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Autore: ShimizuBookman_    06/09/2012    2 recensioni
'Sai giocare bene con i sentimenti altrui, Lavi. Ti viene bene trattare gli altri come bambole. Dopotutto, un Bookman non ha bisogno di sentimenti, no?'
' Lo pensavo anche io, fino al giorno in cui ho cercato di avere un legame con te.'
'Cos'è più importante per te, in tutta la tua vita.. '
' I miei amici. Tu.'
' Lavi, da quando sei nato.. hai solamente una volta detto la verità?'
'...'
'La regola dei Bookman implica il non legarsi troppo alle persone, no?'
' Non è così, Lavi?'
' Smettila di guardarmi dentro!'
{Breve ff su Lavi Bookman Jr. e OOC, Yushina.
Breve spoiler sul ritorno di Allen Walker come Crown Clown.}
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Allen Walker, Altro personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Dopo alcune ore di dormita, Yashina si svegliò svogliata, emettendo un piccolo sbadiglio che fece avvertire Allen del suo risveglio.
- Oh? Ti sei svegliata.. bene, siamo arrivati. 
Davanti a lei si erergeva un palazzo completamente nero dalle molteplici finestre, e per arrivarci, un sentierino in mezzo al bosco che stavano attraversando in quel momento.
- Siamo arrivati alla Dark Religious.
- Dark..religious?
- Yashina, tu come sapevi che esistono gli exorcisti? 
- Beh, mio padre era uno di loro. E' morto combattendo con un akuma e da allora nostra..beh, quella che era la madre mia e di Amane cominciò a buttarsi sull'alcool, ci picchiava e ci minacciava di aver mandato nostro padre a morire. In verità non è andata così. Lui è stato richiamato dalla vostra..organizzazione per una missione importante, e noi abbiamo cercato di fermarlo. Quello che non capisco è perchè da lei sia uscito quel mostro..
- Quelli sono akuma. Mostri nati dalla disperazione delle persone, creati dal Conte del Millennio.
- Il Conte.. del Millennio?
- E' un essere spregevole che si reca dalle persone quando sono più disperate per la perdita delle persone care, con promesse di farle tornare in vita. Quando esse accettano, in verità la persona risorta uccide quella che l'ha richiamata e si insinua nel suo corpo. Vostra madre era morta già da tempo.
- Come.. è morta da tempo..
Una breve lacrima le scorse lungo la guancia, che si affrettò ad asciugare con la manica della felpa.
- Yashina, tu sei nata e sei qui con quell'innocence per diventare Exorcista. Per continuare il lavoro che tuo padre ha portato a termine fino alla fine.
Girò il viso verso di lei, tenendola stretta per le gambe e osservando la bambina che camminava poco dietro di loro. 
- Stai bene, Amane?
- Certo, nee san. 
Girò nuovamente il viso verso di Allen e appoggiò il mento nell'incavo della sua spalla, inspirando il suo profumo.
Sapeva di fresco, di buono. Di ghiaccio mescolato agl'aghi dei pini.
Con questi pensieri osservò la torre essere sempre più vicina, mentre l'entrata con una grande maschera compariva difronte a loro.
- Apriteci, sono tornato con due nuove reclute.
Improvvisamente, la grande porta cominciò, no, non era possibile, a muoversi. La testa si chinò verso di lei e la scrutò.
- Verifica della presenza di sangue di akuma in corso..
e scorse i suoi occhi sul suo corpo, mentre Yushina cominciava a diventare sempre più nervosa all'idea di varcare quelle porte. 
Poi fece la stessa cosa alla sua sorella e annuì.
- Potete entrare.
- Perchè quando ero io non mi hai fatto entrare subito, eh stupida porta?!?! 
Ridacchiò, guardare Allen imprecare contro la porta e superarla, porgendole la mano.
- Non aver paura.
Varcando quella porta, a Yashi sembrò di aver completamente abbandonato il mondo là fuori, si sentì come leggera e riappacificata con se stessa, che per poco non inciampò nel mantello di Allen, se non fosse che lui la stava reggendo per il fianco.
- Dobbiamo andare subito da Komui.
- Komui?
- Il direttore generale delle operazioni, Hevlaska deve capire se in te è possibile un collegamento con quell' Innocence.
- Va bene allora, portami da lui.
Di diressero in un lungo corridoio che conduceva ad una serie di molteplici camere, tutte identiche. 
Arrivarono ad una massiccia porta in legno che Allen aprì senza fatica, riversandosi in uno studio.. completamente disordinato.
Carte erano ammucchiate a terra, e c'era uno strato così spesso che formava un soffice tappeto che affondava ad ogni passo.
- Oh Allen Kun! 
Ad accoglierli ci fù un ragazzo modestamente alto, capelli viola e occhiali, un berretto bianco e una divisa bianca intonata a tutto.
Stava bevendo caffè da una tazzina rosa con un coniglietto che faceva la linguaccia, e smistava le cartacce sparse per la scrivania. 
