Fanfic su artisti musicali > Depeche Mode
Ricorda la storia  |       
Autore: Princess_Klebitz    05/09/2012    2 recensioni
“Fottiti, Alan Wilder!!”
“Precedimi, David Gahan! Ho aspettato per 6 mesi di mandarti a fanculo di persona!”
“E…?”
“Vaffanculo, David Gahan!”
-Una piccola raccolta di momenti dei DM, tra l'86 e il tragico (per molti) annuncio del 1995, passando per la sfiorata tragedia di Dave, la rinascita, risate, drammi, e partendo tutto da una sera del 2010, alla Royal Albert Hall. Per chi, come me, spera sempre, in ogni tour, in una sempre più improbabile reunion;Alan e Dave-centric
Genere: Drammatico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
SALVE; QUESTA è UNA RISCRITTURA, un nuovo inizio, di una storia che avevo messo qualche tempo fa. Non mi sembrava iniziata col piede giusto.
MI SCUSO IN ANTICIPO PER LE DISSONANZE DALLA STORIA VERA DEI DEPECHE MODE CHE DI SICURO LEGGERETE.
NON SONO RIUSCITA A PROCURARMI UNA BIOGRAFIA DECENTE, PERCIò LASCIO AL MIO CERVELLO IL COMPITO DI RIEMPIRE QUEI VUOTI, CON QUELLO CHE LA MIA FANTASIA MALATA MI SUGGERISCE  DALLA VISIONE DI VIDEO, FOTO, POCHE INFORMAZIONI E LETTURA DI INFORMAZIONI SICURE DA FORUM.
OGNI COMMENTO E CRITICA è BEN ACCETTA, SE LASCIATA CON EDUCAZIONE.
RIBADISCO IL MIO INTENTO DI CREARE UN’OPERA DI FANTASIA, NON DI RICOSTRUZIONE DELLA REALTà, SUL PERIODO DA BLACK CELEBRATION AL FATIDICO 1 GIUGNO 1995, DOPO IL DEVOTIONAL, PARTENDO DA MOLTO LONTANI, E AGGIUNGO CHE I DO NOT OWN DEPECHE MODE.
I DO NOT OWN DAVE GAHAN, ALAN WILDER (purtroppo per entrambi…), MARTIN LEE GORE, ANDREW FLETCHER.
I DO NOT OWN RECOIL PROJECT.
SIATE CLEMENTI

 
“…IT WAS THE WRONG PLAN
IN THE WRONG HANDS…”
(DM; WRONG)
 
