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Autore: Somebodytolove    07/09/2012    5 recensioni
Cassandra rimase impalata lì per qualche secondo. Chi era questo adesso? Aveva la terribile tentazione di strappargli di dosso la sua copertina con gli unicorni -cavolo avrebbe dovuto portarsela dietro quando aveva fatto le valigie- e chiedergli chi diavolo fosse e che ci faceva lì. Ovviamente sapeva di non poterlo fare, ma la curiosità era troppa: togliendosi le scarpe per fare meno rumore possibile si avvicinò al letto e accovacciandosi cautamente spostò la coperta dal viso dell‘ ”intruso”, anche se in realtà tra i due sembrava esserlo di più lei. Quello che le si presentò davanti la fece rimanere di sasso: la fioca luce che proveniva dalla porta aperta lasciava intravedere una ragazzo dai lineamenti marcati, con una mascella definita, labbra voluttuose e lunghe ciglia. I capelli erano rasati ai lati e salivano al centro in un alto ciuffo scompigliato dal continuo movimento nel sonno. Cassandra si alzò di scatto appropriandosi della copertina che le era tanto mancata e rimase qualche attimo a contemplare il fisico del ragazzo, robusto e ben definito da sotto la maglietta attillata. Poi aprì gli occhi.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ragazze, scusate per la vita che ho fatto passare prima di aggiornare ma quest'estate mi è capitato di tutto!! Spero vi piaccia e che nonostante la distanza di un bel po' di tempo continuate a seguire la storia, ora incomincierò a postare nuovamente con più regolarità. Se non ho almeno 5 recensione niente capitolo 17 :D ! Bacioni spero vivamente vi piaccia x

 
La terra gira, e su di essa sembrano incastrate come calamite milioni di minuscole ed insignificanti pedine. Avvicinandosi a qualcosa questa prende forma, e senso, che forma e senso non ha per un qualunque essere vivente che si trova magari anche solo qualche metro più avanti, ignaro della sua esistenza; ad esempio la signora che sta tornando a casa con cinque buste della spesa non può neanche immaginarsi che all'interno del grande palazzo grigio per dove sta passando ci sono quattro ragazzi seduti (anche se stando un po' stretti) su un divano: un ragazzo con la giacca addosso che sembra nel procinto di uscire di casa, con i gomiti appoggiati sulle ginocchia aperte e le mani congiunte in dita intrecciate e la testa bassa; uno riccio che si guarda intorno piccatamente; un altro serio che passa lo sguardo dall'uno all'altro, di cui nessuno sa reggere lo sguardo; e per ultima una ragazza, a gambe incrociate avvolta da un plaid, incurante degli altri tre. 
-Beh insomma, mi spiegate che diamine ci fate tutti qui?-
-Diavolo Zayn ce lo chiedi pure, sei scomparso per settimane senza preavviso nè facendoti sentire!-
-Già, eravamo davvero preoccupati.-
-Sto bene e l'avete visto, adesso potete andare.-
Nessuno dei quattro si mosse dal divano a dispetto delle parole appena proferite dal ragazzo mulatto, che ogni tanto lanciava un'occhiata fulminea alla ragazza al suo lato opposto, che non sembrava minimamente ricambiare. Avrebbe voluto cacciare gli altri due per rimanere da solo con lei, semplicemente anche per stare tre ore a guardarla negli occhi tenendole la mano. Parlare era sempre stato così difficile per lui, anche si ci sono miliardi di parole atte proprio a manifestare quello che abbiamo dentro.
-Amico, finchè non ci dici che succede noi di qui non ci schiodiamo.-
Quando il ragazzo riccio pronunciò quelle parole, Zayn vide Cassie alzare lo sguardo su di lui. Nei suoi occhi leggeva una preghiera velata che gli fece capire che anche lei era lì per lo stesso motivo dei suoi due amici, ma non riuscì neanche a reggerlo. 
-Non succede niente! Niente di niente! Andetevene cazzo, e se volete rimanere non sarò io ad ospitarvi!-
Detto questo si alzò furente dal divano, e si incamminò a passi pesanti verso quella che prima era la stanza di Cassie sbattendo violentemente la porta una volta entrato. Per qualche minuto il silenzio invase la casa, i tre sul divano non mossero un muscolo se non per guardare il ragazzo allontanarsi in preda ad una crisi, o almeno per quanto riguardava Harry e Liam. Cassie rimase a fissare diritto davanti a sè il muro, impassibile, con la coperta che le pendeva dalle ginocchia e strascicava per terra. Inaspettatamente la porta si riaprì con lo stesso furore con cui era stata chiusa, e con quello stesso furore Zayn raggiunse e si fermò a poca distanza dalla ragazza, che continuava ad ignorare la sua presenza. Zayn non ci pensò due volte e con una forza quasi violenta che non avrebbe mai usato su Cassie la prese stretta per un braccio, strattonandolo in modo da farla alzare e trascinandola con sè tornando nella stanza.
 
