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Autore: IwannabedrunkwhenIwakeup    06/09/2012    0 recensioni
Amber, diciassettenne fuori dalle regole, viene mandata via dalla famiglia naturale e mandata in affido dalla famiglia Mommy. Li' incontrera' Ronnie, bambina di dieci anni, anche lei adottata e nascera' una grande amicizia. Si aiuteranno a vicenda per non ricordare il loro passato, si confideranno di tutto.
Ah, l'amour. Tradimenti, cotte, amicizie che poi si trasformeranno in amori.
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"Ehm, Amber, ti amo, lo sai vero?"
Mi voltai e lo guardai con lo sguardo piu' sprezzante che potessi fare.
"Tanto lo so che te la facevi, je ne suis pas idiot"
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La neve cadeva copiosa in quella giornata di dicembre. Tutto procedeva nella normalita' a Washorse. I tetti delle case, i marciapiedi, le strade, e i giardini della citta' erano ricoperti da un sottile strato di neve. Ronnie fissava il paesaggio, noncurante della signora Mommy che la chiamava. Contava le macchine che passavano, catalogava mentalmente i passanti in base al modo in cui si vestivano.
Voleva che quella macchina non arrivasse mai, stava bene sola, il Mr. e Mrs. Mommy la trattavano bene li', ed era fermamente convinta che grazie alla nuova arrivata si sarebbe smontato tutto. Sarebbe diventata la ragazza da viziare, con abiti firmati e oggetti di ultima tecnologia, mentre a lei sarebbero toccati i vestiti di seconda mano e i rifiuti dell'altra. Era felice cosi', senza nessuno che l'assillava tutto il giorno, era tutto perfetto, era li' da piu' di tre anni, ormai non ci pensava piu', teneva tutto il giorno occupato tra scuola, canto e danza classica. La solita routine che la faceva stare bene, la sera si addormentava subito, cosi' stanca da non riuscire nemmeno a piangere o a pensare. Ogni tanto cercava di evadere da essa, si fingeva malata, e riusciva a stare a casa per un paio di giorni, e si tuffava al computer, o davanti alla tv, chiamava le compagne di classe per i compiti e la sera pensava, pensava che le faceva male pensare, e piangeva, era felice che tutto fosse finito, ma stava ancora male, molto male. Le mancava sua sorella, ancora rinchiusa in un ospedale, dopo tutti quegli anni. 
Ronnie alzati di li', sistema il letto, finisci di spostare le tue bambole nella tua nuova stanza, dai fai presto, arriva tra meno di un'ora, fai la doccia, vestiti, non rimanere in pigiama.
Le parole entravano nella testa, ma non trovavano un posto dove stare e venivano dimenticate. Stava ripensando a quel giorno, e tratteneva a stento le lacrime. 
 
Si senti' strattonare da dietro. Cerco' di urlare, si sentiva in trappola. Ma le sue corde vocali non emettevano suoni. Era la fine. Sarebbe tutto finito. L'uomo che l'aveva afferrata la fece voltare e la guardo' neglio occhi. Ronnie tiro' un sospiro di sollievo, era solo Fredrich.
"Veronica! Cosa ci fai ancora qui? Fila sotto la doccia e vestiti. Non devi stare in questa camera. Non e' piu' tua!" la ammoni' il signor Effe, con tono severo di rimprovero. Poi la prese per un braccio e l'accompagno' al bagno.
Si svesti', lego' accuratamente i capelli ed entro' sotto la doccia. Pochi minuti dopo ne usci', si infilo' l'accappatoio e corse nella nuova camera. Si vesti' e ritorno' alla finestra. Era piu' piccola, quella camera in confronto alla vecchia. Iniziavano gia' a mancarle le pareti color acquamarina, il letto piu' grande, e lo spazio per ripassare i balletti. Aveva tanto insistito per riavere la sua sbarra, ma tutti i suoi sforzi erano stati vani: e se lei vuole esercitarsi? La camera e' stata creata cosi' e non si modifica. Ora avrebbe dovuto provare in uno spazio minuscolo. Gia' la odiava, la nuova arrivata, non sapeva niente di lei, non le era concesso sapere. Ma non bastava la piccola Ronnie ? Doveva venire pure un'altra sfigatella? 
"Ronnie ! Che diamine hai combinato qui? Ormai ci allaghi tutta casa!" Senti' urlare dal bagno.
Helene sbatte' forte la porta della camera ed entro' urlando: "Ma chiudere l'acqua no, e'? Ci sono degli stracci nel mobiletto del bagno, asciuga tutto"
Ronnie corse via a sistemare tutto, impaurita dallo sguardo della finta madre, come la chiamava lei nella sua mente.
Sembrava un inferno, in quella casa, in quel giorno invernale, tra sgridate, aspirapolveri, cibo e agitazione. Ma tutto doveva ancora cominciare, la vita li' sarebbe cambiata notevolmente per lei, se lo sentiva.
Addio normalita', addio tranquillita'.
Pochi minuti dopo suono il campanello, e si costrinsero a calmarsi, rimettersi al proprio posto, come una famiglia che non entra in panico per una nuova arrivata.
Helena va alla porta e apre. 
Sorridi e annuisci, e vedrai che andra' tutto bene.
  
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