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Autore: scorpy    24/03/2007    2 recensioni
Un incontro su internet unisce Sayuri e un misterioso ragazzo... di lui sa solo che è un giocatore di basket...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akira Sendoh, Altro personaggio, Kaede Rukawa, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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What you have been looking for …

 

 

Cap. 1  A normal girl or Cinderella?

 

 

 

C’è posta per te…

 

Un animoticon  sul desktop accompagnata da un jingle indica l’arrivo di un messaggio.

 

Ciao, io sono Sayuri, una ragazza di Kanagawa, come tante altre, una di quelle che odiano la divisa di scuola alla marinara per il modo crudele in cui ti fanno accorgere che tu non avrai mai le gambe o il fisico di Heidi Klum, quelle che amano rimpinzarsi di pop corn mentre stai vedendo l’ultimo film del tuo attore preferito, o quelle che sognano il principe azzurro (perché alla fine tutti ci sperano! E non dite di no! nd Autrice) insomma una ragazza comune, almeno apparentemente.

 

Infatti non sono per niente come tutte le altre ragazze della mia scuola, spesso così civette e banali. 

Non per vantarmi, ma penso di distinguermi dalle altre per la mia intelligenza, preferisco un libro allo shopping sfrenato che le altre avrebbero praticato per ore e ore. Non sono una di quelle che perde la testa per un ragazzo solo per il suo bel visino o perché  l’idolo della squadra della sua scuola. No, niente di tutto questo.

 

Solo che proprio il mio, tra virgolette, anticonformismo, spesso costituisce un problema. Non è facile essere accettata dalle mie coetanee per il mio modo di fare, molti mi credono snob unicamente per il fatto che non mi trovo a mio agio a parlare solo dell’ultimo paio di scarpe o del colore migliore del rossetto. Mi hanno sempre considerata cinica e distaccata e col tempo ci ho fatto l’abitudine tanto che mi sono immedesimata nel mio personaggio, anche se in fondo sono una grande sognatrice.

 

-“Sayuri! Sbrigati, devi andare a scuola!”- urla mia madre dal piano di sotto.

 

La signora Sakemoto, cioè mia madre, è una donna semplice che ha cresciuto la sua unica figlia, cioè io, da sola. Il signor Sashita, mio padre, faceva il marinaio per un’azienda straniera. Restava lontano per giorni e giorni, ogni volta mia madre si prometteva che quella sarebbe stata l’ultima volta che l’avrebbe visto partire, ma poi puntualmente arrivava il giorno degli addii.

 

Per me, il giorno del suo ritorno era il più bello della mia vita. Mi portava sempre tantissimi oggetti strani proveniente da ogni parte del mondo e poi subito partiva con il resoconto della sua ultima avventura. Inventava sempre storie bizzarre e anche se sapevo che almeno la metà delle cose erano inventate, le ascoltavo con piacere, mi facevano ridere. Parlava sempre di grandi palazzi, di diversi stili di vita e di bellissime terre, ma poi concludeva dicendo che la sua avventura preferita era il viaggio che l’avrebbe portato a casa, dai suoi tesori.

 

Purtroppo il suo ultimo viaggio non riuscì a portarlo  a termine… una burrasca colpì la nave dove era imbarcato. Lo trovarono dopo 2 giorni in mare, morto.

Quello successivo alla morte di mio padre fu un periodo d’inferno per entrambe, mia madre fu distrutta dal dolore, ma non meno io che allora avevo solo 9 anni e che mi ritrovai ad occuparmi di mia madre.

 

-“Sto scendendo!!!”- urlo di risposta anche se mi affretto a controllare la posta elettronica.

 

Posta in arrivo-  dico tra me -  leggi.

 

È  lui… Lakers07.

 

Toc toc, disturbo? Sono il messaggio più dolce del mondo, dallo a dieci persone entro le dieci di sera e riceverai un T.V.B.  Cancellami e cancellerò dalla  tua Vita una persona molto importante non rompere questa catena e fai Copia incolla!”

 

-“Che scema!”- ed io che mi aspettavo qualcosa di diverso che una stupida catena di Sant’Antonio!!!

 

Ma poi… un altro messaggio.