Un quarto d’ora.
Il soundcheck era stato fatto, il suo più veloce di tutti.
Christian aveva avuto problemi con la batteria, gli avevano spostato i microfoni almeno 7 volte prima di ottenere la giusta risonanza della cassa.
Lui era letteralmente fuggito, lasciando Martin alle responsabilità di quella data, quando proprio lui aveva mandato il fatale messaggio sei mesi prima:
“Ti và di suonare con noi a Londra?”
Niente altro.
Non “Ehi, nonostante tu sia scappato lasciandomi nella merda, anzi lasciandoci, ti rivogliamo per una sera.”
Non “Ehi, scusa per averti portato allo sfibramento nervoso, ma ti rivogliamo e siamo teste di cazzo troppo orgogliose per dirlo.”
Non “Andiamo a farci una birra? Oddio, almeno tu… io berrò un succo di frutta.”
Dave non ci aveva minimamente pensato, ed aveva scritto di getto, senza cercare scuse, giri di parole o accuse.
Solo che sei mesi sembravano una data così lontana…
Significava che non aveva ancora imparato a rendersi conto delle conseguenze?
Si mise a girare per il camerino come una tigre in gabbia, nel suo sobrio completo, che tra mezz’ora avrebbe stillato sudore ovunque.
Fletch entrò nella stanza, valutando il passo dell’amico, calmo, e aggiustandosi gli occhiali.
“Dal passo deduco o che vuoi sbranare qualcuno, o che ti stai pentendo di qualcosa.”
“Non mi pento di niente, Fletch. A parte tre anni nella droga, non mi pento di niente.”
“Meno male… perché Mart è felice come una Pasqua, sembra voglia rimettersi la gonna, da come saltella in giro…”
Dave si fermò e fissò Fletch, inorridito, finchè scoppiarono a ridere entrambi.
“Mart è contento? Bene. Pensavo che fosse proprio lui, a saltare per aria, ed invece eccomi…”
“…a girare come un penitente senza speranza. Se insisti ti faremo suonare Condemnation!”
“…con Alan che mi guarda come nel Devotional, da sopra al piano e pensa ‘Ce la farà? Sarà in grado di cantarla?’,mio dio…no!”, inorridì nuovamente Dave, scatenando le risa di Fletch.
“Cristo quanto si agitava, in tutto il video di Corbjin non ha un sorriso neanche a tirargli gli angoli della bocca col fil di ferro!!”
Mart entrò come un tornado, sbattendo la porta.
“SARà UNA GRANDE SERATA, LO SO, LO SENTO, OH DAVE GAHAN VIENI QUI, POSSO LEGGERE NELLA TUA ZUCCA BACATA CHE SARà…”
“Mart. Alleluja. Dove sei stato?”
“A parlare con Peter. CHI SCOMMETTE SUGLI INFARTI IN PLATEA?! IO SCOMMETTO SUL RANGE CHE VIAGGIA DAI 50 IN SU, e specialmente su…”
Prima che il malefico biondino sparasse il nome di qualche celebrities anni ’80, con il taccuino già pronto, arrivò il segnale dei 5 minuti ad interrompere il suo ghigno diabolico.
A quel punto persino Martin stette zitto per qualche secondo, rimuginando.
“Quanti anni sono?”
“15.”,rispose prontamente, TROPPO prontamente Dave, che si tappo la bocca subito dopo.
“Hai tenuto bene il conto, eh, pertica?”
“Vaffanculo, Mart! Ho avuto 6 mesi per pensarci!”
“Praticamente è stata una gravidanza prematura!”
DA DOVE VIENE QUESTO UMORISMO, FLETCHY?!”
“Sono un uomo dalle mille risorse…”, rispose flemmatico Andy, avviandosi verso gli altri, seguito da Mart.
*
Cristian e Peter li stavano già aspettando, quando Dave, per una volta rassegnato, si sottopose all’abbraccio di rito prima di ogni concerto che li aspettava.
Nel quale salivano puntualmente tutti su un suo piede, oltretutto!
“Ragazzi… stasera tiriamo fuori conigli dal cilindro!! Yeah!!Rock and roll!”, saltò Mart, ovviamente sul suo piede destro.
Dave, trattenendo una bestemmia, ricambio l’abbraccio di gruppo, quando una voce bassa e ironica gli arrivò come un coltello tra le scapole, facendolo irrigidire.
“Cristo , come cambiano i tempi… Non ricordo di esserci mai abbracciati mai così…”
Quasi tutti si avviarono più avanti, specialmente Fletch e Mart, tirando via a braccia Peter che, con gli occhi a cuoricino, voleva saltare in braccio ad Alan Wilder.
“Peter… dopo l’autografo!! Suonerà con te stasera!”
“VOI NON CAPITE, AHHHH, MR WILDEEEER!”
Allontanatisi gli amici, Dave rimase di fronte all’ex bandmate, che lo fissava con un sorriso ironico in viso.
E la prima cosa che trovò da dirgli fu, ovviamente, una stronzata.
“Sei… in forma, Alan. Ingrassato. NO, CIOè…!”
“Dave…”
“… siamo tutti cambiati!,eheh, io non sono più 55 chili…”
“Dave…”
“…sei sempre stato più magro e alto di me, accidenti, un po’ di…ciccia, non ti fa…male. Ecco.”
“Ce l’ho uno specchio a casa, Dave.”
“…!”
Alan indicò il palco, sempre fissandolo, ora persino ridendo sotto i baffi.
“Ce la farai o ti piscerai addosso prima?”
Dave, punto sul vivo, fissò l’ex amico, infastidito.
“Il giorno che non ce la farò a cantare, puoi darmi per morto.”
Seconda stronzata.
“Oh, non serve arrivare a tanto…”
-Sono un imbecille-, pensò Dave, per poi avviarsi, all’indietro, verso il palco, ma non resistendo a lanciare una frecciata ad Alan.
“Niente giacca di pelle?”
“Niente collarino di velluto?”
“…”
“…!”
“Fottiti, Alan Wilder!!”
“Precedimi, David Gahan! Ho aspettato per 6 mesi di mandarti a fanculo di persona!”
“E…?”
“Vaffanculo, David Gahan!”
Dave, ridendo, si avviò verso il palco della Royal Albert Hall, seguito da una voce lanciatagli da Alan.
“Non credere di sfuggire, stronzo! E’ solo una questione di tempo!”
 
Pietà.
E’ terribilmente dura scrivere del proprio gruppo preferito, almeno per me.
Ho un timore reverenziale.
Adieu.

 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Depeche Mode / Vai alla pagina dell'autore: Princess_Klebitz