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Autore: p o o    08/09/2012    1 recensioni
Se prima l’avevo odiato, con tutta me stessa, ora non riuscivo a stare senza quelle sensazioni. Iniziai a camminare verso la porta della stanza, avevo bisogno di buttarmi sul letto e piangere, per sfogarmi e dimenticare. L’unica cosa che volevo era dimenticare, scordarmi quel viso, gli occhi così intensi e misteriosi e, le sue labbra, che per troppo tempo avevo solo sognato.
Questa è la storia di Hermione e Draco, vi avverto, non sarà una storia romantica, più che altro è una one-shot incentrata sui sentimenti di lei, di come vive il momento più duro della sua vita. La sua storia con Draco è arrivata ad un punto morto e, il loro incontro, deciderà le sorti dei loro destini.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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A Bullet In The Back - La Storia Di Un Amore


Stavo rincorrendo una chimera, non avrei ottenuto nulla da quell’incontro, solamente un’altra delusione ma, la mia testardaggine, mi aveva spinto a credere che quella volta sarebbe stata diversa. Come no! Affrettai il passo e, mi immaginai la scena che mi sarebbe apparsa da li a qualche minuto. Avevo soprasseduto per troppo tempo, le voci di corridoio erano arrivate anche alle mie orecchie e, per quanto non ci dessi troppo peso, il dubbio si era insinuato nella mia mente. Volevo una volta per tutte mettere in chiaro le cose, avrei anche usato il Veritaserum, se necessario, tutto per poter finalmente mettere una pietra sopra a quella situazione ambigua, che si era trascinata per troppo tempo ormai.

La Stanza Delle Necessità si rivelò ai miei occhi, il solo pensare a quello stronzo aveva fatto comparire la porta così, animata da un fervore sconosciuto, girai la maniglia ed entrai. Lo trovai già seduto su un divanetto, con la testa reclinata sullo schienale, i capelli sparsi sulla pelle lucida del divano e, le lunghe gambe distese sopra un tavolino di vetro. A guardarlo da lontano poteva sembrare anche un ragazzo tranquillo ma, una volta entrato nel suo mondo, si poteva capire che era tutto fuorché tranquillo. Sapevo che mi aveva riconosciuta, ormai ero diventata un libro aperto per lui e, la cosa mi irritava enormemente.

« Non vorrei disturbare sua maestà, sempre se la mia presenza è gradita! » lo vidi alzarsi dalla sedia e rivolgermi un’occhiata indifferente, cosa che mi mandò in bestia, non bastava che fossi già alterata per come mi aveva costretto a incontrarci no, doveva pure interpretare il ruolo del signore senza macchia e senza paura. Patetico.

« Alla buon’ora Granger, credevo che ti fossi persa nel castello, cosa molto probabile, viste le tue recenti defiance ». Draco Malfoy mi si era posizionato di fronte, con quel suo sguardo altezzoso da principino del castello, cosa volesse dimostrare con quell’atteggiamento non ero ancora stata in grado di capirlo e, da qualche mese a questa parte, non avevo neanche più la voglia di provarci. Mi fece segno di sedermi sulla poltroncina in velluto verde, come se fosse una seduta di psicoanalisi, senza proferire una parola mi sedetti e accavallai le gambe. Non ero mai stata molto attraente ma, non mi rispecchiavo minimamente nella descrizione che i miei compagni di scuola avevano fatto. Sì, adoravo studiare, passare le mie giornate in biblioteca o in riva al Lago Nero ma, non avevo mai messo da parte la mia femminilità. Vestivo esattamente come le altre ragazze, la gonna della divisa a metà coscia, la camicia semi aderente e, ai miei piedi, portavo scarpe con tacco della migliore marca babbana.

L’unica cosa che mi distingueva da tutta la massa di studentesse, era il fatto che non mi atteggiavo a prima donna come loro e, che non utilizzavo il mio corpo come se dovessi vendermi da un momento all’altro. Ero consapevole di essere una ragazza carina ma, non ci calcavo la mano, preferivo di gran lunga la sostanza, piuttosto che essere una bambolina senza cervello. Ritornai con la mente al presente e, vidi che anche Draco si era seduto davanti a me, feci un sospiro e poi decisi di iniziare il discorso. Via il dente via il dolore! « Allora, mi hai fatto venire qui per parlare, giusto? Cosa devi dirmi?» la mia voce era priva di intonazione, sapevo già in partenza che iniziare questa “cosa” sarebbe stato un suicidio ma, il mio orgoglio, mi aveva giocato un brutto scherzo, facendomi cadere nelle spire del serpente.