 

 

Ehi Elizabeth, credevi davvero che ti avrei mandato solo una banale catena? Non sono proprio il tipo! Cmq scusami per ieri, non ti ho risp perché ero fuori con amici, ma come vedi appena ho ricevuto la tua mail ti ho risp,  e così eccomi qui!!! Sai, stiamo molto impegnati con il club e appena possiamo ce ne andiamo a far baldoria. Tu che mi dici di bello? Stanotte ti ho sognata, sai? Non è buffo! Adesso ti starai chiedendo come ho fatto a sognarti se non ci siamo mai visti! Nel sogno ti vedevo solo in lontananza ma sapevo che eri tu, dovevi essere per forza tu, la ragazza più bella tra tutte quelle che c’erano!!!!!! Spero che il mio sogno si avveri presto……..”

 

Ormai è un po’ di tempo che mi sento con questo Lakers07, ci siamo conosciuti su una chat comune, aperta a tutti, ci trovammo a parlare per caso e rimanemmo tutta la sera incollati allo schermo.

L’indomani ritornai di nuovo nella stessa chat-room, quasi non ci speravo ma anche lui era lì, mi stava aspettando…

Da allora tutti i giorni ci scriviamo, non ci siamo mai visti ma è come se ci fossimo conosciuti dall’infanzia!

 

-“Sayuri, sei ancora qui? Muoviti, scendi”- urlò mia madre entrando in camera come una furia –“stai sempre incollata a quello stupido coso”-

 

-“Quante volte ti ho detto che devi bussare? E poi sono pronta devo solo infilare la giacca!”- esclamo mentre tento di coprire il display per non far leggere a mia madre.

Faccio il più veloce possibile per non sorbirmi la predica di mia madre su quanto fosse dannoso l’uso del Pc, decido così di stampare l’e-mail per riuscire a leggerla in un luogo con più privacy, inforco gli occhiali e…

 

-“Ma Asuka?”-

 

-“E’ ancora a letto, passa un’amica a prenderla!”- sento come un eco lontano.

 

Tsé, un’amica! Beh beata lei… -Penso mentre mi chiudo  la porta alle spalle.

 

Asuka è mia sorella, beh la mia sorellastra in effetti. Mia madre qualche anno dopo la perdita di mio padre aveva incontrato Toshio, un uomo interessante che stava crescendo sua figlia da solo come lei.

Per me il mio secondo padre è il meglio che mi poteva capitare. Conoscendo i gusti di mia madre mi aspettavo minimo un artista politicamente impegnato nella lotta contro la caccia alle balene, invece è un uomo assennato, responsabile e l’unica sciocchezza che ha commesso nella vita, a mio avviso, è stata quella di sposare mia madre.

 

 -“Mamma, io vado!”- dico mentre mi accingo ad andare a scuola.

 

Frequento il primo anno del Ryonan, questa è solo la seconda settimana dall’inizio della scuola e già ne sono stufa. Tutti mi considerano soltanto la cervellona perché ho avuto la media migliore tra tutte le matricole. Non è semplice gestire la tua vita quando sei sempre etichettata in un certo modo!

 

Per fortuna  c’è qualcuno che mi capisce…

 

-“Ehi Sayuri, perché oggi non saltiamo scuola?”-

 

Yoko è la mia migliore amica, se non l’unica!!! Lei è quella che tutti definiscono una tipa fuori dal comune. Impegnata in trentamila progetti e di un anno più grande, finisce sempre col cacciarsi nei guai, ma poi ne esce miracolosamente pulita per la sua capacità di convincere tutti. È  un tipo molto carismatico e allegro, ma soprattutto disinibito, non ha paura di niente e non teme mai di dire la sua. È  un’anticonformista per vocazione e finisce sempre per litigare con i suoi o con tutti quelli che lei definisce “bigotti senza spina dorsale”. Una giornata con lei equivale davvero a una giornata di lavoro però sa come farti divertire.  Molti si chiedono come quel vulcano di Yoko può essere amica a quella ragazza così silenziosa e solitaria. Beh, come si dice, gli opposti si attraggono!

 

Lo so, non dovrei buttarmi giù così, Yoko non fa che ripetermelo, ma ormai sono cosciente di quello che pensano gli altri di me e allora perché dovrei far finta che non è così?

