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Autore: Mokochan    06/09/2012    2 recensioni
'Si era sempre chiesta quanto potesse essere dolce il suo sangue e, non potendo soddisfare tale curiosità, si era accontentata di immaginarlo o, in alternativa, di sostituire quel delizioso e irraggiungibile sapore con l'apparente dolcezza di una ciambella.'
[Questa storia partecipa alla "The One Hundred Prompt Challenge" indetta da BlackIceCrystal sul Forum di EFP]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Crea Dolosera, Shrade Elan
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Di Altair, Vega e Eve'
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Amagura
Bittersweet blood






















«Questa volta perderai davvero la vita»
«Dovrebbe saperlo dal giorno in cui mi ha portato a Neo Deava...
che questo momento sarebbe giunto, prima o poi.»


























Si era sempre chiesta quanto potesse essere dolce il suo sangue e, non potendo soddisfare tale curiosità, si era accontentata di immaginarlo o, in alternativa, di sostituire quel delizioso e irraggiungibile sapore con l'apparente dolcezza di una ciambella. Ma non era uguale, non sarebbe mai stato uguale; certo non avrebbe colmato quel desiderio che la riempiva ogni volta che lo guardava.
E Shrade, seppur da lontano, le trasmetteva un senso di nostalgia che a volte faticava a comprendere, e che aumentava la sua voglia di conoscere quel sapore.
Un giorno, ne era certa, le sarebbe stato tutto più chiaro, d'altronde non era vecchia per caso - e se considerarla una fortuna o meno, non lo sapeva, ma certo non rendeva meno difficile il compito che si era ripromessa di svolgere come tanti anni addietro aveva già fatto.
«Presidente, ne vuole un'altra?»
La voce servizievole del preside e la mano che le porgeva una confezione contenente alcune ciambelle la riportarono alla realtà, e annuendo ne prese una al cioccolato, fissandola indecisa per mezzo secondo, prima di morderne un pezzetto e puntare nuovamente gli occhi chiari sulla figura lontana di Shrade Elan, che in piedi in mezzo al giardino fissava alcune rose dalle più sgargianti tonalità, immerso in un silenzio carico di pensieri.
Ancora nostalgia.
Chi l'avrebbe mai detto? Un tempo non si sarebbe mai sognata di provare tanta tristezza guardandolo, invece, in quel momento - in quell'epoca - gravava su di lei la consapevolezza di un dolore che, malgrado sacrificio e rimorso, continuava a trascinarsi da più di 12.000 anni - perché lo conosceva, lo conosceva fin troppo bene, era dentro di lui da così tanto tempo, nascosto in un recesso dell'anima invisibile anche a lei.
Diede un altro morso alla ciambella, sentendo il cioccolato scivolarle sulla lingua mandandole piccole scosse di piacere che la fecero sospirare, e per un attimo immaginò che quello non fosse banale cioccolato, ma sangue.
Il sangue di Shrade.
«Presidente Crea, a cosa sta pensando? Sembra quasi che le stia a cuore qualcosa.»
La voce di Shrade le rimbombò piano nelle orecchie: alzò lo sguardo e sorpresa incontrò i suoi occhi azzurri;  un lieve sorriso gli increspava piacevolmente le labbra sottili, procurandole un brivido che cercò immediatamente di reprimere imponendosi un autocontrollo che trovò a stento, cosicché concentrò la propria attenzione sulla tazza di tè che aveva posata davanti a sé, pensando a una risposta che mascherasse i propri pensieri.  
Prese fiato e mise insieme qualche parola stentata, ma si bloccò appena notò che le dita di  Shrade si chiudevano attorno a una delle ciambelle conservate nella scatola tenuta fra le mani del preside: lo vide sollevarne una ricoperta di zucchero filato per scrutarla attentamente, con un'intensità tale da farle pensare che in quella ciambella vi fosse qualcosa di particolare -  certo non avrebbe saputo dire cosa fosse quel qualcosa, tanto trovava strano tutto ciò.
«Noto che le ciambelle le piacciono molto» affermò improvvisamente il ragazzo, scoccandole un'occhiata divertita.
Crea sussultò, un po' sorpresa da quelle parole, ma subito si ricompose. «A te non piacciono, Shrade?»
«Non ne ho mai mangiate, ma posso scoprirlo subito.»
Detto ciò, Shrade addentò il dolce.
Crea, arrossendo vistosamente, l'osservò chiudere gli occhi e masticare piano, gustando secondo per secondo lo zucchero che con la sua dolcezza sicuramente gli danzava piacevolmente sulla lingua, e immaginandolo la ragazza non riuscì a trattenere un fremito, il cui unico effetto fu il pensare che no, non era zucchero a velo o cioccolato quello che gli danzava sulla lingua, ma sangue, solo sangue.
Ne desiderava un po' - eppure non avrebbe potuto averlo.
Shrade si leccò le labbra, poi la guardò e abbozzò un sorriso.
La ragazzina iniziò a torturarsi le dita, ma quando se ne accorse interruppe il gesto, imbarazzata. «Com'è? Dolce?»
«Amara.»
Crea lo fissò, stupita. «A-Amara?»
«Sì, amara. Molto amara. Ma forse tutte le cose dolci lo sono.»
La presidentessa studiò il ragazzo mentre questi posava silenziosamente il dolce nella scatola - sotto lo sguardo perplesso del preside-, pensando al significato delle sue parole, senza trovare una risposta.
Stava per porgergli qualche domanda al riguardo, ma  si trattenne quando il giovane pianista, con un cenno di saluto appena simulato, le voltò le spalle, incamminandosi verso i dormitori.
Anche di spalle, pensò Crea ad un tratto, Shrade sembrava più triste di chiunque altro.
















