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Autore: Allegra_    08/09/2012    4 recensioni
( Missing Moments del capitolo 14 di Mi Mujer )
Aveva ragione, eccome se ne aveva.
L’amore è un continuo compromesso, così mi aveva spiegato Mar quando, all’età di 6 anni, le avevo chiesto come si facesse ad andare d’accordo con una persona diversa da noi stessi.
E quei compromessi io ero davvero disposta a farli, ma allo stesso tempo avevo una paura più grande di tutta l’Argentina.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Para Siempre Mia'
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Era piuttosto presto, quella mattina di metà Luglio, quando gli amici di mia sorella Mar – e di conseguenza anche i miei – erano venuti a svegliare noi due e le nostre amiche, le quali avevano dormito da noi la sera precedente.
Avevamo deciso tutti insieme di andare a mangiare in un bellissimo ristorante in riva al mare, così noi ragazze dopo colazione eravamo andate di sopra a prepararci.
La nostra camera era un caos totale, così ero passata inosservata quando mi ero avvicinata a Mar in silenzio, sussurrandole all’orecchio imbarazzata: << Non è che possiamo invitare anche Peter ??? >>
Lei mi aveva sorriso forse notando il mio rossore sulle gote.
<< Certo !! >> aveva esclamato facendomi sospirare rassicurata.
<< Ma ad una condizione !! >> quell’aggiunta subito dopo mi fece pensare al peggio.
Mar era la regina delle regole e delle condizioni, ne avevo avuto la prima prova molti anni prima, quando i nostri genitori avevano deciso di lasciare lei, una bambina di appena 10 anni, a prendersi cura di sua sorella che ne aveva da poco compiuti 4.
Non toccare le mie bambole, oppure Non parlare mentre guardo il mio cartone preferito in tv, a quel tempo erano state quelle le prime imposizioni.
Ma adesso che eravamo piuttosto cresciute perché potesse ordinarmi quelle semplici stupidaggini, mi sentivo terrorizzata.
<< Calmati, è una cosa da niente !! >> mi aveva sorriso prima di piegarsi verso di me e sussurrarmi all’orecchio.
<< Dovresti andare a dormire da una delle ragazze, stasera vorrei chiedere a Thiago di venire qui … >>
Le avevo sorriso maliziosa annuendo energicamente, prima di afferrare il cellulare per chiamare il mio fidanzato, ancora non ci potevo credere, mi faceva così strano chiamarlo in quel modo !!
 