 

-“Sei impazzita? È solo la seconda settimana di scuola e tu già vuoi bigiare? No, non se ne parla”- rispondo senza dare importanza alla sua proposta mentre entro nel cortile della scuola dal cancello principale. Ormai ci sono abituata visto che un giorno si e uno no mi chiede di saltare la scuola.

 

-“Dai, ti prego!!!! Oggi ho quella bacchettona della prof di inglese! Sai che mi odia!”- mi supplica lei.

 

-“Certo che ti odia! Il primo giorno di scuola volevi fare una colletta per comprarle uno shampoo antiforfora e una tintura per capelli!”-

 

-“Beh, ne avrebbe proprio bisogno!”-  dice indifferente.

 

Faccio solo una smorfia per risponderla mentre sono intenta a riprendere la lettura della mia adorata e- mail.

 

-“E’ lui?”- chiede Yoko arricciando il naso, come fa sempre quando è curiosa.

 

-“Si”- rispondo secca.

 

-“Il basketman?”-

 

-“Si”-

 

-“Che dice?”- chiede lei interessatissima.

 

-“Niente”-

 

-“Beh, credo sia più di niente se stai ridendo come una scema! Su forza dai qua!”- mi dice strappandomi la letterata mano mentre io rimango sbigottita.

 

-“Ehi…ho diritto o no alla mia privacy?”-

 

-“Privacy? Senti bella  io conosco tutto di te, dai tuoi segreti più intimi ai momenti più imbarazzanti… e credi ancora di avere una privacy?”-

 

Ci penso un po’ su. In effetti…

 

Se prima io avevo riso come una scema non è niente in confronto a Yoko, sembra estasiata…

 

-“E tu questo lo chiami niente? Ma è fantastico!”- sbotta.

 

-“Shttttt! Vuoi abbassare la voce o vuoi che lo sappiano tutti!”-

 

-“Beh, che male ci sarebbe!”- risponde innocentemente lei con una faccia tosta incredibile –“ la mia amica Sayuri ha un ammiratore segreto, e allora?”- come se fosse la cosa più comune al mondo.

 

-“Ti sbagli, Elizabeth ha un ammiratore segreto e non Sayuri! E poi lui non è un ammiratore è solo … un amico.”- dico in imbarazzo.

 

-“Stanotte ti ho sognata… spero che ci vedremo presto”- scimmiotta lei.

 

-“Spero che il mio sogno si avveri…”- puntualizzo io, è diverso!!!

 

-“Si va bè fa lo stesso! Allora quando hai intenzione di incontrarlo?”-

 

-“Non ci penso proprio!”-

 

-“Come non ci pensi proprio! Il tuo principe azzurro ti dichiara il suo amore e tu lo mandi a fare un giro!”- si  scandalizza lei, che non capisce. Come faccio ad incontrare un ragazzo conosciuto in chat quando tra un po’ arrossisco anche alle interrogazioni in classe?

 

-“Non è il mio principe azzurro, come devo spiegartelo!!! E non urlare che ci sentono tutti. È la mia seconda settimana, non vorrei già dare spunti per prendermi in giro!”-

 

-“Va bene”- dice rassegnata Yoko, ormai sa che prima o poi riuscirà a farmi uscire dal mio guscio, è la sua missione da quando avevo l’età di 13 anni- “Allora, sai già a che club iscriverti?”- cambia argomento.

 

-“Veramente non ne ho idea, so solo che vorrei fare qualcosa in cui non ho bisogno del mio cervello!”-

 

-“ Vuoi giocare a bocce? Sai che non abbiamo ancora questo club. Potresti fondarlo tu però!”- dice scherzando.

 

-“Hai capito in che senso! Scema!”- dico guardandomi un po’ intorno.

 

La nuova scuola mi mette un po’ di ansia. Sarò paranoica ma sembra che tutti si aspettano che da un momento all’altro faccia un passo falso, niente passa in osservato, in più essere la sorella di Asuka non è facile, non lo è mai stato.

 

Asuka è la ragazza più popolare della scuola, ammirata da tutti, bella e intelligente, insomma perfetta, l’esatto opposto mio. Anche io, a modo mio sono popolare, molti mi conoscono come “sorella di Asuka”, altri come il genio matematico ma nessuno si preoccupa di andare oltre e  tanto meno io mi espongo. Non immaginate però che tra di noi ci sia un cattivo rapporto, questa non è la favola di Cenerentola. Solo che frequentiamo posti e amici diversi, e non abbiamo interessi comuni.