Non trovò subito una risposta alle parole di Shrade Elan, se non nel preciso istante in cui i suoi canini affondarono tremanti nella mano del ragazzo.
Sì, la trovò in quel preciso momento, anzi,  la trovò quando il sangue - lo stesso che per tanto tempo aveva desiderato senza spiegarsene il motivo - le scivolò sulla lingua: capì perché lui avesse definito tanto amara la dolcezza di una semplice ciambella, quando assaporando l'essenza del suo sangue percepì che non vi era mai stato niente di più tristemente dolce e amaro di quel liquido rosso e caldo che ora le scorreva dentro, perforandole inspiegabilmente il petto.

















«Promettimi solo una cosa
Prometti che, quando completerai la tua sinfonia,
me la lascerai ascoltare.»





«Sì.»





FINE




  14. Gusto


Partecipa alla  The One Hundred Prompt Challenge indetta da BlackIceCrystal sul Forum di EFP.

Note dell'Autrice: oddio, finalmente ce l'ho fatta. Il dialogo all'inizio e pure quello alla fine, vengono dall'episodio 22.  Non sono del tutto soddisfatta di questa roba, però spero che vada bene lo stesso XD
Scriverò altre Shrade/Crea (pairing o meno, poco importa). Un po' fa strano, direi. Insomma... sono le reincarnazioni di Sirius e Rena. Fa un po' impressione, a pensarci bene, LOL. Ma sorvoliamo!
Di solito si tende ad analizzare il rapporto fra Cayenne e Shrade, senza prendere del tutto in considerazione l'amicizia fra Shrade e Crea, quindi ho deciso che mi butterò su di loro come se non ci fosse un domani!
*^* temete! Bon, Aquarion EVOL mi fa shippare tutti con tutti e tutti con tutto - manca MIX con un cavolfiore. No, ma giuro che lo faccio, eh! MIX/cavolfiore! (ho evidenti problemi mentali >.>).
Bene, scappo!  Un bacione,

Mokochan

   
 
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