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Autore: rihannascake    06/09/2012    0 recensioni
L'amore timido di due giovani ragazzi,Jane e Daniel. Una storia che vi farà innamorare e soffrire con i personaggi.
''Se solo avessi avuto modo di conoscerti prima,Jane'' Disse rivolgendole uno dei suoi soliti sorrisi,ma questa volta era un sorriso triste,spento.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Quella mattina Daniel si era svegliato prima per andare a fare surf. Gli erano mancate le onde della California. Erano circa tre anni che non ritornava a casa. 
Dopo la morte dei suoi genitori aveva deciso di andare all'Università ed abbandonare quel posto. C'erano troppi ricordi lì,e lui voleva soltano cominciare una nuova vita. 
Stava ritornando verso casa,quando sentì le urla di una ragazza.Girò l'angolo e vide un uomo picchiare un corpo minuto. Un ubriaco tentava di violare l'innocenza di una povera ed indifesa anima.Lei sembrava così fragile,piccola. Il colore della sua pelle era candido e allo stesso tempo roseo,i suoi capelli risplendevano alla luce del sole. 
Non riuscì a soffermarsi a lungo su di lei,e conon un balzo Daniel si scagliò contro l'uomo. La ragazza,intanto,si era rifugiata in un angolo,e piangeva a dirotto. Le urla avevano fatto scattare in lui un qualcosa che lo spingeva a colpire a più non posso quell'uomo. 
Quando fu abbastanza cosciente ed esausto,lo lasciò andare,e quel balordo corse via.

''Non osare tornare mai più bastardo!'' Gli gridò dietro.

Quando quell'essere spregevole fu abbastanza lontano,con cautela si avvicinò alla ragazza. Era ancora china su se stessa e piangeva. Era un pianto silenzioso e allo stesso tempo capace di penetrarti dentro e colpirti.Cercò di non essere invadente,e con mano ferma le toccò il braccio.All'istante lei smise di piangere,e alzò il capo:due enormi occhi verdi impauriti si fermarono a guardarlo. 
'' Gr-grazie'' Disse timidamente, 
''Stai bene?''
''Non lo so''
''Ti va se ti offro una cioccolata calda?''
''Io... Non..''
''E' solo per assicurarmi che tu stia bene,davvero'' Le disse offrendole la sua mano. Lei esitò a lungo,ma poi si asciugò le lacrime e si lasciò aiutare da colui che le aveva salvato la vita.

Daniel la portò nella caffetteria lì vicino,era quella che da piccolo frequentava spesso.Conosceva bene il proprietario,era un grande amico di famiglia ed era stato l'unico che si era offerto di badare a casa sua durante l'anno mentre lui era all'Università.
Quando entrò si ritrovò circondato dalle braccia del suo vecchio amico. Sicuramente gli era mancato. Ronnie vide la ragazza e gli fece l'occhiolino.Se c'era qualcosa in cui quell'uomo era davvero bravo,era sicuramente nel metterlo in imbarazzo.

''Scusa,era soltanto un vecchio amico. Mi sono reso conto di non essermi presentato : piacere Daniel'' 

'' Jane''
La sua voce aveva un qualcosa di diverso. Tutto in lei era diverso. Ormai si era talmente abituato alle ragazze del campus,che aveva dimenticato le buone maniere con le ragazze 'normali' o 'diverse'. 

''Ronnie due cioccolate calde,per favore''

''Non c'è bisogno,sto bene,ora.'' 

''Allora Jane,cosa ci fai qui?'' Rispose lui,ignorando la sua precedente affermazione.

''Ti interessa davvero o cerchi soltanto di mostrarti gentile per quello che è accaduto poco fa?'' Disse seccata.

''Senti,mi dispiace tantissimo e non voglio assolutamente impicciarmi negli affari tuoi,ne' approfittarne di questo tuo momento di debolezza,ma mi piaci. ''
Nel momento stesso in cui l'aveva detto si pentì. Cercò di rimediare : '' Insomma,mi piaci come persona''

''Ma se nemmeno mi conosci'' Disse lei arrossendo.