 

-“Ho un’ idea!”-  esclama Yoko con uno strano bagliore negli occhi, facendomi prendere un colpo.

 

-“Qualsiasi cosa sia la mia risposta è no!”- dico sapendo che ha sempre idee strampalate. Ma lei nemmeno bada più a quel che dico. In questi momenti di  cosiddetta “ispirazione”, in realtà, non bada a nessuno.

 

-“Perché non ti iscrivi al club di teatro? Dai potremmo stare insieme! Quest’anno mi hanno affidato anche la co-regia, pensa un po’!”- chiede tutta entusiasta ma come risposta non avrà la reazione che si aspetta.

 

-“Per caso hai qualche patologia degenerativa del sistema nervoso o sei solo pazza?”- rispondo sarcastica alla mia cara amica.

 

-“Perché? È un’ ottima idea! Pensa: noi due insieme, io regista, tu puoi curare sempre la sceneggiatura, tra parentesi è giusto che tu sappia che ho consegnato già una tua bozza, già sono pazzi di te,  e poi se ti piacerà potrai sempre recitare e vincere la paura del pubblico, e poi non ci viene mai nessuno agli spettacoli di fine anno,  quindi non devi temere, se magari ti viene un vuoto momentaneo e sbaglierai non sarà incisivo sulla tua vita sociale! Tanto quella peggio di così non può andare!”- spara sincera.

 

-“Che bozza? Dove l’hai presa?”- sono infuriatissima!!! Sa che non deve coinvolgermi in queste cose.

 

-“Dettagli!- tenta di cambiare argomento- “Il punto è che puoi finalmente aprirti e far vedere alla gente di che stoffa sei fatta e che la tua vita non è solo sui libri! E dai ti prego!!!”- dice assumendo l’espressione di cane bastonato.

 

Sono un po’ perplessa. Le motivazioni di Yoko sono più che valide solo che io sono la persona più timida del mondo e non so se sono in grado di recitare. Però il fatto che Yoko è con me è di gran conforto.

 

-“E se poi non so recitare?”- chiedo esitante.

 

-“Non preoccuparti, piccola, hai davanti a te una grande artista!”- esclama lei felicissima, sa che ormai mi ha  in pugno. E me l’ha fatta un’altra volta!

 

-“Allora ok, ma se vedo che non funziona mi ritiro il giorno stesso”- preciso. Non sono mica un kamikaze!!!

 

-“Affare fatto”- mi dice stringendomi la mano –“Hey, ma adesso dove vai?”- mi chiede mentre io mi dirigo verso la scuola.

 

-“Devo cercare il mio senpai. Mi accompagni?”-

 

-“Credevo che potevo esserlo io.”- chiede confusa.

 

-“Lo speravo anch’io, ma la tua adorata prof. Di inglese ha rifiutato la mia richiesta e ha detto che un elemento come te finirebbe solo per condizionarmi in modo negativo.”- rispondo divertita, sapendo che ora sarebbe seguita una delle sceneggiate alla Yoko. E infatti così è stato.

 

Quando poi la mia amica si è ripresa, dopo mille imprecazione sulla povera prof di inglese,  finalmente l’attenzione ritorna su di me.

 

-“Chi ti ha affidato quella serpe, viscida, infime, rugosa, infame …”- chiede disgustata.

 

-“Yoko, ho capito il concetto”- interrompo la sfilza di epiteti che le sta assegnando – “indovina un po’?”- dico depressa.

 

-“Quel secchione, brufoloso, tappo di Kuno Toshita!”-  dichiara sgomenta mentre si porta la mano verso la bocca.

 

-“No! Sei impazzita!”- dico allibita, ha pensato davvero al peggio –“Hiroaki koshino, terza…”- dico mentre faccio scorrere il dito sulla bacheca all’entrata –“G!”-

 

-“Ah beh, pensandoci forse sarebbe stato meglio Kuno!”- sentenzia lei.

 

-“Sai, lo sto pensando anch’io!”-ancora più avvilita- “ Però grazie per il sostegno morale!”-.

