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Autore: Nana Kudo    06/09/2012    5 recensioni
“Elementare, Watson!” esclamò fiero di sé, mentre la ragazza accanto a lui lo guardava seccata e col capo appoggiato alla mano destra.
4 maggio, ennesimo compleanno dimenticato dallo stesso festeggiato, ormai sedicenne.
Molte volte si chiedeva come una persona possa dimenticare il proprio compleanno, e la risposta?
Nessuna.
Semplicemente, uno dei tanti misteri che avvolgevano il detective.
Quella giornata, si erano ritrovati nella biblioteca di casa Kudo a leggere –per l’ennesima volta- il libro preferito del detective: Il segno dei quattro, di Conan Doyle.
Dedicata a Pad ^^
Beh, spero vi piaccia!
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Sonoko Suzuki | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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                                       Koi Ni Koishite
 
 
 
                        
 
 
 
Era un tiepido pomeriggio di aprile.
Ran, Sonoko e Conan erano sulla strada di ritorno, dopo aver passato la giornata a scuola.
Dietro, le due ragazze discutevano del più e del meno, su Makoto e su come l’ereditiera avrebbe voluto tanto rivederlo. In breve, stavano parlando della vita sentimentale della bionda.
Davanti invece, il piccolo Conan pensava ai tempi in cui anche lui partecipava in un certo senso a quei discorsi, a quando era ancora un liceale e per quanto ancora sarebbe dovuto andare avanti così, per quanto ancora sarebbe stato imprigionato nel corpo di un bambino delle elementari e senza poter dire niente a Ran.
Semplicemente, semplice quotidianità che da un anno a quel giorno accompagnava le loro giornate.
D’un tratto, il più piccolo si fermò di fronte all’entrata di una libreria.
“Ran-neechan, io entro un attimo in questa libreria” disse Conan mentre apriva la porta.
L’altra annuì, poi, leggendo il nome di quella libreria, il suo sguardo divenne improvvisamente malinconico.
“Qualcosa non va?” le chiese il bambino notando l’espressione che si era disegnata sul volto dell’amica.
“Vedi, l’anno scorso ero venuta qui per comprare una cosa” rispose l’altra, mentre un’ondata di ricordi le tornarono in mente.
 
                                                                                            ***
 
“Elementare, Watson!” esclamò fiero di sé, mentre la ragazza accanto a lui lo guardava seccata e col capo appoggiato alla mano destra.
4 maggio, ennesimo compleanno dimenticato dallo stesso festeggiato, ormai sedicenne.
Molte volte si chiedeva come una persona possa dimenticare il proprio compleanno, e la risposta?
Nessuna.
Semplicemente, uno dei tanti misteri che avvolgevano il detective.
Quella giornata, si erano ritrovati nella biblioteca di casa Kudo a leggere –per l’ennesima volta- il libro preferito del detective: Il segno dei quattro, di Conan Doyle.
Rivolse un sorriso all’amica, per poi tornare a leggere ad alta voce, con ancora più eccitazione di prima.
In quel momento sembrava un bambino di fronte alla vetrina di un negozio di caramelle, era letteralmente catturato da quelle pagine riempite d’inchiostro nero, ogni suo senso sembrava estraniarsi dal resto del mondo e la sua voce trapelava tutta l’emozione che provava lettera dopo lettera.
“Shinichi” lo interruppe dalla lettura Ran. “Avrai letto questo libro centinaia di volte, come fai a non essertene ancora stancato?”
“Vedi Ran, ogni volta che lo rileggo mi accorgo di particolari che prima non avevo neanche notato, capisci? Perciò la lettura non è affatto noiosa” rispose Shinichi, con gli occhi blu che brillavano di fibrillazione.
L’altra si limitò a voltare lo sguardo dall’altra parte sbuffando.
“Fissato di gialli”
No, non ce l’aveva veramente con lui.
Semplicemente, ce l’aveva un po’ con Doyle, Holmes e Watson.
Aveva provato più volte a chiedergli come facesse ad adorare un personaggio inventato, irreale e lui aveva palesemente risposto…
 
“Si certo, ma è un detective che conoscono tutti. Riusciva a mantenere la calma in qualsiasi situazione, era colto, perspicace... e la sua capacità di ragionamento non conosceva rivali. Ah, quel Sherlock Holmes creato da Conan Doyle era il più grande detective del mondo, credimi!”
 
