-          Ciao io mi chiamo Giulia e tu?

-          Io sono Chiara la figlia di Stefanina!

Tutto iniziò così.

A quattro anni non si posso pretendere grandi discorsi da due bambine, ma quello era già abbastanza.

Ero una bambina abbastanza timida, fortunatamente mi è passato col tempo.

Giulia invece era una bambina solare e divertente, aveva la pelle medio scura, ma più chiara di me.

La mamma le disse che non doveva stare sempre con lei e le consigliò di fare amicizia così si avvicinò a me.

Stavamo sempre nel campo delle bocce dove giocava mio padre, ci improvvisavamo arbitri, oppure andavano alla fine del campo per disegnare  cose stupide sulla sabbia.

Poi ci prendevamo il gelato, un cono con due palline, lei sempre al limone, io ogni tanto variavo.

A volte giocavamo a dama o a carte.

Erano più frequenti le volte in cui giocavamo a memory o salivamo su un palchetto che era più o meno all’oscuro di tutto e ci fingevamo persone famose, facevamo interviste e lei che faceva danza cercava di insegnarmi dei passi, ma io rigida come un tronco e poi anche per la vergogna non riuscivo a muovere un solo passo.

Solitamente, non giocavamo da sole, c’erano degli altri bambini con noi.

Ci vedevamo per tutta l’estate, ma molto raramente nelle altre stagioni.

E questo mi pesava molto.
                                                  
Veniva ogni domenica con i genitori, ma verso le 5 ripartivano, quindi in pratica non ci vedevamo niente.

Si la mia migliore amica vive a 50 km di distanza da me.

Non so neanche io come faccio a sopportarlo.

Ora che siamo cresciute, spero di poter andare più spesso a trovarla, prendendo uno stupidissimo pullman.

In dieci anni che ci conosciamo, non abbiamo mai litigato, o almeno non è stato un litigio importante visto che non lo ritrovo nella mia mente.

Glielo chiederò.

Fino all’età di dodici anni abbiamo continuato a fare le stesse cose, poi così a schizzo, abbiamo cambiato le nostre abitudini.

Siamo completamente diverse, fisico, mentalità, tutto differente.

Forse è per questo che siamo ancora amiche.

Si dice che gli opposti si attraggano.

Io amo il calcio, lei non ne vuol sentir parlare.

Le uniche cose che ci accomunano credo siano gli smalti e in certi casi la musica.

Io ascolto i Blink, i Negramaro, Two Fingerz, Jovanotti e occasionalmente i One Direction.

Lei è una directioner a tutti gli effetti si può dire, sa tutto su di loro, credo sia una cosa denunciabile.

Ci vuole passione per diventare una stalker.

Beata lei, la maggior parte delle volte che li vede in tv inizia ad urlare, si distrugge qualcosa e piange piange e piange.

È divertente mentre sclera per loro.

Per non parlare dei pomeriggi passati a guardare film horror con me che ogni cosa che mi faceva spaventare rischiavo di sputare ciò che avevo in bocca.

Non riesco a passare una giornata con lei senza sganasciarmi dalle risate.

Di cazzate ne abbiamo fatto e credo che ne faremo ancora, non ci dovrei scrivere una piccola storia come questa, ma un libro su me e lei.

Ma magari lo farò quando sarò in punto di morte così ci sarà proprio tutto.

 Sono molto gelosa, lei non è la mia migliore amica, lei è mia sorella. Solo che lei almeno è simpatica e mi fa ridere, per l’altro mi picchiano entrambe sia mia sorella che lei.

Entrambe abbiamo altre amiche, ma sappiamo che nulla e nessuno ci potrà mai dividere.

Ti voglio bene Giuly e spero che leggerai questa storia sennò tanto ti obbligo. <3