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Autore: DoctoRose91    06/09/2012    4 recensioni
< Come era possibile che nonostante fosse più giovane, aveva lo stesso sguardo dolce, fiammeggiante, tenero che sempre adottava ogni volta che la guardava, che la fissava o che la squadrava. Notò che quello sguardo passionale non era troncato da qualcosa che sempre vedeva ben nitido nei suoi occhi. Questa volta lui non gli regalò solo un semplice sguardo da interpretare , questa volta il Dottore la baciò > . Citazione dal V Capitolo.
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 10, Rose Tyler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve a tutti spero abbiate fatto buone vacanze! Io mi sono divertita molto! E durante questa mia lunga latitanza da EFP ho continuato a scrivere molte storie che spero di pubblicare al più presto! Questa è una di tante! spero che vi piaccia tanto quanto piace a me! È la mia bambina partorita in un weekend di pioggia! Saltando i convenevoli ,volevo fare una precisione prima che intraprendiate questa lettura… Questa storia non tiene conto che il Dottore si rigenera ma ha sempre l’aspetto e il comportamento di Ten! BUONA LETTURA A TUTTI!
A presto DR!
PS: scusatemi per eventuali errori!


UN TUFFO NEL PASSATO

I Capitolo

Era una giornata come tante altre e Rose e il Dottore erano in sala console del Tardis. La ragazza era seduta sulla poltrona malandata della stanza a leggere una rivista gossip per mettersi in pari con i tempi che passavano, mentre il Dottore disteso a terra con degli strani occhiali a maneggiare fili e cavi sotto i comandi della cabina. Le aveva detto : “manutenzione mia cara Rose !”, ma infondo la ragazza sapeva che era solo un modo per coccolare la sua amata cabina blu. Era l’unica cosa che gli rimaneva del suo pianeta e della sua storia , si soffermò un attimo a pensare se ci fosse stata lei nei suoi panni come doveva sentirsi considerandosi l’ultima umana esistente ; poi come un lampo le venne in mente Cassandra e la sua mania di apparire sempre giovane e di preservarsi! Le venne un sorriso per quello strano comportamento di quel pezzo di carne appeso a dei gancetti, come lei stessa la considerava .
“hai intensione di stare lì tutto il giorno?!”chiese scocciata la ragazza posando la rivista di fianco a sé.
“oh Rose Rose Rose, la mia cara è splendida impaziente Rose!” rispose alzandosi da terra controllando il monitor. La ragazza si alzò e si avvicinò al signore del tempo per osservare quei strani segni che non capiva mai.
“che cosa succede?!” chiese incuriosita cercando di dare un significato a quei cerchi e linee che vedeva.
“tra 2 minuti lo saprai!” le rispose per poi prendere a danzare intorno ai comandi premendo qualche pulsante e martellando degli altri.
“ e per fortuna che hai fatto manutenzione ! con tutte queste botte che gli dai dovrebbe dirti ciao bello io me ne vado!” commentò la ragazza osservando lo strano modo di guidare . Il Dottore si fermò un istante a fissarla intensamente negli occhi. La ragazza si sentì a disagio sperava di non averlo offeso. Poi lui si mise a ridere a crepa pelle per il commento della sua compagna e Rose più rilassata lo seguì. Tutto di un tratto il Tardis atterrò creando un enorme tonfo da far cadere i due uno sul altro(con la precisione il Dottore sulla ragazza).
 Si fissarono per un intenso secondo negli occhi, il cuore della biondina iniziò a battere più forte che mai non le capitava spesso di trovarsi così vicina a lui. Come erano belli i suoi occhi marroni mostravano anni e anni di viaggi  e sofferenze, ma poteva giurarci che in quel preciso istante scorse un barlume di gioia e serenità. Appena la ragazza strinse nelle sue mani il suo cappotto, il Dottore come un lampo si alzò aiutando la fanciulla e conducendola fuori.
“ma dove siamo?!” chiese stupita la ragazza guardando il paesaggio che le si presentava davanti.
“Nihon!... è il pianeta della luce! qui ci sono miriadi di luci provenienti da più  svariate fonti!”
“Nihon!” pronunciò la ragazza osservando lo spettacolo.
