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Autore: She loves writing    05/09/2012    2 recensioni
Dal testo:
“Scusa.” Sussurrò prima di far unire le nostre labbra.
Inizialmente era un bacio di scena, anche se non me lo aspettavo, avevo gli occhi aperti e vedevo tutti i giornalisti scattare foto, capendo le intenzioni di Harry. Poi, quando cercò di approfondire il bacio, chiusi gli occhi e mi lasciai andare. Ora non eravamo più Alice Sherly ed Harry Styles, i due cantanti che stanno insieme. Eravamo semplicemente Al ed Harry, due ragazzi normali, che provano qualcosa che va oltre l’amicizia, ma che è troppo piccolo per essere amore. Attrazione? Probabile. Non lo so, so solo che quel bacio mi fece andare in tilt, mi dimenticai di ogni cosa, qualunque, tutto attorno a noi era sparito, c’eravamo solo io, lui e i nostri cuori che battevano forte.
Era un bacio di quelli che ti tolgono il fiato, di quelli che sai che non dimenticherai facilmente, un bacio di quelli che ti fanno innamorare, che ti fanno sorridere inconsapevolmente, uno di quelli su cui non ci dormi la notte, uno di quelli magici. Che ti fanno sentire leggera, che ti fanno sentire come se fossi tra le nuvole, in paradiso [...]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“.. He takes your hand, I die a little. I watch your eyes and I’m in riddle..”
La sveglia del cellulare suonò dolcemente, mentre un raggio di sole si fece strada tra i vetri della finestra. Segno che un altro giorno noioso stava per cominciare.
Aprii un occhio e mi girai verso il telefono per spegnerlo. Stavo per riaddormentarmi, quando scattai in piedi. Cavolo, quello non era un giorno normale. Quello doveva essere il mio giorno!
Il giorno in cui avrei realizzato il mio sogno e avrei dimostrato a tutti che si sbagliavano su di me. Mi vestii in fretta, scesi di corsa le scale e.. STOP, prima voglio presentarmi.

Mi chiamo Alice Sherly e ho diciassette anni. Ho i capelli neri ricci e gli occhi sono l’unica cosa che mi piace di me stessa. Sono grigi e sfumano all’interno in un blu intenso. Ho un fisico normale ma non mi definisco particolarmente bella.

Vivo a Londra, per ora da sola. I miei genitori sono separati ed entrambi in viaggio per lavoro.
Mia madre fa la parrucchiera e sta seguendo un corso in Spagna. E’ lì da poco, infatti fino a due mesi fa vivevo con lei.
Mio padre invece ci ha lasciate dieci anni fa, è l’assistente di un manager e probabilmente ora lo sta seguendo in un tour. Vado ancora a scuola purtroppo, dove sono circondata da persone false.
Per fortuna c’è lei, il mio tutto, davvero. Non so cosa farei senza di lei, è l’unica che mi ha sempre aiutata in tutto ed è l’unica in grado di capirmi. Si chiama Eleanor e, nel caso in cui non l’aveste capito, è la mia migliore amica.
In ogni caso, tornando a quella mattina, scesi di corsa le scale e mi affrettai a preparare e mangiare due pancake. Infine presi il cellulare e mi precipitai a casa di El.
Mi aprii sua madre e mi sorrise.

