Una vita normale
Siate clementi quando leggerete questa fanfic poiché è la mia
prima volta che ne scrivo una e se proprio si dovesse rivelare una grande sòla
scrivetelo nelle recensioni e io ci riproverò con una nuova fic. Grazie a
tutti.
CAPITOLO 1
I nostri eroi dopo aver sconfitto ogni tipo di mascalzone da
freezer a majin boo riescono a trovare un periodo di pace e tranquillità in cui
la terra non rischia (stranamente) di essere distrutta.
Uno dei nostri beniamini però decide tutt’ a un tratto di cambiare
completamente stile di vita. Di chi sto parlando? Bè di Vegeta ovvio! Al
lettore potrebbe sembrare strano che il principe dei Sayan voglia cambiare
stile di vita. Infatti la possibile diffidenza è
giustificata da un trattamento inconscio ai danni di Vegeta proposto da uno
psicanalista, al quale si era rivolta Bulma ormai stanca delle nefandezze e
della virilità troppo accentuata, divenuta aggressiva, del principe dei Sayan.
Adesso entreremo nei particolari di come tutto si è svolto. (N.A. inizia l’ analessi).
-
Bulma iniziò a frequentare lo studio di psicanalisi del dottor
Uber Schmitz sin dai tempi in cui Majin Boo apparve sulla terra. E la prima
volta fu in una fredda giornata invernale di quelle che mettono
tristezza al solo pensiero. Vagava per una via in cerca della clinica, assolta
nei suoi pensieri come le teenagers del giorno d’ oggi
sempre depresse e piene di problemi. Ad un tratto la vide, entrò e chiese del
dottore, la fecero entrare subito senza aspettare…
Bulma : - Dottore? Permesso… -
Uber : - Prego prego… entri pure… cosa
posso fare per lei? -
Bulma : - Sono qui per una consulenza
coniugale. Vorrei che mio marito cambiasse… ma… lui
non deve… sarei disposta a tutto… eh… eh… -
Uber : - Aspetti, credo di aver capito,
sta forse cercando di dirmi che vuole cambiare il carattere di suo marito? -
Bulma : - Esatto però vorrei che lui non
se ne accorgesse… - A quel punto venne interrotta.
Uber : - Lo sa che è illegale agire
inconsciamente su una persona senza il suo consenso? E poi… e poi… la cura è
ancora in fase sperimentale, potrebbe essere pericolosa. -
Bulma : - Si, lo so ma sono disposta a
pagare in contanti e se non bastasse potrei offrirle di diventare socio della
Capsule corp. Certo non sarebbe una posizione particolarmente importante ma ciò
le permetterebbe di avere circa il 10% delle azioni. -
Uber : - Ummm… si potrebbe anche provare.
- Il dottore era molto interessato ad entrare a far parte di una delle maggiori
compagnie a quel tempo esistenti.
Bulma : - Molto bene. Rimaniamo d’ accordo in questo modo. Arrivederci al prossimo
appuntamento. -
Uber : - Arrivederci. E’ un piacere fare affari
con lei. -
Bulma uscì dalla stanza e prese appuntamento per la prossima
settimana presso la segreteria.
La donna era resa pensierosa dalla preoccupazione che provava. Il timore
di perdere l’ uomo che la proteggeva con la propria
virilità era elevata però ultimamente Vegeta stava esagerando con l’
aggressività e ciò spaventò Bulma.
Ricorrere ad uno psicanalista era segno della debolezza e dell’ insicurezza che l’ età aveva recato in lei. Aveva
paura che Vegeta, invecchiando meno velocemente di lei, la potesse abbandonare.
E in quel momento le cose di cui aveva più bisogno erano sicurezza
e affetto.
Quando tornò a casa si accorse che vegeta stava schiacciando un
pisolino e lei lo svegliò con molta dolcezza.
Bulma : - Vegeta… tesoro… svegliati. Tra
poco ci sarà pronta la cena. -
Vegeta : - Mmm? Che cazzo vuoi donna? Non
vedi che sto dormendo! -
Bulma : - Oh! Sei sempre il solito! Cerca
di usare un po’ di gentilezza! Oh bé non importa sono sicura che tanto
cambierai… -
Vegeta : - Eh? Non capisco. Che dici
donna? Perché mai il principe dei sayan dovrebbe cambiare? Se proprio… sono gli
altri che devono cambiare per adattarsi al mio stile di vita!
Bulma : - Caspita! Quanta umiltà nelle
tue parole! -
Vegeta : - Non prendermi in giro donna! -
Bulma : - Ora vieni che la cena è pronta.
-
I due cominciarono a mangiare soli perché Trunks era da Goten. Poi
venne l’ ora di andare a letto e si coricarono: prima
Vegeta e poi Bulma (che doveva lavare i piatti).
FINE 1° CAPITOLO