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Autore: Benve    05/09/2012    5 recensioni
Questa è la storia di Eleanor, diciotto anni.
E questo è ciò che un evento fece della sua vita.
Dal testo:
Odiavo il ballo delle debuttanti. Non ero mai stata la solita ragazza perfettina, come lo erano tutte le ragazze della mia scuola. O per lo meno come lo era maggior parte.
Non sono una principessina e non lo sarò mai.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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2 Novembre 2016, Londra.

 
Tra esattamente un mese si sarebbe svolto il ballo delle debuttanti.
Quell'anno, dato che avevo compiuto diciotto anni nel mese di Luglio, fui costretta a partecipare.
Odiavo il ballo delle debuttanti. Non ero mai stata la solita ragazza perfettina, come lo erano tutte le ragazze della mia scuola. O per lo meno come lo era maggior parte.
Avevo fatto molte prove negli ultimi mesi, noiose prove a non finire con quegli odiosi tacchi.
Ma non lo vogliono capire che io odio indossarli? Non sono una principessina e non lo sarò mai.
Per giunta non sapevo chi sarebbe stato il mio cavaliere. Ballai con diversi ragazzi durante le preparazioni, ma quando chiesi alla mamma di dirmi chi fosse il ragazzo della "tanto attesa" serata, non volle dirmelo.
Sì, perchè mia madre era membro del consiglio del ballo. Lei e quelle sue tre amiche oche. Ecco, delle perfette oche.
 
Alla fine chi se ne frega? Non mi interessava. Volevo solo che tutto questo finisse per tornare ai fatti miei e continuare a vedere i miei amici.
 

25 Novembre 2016, Cambridge.

 
Mia madre mi costrinse a subirmi quattro ore di macchina per andare a comprare uno stupido vestito e delle scarpe col tacco per il ballo, che si sarebbe tenuto di lì a una settimana.
Avevamo passato tutto il pomeriggio in giro per negozi sciccosi e tra lustrini, brillantini e paillettes eravamo tornate a casa con un abito celeste chiaro e scarpe abbinate. Vomitevole.
- Eleanor, mi raccomando, stasera vengono i nonni. Ti voglio di sotto per le otto. - Bene. Quella sera avrei dovuto continuare a sorridere, anche se non volevo.
Che splendida serata mi aspettava.
- Certo mamma. Adesso mi riposo un po'!- Le urlai dal piano di sopra. Non ne potevo più. Ancora una settimana e tutto sarebbe finito.
Mancavano pochi minuti e i nonni sarebbero arrivati di lì a poco.
Scesi le scale e raggiunsi mia madre che era intenta a finire di preparare le ultime cose per la cena. Appena mi vide sul suo viso si disegnò una smorfia.
- Ma come ti sei conciata?- bofonchiò mia madre vedendomi.
- Perchè? Cosa ho che non va?- ribattei guardandomi. Ok, avevo indosso la tuta, ma che problema c'era? In fondo erano i nonni, non la regina Elisabetta.
- Tesoro, lo chiedi anche? Ora capisco perchè non hai un fidanzato.- disse pungente mia madre, mentre prendeva il vassoio con le tartine.
Adesso basta. Lei sapeva benissimo che io non ero una ragazza da smancerie e che andava dietro i ragazzi. Sì, qualche cosa la avevo avuta, ma niente di importante. E lei me lo aveva sempre rinfacciato.
Non dissi niente in quel momento, mi limitai ad abbassare il viso e trasportare le mie gambe stanche a tavola. Mi sedetti e quando il campanello suonò i nonni si accomodarono a tavola.
Che strazio. Per fortuna la cena si concluse velocemente e io, dopo aver sorriso come un'ebete per tutto il tempo, mi alzai e tornai in camera, arrabbiata.
 
Durante quella settimana mia madre cercava di far uscire il mio lato femminile, ma con scarsi risultati. Io desideravo, ogni giorno che passava, che quei giorni passassero velocemente.
 