“Ciao Al, Eleanor è nella sua camera, ti aspetta. Sei pronta per oggi?”
“Ciao Rose! Se devo dire la verità, no. Sto tremando al solo pensiero che tra meno di due ore potrò stare su quel palco..” Non ci state capendo niente, eh? Bhe, semplicemente quel giorno  sarei dovuta andare ai provini per X Factor.
Amavo la musica, sapevo suonare la chitarra e il piano e cantare faceva praticamente parte di me.
“Tesoro!” Esclamò El correndo verso di me.
“Mamma, noi usciamo un po’, stasera la guardiamo in TV con papà, vero?”
"Certo, non ce la perderemmo per niente al mondo. Al, stai tranquilla andrà tutto bene. Divertitevi!”
"Grazie Rose.” Le sorrisi. Ormai quella donna era come una madre per me, passavo praticamente tutto il giorno a casa sua e le volevo un bene immenso. Eleanor chiuse la porta alle sue spalle, poi cominciò a saltare da tutte le parti.
“Aww non posso credere che vincerai x-factor!” La guardai con la fronte aggrottata.
“Ma se non mi hanno ancora presa!”
“Ah, sono sicura che andrai alla grande, insomma sei qualcosa di unico e, bhe c’è da dirlo, con una migliore amica come me..”
"Ah, ma stai zitta e fermati che ci guardano tutti!” Eravamo arrivate in un parco e lei continuava a saltellare avanti e indietro.
“No, sono troppo fiera di te!” Disse sorridendo. Così un po’ per fermarla, un po’ perché quelle parole mi avevano commosso, le saltai addosso e la abbracciai forte.
“Ti voglio troppo bene.” Le stampai un bacio sulla guancia.
“Anche io baby. Allora, che ti va di fare nelle tue ultime ore da persona normale? Perché da domani sarai piena di fan e la tua vita non avrà più niente di normale..” Risi.
“Tu esageri sempre El.. Comunque, andiamo a fare shopping? Io ancora non so che cosa mettermi!”
“Eh? Davvero non hai ancora scelto il vestito?”
“No, ma non indosserò un vestito. Che sia chiaro.”
“Sempre la solita.”
“E’ per questo che mi ami, no?”
“Ehm..”
“Ehi, non mi starai mica tradendo!?”
“.. Domanda di riserva?” Spalancai la bocca trattenendo le risate.
“Questa me la segno Calder.” Dissi puntandole un dito contro.
“E se mi facessi perdonare?”
“Troppo tardi.”
“Tanto non riesci a stare senza di me.”
“Ti odio quando hai ragione.” Ridemmo. Si, eravamo completamente andate, ma che dire, forse erano quei cinque idioti ad averci contagiato.
Perché non ve l’ho detto? Sia io che Eleanor amavamo i One Direction. Quelle cinque voci che insieme formavano una melodia meravigliosa, erano semplicemente perfetti.
“Ok, ora però andiamo, altrimenti facciamo tardi, tra un ora e mezza devo essere allo studio!” Entrammo in vari negozi ma niente mi colpì particolarmente. Poi passammo davanti ad un piccolo negozio ed Eleanor rimase incantata dal vestito azzurro in vetrina.
Si, eravamo a Londra, tutti i negozi del mondo a nostra disposizione e noi ci fermavamo in un negozietto quasi invisibile. L’ho detto che eravamo pazze!
“Devi assolutamente provarlo.”
“Ma assolutamente no! Ti ho detto e ridetto che non indosserò un vestito!” Diedi un occhiata veloce all’interno del negozio e vidi una maglietta che attirò la mia attenzione. Trascinai la mia amica dentro e la andai a provare.
Era una semplicissima maglietta, davvero non c’era niente di più semplice. Era larga, con una spalla da fuori. Nera con delle strisce bianche e in basso a sinistra la scritta “1D” bianca.
“Tieni, se proprio devi indossare dei jeans, fa almeno che siano carini!” Disse passandomi un paio di jeans stretti con due catenine bianche che scendevano dalle tasche anteriori.
Infine la commessa mi passò un paio di scarpe nere con un po’ di tacco e direi che non avrebbe potuto scegliere di meglio. Indossai tutto e uscii dal camerino.
“Allora?” Chiesi alla mia amica e alla commessa.
“Odio dover dire che hai ragione, ma questa maglia è perfetta per te. E anche tutto il resto.”
“Bhe, la maglia è dei ragazzi, se non è perfetta così..”
“Ed anche questo è vero. Comunque, stai una favola e questo è esattamente il tuo stile, non c’è ragione per cui non debba comprarlo.”
“Ok..” Ritornai nel camerino e mi rivestii, poi andai alla cassa e pagai tutto. Quando uscimmo Eleanor mi bloccò.
“Aspetta! Tieni..” Mi diede una bustina argentata.
“E questo è per..?”
“Perché ti voglio bene. Non è niente, una sciocchezza, ma spero ti porti fortuna.” Aprii la bustina. C’era uno di quei braccialetti di gomma colorati. Lo cacciai fuori e con gli occhi che mi brillavano lessi la scritta: “Don't be afraid to jump then fall” Eleanor sapeva che quella era una delle frasi che amavo di più. Lo indossai, non me lo sarei tolto mai, per niente al mondo. Poi le saltai addosso e la strinsi forte forte.
“Aww, sei meravigliosa El! Ma che ore sono?”
“Le dieci e venti.. Oh Santo Cielo, sbrigati, mancano dieci minuti!” Spalancai gli occhi, poi cominciai a correre. Arrivammo davanti casa di Eleanor, lei era maggiorenne da poco e aveva la patente, quindi poteva guidare. Salii in macchina e partimmo.
Arrivammo nell’arco di cinque minuti, oserei dire un record. Bhe, si, avevamo rischiato più volte di scontrarci contro un muro, un albero e un signore, ma alla fine eravamo arrivate sane e salve.
“Salve, sono Alice Sherly, sono qui per i provini..” Dissi ad un uomo grande e grosso tutto vestito di nero. Controllò se il mio nome fosse presente su un foglio, poi ci lasciò entrare. Andai nel primo bagno che trovai e mi cambiai in fretta. Poi raggiunsi El che intanto aveva trovato un estetista.
“Ehi, tu sei Alice, vero?” Annuii sorridendo.
“Bene, io sono Hannah. Siediti, tra dieci minuti tocca a te, ti metto un po’ di trucco.” Obbedii, poi cominciai a sfogarmi con la mia migliore amica.
“Ho una paura tremenda.” Confessai.
“Andrà tutto bene.”
“Facile a dirsi.. E se sbagliassi?”
“Non sbaglierai fidati.”
“Ma se lo facessi? E se mio padre avesse ragione?” In realtà X Factor non era solo l’opportunità per realizzare il mio sogno di diventare cantante, ma anche un occasione per dimostrare a mio padre che valevo qualcosa.
Perché, si, mio padre non aveva mai creduto in me. Lui non c’era mai, sempre in giro per il mondo, in poche parole non lo conoscevo. Per lui ero solo una bambina con troppa fantasia. Non mi ha mai voluto bene e secondo lui per la gente contavo meno di zero.  
“Smettila di farti queste paranoie assurde. Sappiamo entrambe che hai un talento unico e se tuo padre non l’ha capito, pazienza. E’ lui che ci ha perso, non tu.”
“Scusami, puoi mettermi solo un filo di matita? Non amo truccarmi.” Dissi all’estetista che intanto cercava chili di fard e di fondotinta da passarmi in faccia.
“Sicura?”
“Certo.”
“Ok.” Prese una matita nera e disegnò il contorno dell’occhio.
“Comunque, ero qui vicino e ho sentito quello che hai detto alla tua amica. Non preoccuparti, se sei qui è perché hai talento e di certo non sarà sprecato. Avrai la tua occasione e sono sicura che saprai coglierla al volo.” Disse sorridendomi mentre ricalcava l’altro occhio.
“Grazie, ma sono tesissima.”
“E’ normale, insomma non capita tutti i giorni di andare in televisione. Respira profondamente prima di entrare e sii te stessa. E’ questo che piace ai giudici.”
“Grazie, davvero.” Le sorrisi.
“Alice Sherly! Alice Sherly!!”
“Tocca a te. Vai e spacca tutto tigre!” Disse Eleanor abbracciandomi. Seguii i consigli di Hannah. Feci un enorme respiro ed entrai in scena con le note di ‘Call me maybe’ di Carly Rae Jepsen. Cantai con tutto il coraggio che riuscii a trovare, sotto gli occhi indagatori dei giudici.

