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Autore: white mirror    08/09/2012    2 recensioni
"Nome!" dice diretta.
"A dire il vero non lo so.."
"Ma come!?! Non sai il suo nome??"
"Non quello vero.." sottolineo.
"Quindi sai un nome falso...? Scusa ma come si è presentato??"
" Ha detto di chiamarsi Manet, Edouard Manet" sospiro.
In una Parigi misteriosa Alessia cerca di combattere gli amari scherzi del destino.
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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 "Sveglia, sveglia, sveglia!!! Il sole è alto ed è ora di alzarsi!!". La sua voce mi raggiunse come una zanzara a luglio.
" Ma, Marty sono solo le 7!!!! Non puoi svegliarmi alle 7 anche di domenica." miagolo.
"Dai Alessia, non fare troppe storie.. Mi avevi promesso che oggi avremo fatto colazione assieme e a differenza tua io oggi lavoro, quindi..... In piedi!!!" la mia migliore amica si era impossessata delle mie coperte, lasciandomi in pigiama al freddo.
" ok, ok hai vinto,.. Mi alzo". Ed eccomi, davanti allo specchio mentre provo ha infilarmi un paio di jeans tubolari e una camicia scozzese rossa. Mi metto un filo di trucco, lego i capelli castani in una alta coda e mi dirigo, con la borsa sotto braccio, verso la porta dove impaziente mi aspettava la mia coinquilina. Arrivati al bar all'angolo, ci sediamo e ordiniamo due caffè lunghi e due croissant. Il cameriere, che avrà avuto su per giù 30 anni, ci porta la nostra colazione sfoggiando un bellissimo sorriso. " bonjour et bon apetit mademoiselles" dice mentre appoggia il piatto sul tavolino. "merci" rispondiamo in coro.
" Allora, cosa pensi di fare oggi? Andrai di nuovo in giro per la città a catturare qualche soggetto interessante? " mi domanda la mia amica con un tono tra l'acido e il curioso. " mah, probabilmente no, anche perchè ieri sera tra una cosa e l'altra non ho messo in carica la batteria della macchina fotografica.... Forse andrò al Passy.." quando mi giro vedo due enormi occhi che mi guardano con aria severa. " adesso mi spieghi perchè ti vai a rovinare le giornate in un cimitero!!! Poi non ti lamentare se non hai una vita sentimentale!!! Passi più tempo con i morti che con i vivi!!!!" aveva tuonato la mia amica.
" Ok, la colazione è finita, sono le 7 e 45 e se non ti sbrighi non arriverai mai in ufficio alle otto..."ribatto mentre lei sgrana gli occhi " oddio!!!! È già così tardi!!!???! Il portafoglio ... " " tranquilla .. Offro io" Martina scatta in piedi come un soldato, afferra il croissant e dopo avermi stampato un ampio bacio sulla guancia scompare. Io invece, con tutta calma pago il conto, finisco il caffè e mi dirigo verso casa. Martina ed io siamo amiche da dieci lunghi anni, abbiamo frequentato lo stesso liceo a Bologna e poi ci siamo trasferite a Parigi per seguire dei corsi alla Sorbona. Ora viviamo in un piccolo appartamento vicino al trocadero, gigantesca terrazza da cui si può ammirare la Tour Eiffel. Accanto a questo magnifico luogo sempre gremito di turisti, si trova il cimitero di Passy assai molto meno frequentato. Per pagare l'affitto ho trovato lavoro come guardia al Louvre nella galleria della pittura italiana ed essendo io un'appassionata d'arte faccio il mio lavoro con estremo piacere. Lavoro al museo dal mercoledì al venerdì dalle 14 alle 22 e il sabato dalle 12 alle 19. Nelle alter giornate, se non ho niente di particolare da fare, mi diverto ad andare in giro a scattare qualche foto oppure a visitare la tomba di qualche personaggio famoso.
Arrivata a casa, prendo dalla scrivania il mio album dei disegni, mi armo di matita e gomma e mi reco al cimitero di Passy.