“è così che la mia gente chiamava la luce!” confidò lui fissando il paesaggio. Rose per un istante si bloccò, le aveva pronunciato la sua lingua, non lo aveva mai sentito parlare il gallifreiano  si rese conto di quanto poco lo conoscesse e di quante cose ancora non sapeva di lui, ma forse era proprio questo mistero che gli albeggiava intorno che l’affascinava tanto.
“è stupendo!” commentò la ragazza guardando ogni singola luce e i suoi effetti che creava. C’erano miliardi di colori e di sfumature che la stessa biondina non riusciva a distinguere, avrebbe giurato di aver visto anche colori che sulla terra non esistevano e tutti questi creavano un effetto di luce grandioso e formidabile.
“andiamo!” disse lui prendendole la mano incamminandosi per un sentiero illuminato . Talmente dalla molta luce che c’era la ragazza non riusciva  a percepire la fine di quella strada addirittura le sembrava di camminare sul nulla tanto era illuminato. Dopo un po’ di cammino la ragazza riuscì a distinguere un albero pieno zeppo di foglie colorate . Si sedettero lì sotto a contemplare lo spettacolo.
“questo pianeta è disabitato?!” chiese gustandosi l’aria fresca.
“si! ma non è sempre stato così!”
“che cosa è successo?!” chiese incuriosita.
“apparteneva ad una razza fiera e rispettabile i signori della luce!così lì chiamavamo. Nella loro lingua era molto difficile pronunciarli” rispose lui voltandosi verso di lei.
“ma come il Dottore! signore del tempo che non sa pronunciare un’altra lingua?!” ironizzò lei.
“ma cosa vai a dire certo che la so parlare ma è molto antica come la mia specie … bhe quasi come la mia razza… ma sono stato abituato a chiamarli così… come tu sei abituata a chiamarmi signore del tempo se la sentissi nella mia lingua non la collegheresti mai alla parola che hai imparato a dire!” spiegò lui.
“capisco! Allora insegnami!” azzardò lei.
“insegnarti a parlare il gallifreiano?!” chiese retoricamente lui.
“bhe si che c’è di male!” continuò la ragazza.
“e come se imparassi una lingua morta che non potresti mai usare  e come se imparassi il latino non lo parleresti mai visto che i romani sono morti miliardi di anni fa!” cercò di sviarsi lui.
“beh Dottore questo è relativo! se io in questo preciso momento andassi nell’antica Roma potrei parlare il latino e quindi non sarebbe più una lingua morta!” risolse la fanciulla.
“a dire il vero sarà il Tardis a tradurti per loro, non so se parlassi il latino cosa ne verrebbe fuori e poi anche se fosse a gallifrey non ci potremmo mai andare e quindi sarebbe inutile imparare una lingua morta da tempo!”.
“ma tu non sei morto sei qui con me in questo splendido posto, perché non continuare a mantenere viva la tua storia e le tue tradizioni!”
“e a che servirebbe?!”
“servirebbe a me ! servirebbe a conoscerti meglio e ad imparare e saperne di più dell’uomo con cui ho deciso di passare la mia intera vita ! ecco a cosa servirebbe!”prese coraggio la ragazza confessandogli i suoi pensieri più profondi. Il Dottore rimase estasiato dalla sua determinazione . Era davvero speciale quella terrestre; ne aveva conosciute tante nella sua vita ma nessuno era come Rose, nessuna aveva quella vitalità e quella semplicità di farlo sentire bene, al sicuro, compreso e a casa . Non capiva come era possibile che quella biondina dagli occhi nocciola lo potesse far sentire vivo e amato. Senza saperlo la ragazza stava diventando di più di una semplice compagna che viaggia per divertimento, e questo lo spaventava tanto perché sapeva che un giorno le avesse detto addio in un tragico evento che poteva essere la sua fine come un addio irrimediabile e involontario. Vedeva nei suoi occhi così tanto desiderio di apprendere e di conoscere che non si sentì di ribadire. Che cosa gli avrebbe costato dirle qualche parola nella sua lingua! l’avrebbe solo fatta felice è questo era prima di tutto il suo desiderio rendere felice la sua Rose.
“e va bene allora cane noi lo chiamiamo…!” iniziò a parlare di tante  e tante cose e la ragazza ascoltava incuriosita ed emozionata.
“…mi dici come è uscito Dottore?! Da quale evento o situazione è nato questo nome, perché diciamolo francamente Dottore non è il tuo vero nome e quindi da dove è uscito?!” chiese sempre più coraggiosa la ragazza.