Quella ragazza sapeva sempre cosa dire per farti rimanere senza parole. Aveva un bel caratterino,certo,ma i suoi occhi,la sua bocca,i suoi capelli,ed anche il trucco colato sulla faccia la rendevano talmente bella,che quasi non aveva più fiato.

''Mi dispiace'' 
Questa frase l'aveva lasciato di stucco. Era lui che doveva scusarsi,non lei.D'altronde era stato lui che l'aveva invitata a prendere una cioccolata calda,dopo che un tizio aveva tentato di violentarla. 
Per fortuna il buon Ronnie era arrivato giusto in tempo.
''Ecco una bella cioccolata calda per la signorina,ed una per il mio vecchio amico.''

Un sorriso era apparso sulle sua labbra.Era la prima volta che la vedeva sorridere; ed ora ne era certo:non le piaceva soltanto,no. Lui l'amava.

All'uscita dalla caffetteria,nessuno dei due proferì parola. Lui avrebbe voluto trascorrere ancora del tempo con lei.

''Ti va di accompagnarmi a casa? E' qui vicino,non dista molto'' 
Quell'affermazione lo sconvolse.
''Certo'' Rispose, con il cuore che batteva più del solito.
Passeggiarono a lungo,e Daniel rimase stupito dal modo in cui Jane si lasciò andare. Non era più la ragazza dal bel caratterino che aveva portato in caffetteria. Ora era Jane,la ragazza carina e spiritosa che gli aveva chiesto di accompagnarla a casa.
Si fermò dinnanzi ad un portone,e disse '' Ecco,siamo arrivati.'' Quella notizia lo rese triste,il tempo era davvero volato. 
''Be',allora...Ci vediamo''. Disse e si voltò.
''Daniel''
''Si?''
''Grazie di tutto''
''Ah''. Rimase deluso,sperava che gli chiedesse di uscire,ma lei gli piaceva tanto.Non poteva permettersi di fare errori,ne' di sembrare troppo ossessivo.
''Jane,ti va di uscire insieme.Domani?''
''Si,mi va.''
''Allora passo a prenderti alle cinque?''
''Meglio se ci vediamo alla caffetteria.Alla cinque'' Sorrise ed entrò nel portone.

Trascorse tutta la notte a pensarla. Non aveva mai conosciuto una persona come lei.

Si videro fuori alla caffetteria,come previsto e lei era più bella del giorno prima.Non aveva più il trucco colato,ne' la tristezza negli occhi.Anzi,sembrava felice.
''Sei in anticipo'' Disse Daniel.
''Anche tu''
''Non vedevo l'ora di vederti'' -Entrambi arrossirono. 
''Allora dove mi porti?''
''In un posto''

Quella fu una delle serate più magiche delle loro vite. In così poco tempo lui aveva imparato a memoria il suo volto; lei,invece,aveva imparato a sentirsi protetta tra le braccia di un uomo. Parlarono di tutto,senza tralasciare nessun particolare.
''I miei morirono quando avevo 16 anni.''
''Ma sei cresciuto piuttosto bene'' Con sua grande sorpresa,Daniel, fu colpito dalla sua risposta. Solitamente le persone rispondono con 'Mi dispiace' o 'Non volevo essere invadente''. Lei no. Lei aveva esordito elogiandolo. 
La serata si spostò in riva al mare. Una brezza leggera le spostava i capelli dal viso,e Daniel odiava il fatto che non poteva sfiorarla così come il vento faceva.

