Premessa (SPOILER!!!): quanto segue si riferisce agli eventi del manga. Se non sbaglio del volume 37. Naruto impara un nuovo tipo di rasengan per riportare indietro Sasuke. Lo usa contro uno dei membri dell’Atakushi e per questo si ferisce ad un braccio. Secondo Tzunade la tecnica puo’, infatti essere molto pericolosa per che la usa.

 

 

Cold

 

E' una notte fredda, troppo fredda.

Tutto è addormentato nel grigiore dell'inverno; la primavera è ancora lontana.

Fa freddo, fa davvero troppo freddo!

 

Guardi il mio braccio ferito. Hai un'espressione così triste. Non devi preoccuparti Sakura: sto bene! Ne abbiamo già parlato. Non è nulla di grave.

-Forse non dovresti usare mai più quella tecnica- parli con voce ferma e risoluta alzando il tuo sguardo verso i miei occhi, ma io li abbasso… non riesco a sostenere quello sguardo.

-E' solo una frattura....-balbetto.

-Sai che non è così semplice. - mi incalzi.

Cerco di sorridere per smorzare la tensione.

-Ma su la fai troppo lunga. Ancora un po' e sarò come nuovo!-

-Non dovresti più usare quella tecnica Naruto! -

Alzo lentamente lo sguardo.

-Devo farlo!-

Ti volti, stringi i pugni. Poi abbassi la testa e ti giri nuovamente verso di me. Mi mostri uno sguardo diverso, sembra quasi vuoto, uno sguardo indirizzato a qualcosa lontano da questo momento.

-Devi...- ripeti a voce bassa. Non parli con me, parli a te stessa.

-Per rispettare la tua promessa?- chiedi, poi a voce ferma e chiara guardando me, piazzando i tuoi occhi nei miei, cercando oltre essi di rintracciare i miei pensieri.

Mi spiazzi. Impercettibilmente indietreggio. Guardo in basso il mio braccio, guardo la notte intorno a noi, poi guardo te.

-Si!- rispondo.

Ti aspettavi la mia risposta, in fondo la conoscevi già. Ora non riesco a leggere nei tuoi occhi, non riesco a capire: tristezza, amarezza, affetto, rabbia, paura, indecisione, sembrano tutti mescolati insieme, confusi nelle lacrime che ora solcano il tuo viso.

“Non piangere Sakura!”

-Se non usi quella tecnica probabilmente non abbiamo alcuna speranza di riportare indietro Sasuke, ma se lo usi... Perché non può esserci un'altra soluzione?-

Non so cosa rispondere, riesco solo ad abbassare lo sguardo, di nuovo. Vorrei abbracciarti in questo momento, per assicurarti che andrà tutto bene. Ma non oso farlo. Si mente solo con le parole.

Non ci guardiamo. Non riusciamo a farlo! I nostri occhi vagano nel buio di una notte troppo fredda.

Tutto è ancora addormentato nel grigiore dell'inverno.

 

 

Non ho il coraggio di voltarmi di nuovo verso di te. Resto qualche secondo a guardare il buio, rimettendo in ordine i pensieri che si affollano nella mie mente, le immagini del nostro passato che si confondono prepotenti. Incerta, con lentezza, mi volto di nuovo verso di te. Forse sentendo il mio sguardo lo fai anche tu..

-Non so se ci sia un’altra soluzione Sakura. - dici all’improvviso –Ma ora questa è l’unica che riesco a vedere. –

Nei tuoi occhi c’è la determinazione che ha sempre animato il tuo sguardo. Non so come mi ritrovo a sorridere. Il tuo volto si illumina all’istante di riflesso. Stupido!

 E’ solo un attimo.

Abbasso di nuovo lo sguardo. Raccolgo i miei pensieri. Poi lo alzo appena per sbirciare la tua espressione. Sei così serio, non sono abituata a vederti così.

“Sorridi Naruto!”

-Sono sicura che andrà tutto bene. – lo dico con gli occhi bassi. Si mente solo con le parole.

-Lo credi davvero?- mi chiedi .

Guardo di lato e non rispondo.

-Si! Andrà tutto bene! Lo riporterò qui e sarò tutto intero!- esclami alzando un pugno al cielo e guardando in alto.

Alzo gli occhi verso il tuo volto.

Ci credi davvero?

-Naruto…- sussurro.

Abbassi lo sguardo verso di me.

-Cosa c’è Satura?-

-Ecco…- distolgo gli occhi e sento che i tuoi  li ricercano, interrogativi.

-Niente!- concludo.

Sembra esserci delusione nel tuo sguardo.

-Io…- abbassi lo sguardo.

-Cosa?- ti chiedo. Ora sono i miei occhi a cercare i tuoi.

Non rispondi. Volti lo sguardo verso un punto lontano nella notte. Mi volto anch’io.

-Fa così freddo. – sussurri

La primavera è ancora lontana.