Cassie cercò veentemente di liberarsi dalla presa di Zayn appena la porta si chiuse dietro di loro, ma ovviamente la sua debolezza fisica non poteva competere con la forza inaudita dell'altro; appena lui però si rese conto del gesto talmente sbagliato e inopportuno e la rabbia di lei nei suoi confronti, allentò immediatamente la pressione delle dita sulla carne, che nel momento in cui fu sciolta dalla morsa si allontanò "vertiginosamente" andandosi a sedere sulla sedia della scrivania. Gli occhi di Zayn erano rivolti sulle sue mani, aveva fatto tante cose con esse ma mai avrebbe pensato di usarle nella stessa maniera in cui lo avevano fatto tutti i ragazzi di Cassie prima di lui. Certo non aveva fatto niente di che, ma già solo aver pensato di esserle superiore e di poterla controllare in quel modo lo spaventava. Lui pensava di poter essere la sua ancora... E invece si era rivelato come tutti gli altri, anche a se stesso. Cassie teneva le gambe incrociate sulla sedia mentre si rigirava l'orecchino, lo guardava insistentemente. Lei non aveva paura di lui, poteva farle tutto quel che voleva, l'aveva già uccisa.
-Colpiscimi.-
-Che cosa?-
-Colpiscimi.-
Zayn alzò gli occhi imputandoli spaventato in quelli di Cassie.
-Dai che aspetti, fallo! Colpiscimi! COLPISCIMI!-
La ragazza si alzò come una furia avventandosi su Zayn, continuava ad urlare di colpirla e sferrava deboli pugni sul possente petto del ragazzo, che in quel momento avrebbe fatto tutt'altro che colpirla.
-Fammi sentire qualcosa! Voglio sentire qualcosa!-
Continuava a gridare tra le lacrime e i singhiozzi, sotto gli occhi impotenti di Zayn che prima indietreggiava e ora le aveva impugnato i polsi, bloccandola nell'istante in cui aveva lasciato perdere il torace di lui e aveva iniziato a schiaffeggiarsi il viso. Si dimenava, urlava di lasciarla stare, di voler sentire qualcosa.
-E VA BENE, VUOI SENTIRE QUALCOSA?!-
Rispose Zayn esasperato, non sapeva se era la cosa giusta da fare ma la fece: attirò a sè Cassie tirandola per i polsi che ormai si erano arresi in quel combattimento senza senso, appoggiò la fronte su quella di lei per guardarla qualche secondo negli occhi, quegli occhi da gatta, poi delicatamente sfiorò le labbra con le sue. Provò, anche se era terribilmente diffcile contenersi, a darle un bacio lento e delicato, qualcosa che non le aveva mai dato. Si staccò per darle dei baci lungo la mascella, ma quando sentì tutto il corpo scosso da veri e propri singhiozzi si interruppe immediatamente. Prese il viso di Cassie tra le mani, i pollici sulle guance bagnate in un inutile tentativo di asciugare le lacrime. Le teneva le testa alta ma la ragazza abbassava ostinatamente lo sguardo. 
-Cassie, guardami.- fece in un sussurro, ma lei non aveva intenzione di fare nulla del genere. 
-Guardami.-
Fece un impercettibile cenno con la testa che lui però "notò" subito, che stava per no. Era così testarda.
-Per favore..-
Pregò in tono flebile. Dopo qualche secondo lei impuntò gli occhi stavolta limpidi e aperti in quelli tristi di Zayn, che accolsero l'azzurro glaciale e tutto quello racchiuso in esso, per poi abbracciarla di slancio, stringendola forte a sè.
-Piangi, piangi davvero Cas.. Libera quel che hai dentro, io sono qui per i tuoi veri sentimenti, non per quei pochi falsi che mostri alla gente.. Io sono qui per te.-
A quelle ultime cinque parole, Cassie non capì più nulla, perse totalmente il controllo su tutto e le lacrime iniziarono a uscire con scosse vere e proprie e gemiti di liberazione forse, non lo sapeva neanche lei.
-Zayn..- mormorò impercettibilmente tra le lacrime.
-Dimmi.- le sussurrò lui all'orecchio.
-Ricordo tutto.- riuscì solo ad emettere con sforzo e timore prima di ricominciare a piangere senza veli. Zayn pietrificò e l'ansia lo percorse da capo a piedi, ma lei continuava ad aggrapparsi flebilmente alla sua felpa percossa da singhiozzi e lui non smise un secondo di stringerla forte a sè.
-Sono qui per te.-
 
Nel frattempo Harry e Liam erano rimasti sul divano, avevano sentito le urla della ragazza ma avevano saggiamente deciso di rimanerne fuori, ogni tanto si scambiavano uno sguardo preccupato senza proferire parole ma sapevano che Zayn avrebbe fatto la cosa giusto. Conoscevano l'amico, sapevano quanto ci tenesse a Cassie ancora prima di averlo scoperto lui stesso. I due ragazzi dovevano risolvere la cosa da soli.
-Io direi che possiamo andare.- enunciò Liam deciso.
-Ma...-
-Dobbiamo Harry, hanno bisogno di tempo, e soprattutto di stare da soli. Andiamo all'hotel, sono sicuro che quando Zayn saà pronto verrà lui da noi.-
Harry annuì poco convinto alzandosi, seguito dall'amico che raccolto lo zaino chiuse piano la porta dietro sè.
  
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