Quando una persona
muore, non c’è da preoccuparsi tanto per lei, bensì per chi ci sta
attorno.
Per quelle persone a
cui, come a noi era cara…
Per chi le voleva bene
ed è ancora in vita…
Una persona ormai
morta, non potrà percepire il nostro dolore, per quanto questo sia grande. Non
potrà consolare nessuno perché ormai non c’è più.
Noi che siamo ancora
vivi allora, facciamoci forza l’un l’altro.
Solo un’anima
percepisce il dolore, che sia esso altrui o proprio, non fa
differenza.
Solo un’anima
percepisce l’amore, e quindi il bisogno di dare e ricevere
affetto.
Un pianto disperato si
ergeva nel quartier generale di Central City. Penetrava nel cuore di chiunque ne
sentisse anche solo un flebile singhiozzo.
“senza di te…non c’è
più nessuno che mi faccia sentire così. Dove sei? Ho bisogno di te Ed!!...più di
quanto ho bisogno di questo braccio, anche se volevo tanto
riaverlo.
Vivevo lo stesso senza
un braccio…
Lui viveva lo stesso
con un’armatura al posto del corpo…
Ma non viviamo senza
te…amore mio!
Un bravo
fratello…
Una persona fantastica
e dolce…
Mio unico grande
amore…Edward Elric!”
Questi furono i
pensieri della giovane alchimista degli angeli, dagli occhi ormai spenti, dal
viso ed il corpo scarni per non aver mangiato, dal cuore ricolmo di tristezza e
nostalgia.
Entrò Alphonse nella
sua stanza. Poteva mostrare il suo vero corpo, ma non con troppa fierezza, visto
che era costato il sacrificio del fratello, come il braccio di Ray.
Si sedette vicino a
lei, che lo abbracciò con le lacrime agli occhi…
“lo farò io per te
amore! Io lo proteggerò! Io farò in modo che non gli accada nulla! Io… svolgerò
il tuo compito!”
Al sentì in
quell’abbraccio un grande istinto fraterno. Poco dopo stava per uscire dalla
stanza, ma si fermò e disse:
-il portale…non
resterà chiuso per sempre!-
Ray rispose con un
debole sorriso, che lasciò il posto ad un sonno
profondo.
Edward…
Edward…
Una voce familiare lo
chiamò. Era calda, dolce e di donna. Il ragazzo vide solo uno sconfinato e
pallido sfondo giallognolo, ed il portale era davanti a
lui.
Ad un certo punto ne
uscì una donna, la cui vista lasciò esterrefatto il
sedicenne.
Lei, che ha accudito
il suo piccolo corpo in fasce…
Lei che lo
amava…
La donna che aveva
provato a riportare in vita.
…mamma…
Solo questa parola
uscì dalla bocca di Edward in quel momento. Vedeva sua madre incedere con passo
sicuro verso di lui. Il suo sguardo incredulo incontrò gli occhi dolci di lei, e
l’ancor più dolce sorriso.
“Edward…figlio
mio!”
Colto da un improvviso
bisogno d’affetto, strinse a se la donna, che ricambiò
l’abbraccio.
“siamo…in paradiso
mamma??” chiese lui.
Trishia appoggiò la
guancia destra sul capo del figlio “no amore…infatti io non dovrei essere qui…”.
Ed la guardò senza capire “quel portale…non è il posto in cui sono stata per
tutto questo tempo…”
“e allora dove sei
stata?”
“non te lo posso
dire…non è un’informazione…per chi è vivo!”
Ed la guardò a lungo
con gli occhi sgranati, ma poi si rattristò e li
socchiuse.
“io sono
morto…quindi…me lo puoi dire!”
“non lo
saprai.”
“i…io…”
“Edward…”
“io ho dato l’anima e
il corpo per salvare Al e…”
Non sapeva come
spiegarle di Ray, per la quale avrebbe dato tutto.
“…e Ray…non è così?”
disse la madre con dolcezza.
“e…e tu come sai
che…”
“lo saprai anche tu…un
giorno…quando anche tu sarai defunto.”