La prima tappa, quasi obbligatoria, è la tomba di Manet, genio dell'arte al pari di Monet. La testa è posta sopra ad una lunga e snella colonna e presenta un gran bel paio di baffi accompagnati da una folta barba. Sulla lastra di marmo hai suoi piedi vi è una coroncina di fiori rosa, accanto alla quale io , ogni giorno appoggio una rosa rossa. Dopo aver gironzolato un po' decido cosa ritrarre, mi metto in disparte, in modo tale da non dare fastidio agli eventuali visitatori e comincio a disegnare il soggetto prescelto. Una tomba attira in particolar modo la mia attenzione; la semplice lapide bianca mette in evidenza la scritta " je suis belle oh mortel..." "comme un rêve de pierre" una voce maschile alle mie spalle completa la frase. Mi giro e noto che un ragazzo, che potrà avere 26-27 anni, alto, con i capelli castani corti e gli occhi azzurri, sta in piedi dietro di me e mi guarda accennando un sorriso.
"Mi dispiace, non volevo disturbarla." dice lo sconosciuto.
" no, no si figuri"
"È una frase bellissima, non è vero? A me piace moltissimo"
"è molto bella, anche se non so chi sia l'uomo a cui appartiene la lapide"
" ... Un certo Tom Leroy nato nel 1875 e morto nel 1945
" no, non lo conosco" rispondo volgendo lo sguardo alla tomba.
"beh avrete modo, tanto lui non scappa, È SEMPRE QUI"
" Mi piacerebbe conoscere qualche cosa di più su questo Tom Leroy, sapete qualcosa del suo passato ... Signor...."
Il ragazzo si guarda un po' in giro " signor Manet"
Sorrido " .... per caso di nome fate Edouard? Signor Manet ?" mi sorride. "allora? Cosa sapete su Leroy?"
"eh, abbastanza....magari potremmo parlarne domani mattina davanti a un caffè ? Che ne dice?"
" ma signor Manet " trattengo una risata.
" chiamatemi pure Edouard" scherza lui.
"Ma Edouard ...io non conosco voi e voi non conoscete me"
"Avete ragione, quale è il vostro nome?"
" Alessia Ferrari, ma potete chiamarmi Ale "
"D'accordo Ale, siete interessata a conoscere la storia di questo Tom?".
Faccio un cenno con la testa per confermare.
"benissimo, allora la aspetto domani mattina alle 9.30 allo stesso posto ok?" mi tende la mano con lo sguardo di chi sa di aver già vinto. "ok, a domani" rispondo stringendogliela. Poi lo vedo mentre si allontana tutto felice, dirigendosi verso l'uscita del cimitero. Che strano personaggio, Edouard Manet....vorrei conoscere il suo vero nome.
Poco dopo sento squillare il cellulare e come una talpa mi metto a ravanare nella mia borsa. Rispondo e la voce squillante della mia coinquilina mi buca i timpani "dove sei finita??? Sono ore che ti cerco?? Sai che ore sono?? No! Non lo sai!! Perché se lo sapessi saresti qui!!! Non ti ricordavi che dovevamo andare assieme al cinema?" appena riprende fiato guardo l'ora. Incredula leggo l'ora scritta sul mio orologio, sono le 20. "cosa hai da dire in tua discolpa!!!?!??!" dice. " mi .. Dispiace.. Arrivo subito" sussurro io vergognandomi come un cane. Non era possibile, non sono mai arrivata in ritardo per nessun appuntamento e soprattutto non me lo sono mai dimenticata. Va beh, ormai il danno è fatto.