“a dire il vero non saprei credo di essere sempre stato chiamato così o per meglio dire credo di essermi sempre fatto chiamare in questo modo. Mi ricordo che un giorno sul mio pianeta era scoppiata una rivolta …!”
“cosa accadde? come successe?!”
“devi sapere che la mia razza era una delle più venerabili e importanti dell’universo… beh diciamo che era l’unica di questi livelli. Accade che il pianeta Dalium si stava distruggendo e gli abitanti chiesero ai mondi vicini di ospitarli e Gallifrey era uno di questi. Eravamo famosi per l’accoglienza e l’aiuto e quindi subito ci prostrammo  al soccorso…!”
“c’è l’avete nel sangue voi signori del tempo aiutate tutti a qualunque costo!” lodò la ragazza. Il Dottore le sorrise contento del generoso complimento.
“… gli insegnammo la nostra lingua e la nostra storia; li facemmo entrare nella società cercando di limitare i problemi con gli abitanti; cercammo di integrali nei migliori dei modi.!”
“bhe molto bello da parte vostra ma cosa andò storto?!”
“tutto… i daliani, così si chiamavano, iniziarono a sentirsi inferiori a noi a considerarsi nessuno e quindi iniziarono con delle ribellioni verso di noi…!”
“come mai si sentivano inferiori ai signori del tempo?!”
“come ti ho già raccontato i Tardis vengono allevati non sono costruiti e solo un signore del tempo può pilotarlo o per meglio dire solo chi sa viaggiare nel tempo può pilotarlo… ma loro erano limitati in questo non sapevano neanche cosa volesse dire tempo, nel loro vocabolario non esisteva la parola tempo perché l’unica forma temporale sono le discendenze e quindi non comprendevano questo sistema di vivere e poi non erano a conoscenza di cosa comporta viaggiare nel tempo non è solo uno sfrecciare tra pianeti e salvare persone e anche cercare di non modificare niente e di rimettere tutto a posto. I signori del tempo vedono quello che è stato, quello che è, quello che sarà, quello che può essere e quello che non deve. Te lo immagini a dare in mano un Tardis ad un essere che non sa come manovrarlo e come viaggiare? E come se dicessi ad un neonato di risolvermi un equazione non sa di cosa si tratta e non conosce neanche la logica !e quindi tutto andò a scatafascio. Loro non comprendevano questa differenza; d’aspetto eravamo simili e quindi non comprendevano le loro limita in questo. Nacquero moti sovvertisti e problemi che tu stessa puoi immaginarti . Mi ricordo che il primo a scatenare tutto fu Edrichk Su ,un daliano, sosteneva che con il gioiello di Grek anche loro potevano guidare un Tardis…!”
“che cos’è il gioiello di Grek?!”chiese incuriosita sempre di più la fanciulla affascinata da questa straordinaria storia.
“Grek era uno scienziato di un pianeta che non sto qui a pronunciartelo; era uno squilibrato e strano tipo…!
“bhe coma Einstein!” interruppe ironicamente la terrestre.
“si proprio come lui, ma se un giorno ci capitasse di incontrarlo non dirgli che esiste uno scienziato come lui rischiamo di avere un Einstein più pazzo e illogico che mai solo per fare concorrenza!” si raccomandò il gallifreiano.
“d’accordo me lo ricorderò !”
“…questo gioiello diceva che aveva la capacità di donare a chi lo chiedesse la possibilità di avere le stesse capacità di un altro, questo poteva essere tuo fratello,  un’ altra razza aliena e quindi Edrichk lo voleva  a tutti i costi, ma essendo che non poteva cercarlo visto che si trovava in tutt’altra galassia, iniziarono a corrompere o ricattare molti signori del tempo in questa assurda e folle ricerca al tesoro!”
“che tu sappia questo gioiello esiste ed ha davvero questo potere?!”
“non ti saprei dire Rose sai come è… esistevano signori del tempo che dopo aver osservato il vortice del tempo impazzivano o chi riusciva a comprendere il loro compito o chi fuggiva ,ed io sono uno di quest’ultimi. Scappo da allora sono sempre scappato e quindi mi sono lasciato sempre molte storie e leggende alle spalle perché avevo timore di scoprirne di più ma credo che forse la mia paura più grande era quello di sapere qualcosa che non conoscevo sulla mia gente e sulla mia storia.Diciamo che era meglio eclissare o non approfondire certi discorsi!”