 

Raggiungo la classe del mio senpai e lo trovo lì, tronfio insieme ai suoi amici.

 

Conosco Hiroaki Koshino dall’età di sei anni. Ho frequentato sempre la sua stessa scuola, manco a farlo di proposito,  anche se in pratica non ci conosciamo affatto. Ci ignoriamo del tutto, veramente è lui che mi ignora completamente, come se io non esistessi, solo perché alle medie inconsapevolmente gli ho fatto fare una figura misera. Credo che sia meglio così, in fondo io l’ho sempre considerato un pallone gonfiato e lui, se ricorda che esisto, una secchiona, come tutti gli altri.

 

-“Cosa c’è?”- mi dice lui notando la presenza di due ragazze alla porta. Ma no, sa parlare, e io che credevo che grugnisse solamente!  –“ Sendoh, secondo me queste due sono qui per te!”-

 

Se conosci Koshino, devi per forza di cose conoscere Akira Sendoh. Classico bel ragazzo, bravo negli sport, popolare, ambito dalle ragazze, della stessa pasta di Koshino, forse un po’ meno stronzo, perché Koshino è davvero imbattibile. Il principino della scuola si è trasferito a Kanagawa all’età di 12 anni e già tutti stravedevano per lui. Quando arrivò alle medie provavo una sorta di curiosità per il nuovo arrivato, curiosità che ben presto si affievolì, non appena vidi che le sue amicizie erano dirette altrove: cheerleader, sportivi, e ragazzi popolari, niente di più banale. Inoltre divenne il miglior amico di Koshino e, beh… i nostri rapporti erano già crollati quindi non avevo alcuna speranza di fare amicizia.  Così mentre io mi dedicavo a cose definite noiose e inutili dai suoi compari, come il club di poesia e di pittura, ed ero all’ultimo gradino della gerarchia sociale della scuola, lui spopolava con il club di basket ed era il re dell’istituto.

 

-“Ehi Kosh, stamattina hai fatto colazione con candeggina e una spruzzatina di limone?”- interviene Yoko. Quelli come lui la divertono particolarmente, si credono i padroni della scuola, degli dei in terra e lei ama prenderli in giro. Ha una curiosità particolare per Koshino, una sorta di amore odio.

 

-“Yoko, passate bene le vacanze?”- chiede Sendoh innocentemente, pensando di deviare il discorso tra il suo amico e la sua acerrima rivale. Però non ha fatto altro che peggiorare le cose. Tutti sanno che Yoko ha dovuto spostare le vacanze per un piccolo scoop che ha coinvolto suo padre.

Il padre di Yoko è un importante imprenditore impegnato in politica e un giornale scandalistico aveva diffuso la storia che lui avesse tradito la moglie con una modella americana, invece era solo una stupida frottola anche se molti pensavano ancora che fosse vero. Per vendicarsi il padre di Yoko ha querelato il giornale facendogli sborsare la bellezza di 7 milioni di dollari.

 

-“Già, trascorse bene?”- dice Koshino con la vittoria dipinta in faccia.

 

-“Con tuo amaro dispiacere, si.”- risponde tranquilla,  soddisfatta per non aver colto la provocazione.

 

-“Tu sei?”- chiede lui rivolgendo l’attenzione a me e facendo finta di non conoscermi. Idiota!

 

Dopo questa piccola conversazione ho la conferma che i due compari sono dei gran bastardi, due vere carogne. Una prova concreta di quello che pensava di loro.

 

-“Sayuri . Sei il mio senpai”- dico secca – “purtroppo”- aggiungo avvilita in un modo un po’ buffo,  cosa che fa un po’ incavolare il presuntuoso che ho davanti ma che fa sbellicare dalle risate Sendoh e gli altri suoi amici  - “Devo consegnarti il mio libretto scolastico”-

 

-“Io il tuo senpai, perché tutte a me!!!”- si lamenta Koshino –“ tante belle nuove entrate e a me chi capita… vabbé lasciamo stare”- aggiunge come se io non fossi lì.

 

Beh, non è il massimo della delicatezza, questo è certo.

 

-“Che stronzo!”- mormoro sotto voce ma evito quei faccia a faccia che piacciono tanto a Yoko.

