1. Grazie Orazio
‘Addio, addio, amici addio. Noi ci dobbiamo lasciare! Ma ehi io dico che è o.k. io non vedo l’ora di tornare (l’ora di tornareeeeeee!).
Lo so, questo blu è un pugno in un occhio, ma l'orso è della casa blu. E io volevo fare onore alla casa blu (?)
Vabbè si cazzo le avevo salutate insomma. Mi ritrovai da sola a casa. DA SOLA! Se mia madre avesse letto quelle due parole vicino al mio nome avrebbe già chiamato CSI. Oddio no CSI no.
Lasciai le valigie sul tavolo (perché le avevo poggiate sul tavolo? Boh) e iniziai a fare un sopralluogo della casa *versione orazio modalità on*
In cucina niente di sospetto, in soggiorno nemmeno, in bagno…
Quando arrivai al bagno sentii la musica crescere, mi avvicinavo con passo felpato alla doccia, mi guardai intorno. Non sembrava esserci nessuno fino a quando..
Savannah lo specchio. In bagno è normale ci sia uno specchio. Giusto Savannah? Giusto. Allora che cazzo ti caghi in mano? Ok continuo.
Aprii velocemente la tenda della doccia. Niente.
Adesso era il momento di passare al piano superiore. Un rumore proveniva da una camera.
‘Orazio, coraggio. Hai una pistola in mano. Ce la puoi fare!’
Mi guardai le mani. Avevo un elastico per capelli in mano. Era sempre un’arma! I bambini cretini li usano per uccidere le mosche. Quindi io posso accecare un uomo.
Una camera vuota. Un’altra.
‘orazio apri quella porta!’
Tirai un calcio alla porta.
-Oh merda! No! No! Non posso aver staccato la porta! Non ho una gamba bionica! No!
Ma mi avevano ‘regalato’ la casa dell’omino focaccina?
E mentre tentavo disperatamente di alzare quel..legno, si ecco cos’era: legno. Non era degno di essere chiamato ‘porta’! ..suonò il campanello.
Scesi le scale inciampando sull’ultimo gradino (LA SFIGAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA) e aprii la porta.
Supposi di non avere un bell’aspetto quando il moro con la faccia da pakistano, vedendomi, chiuse gli occhi e li riaprì dopo 5 secondi esatti.
Si li ho contati perché non sapevo cosa stesse facendo.
Effettivamente avendo i capelli scompigliati, un graffio sulla guancia procurato da quella porta del cazzo e, dai cazzo, camminavo come Micheal Jackson in thriller!
Vidi il ragazzo tendere una mano e sfiorarmi un braccio, poi i capelli, poi un fianco, poi..
-Ehi che cazzo stai facendo scusa?- chiesi allontanandomi e ondeggiando la testa come le nere nei film, solo che avevo i capelli che facevano ‘swiiiiishhhh’.
-Oh! Stavo vedendo se reagivi!
-Certo che reagisco! Mi stavi per toccare il culo!
-Io, beh, sono Zayn, il tuo vicino. Ho sentito un tonfo e sono venuto a vedere se era tutto ok
-Si, è caduta la……….
Aspettate. Ma il mio vicino non doveva essere una vicina? Intendo, di sesso femminile con tette e culo.
Oh cazzo! Era trans! Mi avevano presa per il culo! Io non avevo niente contro i trans ma avrebbero potuto dirmelo!
-Sono il fratello di Marti!- continuò finalmente.
-oh quindi, già giusto- e iniziai a ridere da sola. Questa me la potevo risparmiare. –sei un maschio! Intendo c’hai il ca………pezzolo anche tu! Si esatto.
Vedendo Zayn che mi guardava con aria interrogativa preferii non continuare, chissà cosa gli avrei detto altrimenti. Grazie voce della coscienza per avermi fermata!
-Allora? Entri? O dalla porta hai una visuale migliore della casa?- chiesi vedendolo fermo.
-Della casa no, del tuo culo si
-SCUSA?!
Ma sto maniaco bastardo pedofilo pervertito da dove sbucava? Lo aveva allevato la lupa con Romolo e Remo?
-Sono molto diretto quando dico le cose
-Io anche sono molto diretta: vaffanculo.
Rise. Ma minchia ci ridi che domani muori?!
-Senti, ti va se andiamo fuori a mangiare stasera? Io ti racconto la tua vita, tu la mia..
-Ehm, Zayn, è al contrario
-Cosa? La maglia?- disse guardandosi.
-Lascia perdere!
No, era qualcosa di irrecuperabile.
-Non posso mica uscire con la maglia al contrario! Ehi! Non mi hai detto come ti chiami!
Io ero intenta a salire quelle cazzo di valigie su per la scala, mentre il genio continuava a guardarsi il petto. Quindi non sentii una parola di quello che disse.
-valigia di merda!- cazzo quanto pesava.
-Come hai detto che ti chiami? Vanessa?
Ma che cazzo borbottava quello?
Lasciai la valigia a metà scala e decisi di andare a vedere se l’individuo gridava perché si era rotto l’osso sacro.
-ehi vanessa!- disse agitando la mano. SI TI VEDO, TI VEDO CAZZO!
-Chi?
-Vanessa!
-E chi è vanessa?
-Tu.
Mi avvicinai.
Lo capivo povera creatura, era sconvolto.
Così presi il suo viso tra le mani e molto gentilmente chiesi –Zayn, che cazzo stai dicendo? Io mi chiamo Savannah!
-Oh Savannah, mi piace più di Vanessa. Perché non ti fai chiamare Savannah invece che Vanessa?
Ok quello aveva qualcosa che non andava.
‘L’individuo sospetto si sta dirigendo verso porta. E’ quasi uscito’
-Allora ci vediamo stasera dai. Passo io a prenderti.
-Va bene. A dopo.
-Ah. Un’ultima cosa: dei due nomi che i genitori ti hanno dato, preferisci Savannah o Vanessa?
‘Savannah è libera di non rispondere alla domanda’ Grazie Orazio.