“e quindi come andò a finire ? ma soprattutto cosa centra questa storia con il tuo nome?!” chiese ancora la ragazza.
“ho un ricordo sfocato di quei tempi ricordo solo che una ragazza quando mi vide mi chiamò Dottore io le dissi che non era questo il mio nome ma lei involontariamente mi chiamava con questo nome e quindi pian piano mi abituai anch’io e lo adottai ogni volta che mi presentavo…ma ora che mi ci fai pensare…!” la fissò come mai aveva fatto. Nel suo sguardo c’era stupore, meraviglia, incomprensione e spavento. Sembrava che avesse visto un fantasma! spalancò gli occhi scioccato . La ragazza si sentì a disagio non l’aveva mai visto fissarla in quel modo di solito adottava quel comportamento solo quando scopriva qualcosa o veniva a conoscenza di qualcosa di davvero impressionante. Il suo comportamento la preoccupava molto.
“che cosa c’è Dottore?!” chiese preoccupata.
“non può essere!” riuscì solo a dire lui.
“che cosa non può essere?!” non capiva la fanciulla.
A distruggere questo intenso momento di incomprensione della ragazza fu il suo cellulare suonare. Entrambi furono riportati alla realtà . La ragazza di corsa tirò dalla tasca della sua gonna jeans il cellulare e rispose.
“pronto?!”
“ciao Rose!” salutò la madre dall’altra parte della cornetta.
“ciao mamma come stai e come sta Mickey?!” chiese contenta di risentire la madre.
“oh Rose…!”
“mamma che cosa c’è? mi sembri strana dimmi!”incitò preoccupata la ragazza. Il Dottore ascoltava la mezza conversazione e pian piano cercò di ritornare alla realtà.
“COSA?!!!! TU SPORCO MANIACO CHE NON SEI ALTRO PROVA SOLO A FAR DEL MALE ALLA MIA FAMIGLIA E TE LA DOVRAI VEDERE CON ME!” urlò scioccata la ragazza. Il Dottore si preoccupò e prese il telefonino ,comprendendo che qualcosa di brutto era successo.
“dimmi chi sei e che cosa vuoi da Rose?!” chiese infuriato.
“dalla tua compagna niente mio caro signore del tempo e da te che voglio qualcosa!” disse la voce dall’altra parte della cornetta.
“questa voce … chi sei? Dimmi immediatamente chi tu sei?!” iniziò ad irritarsi sempre di più. Quella strana voce si mise a ridere compiaciuta della sua riuscita.
“oh come mi piace tenerti sulle spine !”
“dimmi immediatamente chi sei?!”
“bravo così ti voglio !Desidero il tuo Tardis e quindi ho pensato come prendere l’unico Tardis esistente ? semplice! colpisco l’unico gallifreiano in vita nel suo punto debole. Rapisco la famiglia della sua compagna così distruggo lei e di conseguenza distruggo te !”
“che cosa vuoi fare?!”
“semplice tu dammi quello che voglio ed io lascio liberi questi stupidi umani alla loro vita !”
“e cosa mi garantisce che tu non li ucciderai comunque e non farai scomparire anche me?!”
“semplice ti lascio e li lascio vivere . Immagina una pena maggiore della morte!togliere la ragione di vita ad un signore del tempo rinnegarlo in un posto, in una squallida vita umana. Ecco cosa ti garantirà la vita tua e della loro!”il dottore rimase scioccato e arrabbiato, rose poteva giurare di non averlo mai visto in questo stato.
“ti aspetto!”chiuse poi la telefonata quella voce tanto familiare quanto irriconoscibile.
“che cosa vuole e cosa vuole dalla mia famiglia?!” chiese preoccupata la ragazza.
“niente quello che vuole è il mio Tardis ! mi dispiace Rose di avervi messo in questa situazione! non era mia intenzione ! non volevo che ti capitasse nulla di male !” si scusò il signore del tempo affranto e irritato.
“non ti preoccupare non è colpa tua, ma di quello lì! Cerchiamo insieme di trovare una soluzione e di salvare la mia famiglia!”
TO BE CONTINUED…

 
  
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