 
 

2 Dicembre 2016, Londra.

 
Ore 21:30
 
Doveva essere tutto perfetto. Sorrisini, smancerie e danze. Wow! Evviva! Io la odio.
- Eleanor sei pronta, tesoro?- mia madre correva da una stanza all'altra della casa, in cerca dei suoi orecchini di diamanti.
- Sì, cinque minuti e ci sono!- le urlai dal bagno. Sì, stavo ancora lavandomi i capelli.
- Tra mezzora arriverà Jerry, che con la limousine ci porterà al ballo! Vedi di non farmi arrabbiare!- urlò lei di rimando.
- Se se!- le urlai poi.
Con calma finii la doccia e quando aprii la porta mi ritrovai mia madre di fronte accigliata.
- Mi prendi in giro forse? Sei ancora in giro con l'asciugamano! Parlo arabo forse? Mu o vi ti!- mi disse.
- Che rompi cogl- le risposi sottovoce.
- Come hai detto signorinella?- mi squadrò da capo a piedi.
- Nulla. Aspettami di sotto.- dissi esausta.
La serata doveva ancora iniziare e io non ne potevo già più.
Entrai in camera e strofinandomi con l'asciugamano i capelli, lasciai cadere quello che mi ricopriva il corpo.
Presi velocemente l'intimo e lo indossai.
Asciugai con il phon i capelli e li lasciai morbidi. I miei boccoli biondi naturali erano l'unica cosa che mi piaceva del mio corpo.
Mi guardai allo specchio. Oh, ma che bel faccino. Come avrei fatto proprio non lo sapevo.
Dio, ti prego, se ci sei davvero, aiutami!
Dallo specchio vidi che sul mio letto vi era steso accuratamente il vestito, e accanto la pochette azzurra, che avrei dovuto indossare. Ai piedi dell'armadio le scarpe.
Un rigurgito mi sfiorò lo stomaco. Dai, forza Eleanor, ce la puoi fare!
Lo indossai e guardandomi allo specchio mi accorsi che non mi stava tanto male. Bubbole!
Presi i tacchi e mi diressi verso il bagno.
Fortunatamente (o no?) sapevo truccare e truccarmi discretamente, quindi optai per un ombretto celeste e un eye-liner blu. Mascara, blush e via!
Spensi la luce e mi fiondai gi per le scale, dove trovai mia madre.
- Aspetta!- disse ansiosa.
- Che c'è ancora?- risposi spazientita.
- Questi ti stanno d'incanto!- urlò euforica mettendomi ai lobi due orecchini scintillanti. Eccoci. Doppio wow!
- Grazie.- sorrisi controvoglia.
Mia madre mi sorrise e ci dirigemmo alla porta.
Indossai i tacchi e riuscii miracolosamente a non cadere grazie alla pratica che avevo fatto durante tutte le ore di prove. Tutto doveva essere perfetto e secondo i suoi piani. Favoloso!
Misi la testa fuori e alla fine del vialetto vidi una limousine bianca, perfetta.
- Porca carota!- esclamai ridendo.
- Eleanor! Per favore!- disse mia madre spazientita.
Entrammo velocemente in macchina e dopo circa dieci minuti arrivammo a destinazione.
Arrivate, mia madre scese dalla macchina e raggiunse quelle tre oche delle sue amiche, lasciandomi da sola, ancora a sedere sui sedili posteriori.
Guardai Jerry, il nostro autista, che mi sorrise e scese dalla macchina per venire ad aiutarmi.
Guardando dal finestrino mi accorsi che era una bella serata. In cielo splendevano milioni di stelle e la luna era magnifica. La sua luce risplendeva nei miei occhi verdi.
- Prego signorina.-disse Jerry aprendo la mia portiera e porgendomi un suo braccio.
- Grazie.- dissi sorridendogli. Noi eravamo sempre andati parecchio d'accordo. Menomale, almeno con lui!
Entrai nel grande edificio avanzando sui tacchi e tenendo un tembo del vestito per non sporcarlo. Dai, anche se ero poco femminile, volevo comportarmi come si deve!
 
