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Autore: GoodGoneGirl    07/09/2012    0 recensioni
*FANFICTION MOMENTANEAMENTE SOSPESA*
Angelique è una ragazza allegra, bella e solare.
Figlia di Horace e Mélodie Moreau, nobile famiglia francese, è costretta a rispettare e seguire regole a lei poco consone.
Angelique è spesso in conflitto con i genitori per la sua particolare personalità, e per questo verrà messa molte volte alla prova.
Le cose saranno ancora più difficili per lei quando conoscerà Chase, un ragazzo inglese trasferitosi in Francia per fare fortuna.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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...

"Hmmmm...."... Fa un po freddino sta mattina. Ieri è stata una giornata piena, quindi ieri sera ero molto stanca.

Non sono sveglia, ma non sto nemmeno dormendo. Non so se ci sia un nome adatto a questa situazione. Vabbè...

Mi piace stare nel mio letto, di mattina presto, quando tutti dormono ad ascoltare i miei pensieri.

Infondo, durante la giornata ho mille cose da fare. Non ho certo il tempo di stare tranquilla a farmi gli affari miei.

Lascio cadere le braccia aperte sul letto, e finalmente apro gli occhi.

Il mio soffitto, bianco immacolato. Prima o poi lo dipingerò come piace a me.

Io sono un'artista. Si, una bravissima artista, secondo quelli che vedono i miei lavori.

Io però non credo di essere un fenomeno. Sto ancora imparando, e sono autodidatta. Quindi, non penso proprio di essere l'erede di Picasso o altro.

Mi sollevo sui gomiti e guardo fuori dalla finestra. Non è ancora sorto il sole, ma non manca molto.

Scendo piano dal letto, per far si che non cigoli. Mi infilo piano le pantofole e vado nel corridoio.

La porta di Louis è un po aperta. Chissà cosa ha combinato questa volta...

Mi affaccio, e vedo che a terra c'è uno splendido vestito rosso.

In effetti, la forma che si vede da sopra le coperte, non può essere certo quella di un solo corpo.

Eh.. Non c'è proprio rimedio. Parigi sarà presto piena dei suoi figli illegittimi.

Vi dirò una cosa: io non sono vergine, come tutti credono.

Eh, siete stupiti, vero? XD

Bhè, non sono la brava ragazza che tutti pensano.

Odio le regole di questa assurda era, per questo molte volte le infrango (anche all'insaputa dei miei genitori).

Comunque... Come avrete potuto capire, mio fratello non è vergine, e nemmeno io.

Ho perso la mia verginità l'anno scorso, a scuola. Non vi racconterò tutti i particolari. Vi dico solo che non è stato niente di che e che, per fortuna, non sono rimasta incinta.

Il ragazzo in questione però era molto bello. Era alto, con i capelli rossi e gli occhi verdi. Aveva un bel fisico atletico.

Probabilmente però, se i miei parenti sapessero questo, non potrei più frequentare la scuola pubblica.

Ancora non l'ho finita, quindi spero che questo rimanga un segreto.

Nel frattempo sono scesa al piano inferiore a fare colazione, e sto mangiando dei biscottini al cioccolato con del thè alla pesca.

Adoro questo thè. Mi piace perchè è diverso da quello al limone, che a parer mio non sa di niente. E non assomiglia neanche a quello verde, che è amaro.

Oggi dovrò fare un sacco di cose. Mio padre ieri sera ci ha informati che ha deciso di ospitare un ragazzo o una ragazza (insomma, qualcuno) che diventerà un nostro servitore.

Ha detto che vedrà alcuni pretendenti al posto proprio stamattina, quindi io uscirò presto. Non mi interessa chi sarà il nuovo arrivato; potrò conoscerlo in qualsiasi altro momento.

Finisco il mio thè, do una sciacquata veloce alla tazza e l'abbandono nel lavandino.

Ritorno silenziosamente in camera mia. Prendo i pantaloni marroncini del giorno prima e vado in camera di mio fratello.

La ragazza della sera prima si sta rivestendo, e quando mi vede fa mi guarda con un'espressione disperata. Io le sorrido, facendole capire che non dirò niente.

Lei ricambia il sorriso, e continua a vestirsi. Io vado verso l'armadio di mio fratello: l'universo dei pantaloni.

Che bello, vorrei avere anche io tutti questi pantaloni. Li guardo tutti, appesi alle grucce, di ogni colore e forma. Poi noto un paio blu reale, con un taglio semplice. Le sfilo dalla gruccia e ci metto il paio che mi aveva prestato il giorno prima.

Mi volto e vedo che la ragazza si sta sistemando i capelli. E' molto bella. Non è alta, ma è magra. I suoi capelli sono neri e ricci, di media lunghezza. Ha gli occhi color nocciola e ha qualche lentiggine sulle guance.

Mio fratello ha proprio buon gusto. ;)

Chiudo l'armadio e esco dalla stanza. La ragazza mi segue, chiedendomi dove sia l'uscita. La accompagno alla porta e scopro che si chiama Julie. La saluto, e le ripeto che non farò parola con nessuno di quello che so.

