Cosa non le permetteva più di dormire sonni tranquilli senza doversi svegliare col volto bagnato dalle lacrime?  Forse erano le troppe cose successe tutte in una volta. Forse era diventata debole senza rendersene conto e tutta la tristezza che aveva allontanato per tutta la vita si stava presentando adesso alla sua porta e senza chiederle il permesso di entrare si era intrufolata dentro di lei e aveva deciso che lì si stava bene. Per quanto sarebbe rimasta? Lei non aveva più le forse di mandarla via, si sentiva stanca, stanca per fare qualsiasi cosa, anche respirare adesso era diventato un peso per lei.
Cosa si fa per mandare via la tristezza quando ormai si è diventati un'unica cosa con essa?
Nessuno era in grado di aiutarla, per quanto provasse a fingere che tutto andava per il verso giusto e che tutto poteva essere superato, per quando provasse a cancellare questa tristezza o a camuffarla, c’erano quei momenti in cui tutto veniva fuori e scoppiava in lacrime senza rendersene conto.
Aveva bisogno che nella sua vita tornasse al luce, in qualsiasi forma, aveva bisogno di qualcuno o qualcosa che riuscisse a farla sorridere  veramente. Non poteva più vivere così!