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Autore: nothing_but_the_truth    05/09/2012    2 recensioni
-- "Resta", sussurrò, non sciogliendo la presa, nonostante io l'avessi già allentata.
Mi ristrinsi a lui, respirando l'odore familiare della sua pelle.
L'odore che mi salvava dagli incubi quasi tutte le notti.
Sentivo le sue mani calde sulla mia schiena, e nonostante odiassi essere toccata, le sue mani erano tra le poche eccezzioni. Accettavo di buon grado di essere toccata da Prim, Gale, Cinna, Peeta.
E la metà di loro era morta. Per colpa mia.
Peeta mi diede un bacio sul collo, e, allontanandomi da lui, lo baciai in bocca. --
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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"Peeta." lo chiamai, a bassa voce.

Lui si rigirò tra le coperte, e infine aprì gli occhi, guardandomi.

"Buongiorno Katniss. Sveglia da molto?" ,mi domandò, sospirando quando allungai la mano e la strinsi nella sua.

"No no, pochi minuti", gli mentii, sorridendo. "Dormito bene?"

"Sì, e tu?"

"Come al solito", dissi, abbassando leggermente lo sguardo. Peeta non aggiunse nulla, ma strinse maggiormente le sue dita tra le mie.

"Comunque, ti ho preparato la colazione!", aggiunsi qualche secondo dopo: stavo migliorando lentamente, e pensarci troppo non mi faceva bene. Specialmente dopo nottate come quella -erano tutte come quella...

"Oh! Davvero?", domandò stupito, alzandosi dal letto.

Gli sorrisi. "Sì. Non sarà buona quanto le tue, ma mi sono impegnata!", dissi, e insieme ci dirigemmo nella cucinetta nella stanza al piano inferiore. Per fortuna, non sciolse la presa. Mi aiutava a tenere insieme i piccoli frammeti di me, allontanati dagli altri, nella stessa esplosione che uccise Prim.

Solo quando si sedette abbandonò la presa, ed io, una volta tanto, gli servii la colazione.

"Succo d'arancia nella tazza e biscotti alla crema: nulla di speciale", dissi, servendolo, alzando le spalle.

"Ma è sempre qualcosa.", aggiunse lui, sorridendomi. Gradiva il mio gesto e assaggiò un biscotto.

Di fronte a lui, iniziai a mangiare anch'io.

"Stamattina sono andata a caccia", dissi, osservando il terzo biscotto che sarebbe dovuto finire inevitabilmente nel mio stomaco.

Lui mi guardò torva: sapevo che dicendolo lo avrei fatto preoccupare, ma ormai mi era difficile tenergli le cose nascoste. Dopo la questione 'depistamento', apprezzavo molto di più la sua presenza. E non la davo assolutamete più per scontata.

"Quante ore hai dormito stanotte, Katniss?", chiese Peeta, con tono di rimprovero: sapevo già cosa intendeva dirmi, ormai era la routine in quei casi.

"Mah... dici dopo che ti ho svegliato? Abbastanza, credo. Era quasi l'alba quando sono uscita."

"Sai che quando è così devi svegliarmi!"

"Ma come potevo? Anche tu ti stanchi e hai bisogno di dormire. Non puoi passare le notti a disposizione dei miei incubi!".

Era un conversazione fatta e rifatta, ma non si riusciva a trovare compromesso, naturalmente.

"Ma, Katniss, è diverso. Lo sai.", disse, fissandomi negli occhi. Provai a sorridergli, perchè sentivo il ghiaccio sciogliersi.

Istintivamente mi alzai e lo abbracciai stretto stretto, nonostante generalmente facessi più attenzione ai miei movimenti. Dopo un attimo di stupore, anche lui mi strinse, e restammo così per un bel pò. Il tempo necessario a far scendere le lacrime, a farle cadere sui suoi vestiti, a inumidirli.

Sicura di stare meglio, mi allontanai.

"Resta", sussurrò, non sciogliendo la presa, nonostante io l'avessi già allentata.

Mi ristrinsi a lui, respirando l'odore familiare della sua pelle.

L'odore che mi salvava dagli incubi quasi tutte le notti.

Sentivo le sue mani calde sulla mia schiena, e nonostante odiassi essere toccata, le sue mani erano tra le poche eccezzioni. Accettavo di buon grado di essere toccata da Prim, Gale, Cinna, Peeta.

E la metà di loro era morta. Per colpa mia.

Peeta mi diede un bacio sul collo, e, allontanandomi da lui, lo baciai in bocca.

Nello stesso istante in cui le nostre labbra si toccarono, seppi che ne avevo bisogno. In quei mesi, dopo la morte di Prim, il rapporto tra noi due si era risaldato, e i suoi momenti residui del del depistamento erano andati diminuendo,anche se non erano ancora scomparsi -forse non lo avrebbero mai fatto...

Così, non mi stupii quando lui si alzò e, abbracciandomi, mi baciò con più vigore. La sua bocca sapeva di arancia, così come la mia.

Mi dovetti staccare da lui, per sbadigliare: dopo settimane -mesi- di notti pesanti, anche le giornate erano più faticose, e i gesti più sforzati.

"Scusa", bisbigliai arrossando, osservando sorridere.

"Stà tranquilla. Vuoi andare a dormire?" Mi domandò. "Io farò piano", mi rassicurò un attimo dopo. Come se non fosse sempre silenzioso e delicato, quanto sapeva che stavo dormendo.

Improvvisamente sentii ogni muscolo duolermi per la fatica di aver cacciato e corso per quasi 4 ore consecutive.

A malincuore, annii. "Accompagnami", dissi -supplicai- , voltandomi e incamminandomi verso la mia stanza, anche se ormai passava più tempo lui di me nel mio letto. Mi seguii silenzioso per le scale, e, una volta sotto le lenzuola -ancora tiepide e profumate di lui- , quando lui si piegò per darmi sulla fronte un bacio, afferrai il suo polso.

"Rimani un pò con me?", gli chiesi e lui, ancora chino si di me, sorrise.

"Certo", disse, assecondandomi per l'ennesima volta.

Nonostante la gamba finta, si infilò sotto le coperte al mio fianco in silenzio, e si strinse a me.

Eravamo entranbi appoggiati sulla parte destra del corpo, così dovetti girarmi per poter avere la faccia davanti alla sua. Gli sorrisi e lui di rimando, ma capii subito che aveva la testa a mille anni di distanza: gli occhi erano distratti, concetrati in altro, qualcosa che vedeva attraverso me.

Il suo sguardo intenso mi fece arrossire, mentre le palpebre lottavano con forza per abbassarsi e annegare in un sonno senza incubi non spesso concessomi.

Peeta allungò un braccio per farmici appoggiare la testa sopra, e con l'altro mi avvolse, mentre mi stringevo a lui, e sentivo il suo respiro accarezzarmi i capelli.

Caddi nel sonno pochi secondi dopo avergli baciato la spalla. 


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