''Domani parto.'' Disse,con un tono colmo di rancore e la voce spezzata.
''Cosa? Io pensavo che tu abitassi qui.''
''No,sono in vacanza con i miei.''
''Quindi non ci rivedremo più,Jane?''
''Non lo so,ma ora stiamo insieme''
''Io partirò tra qualche giorno,invece. Devo ritornare all'università''
''Sai,non mi hai ancora raccontato cosa vorrai fare da grande''
''Mio padre era un dottore,ed è morto della stessa malattia di cui cercava una cura efficace : il cancro.''
''Ti ci vedrei come un dottore.''
''Dici davvero?''
''Si.Il modo in cui mi hai guardata dopo che quel balordo era andato via,mi ha rassicurata.Il modo in cui ti sei curato di me,mi ha fatto capire che sei una brava persona.''
''Tu,invece,che farai da grande?''
''Non lo so.''
Daniel rimase sconcertato,pensava che una persona come lei sapesse cosa voleva dalla vita.

"Ti va di venire a casa mia?''
''Daniel,io non credo sia una buona idea''
''Non ho intenzione di...''
''Lo so''
''Allora ti riaccompagno a casa?''

Fuori al portone,entrambi si fissarono in imbarazzo. Quando lui le fu vicino,tanto da poterla baciare,lei si tirò indietro. Aveva capito tutto. Lei non voleva.
''Buonanotte Daniel''

Certo non poteva sperare che una come lei si lasciasse baciare al primo appuntamento,ma i suoi ormoni cercavano di convincersi del contrario.

Si rividero ancora il giorno dopo. Allo stesso posto,allo stesso orario. Lei sempre più bella e più pallida,aveva la faccia di chi aveva visto un fantasma.
''Ehy,Jane''
''Ciao''
''C'e' qualcosa che non va?''
''Oggi vado via''
''Tra quanto?''
''Tra cinque ore''
''Oh''
Il cuore gli era esploso in petto. Aveva trovato la ragazza giusta,ed ora la vedeva andare via. 
In due giorni si amarono così tanto. Tanto da aver paura di sfiorarsi,tanto da godersi ogni singolo secondo,sapendo che erano gli ultimi attimi insieme.
''Ti verrò a trovare,quando l'università me lo permette''
''Daniel non dovresti fare promesse che non puoi mantenere''
Non gli importava più di poterla ferire,così le si avvicinò lentamente,le accarezzò il viso e le sussurrò all'orecchio :'' Se solo avessi avuto modo di conoscerti prima,Jane'' Disse con uno dei suoi soliti sorrisi,ma questa volta era un sorriso spento e triste. 
''Andiamo a casa tua,Daniel?''

Entrarono,come al solito era tutto in disordine. Ma lei sembrò non curarsi di ciò che la circondava;piuttosto voleva ciò che anche lui desiderava da quando l'aveva conosciuta.Si avvicinarono lentamente l'uno all'altra. Lui le prese le mani e se le portò alla labbra. La distese sul letto,e cominciò a baciarla. Erano baci dolci,intesi,timidi. Erano l'incontro di due anime che si amavano,davvero. I loro corpi,uniti,sembravano completare l'altro.Lui non osò privarla della sua purezza,anche se entrambi lo desideravano,non volevano o meglio non erano pronti.
Continuarono a baciarsi finchè il fiato non gli venne meno. Lei si lasciò cullare dalle sue braccia,mentre piangeva. Piangeva perchè non aveva avuto modo di poter vivere quell'amore. Piangeva perchè sapeva che non l'avrebbe più rivisto.

Quando la vide andare via,era sicuro che una soluzione ci fosse.
Per anni,sempre d'estate,l'aspettò alla caffetteria alle cinque,in riva al mare e persino fuori al portone di casa sua. Ma non la rivide più.Era come se la terra l'avesse inghiottita.
Se pure avesse sposato o provato minimamente ad amare un'altra donna,nessuna avrebbe potuto mai prendere il posto che le serbava nel suo cuore. 
Jane. 


*SPAZIO DELL'AUTRICE*

Spero vi sia piaciuta questa mia storia,e spero che abbiate letto fino in fondo,in modo da lasciare una piccola recensione. Ve ne sarei davvero grata.

  
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