 

-“Guarda che non è il massimo nemmeno per lei avere un de-celebrato come te come senpai, caro Koshino! Tienilo d’occhio il suo libretto, così vedrai cosa significa per una volta non essere mediocre!!!”- interviene

Yoko al cui intervento seguono le risate dei suoi amici.

 

 –“Andiamo”- mi dice, cosa che io accetto di buon grado, sparire dalla vista di quel bastardo del mio senpai mi sembra la proposta più sensata che mi abbia mai fatto.  Se l’è presa addirittura più di me.

 

-“Non dargli ascolto”- continua lei credendo che le parole di Koshino mi abbiano ferito.

 

-“Oh, non preoccuparti, credi davvero che mi possa interessare quello che pensa Hiroaki koshino o un Akira Sendoh che non sanno far altro che giocare a basket!”- dico convinta, visto che è quello che mi ripeto ogni volta. In realtà non so se non mi interessa veramente, all’inizio ci rimanevo male ma adesso credo di averci fatto l’abitudine e non gli do tanto peso.

 

-“Come puoi parlare così? E poi anche il tuo Lakers gioca a basket, o sbaglio?”- mi rimprovera –“non è certo parlando male dei giocatori di basket che puoi conquistarlo!”-

 

-“Te lo ripeto, io non voglio conquistarlo!”- ma allora non vuole proprio capirlo-“ E poi… lui è diverso!”-

 

-“Sayuri, sveglia!!! I ragazzi sono tutti uguali!”- si, lo so… ma è bello sognare, no?

 

-“No, non è vero”- protesto io –“ lui è realmente diverso. È leale e sensibile, spiritoso… “-

 

-“Si, e magari  è biondo con occhi azzurri, ha un castello e siede su un cavallo bianco!”- scherza lei. Ma io non mi arrendo.

 

-“No, tutt’altro. Capelli neri e a scuola va a piedi o in metro. Hai indovinato solo il colore degli occhi.”-

 

-“Come fai a saperlo se non lo hai mai visto? Non sai nemmeno il suo nome reale o la scuola che frequenta! Sai solo che è di Kanagawa e che gioca a basket.”-

 

Ha ragione, lo so che ha ragione, ma preferisco aggrapparmi all’idea che Lakers sia stato sincero con me, che lui provi davvero un interesse per me che va oltre l’aspetto fisico o il pregiudizio degli altri nei miei confronti.

Per fortuna la predica di Yoko è finita lì e io non ne ho dovuto parlare. Infatti è piombata in un assoluto silenzio fino a che non abbiamo raggiunto la mia classe. E sinceramente capita davvero raramente e quindi non ho voluto interromperla.

 

-“Adesso devo entrare…”- le dico.

 

-“Ciao, Yoko”- le dice un suo compagno di classe.

 

 

-“Chi è?”- domando subito.

 

-“Hicoichi Aida, un mio compagno di classe. Ragazzo a posto, tranquillo e gentile. La sorella fa la giornalista per una rivista sportiva, sono entrambi appassionati di basket , sa praticamente tutto del campionato scolastico, mi ha fatto una testa così con Sendoh e la squadra del Ryonan…”-

 

-“Ciao Hicoichi”- risponde tranquilla quando lui le è più vicina, è l’unico dei suoi compagni che le va a genio.

 

-“HO TROVATO!!!”- urla Yoko facendo girare tutte le persone nel corridoio. Ecco ci risiamo, un’altra delle sue idee strampalate. –“vieni qui”- mi prende per mano e mi trascina fin sopra alla terrazza. Mi trascina su per le scale saltando i gradini a quattro a quattro, sembra una furia.

 

Mentre io ho ancora il fiatone per la corsa lei attacca con la descrizione del suo piano numero…chi se ne frega tanto sicuramente sarà un’idea strampalata.

 

-“Ascolta, il mio amico…”-

 

-“Chi? Aida?”- chiedo perplessa.

 

-“Giusto, sa tutto, ma proprio tutto sul campionato interscolastico di Kanagawa!”-  mi dice entusiasta.

 

-“Si, ma allora?”- non so dove vuole arrivare ma so che non è niente di buono.

