Storie originali > Generale
Ricorda la storia  |      
Autore: Hels Skydust    05/09/2012    2 recensioni
Tutti indossano maschere, lui, con esse, svela la propria identità.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Sommario: Tutti indossano maschere, lui, con esse, svela la propria identità.

Rating: Verde

Disclaimer: La storia è mia, occorre il mio permesso per postarla su altri siti o tradurla. Tutti i riferimenti a fatti o persone realmente esistiti sono esplicitamente voluti.

Beta: Onda1965

 

Masked

Di giorno era un comune impiegato, uno dei rassicuranti volti delle Poste Italiane. Tutti lo apprezzavano per la sua gentilezza, per la sua brillante capacità d'assomigliare ad un pezzo d'arredamento, senza intervenire troppo, senza disturbare, senza farsi notare. Nessuno lo conosceva davvero, in fondo a nessuno importava farlo, almeno non più di quanto lui desiderasse dar confidenza ai suoi colleghi o ai clienti abituali. Se le stesse persone che gli assicuravano la loro simpatia, consce di avere una conoscenza solamente superficiale di lui ed abbastanza ipocrite da non ammetterlo, avessero saputo chi era davvero, incontrandolo avrebbero distolto lo sguardo, scandalizzati.

Pur rendendosene conto, di giorno lui sorrideva loro, senza mostrare quanto in realtà li disprezzasse. Solo la sera riusciva a liberarsi di quello stretto costume ed indossava la sua vera pelle: un'aderente e comoda pelle di paillettes, luccicante, splendida. La indossava e s'imbellettava, spargeva qualche brillantino sul viso ed, armato di due enormi e soffici ventagli piumati, usciva sul palco e faceva il suo numero. Cantava e ballava, sensuale e disperato, finalmente libero, finalmente se stesso.

L'applauso del pubblico gli dava tutto il calore che la luce del sole non poteva dargli. Si saziava di quell'emozione, se ne abbeverava fino ad esserne ebbro, per trarne forza il giorno successivo, quando, riposta la propria vera pelle nell'armadio ed eliminato con cura ogni traccia di trucco, ritornava nella grigia menzogna che era il teatro delle sue giornate. Tutto ciò che gli dava la forza di continuare, era l'attesa di un'altra notte, un altro pubblico, un altro applauso: un'altra occasione per essere libero.

 

Note dell'Autrice: Questa storia è tutta per Giovanni, anche se non passerà mai di qui: sono quella pazza “capobanda”, come mi hai definito tu stesso, che hai invitato al Village ed a cui non è stato permesso accettare. Grazie per le quattro meravigliose serate romane che mi hai fatto passare, per la simpatia, la gentilezza, i consigli. Sei una persona speciale, non smettere mai di ricordarlo.

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Hels Skydust