***
 
Ed eccomi lì, stesa sul letto accanto a Jaz, a guardare un vecchio film anni ’80 e ad ingurgitare pop-corn come un’ossessa, mentre non facevo altro che pensare a cosa stessero combinando a casa, mia sorella e mio cognato (??) era giusto chiamarlo così ??
Da piccola avevo sempre avuto una cotta irrefrenabile per Thiago, e scoprire che si era fidanzato con Mar quando avevo appena 10 anni era stata una notizia stupenda.
Insomma, avevo sognato più di una volta di sposarlo io stessa, soprattutto dopo averlo visto sulla spiaggia con il costume, a mostrare il suo torace muscoloso e terribilmente sexy, ma dalla prima volta che li avevo visti baciarsi nella cucina di casa mia, avevo subito capito quanto si amassero e quanto effettivamente fossero fatti per stare insieme.
Ad un tratto Jaz sembrò leggermi nel pensiero.
<< Non preoccuparti, si stanno divertendo !! >> sorrise maliziosa facendomi ridere.
<< Vorresti stare anche tu a divertirti con Tacho, no ?? >> le domandai prendendo con la mano una grossa manciata di pop-corn.
Diamine, amavo da impazzire quei cosi salati !!!
Alzò gli occhi al cielo con aria sognante prima di annuire.
<< Ma non si può mica sempre, insomma …. >> spiegò con improvvisata aria saggia, prima di aggiungere seria << … bisogna darsi un contegno, ecco !! >>
Sorrise soddisfatta della sua perla di saggezza delle 11 di sera, per poi guardarmi ammiccando.
<< Tu piuttosto ….>> mormorò a fatica mentre masticava, per poi domandarmi dopo la mia ingenua smorfia confusa << Quel ragazzo, Peter, giusto ?? >> 
<< Hm … stiamo insieme da quasi un mese … >> biascicai sentendo le guance andarmi in fiamme: perché dovevo essere così dannatamente timida ?? !!
<< E ??? >> mi fece cenno di continuare: sapevo che Jaz, insieme a Tefi, rappresentava la più grande pettegola di tutta BA. , ma sapevo anche che era mia amica ormai, la mia migliore amica dopo mia sorella, e non mi avrebbe mai tradito, così decisi di vuotare il sacco, almeno per parlarne con qualcuno, visto che Mar in quel momento era … piacevolmente impegnata.
<< Beh, mi ha chiesto di …. >> quelle parole pur volendo non riuscivano ad uscire dalle mie labbra << Insomma di … >> provai ancora ma niente da fare.
<< Ho capito, non ti preoccupare >> mi sorrise la bionda rassicurandomi << E tu cosa vuoi fare ?? >> mi chiese poi cercando di essere cauta.
<< Non lo so >> la prima frase che usciva concisa e diretta dalla mia bocca da quando avevamo iniziato quell’argomento: ero davvero fiera di me.
<< Lo ami ?? >> sembrava più una constatazione che una domanda, ma decisi di risponderle ugualmente.
<< Si >>
<< E allora qual è il problema ??? >> per lei era facile parlare.
Jazmin era una ragazza bellissima, solare, aperta con gli altri, vivace, ironica, pungente, dolce … insomma, lei era perfetta ed era normale che i ragazzi le andassero dietro.
E cosa più importante, lei si reputava tale, e forse era proprio questa sua sicurezza che proiettava agli altri l’immagine che lei voleva ricevessero.
Ma io ero tutto l’opposto.
Mi reputavo una ragazza carina, niente di speciale, e davvero non riuscivo a capire come Peter avesse potuto interessarsi a me.
Lui che era bello come il sole, capitano della squadra di football della scuola, con l’intera popolazione femminile che gli andava dietro … come poteva amare me ?? Come poteva voler concretare con una ragazza che non era nemmeno sicura di volerlo davvero ??
<< Ho paura. >> buttai giù alla fine sentendomi liberata da quell’insopportabile groppo alla gola.
<< è normale averne: io, Tefi, Cari, Vale, Mel … l’avevamo tutte >> mi guardò prendendomi le mani << Anche Mar >>
<< Ma io non sono Mar, Jaz !! >> mi pentii subito di quel tono di voce così dannatamente alto, quindi aggiunsi leggermente più calma << Lei aveva Thiago accanto che l’avrebbe amata comunque, che lei l’avesse fatto o meno. Ed io ti giuro che non sto dubitando dell’amore di Peter, però … >>
<< Però temi che se non lo farai potrebbe di colpo smettere di starti dietro >> aggiunse la bionda che a quanto sembrava aveva capito perfettamente come mi sentivo.
Annuii per poi sospirare: ormai era da giorni che mi tormentavo il cervello con quei pensieri, ed ogni volta rimanevano lì, fissi, senza la minima intenzione di lasciarmi in pace.
<< Se ti ama davvero capirà >> Jaz era così sicura che per un attimo pensai potesse esserle accaduto lo stesso, ma mi ricredetti subito dopo che precisò << Ma se tu lo ami davvero devi capire lui >>
Aveva ragione, eccome se ne aveva.
L’amore è un continuo compromesso, così mi aveva spiegato Mar quando, all’età di 6 anni, le avevo chiesto come si facesse ad andare d’accordo con una persona diversa da noi stessi.
E quei compromessi io ero davvero disposta a farli, ma allo stesso tempo avevo una paura più grande di tutta l’Argentina.
Ad un tratto sentii in lontananza il suono del mio cellulare, così mi avvicinai alla borsa per estrarlo.
<< è lui >> esclamai guardando la mia migliore amica negli occhi << Vorrà darmi la buona notte >> ipotizzai per poi premere definitivamente il verde e rispondere.
<< Ciao Pitt … >> mormorai imbarazzata guardando subito dopo l’espressione stranita di Jaz.
Si, ero stupida e dannatamente timida, ma ormai ci avevo fatto l’abitudine.
<< Hey … sei a casa di Jazmin, giusto ??? >> mi domandò lui piuttosto interessato dall’altra parte.
<< Si, perché ??? >> Jaz scosse la testa alludendo ad una risposta che avrei dovuto darle su cosa effettivamente mi avesse chiesto, pur sapendo che in quel momento non avrei potuto.
<< Affacciati >> fu l’unica risposta che il mio ragazzo mi diede, per poi attaccare la chiamata.
La bionda mi si avvicinò guardandomi con un sopracciglio sollevato, per poi domandare curiosa << Allora ??? >>
<< Devo affacciarmi >> spiegai confusa dalle mie stesse parole.
Entrambe ci avvicinammo alla finestra per poi aprirla e guardare verso il basso.
Un enorme tenda da campeggio se ne stava comodamente montata nel giardino di casa Romero, mentre un sorridente Peter mi faceva segno di scendere.
<< Oh mio Dio, Lali !! Quanto è dolce questo ragazzo !! >> esclamò Jaz con tono fin troppo alto, sicuramente anche Pitt doveva averla sentita.
Mi morsi il labbro nervosa ed indecisa su cosa dovessi fare, quando lei mi schernì con un’esclamazione << Se non vai tu, vado io !! >>
E subito mi avviai per le scale.
 