Il ragazzo era
confuso… si era convinto di esserlo, aveva dato tutto se stesso per
loro.
“chi dà tutto per chi
ama, senza pensare alla propria incolumità… non muore
facilmente!”
“m…mamma…”
Ed! Ed! torna da
me!...ho bisogno di te amore mio!!!
Si sentì distintamente
la voce di Ray implorare Ed di tornare, da ovunque fosse.
“Edward…quando eri
piccolo, l’unica donna della tua vita, ero io…sempre che si possa dire così”
“R…Ray è la mia ragazza…e io…”
“torna da lei
figliolo…ha bisogno di te! Lei è in vita!”
Ray vide una luce
abbagliante riempire la sua stanza
“m…ma che succede???
Aiuto!!”
“tranquilla, non ti
succederà nulla!”
“chi…ci sei…n…non
farmi del ma…”
Si vede davanti la
madre del suo ragazzo, colei che era certa fosse
morta.
“l…lei
è…è…”
“si, io sono Trishia
Elric e …ti ho riportato il mio bambino!”
La guardava allibita.
Aveva una figura opaca e luminosa, che la faceva sembrare evanescente.
“m…ma lei…io sono
certa che…! Ed mi ha detto…”
“anche tu…hai fatto la
stessa cosa per tua madre, no Ray?”
“i…io…”
Era sicura che la
mente le stesse giocando un brutto tiro, ma si smentì, quando la donna le sfiorò
il viso con la mano destra.
Quella carezza le
ricordò incredibilmente sua madre, una lacrima le rigò il
viso.
“tieni d’occhio il mio
piccolo Ed! siamo d’accordo?”
Pur restando
evanescente, la figura cominciò a svanire in una specie di pulviscolo, che si
riunì pian piano per crearne un’altra.
“E…Ed, sei
tu??”
Era indescrivibile,
tutto il suo corpo emanava una luce incredibile e
bellissima.
“sono tornato per te
Ray!”
“oh…Ed!!”
In quel momento, lui,
che si formava pian piano per qualche strano motivo, che emanava una luce
stupenda che le illuminava il viso teneramente
colorato…
…in quel momento…Ed sembrava un
angelo…
Si sentì avvolgere da
un dolce tepore, mentre Ed le avvicinava il viso. Il tepore, pian piano diventò
calore, e successivamente una sensazione di ardente
passione.
Ed la baciò
dolcemente, mentre il respiro di lei si faceva via via più eccitato, ma allo
stesso tempo armonioso.
Quando si staccarono
un’altra piccola lacrima le segnò il viso.
“sono tornato per te!
Per te amore mio!”
In meno di un
secondo…tutto sparì.
“E…Ed…??”
Si sentì Al esultare
“!fratellone!!!!”
La ragazza corse
subito nella camera dei due fratelli, e vide Ed steso a terra con Al seduto di
fianco. Aveva il respiro stabile e un’espressione
felice.
Corse ad abbracciarlo
urlando il suo nome.
“fratellone, sono così
felice!!” esclamò Alphonse stupefatto.
Ed riprese
conoscenza.
“Ray…Ra…Ray, il
braccio…”
“eh…?”
Si accorse di avere un
gomito sopra il suo braccio destro.
“oh scusa Ed!!...m…ma
l’auto-mail…???”
Gli abbassò la manica
della giacca nera, e le si illuminarono gli occhi nel sentire il tepore della
sua mano, e nel vedere il suo vero braccio.
“Ed!!! Ed, è tutto
finito!!! Ora siamo liberi tutti e tre!!!”
Appoggiò il dorso
della mano del ragazzo, alla sua guancia destra.
Era davvero tutto
finito…
Erano davvero
liberi…
Ray li abbracciò
entrambi, facendo arrossire violentemente Al.
“ora le nostre vite
sono proprio come le desideravamo” disse lei
commossa.
Ed
sorrise…
Per lui la sua vita è
come la voleva…
…da quando i due
angeli si conobbero.
Fine.
Spero vi sia piaciuta. Forse è un po’ strana, e sicuramente diversa da tutte quelle che ho scritto, ma vi prego… recensite per favore!!! Envy99
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