« Si, sei qui perché ti devo parlare, Granger» naturalmente era già sulla difensiva, cosa gli avessi fatto non mi era dato saperlo ma, dovevo stare al suo teatrino, per scoprire la verità, « Credo che sia meglio per tutti e due se la smettiamo qui. Questa pagliacciata è durata anche troppo ».

In quel momento il mio cuore erse un battito, non avevo pensato che potesse arrivare a tanto, tutte le emozioni che avevo represso fino a quel momento vennero a galla. Il mio viso divenne lo specchio del mio cuore, non riuscivo a tenere ferme le mani, mi fremevano e mi stavo violentando da sola per non andare li e picchiarlo. Lo vidi alzarsi e senza pensarci un secondo estrassi la bacchetta dalla gonna e gli scagliai un incantesimo “Incarceramus!” la mia ira era alle stelle, feci levitare il suo corpo fino alla poltrona, dalla quale si era allontanato per uscire. Che vigliacco, non mi aveva neanche dato il tempo di controbattere che già se la stava svignando. « Ehi fermati! Non puoi farmi venire qui, sparare cavolate e andartene, non prima di aver sentito cosa ho da dirti!» il mio tono era perentorio e, vidi i suoi occhi alzarsi verso il soffitto, « Cosa pensavi di fare, tirare il sasso e nascondere la mano? Pretendo delle spiegazioni, subito! Cosa ti credevi, che mettendoti con me avrei accettato qualsiasi cosa tu mi avresti detto? Mi dispiace deluderti caro, non permetterò mai e poi mai, a nessun ragazzo, di mettermi i piedi in testa e, di trattarmi come un’oca! » Ormai ero partita per la tangente, niente mi avrebbe fermato, neanche le sue più assurde scuse, esigevo la verità, ne avevo bisogno.

« Che vuoi che ti dica mezzosangue, sapevi fin da subito con chi avevi a che fare, hai preteso la luna e non hai ottenuto ciò che volevi. Ti rode il fatto di non essere stata in grado di cambiarmi, come non ci sono riuscite le altre. Hai fallito. » Il suo modo di rispondere a tono a tutte le mie accuse mi dava sui nervi, non aveva capito nulla di me, aveva sempre pensato come tutti gli altri e, non si era sforzato di vedere le cose da un altro punto di vista. « Sei veramente patetico, proprio come ogni ragazzo in questa scuola. Ti credi tanto superiore, ripetendo a tutti le storielle che il tuo paparino ti ha inculcato, da non capire che hai preso un abbaglio. Non ho mai cercato di cambiarti in nessun modo, non ho iniziato questa relazione per quello. Mi piacevi, cazzo! Volevo stare con te ma, il principino deve fare il duro. Se non avevi voglia di stare con me potevi dirlo subito, non ti avrei obbligato a fare niente. Si vede che sei tu quello come tutti gli altri ».

« Finite incantatem » presi la mia borsa e me la misi sulla spalla, non volevo dargli l’opportunità di vedermi piangere, tutta quella situazione mi aveva spossato, i miei sentimenti erano reali, lo amavo, ecco il motivo delle mie lacrime. Non avevo idea del momento preciso in cui successe, sapevo solo che avevo iniziato a provare dei sentimenti molto diversi dall’amicizia e, dall’odio. Se prima l’avevo odiato, con tutta me stessa, ora non riuscivo a stare senza quelle sensazioni. Iniziai a camminare verso la porta della stanza, avevo bisogno di buttarmi sul letto e piangere, per sfogarmi e dimenticare. L’unica cosa che volevo era dimenticare, scordarmi quel viso, gli occhi così intensi e misteriosi e, le sue labbra, che per troppo tempo avevo solo sognato.

Non credevo possibile che la mia vita si fosse radicalmente modificata in un solo anno, l’estate prima ero una semplice ragazza diciassettenne, con mille sogni e desideri e, l’anno dopo, mi ritrovavo in una stanza con il ragazzo che aveva radicalmente cambiato la mia vita.