 
Salgo le scale dell' appartamento, mi posiziono davanti alla porta, infilo la chiave nella serratura e apro. Martina era lì, seduta su una sedia della cucina mentre accarezzava un gatto di peluche " allooora, come è andato il pomeriggio" la odiavo quando faceva la voce da mafiosa, ma era la mia migliore amica e dovevo accettare anche quella. Crollo in ginocchio davanti a lei, con le mani congiunte come in preghiera e comincio con una sfilza di scuse, per farmi perdonare. " Mi dispiace tantissimo, lo so, non dovevo dimenticarmi. Sono una cretina. Scusami, è che ho incontrato in ragazzo e abbiamo incominciato a parlare ..." "COSA??!???!!?" urla lei. Sollevo la testa per accertarmi della sua reazione, sta piangendo. ".. Ehmmm Marty, tutto bene?" la mia amica mi butta le braccia al collo e comincia a singhiozzare. "non sai da quanto tempo aspettavo questo giorno! Come è ? È bello? Muscoloso? Ti ha già chiesto di uscire?" Lo sapevo, non dovevo dirle di lui, ma .. è la mia migliore amica.. Non potevo nasconderglielo, sarebbe stato peggio. " wow!! Frena i cavalli!!! Aspetta, prima di tutto riprenditi perché sei in uno stato pietoso, poi... se proprio vuoi .. Ti racconto". Detto questo, la vedo alzarsi, schizzare in bagno, tornare in tempo record in pijama rosso e pantofole del Milan e sedersi sul divano del salotto pronta ad ascoltare.
Mi alzo da terra e mi dirigo verso di lei. Mi lascio sprofondare nei cuscini e dopo aver preso un bel respirone le faccio la domanda tanto attesa " cosa vuoi sapere?". I suoi occhi si illuminano e le sue labbra si spiegano in un ampio, sadico sorriso.
" Nome! " dice diretta.
" A dire il vero... Non lo so" Rispondo
"Ma come!! Non sai il suo nome???"
" Non quello vero" sottolineo
"Quindi sai un nome falso? Scusa ma come si è presentato?"
"Ha detto di chiamarsi Manet, Edouard Manet." sospiro.
" beh, originale. Magari è una spia sotto copertura e non può dirti il suo nome altrimenti dovrebbe ucciderti, misterioso.. Mi piace" ridacchia. "... e, il fisico?"
"ti dirò la verità, non è niente male. Alto, con i capelli castani medio/corti. Credo che faccia palestra perché anche se la struttura ossea era sottile aveva due bicipiti da fare invidia a braccio di ferro."
" ottimo!! .. Occhi?"
La guardo in silenzio, ripenso a lui e a quei suoi splendidi occhi azzurri, quasi trasparenti. Forse è per questo che ho fatto tardi all'appuntamento, colpa dei suoi occhi!
" EHI! Bella addormentata!! Mi rispondi? ...occhi???"
"Due! " rispondo scherzando.
"Ah ah ah. Bella battuta! Guarda che è una cosa seria, da quando è successo quel casino con Jan, non hai più guardato un sol uomo!"
"Bellissimi!" sussurro
"Come?"
" Ha degli occhi bellissimi!!" urlo arrabbiata. Martina sa benissimo che non mi fa piacere parlare di quello che è successo con Jan eppure tutte le volte che si parla di un uomo viene fuori il suo nome.
" Scusa" dice pentita affondando il volto sul bracciolo del divano.
"Non fa niente, comunque domani ci vediamo per far colazione insieme". Non riesco a finire la frase che la vedo tirarsi su come una molla.
"Wow Wow WoW!! Allora ti ha chiesto di uscire!!!"
"Non esattamente, ci vediamo al cimitero x un caffè e per una lezione di storia, se si può definire così.."
"Ahhhhh, una LEZIONE di storia, siiiiiiiii CEEEEERTO..!!!". La fulmino con lo sguardo.
" Sei una pervertita!! E come al solito non hai capito nulla! A detto che ci possiamo vedere domani mattina così può raccontarmi la storia di un ragazzo sepolto al Passy che mi incuriosisce." Le spiego
" Sì Sì va beh, come vuoi tu.. Comunque domani ti metti quello che dico io!" mi dice con tono fermo.
"Uff,Va bene, ma non esagerare".
  
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