Listen
to your heart.
Mi
sveglio di soprassalto colpita da una forte luce, non sono nella mia
stanza, io
chiudo sempre le ante e questa stanza è troppo ordinata per
appartenere a me.
Mi
volto e Ian è sdraiato accanto a me e dorme con
un’aria pacifica.
Ora
ricordo, la sera prima eravamo usciti per un drink e al ritorno mi ha
baciata
trasformando un semplice bacio in una notte da ricordare.
Tra
me e lui c’era sempre stato del tenero, era un ragazzo
bellissimo sia dentro
che fuori e mi faceva stare bene, avevo notato che il nostro rapporto
era
totalmente diverso rispetto a quello con Paul, ma mi ero posta un
limite. Non
potevo assolutamente avere una relazione con un collega.
Ero
sempre stata contraria a questo genere di cose che potevano finire male
e
compromettere il lavoro e poi ho sempre pensato che fosse poco
professionale.
Perciò, nonostante la mia attrazione verso di lui cercavo di
evitare situazioni
scomode, ma la sera precedente era caduta in tentazione delle sue
labbra
morbide e carnose, avevo spento il cervello e per una volta avevo
ascoltato il
mio cuore.
Ovviamente
non avevo tenuto conto che il mattino seguente avrei dovuto fare i
conti con la
mia coscienza.
Mi
alzo cercando di non fare rumore e, dopo aver preso le mie cose, mi
dirigo
verso la porta in punta di piedi.
-Nina-
sussurra Ian socchiudendo gli occhi.
Merda.
-Ehi-
sussurro imbarazzata.
-Dove
vai?- chiede confuso e mettendosi a sedere.
-Io…ecco,
tornavo nella mia stanza- balbetto incerta.
-Potevi
rimanere ancora un po’ non era un problema e se avevi bisogno
della doccia
potevi pure farla- dice confuso.
-Senti,
dobbiamo parlare- esclamo avvicinandomi al letto.
-Indubbiamente-
replica sorridendomi.
-È
stato uno sbaglio mi dispiace non dovrà ricapitare, so che
è difficile ma
dobbiamo fingere che non sia accaduto, è stato un gesto
impulsivo- spiego
abbassando lo sguardo.
-Cosa?
No! Io credevo, insomma, non era un divertimento per me! Nina provo dei
sentimenti per te e sono stufo di ignorarli- esclama stupito.
-Mi
dispiace Ian, ma non posso! Siamo colleghi, non è giusto-
dico scappando via
prima che mi veda in lacrime.
Entro
nella mia stanza e inizio a piangere sommessamente, perché
è successo a me? Perché
è così dannatamente
sbagliato? Perché
mi sono innamorata di lui?
***
Approfitto
dei cinque minuti di pausa per uscire a fumarmi una sigaretta.
Rabbrividisco
sentendo l’aria contro la mia pelle, siamo a gennaio e le
temperature sono
decisamente basse.
È
tutta la giornata che cerco di tenere la mente occupata con le riprese,
ma la
verità è che non riesco a non pensare a Ian.
-Ehi
scricciolo, posso rubarti una sigaretta? Le ho finite- chiede Paul
avvicinandosi e scompigliandomi i capelli.
-Certo
Paul- rispondo passandogli il pacchetto e sorridendo triste.
-Allora
che succede?- chiede ispirando il fumo.
Lo
guardo con sguardo interrogativo.
-Sei
triste e turbata per qualcosa- commenta serio.
-Ieri
sera sono andata a letto con Ian- rispondo schietta, in fondo
è il mio migliore
amico e certe cose posso dirgliele.
-Finalmente!
Ce ne è voluto di tempo- commenta sorridendo e io lo guardo
di sbieco.
-Oh
andiamo, se ne sono accorti tutti, avete un feeling fantastico e siete
molto
affiatati, senza tener conto che Ian ti sbava dietro come un cagnolino-
aggiunge.
-Gli
ho detto di dimenticarselo, è sbagliato Paul, siamo
colleghi, non possiamo- gli
spiego.
-Nina
ascoltami, non puoi scegliere di chi innamorarti, succede e basta! Non
puoi
farci nulla, puoi negarlo e ignorarlo quando vuoi, ma il tuo cuore
batterà
sempre più forte quando lo vedrai, avrai sempre le farfalle
nello stomaco
quando lo avrai accanto e la tua mente si spegnerà ogni
volta che ti
abbraccerà- dice.
-Ora
puoi ignorare quello che ti ho detto e andare avanti in questo modo o
lasciar
perdere l’idiozia che hai appena detto e correre da lui, a te
la scelta-
aggiunge.
-Io
lo amo- singhiozzo lasciando che calde lacrime scivolino sulle mie
guancie.
-Oh
lo so piccola- mi abbraccia.
-Va
da lui, ha bisogno di te- aggiunge sorridendo.
Annuisco
strofinandomi il viso e corro verso il camerino di Ian. Attraverso i
corridoi e
spalanco la porta senza nemmeno bussare.
E
Ian è lì, in piedi con l’aria confusa e
arrabbiata.
-Che
vuoi?- esclama freddamente.
-Ho
bisogno di parlarti- rispondo.
-Beh
io non voglio sentirti- commenta.
-Ti
prego, ascoltami- riprovo.
-Vattene
Nina, le tue parole sono state abbastanza chiare questa mattina, non
voglio più
avere niente a che fare con te- urla.
Le
lacrime continuano a scendere incontrollate.
-Per
favore, ti prego, ho bisogno di parlarti dopodiché sei
libero di fare quello
che vuoi, ma ti prego ascoltami- singhiozzo aggrappata al suo braccio.
-Ok,
parla- esclama dopo qualche minuto.
-Scusa,
mi dispiace tanto per quello che ti ho detto stamattina, non volevo
ferirti,
credevo fosse la cosa giusta da fare- inizio.
-Risparmiati
le scuse Nina, non servono più a nulla- dice bruscamente
avviandosi alla porta.
-Io
ti amo Ian!- esclamo facendolo fermare.
Si
volta e mi guarda intensamente.
-Ti
ho sempre amato, anche ieri sera quando abbiamo fatto
l’amore. Stamattina ti ho
detto quelle cose perché non volevo complicare tutto-
continuo.
Si
avvicina lentamente e mi carezza il viso.
-Ti
prego dimmi che è vero- sussurra.
-Sì
Ian, ti amo davvero- dico.
-Anche
io ti amo Nina, credevo che per te fosse un gioco- dichiara confuso.
-No,
non lo è mai stato- esclamo sorridendo.
Mi
bacia dolcemente e lascio che la sua lingua invada la mia bocca
intrecciandosi
con la mia e io mi stordisco del suo dolce sapore.
-Finalmente
sei mia-
-Tua,
per sempre-
Baci
Fede