Stavo per girare la maniglia, ripensando brevemente a tutto quello che era successo durante quel frenetico anno di scuola. Harry e Ron avevano deciso di non finire gli studi, avevano una carriera da Auror che li aspettava, Ginny aveva scelto di tornarsene a casa, la perdita di suo fratello era stata troppo dolorosa per tornare alla vita di sempre. E io? Io ero tornata a scuola, in barba a tutti quelli che mi davano per spacciata senza i miei due amici. Non avevano compreso che non ero la fanciulla da salvare, sembrava che il mio ruolo nel Trio dei Miracoli fosse stato dimenticato, anche se avevo contribuito alla disfatta di Voldemort. Per tutto l’anno non avevo fatto altro che dimostrare a tutti che non era cambiato nulla, che si poteva andare avanti, anche quando io stessa non credevo alle mie stesse parole. Poi era arrivato lui, con la sua aura di mistero, che mi aveva intrigato da subito, fin da bambina avevo avuto un debole per lui, avevo sempre nascosto a tutti quanti che Draco Malfoy mi piaceva, forse non consciamente ma, avevo iniziato ad interessarmi a lui. La guerra sembrava averlo cambiato, non prendeva più in giro i mezzosangue o i babbani, se ne stava piuttosto in un angolo, da solo, come se non ci fosse.

Mi era costato molto avvicinarmi a lui, anche perché mi faceva resistenza ma, col passare del tempo riuscii a scalfire il suo muro di indifferenza e iniziammo ad uscire insieme. All’inizio eravamo mal visti dal resto della scuola, per troppo tempo ci eravamo odiati, non sembrava vero che due persone come noi potessero finire per stare insieme ma, avevamo dato prova che non tutti i mali vengono per nuocere. Eravamo stati insieme per tutto l’anno, con alti e bassi dovuti ai nostri caratteri molto predominanti. I problemi erano iniziati quando lui iniziò aveva cominciato a distaccarsi ogni giorno di più, era ritornato l’algido ragazzo di sempre, come se la guerra non fosse esistita. Eravamo sempre in disaccordo, i nostri litigi si moltiplicavano, ci scontravamo per tutto, anche per cose futili. Questa situazione di lotta continua era durata mesi, fino a questa sera, quando mi aveva scritto un biglietto.

Tornai con la mente al presente e uscii dalla stanza, fino all’ultimo avevo pensato che mi chiamasse, anche solo per controbattere ma, la realtà era diversa. Quella storia era naufragata e non vi era modo per salvarla. Avevo il cuore a pezzi, in fondo io lo amavo sul serio, anche se non glielo avevo mai detto e, non volevo tenere legata a me una persona che non ricambiava i miei sentimenti. In fondo nell'amore un silenzio vale più di un discorso e, il suo silenzio era stato eloquente. Era finita, quell’amore non corrisposto mi aveva procurato enormi ferite, molte delle quali le avevo cercate io stessa, forse non mi sarei dovuta esporre così tanto ma, il passato è passato e, non si può far nulla per cambiarlo.

Quella storia mi aveva fortificato nell’anima, ero pronta ad andare avanti, nonostante stessi male per quella fine così infelice. Avrei pianto, a lungo, ma sarei risorta dalle mie ceneri come una fenice, pronta per affrontare tutto ciò che la vita mi avrebbe dato. Chiusi la porta alle mie spalle con un sospiro, mettendola parola fine a questa storia.

















Buongiorno, innanzitutto mi presento, sono p o o , alias Chiara, ho 21 anni ed è da un po’ di tempo che non scrivo su questo fandom. Sono tornata con una storia mooolto diversa da quelle che scrivo di solito, non sono in vena I romanticherie, quindi ho preferito sperimentarmi non in una storia a lieto fine.

Ho scelto volontariamente di non specificare come si sono messi insieme ecc, perché alla fine si lasciano, spero di essere stata IC, almeno lo spero, certo trattandosi di una DracoxHermione non si può pretendere la luna ma, non credo di essere uscita nel OOC. In ogni caso mi farebbe piacere un vostro parere su questo argomento, in modo da mettere l’avvertimento giusto nella presentazione.

Credo di aver scritto una storia decente, compresa la grammatica ma, se trovate errori madornali, vi prego di farmeli notare, in modo da modificare il testo. Sarei molto contenta se mi diceste la vostra sue questa one-shot, anche critiche, purchè mi aiutino a migliorare come scrittrice.

citazione "Nell'amore un silenzio vale più di un discorso."- B.Pascal

   
 
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