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Autore: Piccolo Fiore del Deserto    06/09/2012    5 recensioni
Fiamme divoravano il corpo di una donna legata a un palo sulla cima di un palchetto. [...]
“Strega, assassina, figlia e moglie del demonio…” tanti epiteti le venivano scagliati, mentre sagome scure puntavano croci verso di lei intonando litanie atte a scacciare il male e a purificare, insieme al fuoco, la sua anima corrotta. Il corpo bruciava, urla strazianti uscivano dalle sue labbra, mentre deperiva come un semplice ciocco di legno. Faceva male, colpiva nel profondo, e non aveva fine. Una morte lenta, tormentosa, inquietante.
Altre figure scure s’intromisero tra i popolani, ma non avevano volti: maschere nascondevano i loro tratti, assumendo il grottesco ghigno di un lupo. Lupi, troppi lupi intorno a sé.
Tra quell’oscurità e il fumo che le saliva sino agli occhi appannandole la vista affaticata dal dolore, scorse un’altra sagoma: era un vero lupo dal manto come neve e profondi occhi cristallini che la fissavano intensamente. La donna lo scrutò per alcuni istanti e il dolore sembrò attenuarsi.
Ma chi era quella donna?
Con mio profondo sgomento repressi a stento un urlo: quella donna ero io.
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Prologo






Parigi, Agosto dell’Anno del Signore 1572.






In tanti erano accorsi in città per assistere alle nozze dei sovrani, entusiasti all’idea che forse da una tale unione potesse scaturire la pace tra le due religioni contrapposte.
Una moltitudine di persone si riversava lungo le strade in direzione della cattedrale ove si sarebbe ufficiato il sacro rito.
I colori sgargianti degli abiti dei cattolici si scontravano con quelli più austeri e scuri degli ugonotti e, dalle occhiate di disprezzo che si scambiavano, sembrava realmente lontana quella pace tanto agognata.
Una bambina dai corti boccoli biondi trattenuti da sottili nastri di seta sul capo, trotterellava tenendo strette le mani dei suoi genitori, felice all’idea di partecipare a un evento di cui, però, non ne comprendeva l’importanza.
Incrociò lo sguardo di un’altra bambina della sua età, abbigliata elegantemente di un rosa pallido, alla quale sorrise dolcemente. L’altra stava ricambiando, quando sua madre, notando l’indirizzo del suo sguardo, la fece procedere più celermente, voltandosi con aria sdegnata.
La piccola dai boccoli d’oro smise per alcuni istanti di trotterellare, guardando confusa i suoi genitori. Dove era il problema?
« Stai tranquilla figlia mia. Un giorno tutto questo avrà fine e potrai giocare con quella bambina senza occhiate malevoli e in tranquillità. »
Suo padre era un uomo molto ottimista; forse era uno dei pochi che realmente credeva che le guerre di religione si sarebbero concluse molto presto: e quel matrimonio ne era il principio.

*

Qualche notte più tardi la bambina era seduta nel suo letto, senza riuscire a prendere sonno poiché si sentiva euforica per l’esperienza vissuta: non riusciva a dimenticare tutto ciò che aveva visto. Al matrimonio, infatti, seguirono diversi giorni di festeggiamenti che coinvolsero tutta la popolazione parigina. Aveva riso, ballato, mangiato leccornie che non aveva mai assaggiato prima, e si era sentita veramente felice.
Sospirò per poi sollevare lo sguardo verso la finestra dell’abitazione nella quale risiedevano, rivolgendolo verso la porzione di cielo che riusciva a intravedere. Aveva imparato a non temere la notte, anzi, con il tempo ne era rimasta incantata. Adorava trascorrere le ore a guardare quei piccoli puntini luminosi sparsi nel cielo scuro e quella pallida luna che spesso riusciva ad illuminare i luoghi meglio di una semplice lanterna.
Era una notte limpida e silenziosa. Miriadi di stelle osservavano immote la terra sottostante, ma la loro luce era fievole e fioca se paragonata all’astro argenteo che mostrava il suo volto più completo.

Gli abitanti della capitale francese sembravano dormire tranquilli nonostante la forte calura estiva che bagnava le loro vesti di sudore.
La piccola spostò lo sguardo verso i genitori che dormivano abbracciati in un letto poco distante dal suo, in quella stessa stanza della casa, e sorrise.
Da quella sera tutto sarebbe cambiato in meglio.

Ma…
Bastò il suono di una campana a frantumare i loro sogni.

