L'ORDA E IL CAVALLO ALATO
Ali candide si spiegano, nel cielo, libere. Il Sole, a caldo, squarcia col rosso quel cranio di cavallo alato.
Ali cremisi sbattono, nel cielo, frenetiche. E la caduta di Pegaso viene compianta tra sfumature scarlatte di sangue.
Affoga nelle sbavature del tramonto. Sprofonda nel grembo del cosmo. Aspetta il tempo del suo ritorno.
Un'orda di bizzarri animali, al limite del grottesco, seguono i passi di sporchi nubi-generali,
ingannevoli e burleschi.
Bilanciandosi su voragini d'azzurro morente, occhi inchiodati ad arginare un cielo d'emoglobina e plasma, la loro strada si perde assieme all'anima.
Affogano nelle sbavature del tramonto. Sprofondano nel grembo del cosmo. Aspettano il tempo del loro ritorno.
Il Sole infine muore, la Notte lo divora.
La Luna d'argento appare, resta a vegliare.
Il Sole sorge ancora.
Attraversati i cancelli del Giorno, insieme s'ergono all'Alba, salutano la loro Rinascita.
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Note:
Sto cercando di sperimentare un po' queste forme sintetiche tipo Drabble o Flashfic. Per la verità non so bene se si possa in effetti definire una storia questa, ma non mi sentivo nemmeno di inserirla nelle poesie visto che a quello scopo non è nata e non è all'altezza oltretutto. Non è uscito un capolavoro, ma insomma la pratica fa sempre bene. Mah spero che qualcuno ferrato nel genere sappia darmi consigli!