Londra è diventata rumorosa.

La cacofonia del traffico si solleva dall’asfalto con i gas di scarico, si aggrappa ai muri delle abitazioni e scivola agilmente ovunque trovi spiragli.
Penetra nelle case senza preferenze, come fumo invisibile, sbuffi di rumore che sputano distrazioni.

Una nube di suoni evaporati dalle strade sta cercando un pubblico da investire all’interno di un appartamento, a Baker street.

Sbatte violentemente contro le pareti – una carezza poco amorevole al giallo sorriso che sbiadisce nella nostalgia – e si getta su una poltrona, stendendosi sulla polvere dello schienale, rotolando sui braccioli, sul senso generale di abbandono.

Si stacca dalla Union Jack ritratta su un cuscino e si tuffa sul tappeto, beandosi della morbidezza del tessuto e del fruscio delle pagine di un giornale ormai marcio – “suicidio di un falso genio”.

Si snoda senza difficoltà tra le schegge di ceramica – tazze infrante, gettate a terra con rabbia, con disperazione, calpestate – che trova accanto ad un tavolo rovesciato, nella cucina.

Risale, galleggia accanto alla lampada, accarezzando una ragnatela, e si getta verso il basso, saltellando impazientemente.

Non c’è un pubblico da distrarre, non ci sono persone da disturbare.

Ci sono solo i rumori a far compagnia alla polvere.

Così si allontana dall’appartamento, lasciandosi dietro un odore stantio e un bollitore del tè dall’aria putrefatta.















NdA

No, non so cos'è. Non è senza senso, perché ha un suo perché, ma.. non ha senso!

E' stato strano inserire "altro personaggio". Può un appartamento essere un personaggio? Dovrebbero inserire il 221b nell'elenco.
Non so come mi sia venuta in mente. Mi piaceva l'idea di un bollitore putrefatto.


Accetto critiche costruttive e distruttive!