***
 
Avrei usato l’eufemismo dell’anno se mi fossi definita in imbarazzo in quel momento.
Indossavo un pigiama formato all’ultimo minuto con dei pantaloncini grigi e una canotta bianca piuttosto attillata di Jazmin, decisamente meglio del completo con le mucche che mi ero portata da casa.
E poi si aggiungevano il rossore che dalle gote si era espanso per tutto il viso, rendendomi quanto di più simile ci fosse ad un peperone.
 Peter al contrario era stupendo, come sempre.
Indossava semplicemente una t-shirt ed un jeans, eppure proprio non riuscivo a non trovarlo l’emblema della perfezione.
<< Sei bellissima >> mi sussurrò avvicinandosi a me per poi lasciarmi un bacio a fior di labbra.
<< Non prendermi in giro, uno scimpanzé sarebbe più attraente di me in questo momento !! >> ma dove cavolo le prendevo queste frasi da ragazza senza autostima ?? Meno male che Peter rise, evidentemente l'aveva presa come una battuta.
 
<< Tu mi attrai anche senza vederti >> mi disse poi serio prendendomi per mano e portandomi all’interno della tenda.
Non si vedeva niente, se non quel poco che il lumino attaccato in alto riusciva ad rischiarare. 
L’atmosfera era così romantica, ed io pur volendo non riuscivo a fare altro che sentirmi fuori luogo.
<< Ti piace ?? >> mi domandò dolcemente Peter giocando con una ciocca dei miei capelli.
<< Si, è … speciale >> mormorai piena di vergogna mentre cercavo di puntare il mio sguardo dovunque, ma non nei suoi occhi.
<< Beh, ho pensato sarebbe stato perfetto per starcene un po’ da soli …. >> si avvicinò a me lasciandomi un bacio a fior di labbra in modo sensuale.
<< Hm … si >> biascicai a fatica prima che poggiasse di nuovo le labbra sulle mie, questa volta approfondendo il contatto e non limitandosi soltanto ad un lieve sfioramento.
C’eravamo baciati tante volte prima di quella, eppure sentivo che c’era qualcosa di diverso.
Quel bacio era carico di passione, di desiderio: io desideravo stargli accanto, lui desiderava semplicemente … me.
Mi veniva difficile crederlo, o almeno ammetterlo a me stessa, però in quel momento riuscivo a sentirlo, era chiaro dal modo in cui mi baciava, mi stringeva e lentamente si stendeva su di me appoggiandosi sui gomiti per non pesarmi.
Puntò il suo sguardo nel mio sorridendomi dolce prima di sfilarsi la maglietta che indossava, e fare lo stesso con la mia canotta.
Lasciò qualche piccolo e leggero bacio sulla pelle del mio collo, per poi ritornare sulle mie labbra.
<< Ho … paura >> mormorai nella distanza tra un bacio e l’altro.
 