Tutto intorno allo studio c'erano ripiani di libri, che, notò Yashina leggendo il titolo del primo della fila, parlavano di esorcismi e di demoni.
- Sono tornato, Komui san.. ho portato con me due ragazzine trovate per strada. Stavano cercando di combattere degli Akuma, quando le ho trovate. 
La madre di queste ragazze è diventata un'akuma e presumo loro l'abbiano uccisa. Yashina e Amane.
Con un lieve tocco se la mise difronte, in modo che komui potesse osservarla.
- Ha l'innocence.
Come se un granchio avesse pizzicato il fondoschiena di quel direttore, si risvegliò e corse a stringerle la mano, sorridendole.
- Lo deciderà Hevlaska se è compatibile.. 
- A me pare di si. La sua innocence si manifesta sottoforma di due katane collegate fra loro con una catena.
- e che mi dici della piccola?
- Beh, lei non ha manifestato forme di Innocence. Penso sia giusto mandarla al distretto orientale, così potranno informarsi meglio..
- Non è una cattiva idea.. ma loro sono disposte a separarsi? Ci vorranno dei mesi..
Yashina guardò Amane e si inginocchiò alla sua altezza, tirandole indietro una ciocca di capelli.
- Ascoltami, Amane. Voglio che ora vada con un signore che ti diranno, capiranno se in te c'è dell'inno..cence?
Alzò il viso per ricevere il consenso di Allen a quella parola.
- In te. 
- Va bene, nee san. se lo dici tu..
- E' quello che voglio per entrambe. Papà sarebbe stato fiero di noi, ora.
L'abbracciò, lasciando che un segretario la prendesse per la mano e la conducesse in un'altra stanza.
- Andiamo da Hevlaska.
E fù condotta in un ascensore, se così si poteva chiamare una piattaforma che non aveva nè mordi nè soffitto, che si muoveva lungo il palazzo. Arrivata ad un piano si guardò attorno, spaesata.
Un piccolo bagliore di luce che cominciò ad estendersi davanti ai propri occhi richiamò la sua attenzione, mentre la striscia di luce cominciò a raccogliersi e formò una cosa che sembrava una salamandra, questa la sua interpretazione, fatta solo di quella sostanza. Incolore.
- Hevlaska, abbiamo bisogno di sapere se questa ragazza può essere compatibile.. e quanto.
All'improvviso, l'enorme figura si chinò verso di lei e alzò una mano per afferrarla, facendole lanciare un grido.
- Lasciami! cosa stai facendo!
- Sta tranquilla, Yashina!
Le urlò Allen dal basso, mentre Hevlaska la scrutò, stringendo appena la presa.
- La sua sincronizzazione con l'innocence è del 70%.
- Magnifico!
Venne posata quasi subito, e dovette tenersi ad Allen per non cadere da quell'esperienza.
- Ti sentirai un pò stanca, vieni.
La condusse verso una delle tante stanze del palazzo, incrociando vari Exorcisti.
- Oiii, Allen kun!
Corse verso di lui un ragazzo buffo, estremamente più alto di lei, magro, e con una chioma rossiccia che cadeva dal bordo della bandana verde che reggeva in fronte. Una benda sull'occhio destro dall'aria misteriosa, e un visto occhio dall'iride verde accesa scrutava entrambi, con un sorriso stampato sul viso.
Yashina si sentì improvvisamente al sicuro e accaldata da quel sorriso, che non potè far ammeno di arrossire.
Indossava l'uniforme nera in pelle degli Exorcisti, e legato alla cintura c'era un minuscolo martellino. 
Curioso, davvero curioso.
- Allen kun?
- Oh, lavi san! Ti presento la nuova exorcista, Yashina.
Venne scrutata, dopo molte volte in quel giorno, da quell'occhio, allegro, finchè non lo vide pietrificarsi.
- S-strike!
Aveva appena detto "Strike!" con l'occhio a cuoricino? Doveva essere la sua impressione.
- Lo sapevo.
Sospirò Allen, portandosi una mano sugl'occhi in tono disperato.
- Sei proprio il mio tipo!
Disse, prendendole la mano e fissandola da vicino.
- E-eeeh?!
Il rossore andò ad ampliarsi sulle sue guance, socchiudendo gli occhi, impotente difronte a quel ragazzino così curioso.
- Permettimi di presentarmi ufficialmente, sono Lavi. Sono un Bookman.
- Bookman?
- Te lo spiegherà più tardi, ora devi andare a riposare e indossare la nuova uniforme!
- V-va bene Allen! 
Entrò nella porta di legno verde e si guardò attorno. Era una cameretta piccola, con un letto singolo,una scrivania e un armadio. Ma infondo, andava bene così.
- Sai, Yashina.. questo è un ottimo posto da chiamare casa.


// OMG troppo lungo. D: Troppo lungo persino per me. Beh, ho cercato di mettere più dettagli, come mi diceva una ragazza nei commenti, e spero piaccia così xD


  
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