Lei va via sorridendo, come se niente fosse. E' presto ancora, e non c'è molta gente per strada.

Chiudo la porta sperando che lo schiocco del gancio non faccia troppo rumore.

Poi risalgo in camera mia e mi vesto. Mi infilo i pantaloni freschi di guardaroba e una camicia bianca a pieghe lunghe.

Mi piace quella camicia perchè è molto particolare, diversa dalle altre, e rispecchia il mio particolare stile.

Raccolgo i capelli in un grande chignon in cima alla testa, e fermo il tutto con un fiocco dello stesso colore dei pantaloni.

"Manca qualcosa..", penso, guardandomi allo specchio. Apro l'armadio e cerco qualcosa che mi posso ispirare. Infondo al guardaroba vedo un nastro nero di raso, non molto alto.

Lo prendo e lo osservo. Poi me lo lego in vita, facendo un piccolo nodo su un fianco.

"Ora sono perfetta!", dico allo specchio, sorridendo. Probabilmente l'aveva messo lì Annette, nel tentativo di nascondermelo. Ma purtroppo per lei, è il mio armadio, e riesco a trovare qualsiasi cosa.

Oggi devo camminare un po, quindi mi infilo un paio di scarpe basse nere per cui avevo dovuto implorare mia madre per giorni e giorni.

Esco piano dalla mia stanza, chiudendomi la porta dietro. Mio fratello è davanti alla porta di camera sua che si sta stropicciando gli occhi.

Vedendomi, cerca di fare un sguardo indifferente.

"E' appena uscita", gli dico scendendo.

"Chi?", mi chiede facendo finta di niente, e mi segue.

"Juile. L'ho conosciuta stamattina", gli rispondo tranquilla.

"Che vuol dire l'hai... Ehi. Ma quelli non sono i miei pantaloni?!", mi chiede, sedendosi.

"Si. Ma ora devo andare. Ci vediamo dopo", e corro alla porta.

"Dove vai?", mi chiede, ma la porta gli si chiude in faccia.

Appena esco una carrozza pubblica si ferma davanti a casa mia. Salgo, e mi siedo. A quell'ora le carrozze sono quasi vuote.

Ci sono un vecchio signore, una signora con un cagnolino al guinzaglio, una donna che dall'espressione sembra molto impaziente e un ragazzo.

Strano, non lo avevo mai visto prima d'ora. E' seduto molto lontano da me, e non lo vedo bene. Riesco solo a vedere che ha i capelli neri e mossi, che tendono stranamente al verde scuro. Ha la pelle molto bianca, a giudicare dalla mano che sporge dal giubbotto nero.

A un tratto si volta e mi guarda. Subito arrossisco e mi giro dall'altra parte.

"Che figuraccia!", penso. "Chissà cosa penserà...", sprofondo nella vergogna.

Dopo qualche secondo la carrozza si ferma, qualcuno scende qualcun'altro sale. Mi volto, e quasi non cado a terra.

Il ragazzo misterioso era venuto a sedersi accanto a me, durante il sali-scendi quotidiano.

Sta seduto, tranquillo, come se niente fosse. Ora lo posso vedere bene. E' molto bello. Molto, molto bello :33

Sui capelli non mi ero sbagliata, e nemmeno sulla carnagione. Il suo viso è molto chiaro. La sua bocca è di un bel rosa pesca e i suoi occhi... Bhè, i suoi occhi non li vedo, se non si gira.

Come se mi avesse letto nel pensiero,si volta e mi guarda. Rimane in silenzio per qualche secondo, poi mi porge la mano.

"Chase", mi dice, e alza un angolo della bocca.

Io resto un attimo a guardarlo, poi gli stringo la mano.

"Angelique", rispondo, e gli sorrido.

I suoi occhi sono di un celeste chiarissimo, quasi color ghiaccio.

"Dove vai?", mi chiede guardando davanti a se.

"Al parco. Ho delle commissioni da fare", rispondo.

"Che commissioni si possono fare al parco?", mi chiede, alzando un sopracciglio.

"Scusa, ma questi non sono affari tuoi", sorrido falsa.

Lui mi guarda per un attimo, in silenzio. Poi fa una risata.

"Già! Hai ragione! Allora ci vediamo!", mi dice. Poi si alza, e va verso la porta della carrozza.

"Arrivederci", rispondo, un po stordita.

Non avevo mai incontrato un ragazzo così bello e così diverso dagli altri. Mi ha colpito davvero molto...

Poi le porte si chiudono, la carrozza riparte e io dico addio al ragazzo bello e diverso...

 

:DD

 

Angolo dell'autore.

Mi scuso in anticipo per la lunghezza ridotta di questo capitolo, ma non potevo trattenermi oltre. Mia mamma oggi ha deciso di pulire le mie mensole (Dio solo sa cosa c'è la sopra) e per evitare che butti tutti i miei tesori nella spazzatura, devo intervenire.

Spero che lo gradiate comunque! :33

Bye.

   
 
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