La sala era guarnita di tanti nastri rosa e azzurri e le persone ridevano e scherzavano con bicchieri di champagne in mano.
Bleah. Ma scherziamo? Rosa? Azzurro? Mica è nato qualcuno! E poi sul serio, champagne?
Volevo andare a casa. Subito.
Mia madre mi invitò a spostarmi verso la scala guarnita di petali.
Ubbidii. Davanti a me trovai delle ragazze vestite come me e super eccitate per la presentazione che ci sarebbe stata di lì a poco.
Venni distratta da una ragazza, che intenta ad attirare l'attenzione dei presenti, camminava su dei tacchi che mi facevano venire le vertigini.
- Buonasera signore e signori, benvenuti alla cinquantesima edizione del Ballo delle Debuttanti. Adesso chiamerò i ragazzi e le ragazze, protagonisti di quest'anno.- disse la ragazza al microfono, in cima alla scala.
I ragazzi si trovavano da un lato della lunga scala, mentre le ragazze dal lato opposto.
La signorina cominciò a leggere l'elenco.
- Sara Jefferson e Tom Harris, Madison Clooney e David Buckley, Julliet Marin e Harry Bloomer.-
Il mio cuore cominciò ad avere battiti meno regolari. Ero un po' agitata? In fondo non sapevo chi fosse il ragazzo che di lì a poco avrebbe ballato con me.
Furono elencate altre sedici coppie e la ventesima era la mia.
- E infine, Eleanor Miller e Niall Horan.- disse la ragazza con un sorriso finale.
Guardai accanto a me e vidi un ragazzo biondo platino che mi sorrise e mi invitò a scendere le scale.
Scendemmo all'unisono ogni scalino e arrivati al centro della sala mi porse il suo braccio sinistro dove io appoggiai la mia mano ricoperta da un guanto bianco.
Ci avviammo al centro della sala dove, insieme alle altre diciannove coppie, e finalmente potei guardarlo negli occhi.
Rimasi senza fiato. I suoi occhi erano color ghiaccio e i capelli biondi lo rendevano davvero bello. Era poco più alto di me e indossava uno smoking bianco.
- Ehi, tutto bene?- esclamò vedendomi un po' strana, mentre stavamo ballando.
- Sì, scusa, ma io odio tutto questo!- gli dissi senza giri di parole. Infondo ero sempre stata molto diretta con le persone.
- Davvero? Eppure sei così bella questa sera.- mi disse il biondo, sfoggiando un sorriso magnifico. Mi sciolsi e sorrisi.
Un momento. No. Non faceva per me questa situazione. Sembravamo Barbie e Ken. Il momento del ballo finì e io, togliendomi senza problemi i tacchi gli lasciai la mano, andando a sedermi.
Niall mi guardò stranito e emise una risata cristallina. Mi raggiunse.
- Cenerentola, tutto bene?- mi disse ancora ridendo.
- Che? Sìsì tutto apposto.- risposi disinvolta, prendendo dala pochette una sigaretta e poggiandola tra le labbra.
- Oh oh oh, ma così rompi il patto!- disse lui aprendo le braccia.
- Un patto? Che patto?- dissi curiosa.
- Nel senso che Cenerentola non fuma!- disse Niall.
- Niall, come sei noioso! E poi io non sono una principessina.- spiegai facendogli un occhiolino, sarcastica.
Si limitò a ridere e a chiedermi se poteva farmi compagnia.
Feci per andare verso la porta d'entrata ma mi fermò per un braccio. Mi girai stranita.
- Sei impazzita? Se ti vedono ti cacciano! Passiamo dall'altra uscita.- disse esperto.
- Ovviamente!- dissi impacciata.
Ci spostammo sul retro della sala e attenti che nessuno ci vedesse uscimmo. Davanti a noi un parco.
Dio, ma cos'è, una reggia?! Sbuffai e accesi la sigaretta.
- Vuoi fare un tiro?- dissi gentile al ragazzo.
- Grazie, le mie le ho lasciate a casa. Mamma rompeva.- disse sorridendo e indicando una signora vicino a mia madre.
Non ci credo. Una delle tre oche era sua madre? Che culo!
- Quanto ti capisco. Tieni.- dissi offrendogliene una intera.