 

-“Il punto è che sa tutto ma proprio tutto sui giocatori del campionato… e il tuo Lakers è tra quelli”- conclude super eccitata.

 

-“Oh, no”- ho capito cosa vuol fare. La sola idea mi fa rabbrividire.

 

-“Oh si, invece”- dice con quello strano bagliore negli occhi.

 

-“No, non puoi e non voglio!”- mi ostino.

 

-“Scusa Hicoichi è un ragazzo a posto e gentile non ti negherà certo un favore!”- tenta di convincermi. Lo sapevo, lo sapevo!!!

 

-“No, non posso andare a chiedergli l’identità di lakers.”- sono in preda al panico, tanto lo so che se Yoko si è messa in testa una cosa la farà, cascasse il mondo.

 

-“Beh, se non lo fai tu lo farò io!”- era quello che mi aspettavo –“Meglio lui che qualcun altro, no?”-

 

E con questo che vuole dire?

 

-“Pensaci, anche il tuo senpai gioca a basket…”- risponde alla mia espressione interrogativa –“Vuoi che lo chieda a lui?”-

 

Oh mio Dio, non starà davvero pensando di farlo!!!!!!!!!!!

 

-“Non azzardarti nemmeno…”- sto per minacciarla ma vengo interrotta nuovamente.

 

-“Le sue richieste di incontrarti si fanno sempre più insistenti, e-mail dopo e- mail. Se noi riusciamo a scoprire la sua identità non ti sentiresti anche tu più sicura?”-

 

-“Ma…”-

 

-“Sapresti se è un maniaco, malato, mentale o se è solo un pervertito, squilibrato, criminale?”-

 

_”Ma…”-

 

-“E poi sapresti se è carino o se è bruttissimo, antipatico, ripugnante”- continua lei imperterrita.

 

-“Ok, ok mi hai convinto!!!”- mi rassegno io.

 

-“Si!!!!!”- esulta lei –“Ma c’è un piccolo problema”- aggiunge titubante.

 

Cosaaaaaaaaa? Adesso esce fuori il piccolo problema!!!!!!!!!!!!!

 

-“Si, insomma, nulla di grave però!”- si affretta a rassicurarmi –“ Per Hicoichi, Akira Sendoh è un dio sceso in terra, oltre a essere il suo capitano e… diciamo che lui è un tipo un po’ ingenuo… si ingenuo è il termine adatto”-

 

-“In che senso?”- chiedo preoccupata.

 

-“Nel senso, che se non stiamo attente lui verrebbe a scoprire tutto, Hiroaki ti renderebbe la vita un inferno e saremmo fregate!!!”-

 

-“Nient’altro!?!”- dico demoralizzata.

 

-“Hmn… no per ora è tutto!”- dice lei tranquilla come se non stessimo rischiando niente…accidenti a lei e alle sue idee strampalate!!! – “ Ma non preoccuparti, ho già in mente un piano!”- dice lei estasiata.

 

-“Ecco, era proprio questo che mi preoccupava!”- dico sarcastica.

 

-“Suvvia andrà tutto per il meglio! Il nostro piano “Scova Lakers” avrà inizio…”-

 

-“Scova Lakers!?! Devi fare sempre l’esagerata e  poi Scova lakers fa schifo…”- ma vengo nuovamente interrotta.

 

Una decina di energumeni sono lì di fronte a noi due, alcuni ci guardano con aria interrogativa, altri con superbia, altri con sorrisi ironici ( Chi sa chi? Nd Autrice) ma forse il pensiero che li accomuna è che cosa ci facciamo noi qui, come se quello fosse il loro territorio.

Con loro c’è anche Hikoichi…

 

-“Ancora tu tra i piedi!”- afferma Koshino  come un rozzo preistorico. Ma la mia amica è troppo esaltata per farsi turbare dalle sue parole. Mi da un leggero pizzicotto sui fianchi, come se volesse ricordarmi del piano e di quanto imbarazzante, ma divertente è cospirare alle loro spalle.

 

-“Si, Koshino… e mi avrai tra i piedi per un bel po’!”-

 

L’unico che sorride è Sendoh, mentre tutti gli altri sono rimasti perplessi mentre io seguo la mia amica che, raggiante, li ha lasciati a bocca aperta sulla terrazza…

 

 

Fine 1 cap….

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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