Sorrise al pensiero.
Era proprio per quella sua mania per Holmes che aveva deciso di fare il detective.
Ricordava ancora la faccia che faceva e come i suoi occhi s’illuminavano dopo aver risolto un caso.
In fondo anche lui aveva il suo punto debole. Sì, era sempre così razionale eppure quando si parlava di casi diveniva improvvisamente eccitato.
Proprio come in quel momento, mentre leggeva il suo amato libro con fibrillazione e senza accorgersi minimamente della ragazza accanto a sé che rideva guardandolo.
 
Dopo qualche ora avevano, o meglio, Shinichi aveva finito di leggere il suo preferito tra i capolavori di Conan Doyle, e dopo aver chiuso il libro si diresse verso gli scaffali della libreria.
Ran rimase seduta al suo posto, osservando la figura del ragazzo mentre lo riponeva nell’apposito spazio.
Pensò fosse arrivato il momento di ricordargli che era il suo compleanno e dargli il regalo.
Il regalo…
 
“Ran, posso sapere che stiamo cercando di preciso?” le chiese Sonoko, seduta a guardare l’amica che cercava un libro tra gli scaffali della libreria.
“Un regalo per Shinichi” rispose l’altra, appoggiando alcuni libri di Conan Doyle sul tavolo.
“Ma che carina la mogliettina premurosa che cerca un regalo al maritino!” la stuzzicò l’ereditiera, facendo arrossire notevolmente la karateka.
“F-Finiscila, Sonoko!” sbottò Ran, ancora rossa in viso, mentre cercava di concentrare lo sguardo e la mente sulle copertine dei libri sovrapposti sul tavolo.
“D’accordo, d’accordo. E dimmi, che vuoi regalargli di bello? Fammi indovinare, Sherlock Holmes?”
“Esatto” rispose prendendo una sedia e avvicinandola a lei. “Sto cercando ‘Le memorie di Sherlock Holmes’. So che lo cerca da un po’ e così ho pensato di regalarglielo”
“Ran! Finiscila o mi fai arrossire!” la stuzzicò nuovamente l’ereditiera, mentre si copriva la bocca con una mano e sventolava l’altra.
“Sonoko, finiscila!”
 
Sorrise pensando a come avrebbe reagito l’amico scartando il regalo.
Mise una mano dentro la borsa, per poter prendere il regalo e darglielo all’amico, quando qualcosa, o meglio, qualcuno la bloccò.
“Guarda che l’ho visto” disse semplicemente l’altro, senza spostare il proprio sguardo dalla libreria.
“C-Che cosa?!” si finse stupita.
“Sai benissimo cosa” replicò Shinichi, guardandola di sottecchi mentre tornava a sedere sulla propria sedia.
L’altra ci rimase male. Si era fatta tanti pensieri e alla fine il festeggiato ne era pure seccato.
“E, e… non dici nulla?” gli chiese lei, senza mai togliere il braccio dalla borsa.
“Cosa devo dire?” rispose lui, impassibile e sempre con quell’aria seccata che pertanto Ran dovette resistere dall’impulso di sbattergli in faccia il piccolo pacco e urlargli contro.
“Cosa dovresti dire… mah, che ne so, magari un ‘grazie’??”
“Grazie?? Dovrei dirti grazie perché ridevi di me poco prima?!”
“Ridevo di te? Scusa ma di che stai parlando, Shinichi?” domandò la karateka, che ormai spaesata non capiva più niente.
“Prima, mentre stavo leggendo la parte della soluzione, ti ho vista ridere, e ho dedotto tu stessi ridendo di me” rispose l’altro, fingendosi offeso.
Ran lo guardò prima spaesata, poi si lasciò ad una fragorosa risata.
“Hai fatto cilecca, caro Holmes!” riuscì a dire tra le risate.
“Come scusa?”
“Stavo pensando al fatto che stai invecchiando ancora prima del tempo”
“Sto invecchiando? Perché?”le chiese il detective, che ancora non aveva capito di che stava parlando l’amica d’infanzia.
“Fortuna che dovresti ricordartela la data di oggi! È il giorno della cosiddetta morte del tuo caro detective!” rispose lei sotto lo sguardo stupito del ragazzo. Finalmente, tirò fuori dalla borsa un piccolo e rettangolare pacchetto blu, con un nastro rosso come decorazione. “Buon compleanno, Holmes” disse porgendoglielo.
Shinichi la guardò un po’ disorientato, per poi prendere il pacchetto blu e abbozzare un sorriso.
“Grazie”
“Prego” replicò lei, rispondendo al suo bellissimo sorriso. “Comunque si, è da quando hai sei anni che hai cominciato ad invecchiare. Come si fa a non ricordarsi il proprio compleanno?” lo prese poi in giro lei.
“Non è colpa mia” cercò di scusarsi il festeggiato. “Con tutto quello che ho da fare, il mio compleanno è l’ultima cosa che mi passa per la testa”
“Si certo” disse la ragazza. “Allora? Non lo apri?”
L’altro si limitò ad annuire, per poi aprire delicatamente il pacchetto e rimanere a bocca aperta di fronte al libro tanto bramato.
 