Non ci fu molto tempo per scappare. Urla di dolore, lamenti e terrore si diffusero rapidamente, quando armigeri senza scrupoli fecero violentemente irruzione nelle case degli ugonotti.
La piccola corse rapida tra le braccia della mamma, la quale, seppur terrorizzata, la strinse a sé con fare protettivo, ma i suoi occhi guizzarono verso il marito alla ricerca di un aiuto.
Dopo un primo momento di disorientamento suo padre le disse di nascondere la loro figlia. Non c’erano molti nascondigli nella casa, ma la loro bambina aveva le giuste dimensioni per entrare in una botola nel pavimento dove erano soliti nascondere le cose più preziose che possedevano.
Dopotutto lei valeva più di ogni altra cosa. Era realmente la cosa più preziosa da difendere e preservare.
« Desirée, ora ascoltami. Devi rimanere qui e stare zitta. Qualunque cosa succeda non uscire, non urlare, non farti vedere finché non sentirai il più assoluto silenzio. Allora scappa più veloce che puoi, e recati a Sivelle e chiedi di Madame Angélique Le Marchand. Lei ti aiuterà » le disse sua madre.
« Ma… »
Desirée, tuttavia, non comprendeva. Perché i suoi genitori nascondevano solo lei? Perché non trovavano anche loro un modo per salvarsi? Che cosa stava succedendo?
Prima che potesse aggiungere altro, però, fu suo padre a prendere parola.
« Niente ma, bambina mia. Non c’è più molto tempo, fa come ti dice tua madre. Presto. »
Seppur sconvolta, non riuscì ulteriormente a obiettare. Scese nella botola ma, prima che fosse richiusa sopra di sé, scrutò per l’ultima volta i volti amati dei suoi genitori. Loro si sforzarono di sorriderle per rassicurarla, poi sua madre richiuse la botola e si strinse al marito, consapevoli di ciò cui sarebbero andati incontro.














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Ebbene ci siamo! Finalmente ho completato una delle long che ho in mente e alla quale ho dedicato tutto il mio cuore. E' stato un lungo percorso, ma devo dire di esserne soddisfatta. Ammetto che pubblicarla qui mi mette un poco di paura, perché è una storia a cui tengo tantissimo, ci ho messo più di un anno a scriverla e tante volte volevo rinunciare e cancellare tutto. E' una storia che mi ha fatto gioire e piangere, una storia che sento profondamente legata al mio animo, una storia importante. Ricevere troppi commenti negativi, sarebbe una delusione per me, ma sono pronta ad accettare commenti costruttivi che mi aiutino a capire dove sbaglio (soprattutto errori grammaticali che mi sfuggono sempre, nonostante io legga e rilegga). Vi chiedo solo questo, rispettate le mie scelte stilistiche, lì non transigo proprio, perché sono cose personali (ad esempio ci saranno parole in francese, essendo ambientata in francia, ed è una mia scelta, quindi non la cambierò).

Anche se ho inserito un periodo storico ben preciso, non appartiene totalmente al genere storico, perché riconosco la mia ignoranza sull'epoca. Non so tutto e ho cercato di informarmi il più possibile, ma ammetto di avere i miei limiti, pertanto molte cose saranno anche di mia fantasia; inoltre ha elementi molto soprannaturali, quindi è anche logico introdurre fantasia oltre che realtà.

Anticipo anche che tratterà di religione, almeno in parte. Non è mia intenzione offendere nessun credo, perché io sono aperta a tutto; molte cose sono mie riflessioni, o anche concetti che ho letto in libri e che ho fatto miei, perché ci credo profondamente.

Ho parlato anche fin troppo. Benvenuti nel mondo de "Il Lupo e la Rosa", spero che vi piacerà!



Note.
- Pur non menzionandolo esattamente, il periodo preso in riferimento per l'inizio della storia è relativo alla Notte di San Bartolomeo.
La notte di San Bartolomeo è il nome con il quale è passata alla storia la strage compiuta nella notte tra il 23 ed il 24 agosto 1572 dalla fazione cattolica ai danni degli ugonotti a Parigi. Il massacro ebbe luogo a partire dall'ordine di Carlo IX di uccidere sistematicamente i leader protestanti, fra i quali il capo militare e politico degli ugonotti, l'ammiraglio Gaspard de Coligny, che sei giorni prima si erano radunati a Parigi, una città fortemente cattolica, in occasione delle nozze fra la sorella del re, Margherita di Valois e il protestante Enrico III di Borbone, re di Navarra e futuro re di Francia. (cit. Wikipedia)


- "
Ma…Bastò il suono di una campana a frantumare i loro sogni." La motivazione di questo mio scritto è la seguente:

Sembra che il segnale d'inizio della strage fosse fissato dallo scoccare di un'ora imprecisata della notte delle campane della chiesa di Saint-Germain-l'Auxerrois, vicina al Louvre, dove molti dei nobili protestanti abitavano. (cit. Wikipedia)


- Sivelle è una città inventata da me.


ps. Non avrò dei periodi prestabiliti di aggiornamento. La storia è completa, ma la devo revisionare attentamente, quindi pian piano avrà luce ;)


   
 
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