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Autore: Alessia C    07/09/2012    0 recensioni
Come non è andata. Quanto ci sono stata male solo io posso ricordarlo. Mia madre mi ha mandata da una psicologa. Figurati se ci parlo, pensavo. Invece oggi posso solo ringraziare lei e Zayn.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- In tutta onestà preferirei non parlarne, protestai.
- Ne sono consapevole, ma sei qui per farlo, mi rassicurò la psicologa.
- Beh allora devo iniziare..
La signorina Brown rimase in silenzio in attesa di una mia parola sull'avvenimento. Non credevo di potercela fare ma poi mi buttai.
- Era il giorno del concerto, ero fuori ad aspettare che passassero con la speranza che almeno lui mi avrebbe degnato di uno sguardo. Arrivarono. Sentivo le gambe tremare in modo anormale, ilbattito del mio cuore era irregolare e mi facevo sempre più eletrizzata. Quell'istante durò un battito di ciglia quasi. Ma per me ricordarlo è come localizzare quel fatto in un tempo di un mese. La limousine si accostò al tappeto rosso: dieci metri occupati da noi fans, poi iniziava la zona dedicata ai fotografi.  Mentre aspettavo ricordo i miei piedi molleggiare da una parte all'altra. Non c'era molto spazio per muoversi; il mio gomito combaciava con quello della ragazza che avevo accanto. Per non parlare di chi era dietro di me che spingeva insistemente pigiandomi contro la ringhiera pur di vedere qualcosa: un vero delirio. Entrando furiosamente nella scena qualcuno avrebbe potutto farne un paragone con la savana: Un branco di bufali accaniti contro sè stessi pur di avvistare per primi la pozza d'acqua. Rendo l'idea signorina Brown?
- Certo, bisbiglio annuendo la psicologa. Poi aspettai che mi dicesse qualcosa invece sembrava che guardandomi mi intimasse a continuare, così continuai.
- Appena si aprì lo sportellone dell'auto le prime cose a notarsi erano i capelli. Poi uscirono lentamente salutando e sorridendo. Assaporai con molta cautela quel momento, forse anche credendo di essere in un film dove le scene d'effetto si fanno vivere diversamente.. Eppure non c'era niente che rallentava; la frenesia della giornata non si era calmata in quel momento, era rimasta la stessa. Avrei potuto urlare, l'avrei potutto fare seriamente. Infatti si sentivano delle urla di gioia, dolore, speranza o cosa fossero, ma non erano le mie. Io ero in silenzio a guardarli. Si avvicinano a noi, a me. Se no fosse così irresistibile per strada lo scambierebbero per uno sfacciato motociclista pieno di tatuaggi. Invece, forse perchè ho imparato ad amarlo e a conoscerlo, ogni segno impresso nella sua pelle è dolce, è un segno e un ricordo. Quasi come se avesse voluto mettersi a nudo per far sapere a tutti chi è veramente, senza vergogna. Come tutti sporsi la mia macchina fotografica sperando che si avvicinasse a me per scattare una foto. E lo fece. Con il sorriso malizioso poggiò la testa con la mia e il mio pollice scattò. Poi ci guardammo negli occhi per un secondo. Lo vidi allontanarsi e avvicinarsi a una ragazza bionda. La baciò e le sussurrò romanticamente qualcosa nell'orecchio. Poi si avviarono verso la zona dei fotografi e lì finì il mio incontro con Zayn.
Appena la mia vocefinì di risuonare nella stanza, cominciai a sentire uno strano rumore. Era lì ordinato nella stanza a ripetersi sempre nello stesso intervallo, quasi comes e volesse spaccare il silenzio giusto per non farci sentire in imbarazzo. Un imbarazzo che non sembrava manifestarsi, visto che la signorina Brown era impegnata ad appuntare qualcosa sul suo pc.
- Cosa sta facendo signorina Brown? tentai di chiederle.
- Scrivo, rispose freddamente.
- Che cosa?
- La lista della spesa.
- Scusi Signorina Brown. Lei ha passato tutto questo tempo a pensare alla sua spesa piuttosto che ascoltarmi? , fu doloroso capirlo.
- Esattamente. Ora mi dica perché questo fatto la fa stare male, dopotutto è stata fortunata ad incontrarlo.
Non capì bene cosa stesse dicendo. Se non mi aveva ascoltata, conosceva già la storia, questo era ovvio. Non mi sentii più tanto offesa, così le risposi.
- Mi ero immaginata tutta un'altra cosa. Zayn avrebbe dovuto baciare me, non Perrie. Saremmo dovuti andare a cena... dovevamo innamorarci.
- Capisco.
- Perché è andata così? Sono orribile?
- Non credo.
- Cosa allora?
- Come scusi?
- Cosa sono allora?
- Una ragazza.
Mi sembrava stupido aver pensato di fidanzarmi con Zayn dopo che la psicologa mi aveva fatto capire che ero soltanto una ragazza, ma ancora provavo dolore dentro di me.
- Le va ancora di parlare? chiese dolcemente la Signorina Brown.
- Si, risposi.
- Secondo lei se questo fosse stato possibile, in che lingua avreste potuto parlare?
- ....
- Sa, l'amore è una brutta malattia proprio perché non ci rendiamo conto degli ostacoli che ci si presentano davanti. Crediamo di essere invicibili e di poter sempre saltare e vincere tutto. Quando ci si rende conto che non è possibile allora ci crolla il mondo addosso.
- Signorina Brown?
- Si?
- Perché scriveva la lista della spesa?
- Non la stavo scrivendo.
- Ma prima ha detto di sì!
- Ti dava fastidio che la scrivessi?
- Ossì! E tantoo!
- Però non volevi parlarne..
- Beh si..
- Questo dimostra che inconsciamente il tuo io sa che non è un ricordo negativo. Altrimenti, visto che non ne volevi parlare, il fatto che io non ti abbia ascoltata non ti avrebbe dato fastidio.
- Psicologia?
- Più o meno.
- Grazie.
- Di cosa?
- Di avermi fatto capire.
- Non c'è di che.
- Arrivederci.
- Ciao.
In ogni parola che usciva dalle sue candide labbra c'era un non so chè di dolce. Sarei tornata presto dalla signorina Brown. Infilai la mano nella tasca destra dei pantaloni e sfilai un pezzo di carta fotografica piegato. Lo aprì e vidi il mio volto accostato a quello di un ragazzo moro dal ciuffo biondo. Era sorridente e lo ero anche io. Alla fine potevo essere fiera di avere almeno un nostro ricordo.

<hr>

Scrivere una delsione del genere è stato difficile.
Soprattutto dopo aver visto i VMA, dove Zayn,
era fantastico. Spero vi piaccia
è il primo OneShot che faccio.
Grazie @heresalexia.
  
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