                                                                                           ***
 
“E che reazione ha avuto Shinichi-niichan aprendo il regalo?” si finse curioso il piccolo Kudo, che in realtà sapeva benissimo la propria reazione, ma decise di continuare con la ‘recita’.
“Quando l’ha visto era quasi senza parole” rispose la ragazza dagli occhi azzurro-lilla, abbozzando un lieve sorriso.  “L’unica cosa che è riuscito a dirmi è stata: grazie Ran. Poi si è direttamente messo a leggerlo”
“Quel ragazzo è davvero fissato con sto Sherlock Holmes!” sbuffò Sonoko. “E io che pensavo ti avesse ringraziato con un grazie tesoro, un caldo abbraccio e un bacio! Senza offesa Ran, ma che marito che ti sei trovata!”
“SONOKO FINISCILA!” arrossirono all’unisono Ran e Conan.
Ma poi l’attenzione delle ragazze ricadde sul bambino che inventandosi scuse aveva iniziato a farfugliare cose senza senso e gesticolava con le piccole manine.
“Beh…. Ecco… io,io…  Ran-neechan ha ragione Sonoko-neechan, finiscila con questa storia degli sposini, mi sono stufato anch’io di sentirla sempre!”
Le due ragazze lo guardano spiazzate. Per poi dare inizio ad una fragorosa risata.
“Su, Conan-kun, andiamo a casa che sennò otousan si preoccupa” gli disse la ragazza prendendogli la mano.
“D’accordo”
“Comunque” fece poi la karateka con voce bassa in modo da non farsi sentire dall’amica. “Quando ha aperto il regalo mi ha abbracciata, non è vero che l’ha letto subito” disse lei facendogli l’occhiolino. “Ma tu non dirlo a nessuno,soprattutto a papà o a Sonoko. Ne tantomeno a Shinichi, era davvero imbarazzato dopo l’abbraccio che mi ha fatto intendere di non dirlo a nessuno”.
L’altro si limitò ad annuire, per poi innalzare un sopracciglio e fingere un sorriso.
Meno male che non doveva dirlo a nessuno! Ma va beh, tanto l’ha detto sempre a me e non a quell’oca di Sonoko, quindi…
 

 
Blacky’s Corner:
Konnichiwa!! ^^
Beh, in anzitutto, questa OS è dedicata a Paddy-chan ^^
Secondo, spero non faccia veramente così schifo O.o
Terzo, i personaggi sono OOC???
Quarto, se non si fosse capito, mi sono ispirata alla canzone “Koi Ni Koishite” di Mai Kuraki e il libro “Il segno dei quattro” per scriverla, ma credo fosse ovvio…
Cmq, spero che almeno un pochino sia piaciuta! E recensite in tanti mi raccomando, anche solo per dirmi che sono una cretina e che dovrei smetterla di scrivere idiozie ;)
Che altro dire… grazie per aver letto! ^^
 
XXX,
Blacky
   
 
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