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Autore: And_I_Am_Jennifer    08/09/2012    0 recensioni
[Altro]
[Altro]Dafhne,una timida ragazza proveniente dal New Jersey si è trasferita da poco a Parigi,Francia.
La bellissima città,famosa come 'la città dell'amore' offre a Dafhne bellissime viste,quelle che si vedono dalla sua nuova casa..beh,nuova si fa per dire,i fantasmi non sono caratteristici di casa vecchie,piene di ragnatele e con foto di donne che ricordano delle spose? Umh,in effetti sì.Dafhne però non è superstiziosa,non ha mai pensato che potessero esserci strane presenze nel suo abitacolo.Solo quando una voce,durante un temporale d'autunno,la tormenta nel sonno comincia ad insospettirsi.
Genere: Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DRRRRIIIIIIIIIIN.
Ecco il suono di quella fottutissima sveglia che il mattino causa traumi al tuo apparato uditivo.
Era il 16 Ottobre 2011,il giorno in cui Dafhne sarebbe dovuta partire per Parigi.
La ragazza si alzò dal suo letto che,quel mattino,sembrava essere ancora più comodo del solito.
Ancora con gli occhi socchiusi,sbadigliando,Dafnhe si diresse assonnata verso il bagno.
Sì lavò la faccia; l'acqua era gelida,sufficentemente per farla riprendere dal sogno meraviglioso che aveva fatto durante la notte.
Poi,andò in cucina,accese il fornello e ci mise sopra un pentolino nel quale versò quel goccio di latte che non poteva mai mancare.
''Salve padre'' esordì la ragazza.
''Buongiorno cara'' rispose l'uomo con un sorriso appena accennato sul volto.
Dafhne aprì la mensola a destra del forno a micronde,secondo ripiano;
tirò fuori i biscotti e il barattolo del miele,li posò sul tavolo.Ed ecco pronto il latte,sembrava tutto programmato,preciso come un orologio svizzero..O quasi.
Versò il latte bollente in una tazza su cui era raffigurato un mulino a vento,poi aprì il barattolo del miele e ne mise un abbondante cucchiaino.
Iniziò a mescolare nervosamente.
''Agitata?'' chiese il padre mentre leggeva il giornale del giorno precedente.
'No,perchè dovrei esserlo?'' rispose.
Un silenzio tombale invase la sala da pranzo.
''Ok,forse un pochino'' continuò Dafhne dopo qualche minuto.
L'orologio appeso al muro segnava le 06:20,06:17 per l'esattezza.
Finita la colazione,Dafhne andò in camera sua per cambiarsi e per prendere le valigie. Indossò un paio di jeans,una maglietta di Abercrombie di color turchese e un paio di vans ad essa abbinate.
Si chinò,le valigie erano sotto al letto.Le prese e tornò dal padre.
Tossì per farsi notare 'Ehm,ehm'
''Vedo che sei pronta..'' disse Pierre,il padre.
''Beh,sì'' Rispose la ragazza.
''Cambio la maglia e arrivo subito,cara''
''Sbrigati!'' tuonò Dafhne.
Si sedette sul divano,attendendo.
Fissò costantemente la foto della madre,morta da 7 anni.
Le scese una lacrima acida almeno quanto una goccia di vodka amaro.
Pierre arrivò.
''Eccomi'' disse sorridendo.
Ambedue,uscirono dalla porta,scesero le scale e salirono in macchina.
Dopo 1 ora e 3 minuti di viaggio arrivarono all'aereoporto.
''Non credo di potercela fare'' disse Dafhne.
''E' il tuo sogno.Fra poco sarai in Europa,a Parigi.Hai 21 anni ormai,sei grande e meriti di avere la tua vita'' commentò l'uomo
''No papà,sono una bambina..Lo sai bene.'' continuò.
''No,non lo sei.Anche se devo ammettere,adoro quanto mi chiami -papà-,mi vengono in mente tanti ricordi della tua infanzia ormai superata.''
''Ehi,tranquillo..Sarò sempre la tua bambina!'' La situazione si era ribaltata,era Dafhne a consolare il padre,ora.
Una voce rimbombò per tutta la struttura: 'AEREO DIRETTO A PARIGI IN PARTENZA FRA 5 MINUTI'
''Devo andare..Mi mancherai'' Cercò di sorridere mentre le scese una lacrima
''Non è un addio,lo so bene'' Sorride il padre dandole un'ultima picchiettata sulla spalla.
Dafhne se ne andò,quando raggiunse la fine del corridoio si voltò di nuovo..Pensava che il padre se fosse andato,ma era ancora lì..Fermo e immobile.
Lo salutò con la mano mentre lo vedeva piangere.
'AEREO DIRETTO A PARIGI IN PARTENZA FRA 2 MINUTI' ed ecco ancora quella voce.
Arrivò il ritiro dei bagagli e dei biglietti.
''Tenga'' disse ponendole gentilmente tutto il necessario.
''Grazie,puo' andare'' rispose la signora allo sportello.
Così fece.
Uscì,si ritrovò vicinissima all'aereo.
Ci salì,era agitata.
Continua a picchiettare nervosamente contro il finestrino.
'AEREO DIRETTO A PARIGI IN PARTENZA' oh,era da lì che proveniva la voce..Proprio dall'aereo.
''Si prega i gentili clienti di allacciare le cinture e di spegnere tutti i dispositivi mobili,grazie'' esordì un'hostess.
Dopo 25 minuti circa,Dafhne si addormentò.
Passarono un paio di ore,quando riaprì gli occhi il viaggio era ancora però molto lungo.
Misero un film,da lei poco gradito..Trattava di un signore che aveva svaligiato una gioielleria la notte di Natale e che era stato messo in galera solo dopo 7 mesi.
A lei non piaceva quel genere di film,preferì godersì il panorama dal finestrino.
Arrivò la hostess..
''Desidera qualcosa?!'' chiese gentilmente la signorina.
''Sì,grazie'' rispose.
''Possiamo offrirle della pasta al ragù,qualche fetta di pizza,una cotoletta,uno yogurt,una bottiglietta d'acqua ed un caffè..Ovviamente abbiamo anche bevande gassate se le desidera,quelle però le costano 2 euro l'una'' commentò.
''Umh..Mi porti un piatto di pasta,una cotoletta e l'acqua,per piacere' disse Dafhne sorridendo.
'Ok,signorina.' continuà l'hostess.
Dopo 5 minuti dall'ordinazione le arrivarono tutti i piatti da lei richiesti.
Li divorò,stava morendo dalla fame.
Passarono le ore,ed ecco che finalmente l'aereo atterra a Parigi: la città dell'amore.
--
CONTINUA.

  
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