- Grazie.- mi disse. Gli porsi l'accendino e accese la sua.
- Guardami, sembra il giorno delle mie nozze!- dissi ridendo per interrompere il silenzio che si era creato.
Lui scoppiò a ridere.
- E poi guarda queste scarpe, andiamo, sul serio? I miei piedi urlano.- dissi esausta.
- Ci penso io.- disse prendendomi in braccio. Il mio vestito era ingombrante.
- Ma se impazzito? A momenti cadevo!- scoppiai a ridere e anche lui. Mi lasciò e mi trovai a due centimetri dal suo viso.
- Sei bellissima.- sussurrò Niall.
- Grazie ragazzo con lo smoking bianco.- dissi, lui sorrise. Ci fu un attimo di silenzio e lui spostò una ciocca dei miei capelli dietro il mio orecchio.
Lo guardai seria negli occhi e lui sorrise appena. Si avvicinò di più a me e io mi immobilizzai.
- No aspetta.- dissi sussurrando e scansandomi leggermente.
- Scusa. Mi ero perso un attimo.- farfugliò lui.
Mi girai verso il parco e guardai l'acqua del lago poco più in là. Mi avvicinai a questo e tirai un sospiro.
Niall rimase immobile guardandomi.
- Sai, mia madre vuole che la mia vita sia perfetta, casa perfetta, vestiti perfetti, ragazzo perfetto e tutti felici e contenti. Se sapesse che mi sono fatta una sigaretta insieme al mio accompagnatore mi ucciderebbe.- dissi con rabbia, finendo la frase ridendo.
Niall sorrise e si avvicinò al lago.
- Sei stupenda anche se non sei come vuole lei. Dico sul serio.- dichiarò il biondino.
Mi girai verso di lui abbozzando un sorriso e mimandogli un "grazie". Mi avvicinai e mi abbracciò dolcemente.
Dopo circa un minuto ci staccammo dall'abbraccio e alzando il viso ci trovammo ancora a due centimetri. Lo guardai e vidi in lui un senso di calma piacevole.
Mi morsi un labbro e decisi di annullare la distanza che c'era tra di noi. Le mie labbra si posarono sulle sue e un dolce bacio prese vita.
Finalmente dopo tanto tempo ero riuscita a ricordarmi che sapore avesse un vero bacio, non uno da una scappatella e via.
Era un bacio dolce, lento e da favola. Finalmente qualcuno mi aveva voluto baciare per il mio viso e il mio carattere, non per il mio fondoschiena.
Si staccò dolcemente e sorridemmo entrambi.
- Sarebbe meglio rientrare. Ci staranno cercando.- disse Niall dolcemente, imbarazzato. Annuii e entrammo in sala, mano nella mano.
La serata andò avanti normalmente, e alla fine del ballo fummo eletti re e reginetta dell'anno.
 
 
 

2 Dicembre 2019, Mullingar.

 
Quella era la mia favola, nata contro natura ma bellissima.
Io e Niall continuammo a vederci e adesso, che sono passati tre anni, abbiamo capito cosa è l'amore vero.
 
Quella sera imparai una cosa: non serve un vestito o dei lustrini per rendere bella una persona. Chi sa davvero cosa è la bellezza ti accetta per quello che sei.
Perchè è questo che ti rende bella.
That's what makes you beautiful.



 

OCCHI A ME!

Ehilààààààà! Eccomi di nuovo a rompere le scatoleee!
Questa one shot è chiaramente diversa dall'altra (che vi invito a leggere), ma lo avete già visto da sole, LOL.
In questa storia volevo far capire che io sono un po' come Eleanor, e ciò che penso e provo lo si può capire dal suo carattere e dai suoi modi di fare e di pensare.
Spero che leggerete in tante questa mia nuova creatura! Mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate, ci tengo taaaaaanto taaaanto tanto!!

Grazie mille a tutte le bellezze che leggeranno e recensiranno e anche alle ragazze che semplicemente leggeranno! :)

Vi voglio un bene dell'anima,
un abbraccione grosso come un panda (?)
dalla vostra Benve!!
  
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