Smise di concentrarsi sulle mie labbra e mi guardò negli occhi dolcemente sussurrandomi: << Lo so >>
 
Sperai vivamente che dicesse qualcos’altro perché si, avevo il terrore di farlo, ma allo stesso tempo volevo riuscirci, perché Peter mi piaceva davvero, mi faceva andare a fuoco con i suoi baci, perché io, anche se inconsapevolmente, lo desideravo almeno quanto lui desiderava me.
<< Ma so anche sarà bellissimo, e che mi prenderò cura di te >> continuò ad un centimetro dalle mie labbra.
Annuii decisa, ma non dovetti convincerlo per niente, visto che mi accarezzò il volto con una mano cercando di rassicurarmi.
<< Se non vuoi non devi sentirtene colpevole. A me va bene anche così >> sussurrò facendomi sciogliere.
Il reggiseno rosa con gli smile disegnati sopra era più che visibile dalla posizione in cui eravamo, tanto in mostra quanto infantile, eppure lui non ci fece caso.
Non distolse nemmeno per un minuto lo sguardo dal mio, e dal suo volto non svanì nemmeno per un attimo quel sorriso dolce che tanto adoravo.
<< Io … >> pensai all’ennesima scusa per giustificare la mia indecisione, quando ad un tratto mi sentii una stupida.
A che serviva mentire al ragazzo che amavo ????
Un’altra bugia non avrebbe fatto altro che allontanarmi ancora di più da lui, ma non dal suo corpo, bensì dal suo cuore.
Non potevo pretendere che lui fosse leale e sincero con me, se ero la prima a non rispettare quel desiderio.
<< Io ho paura che se non lo faccio tu possa trovarti un’altra e dimenticarti di me >> buttai fuori quella frase ed in un secondo mi sentii leggera, libera, anche se non totalmente.
 
Perché lo sguardo comprensivo e tenero che aveva prima, in meno di un secondo si era mutato in uno serio, troppo per quanto gli si addiceva.
<< Come puoi anche solo pensare che ti lasci per una tale stupidaggine ?? >> sbottò improvvisamente arrabbiato, ma c’era qualcosa di più sotto, era … deluso.
Non è una stupidaggine, mi risposi mentalmente ma non avrei più osato proferire parola, avevo già fatto troppi danni.
Si era alzato di scatto a sedere lasciandomi distesa, mezza nuda, e sola.
Dovevo averlo davvero ferito per farlo allontanare quando eravamo in una situazione del genere. 
<< Mi dispiace … >> mormorai mettendomi a sedere accanto a lui e prendendogli la mano.
Inaspettatamente intrecciò le sue dite con le mie facendomi sentire sollevata solo grazie a quel minimo contatto.
<< Dispiace anche a me, e sai perché ?? >> mi chiese retorico mantenendo il suo sguardo in un punto di fronte a noi che doveva trovare particolarmente interessante.
<< Perché mentre tu mi credi un bastardo >> si voltò a guardarmi e io non potei fare altro che mordermi il labbro desiderosa di ascoltare il continuo di quella frase.
<< Io sono innamorato di te >>
E bastarono quelle semplici parole pronunciate con quel meraviglioso tono dolce e un po’ amaro per la rabbia a farmi sciogliere completamente.
<< Lo dici davvero ?? >> domandai stupidamente, mentre sentivo una lacrima di gioia rigarmi la guancia.
 
<< Credevo l’avessi capito Lali, non t’avrei mai aspettato nemmeno un secondo se non ti amassi come ti amo >> asciugò quella lacrima e quelle che vennero dopo talvolta con una carezza, e tal’altra con un leggero bacio.
Non c’era niente di meglio che potessi desiderare in quel momento, se non starmene tra le sue braccia, se non essere sua, per tutta la notte e per tutte le notti seguenti.
Lo baciai con impeto e lui ovviamente colse l’occasione per sdraiarsi nuovamente su di me e riprendere da dove avevamo interrotto.
Ed ero più sicura, più decisa, più passionale, più complice, più desiderosa, più insaziabile … ero semplicemente più innamorata.
Mi guardò un secondo prima di concretare il tutto e nonostante fosse palese il fatto che non avesse la minima intenzione di fermarsi, mi domandò: << Ne sei convinta ?? >> 
<< Si, è tutto perfettamente perfetto >> e sorrisi ricordando quell’espressione che Mar usava ogni qualvolta parlava di Thiago e dell’amore che provava per lui.
Quella notte capii cosa significasse amare davvero ed essere amati, diedi ragione un milione di volte a Jazmin e alle frasi che mi aveva detto poco prima, a Mar che mi aveva consigliato di fare ciò che sentivo.
E per ultimo a Peter, il quale mi aveva assicurato che sarebbe stato bellissimo e che si sarebbe preso cura di me … e così fu quella notte, la nostra notte.
   
 
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