“Hey I just met you and this is crazy, but here’s my number, so call me maybe!”

Era solo per divertirmi, non volevo far provare nessuna emozione in particolare, solo l’adrenalina che suscitava in me il canto. Dopo il primo ritornello non mi importava più se a guardarmi c’erano milioni di persone, cominciai a saltare sul palco e a fare smorfie strane che rappresentavano la canzone.
Solo quando arrivai all’ultima frase mi resi realmente conto di quello che stavo facendo. Forse la musica mi aveva trasportato un po’ troppo, perché le facce dei giudici non erano particolarmente sorridenti.  Il pubblico invece sembrava entusiasta. Cominciò a parlare Simon Cowell.
"Ok, inizia col dirci il tuo nome.”
“Oh si, mi chiamo Alice Sherly. Ho diciassette anni e vivo a Londra.”
“Mm.. Fan dei One Direction?” Disse indicando la mia maglietta nuova.
“Assolutamente si.” Dissi sfoggiando uno dei miei sorrisi più sinceri.
“Allora saprai che anche loro sono stati su questo palco. Segui le loro tracce?”
“In un certo senso. Mi piacerebbe arrivare dove sono arrivati loro, ma non ci spero più di tanto.”
“Posso chiederti cosa hai provato quando hai cantato Call me maybe?”
“Mm.. Divertimento.”
“Bhe si è visto.” Si intromise Cheryl Cole.
“Già, hai trasmesso molta energia.” Concluse Dannii Minogue. Io sorrisi.
“Ok, per me è si.” Disse Cheryl.
“Anche per me.” Gli feci un enorme sorriso.
“Io.. Ok, sei stata forte, anche per me è si.” Mi portai una mano alla bocca, incredula, poi ringraziai tutti più volte e tornai dalla mia amica. Appena la vidi le saltai addosso.
“Inutile dire che sei stata favolosa!”
“Ti voglio bene!”
“Si, ma ora andiamo a mangiare. E’ l’una ed io ho fame!” Risi.
“Va bene, va bene.” Uscimmo dagli studi e ci dirigemmo verso Nando’s. E dove saremmo mai potute andare?
Ci sedemmo ad un tavolo e ordinammo, poi mi arrivò una chiamata. Mamma.




Saaalve gente! 
Allora, premetto che questa è la mia prima FF quindi non siate troppo cattive ^_^
Non so nemmeno io dove ho trovato il coraggio di pubblicare questa storia,
spero solo che non sia tanto pessima come immaginavo.
Bhe, ovviamente le recensioni mi farebbero più che piacere, anche se sono critiche
perchè ripeto, questa è la mia prima FF e non sono una scrittrice.
Inutile dire che sono una directioner, penso che lo avrete capito ;)
Bhe, non so che altro scrivere, quindi vi saluto.. :)
Bacii C.  

  
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