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Autore: _shebelieves    08/09/2012    4 recensioni
"‘Alessia ha i biglietti per il concerto di Justin Bieber ma non vuole dirtelo perché ha paura che ti arrabbi con lei’ fu la risposta di Martina alla mia domanda. Mi girai verso Alessia che mi guardava con un sorriso tra il dispiaciuto e il felice, poi vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime, e subito mi abbracciò come se mi stesse per perdere."
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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7 luglio 2012
‘Alessia ha i biglietti per il concerto di Justin Bieber ma non vuole dirtelo perché ha paura che ti arrabbi con lei’ fu la risposta di Martina alla mia domanda. Mi girai verso Alessia che mi guardava con un sorriso tra il dispiaciuto e il felice, poi vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime, e subito mi abbracciò come se mi stesse per perdere.  Sentii gli occhi pizzicare un pochino, e qualche lacrima sfiorarmi il viso, ma ero felicissima, sarebbe riuscita ad avverare il suo sogno.
‘Salutamelo, mi raccomando’ dissi tra le lacrime. Non sapevo neanche io perché stavo piangendo, un po’ perché ero felice per lei, un po’ perché volevo andarci anch’io a quel concerto, e un po’ perché non riuscivo a vederla piangere. Riuscimmo a coinvolgere anche Martina in quel pianto, e chissà cosa avremmo fatto senza i fazzoletti di suo fratello.
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23 marzo 2013
E’ affollatissimo, ma mi piace, perché è pieno di beliebers, e sono fiera di essere qui.
E’ ancora prestissimo però, mamma non voleva arrivare così presto, continuava a ripetere che avevamo i posti numerati, perciò non aveva senso, ma io insistetti comunque, volevo stringere amicizia, volevo conoscere più ragazze come me.
 
Si è fatta sera. sono le sei e mezza, e stanno per farci entrare. Tutto il giorno siamo state qui, sotto al sole, non sono neanche riuscita a mangiare per pranzo, avevo lo stomaco letteralmente chiuso. Avevo fatto amicizia con due ragazze, erano fantastiche, ci mettemmo poco a legare.
Poco prima di entrare diedi un’occhiata al telefono: un nuovo messaggio.

‘Ehi! Spero che ti stia divertendo, mi raccomando, ricorda di urlare, cantare e piangere il doppio, fallo anche per me, fammi sentire là. Voglio essere la prima che chiamerai appena finirà tutto, capito?
Ti voglio bene, andry.’

Mi aveva mandato una trentina di messaggi durante il giorno, e mi aveva chiamato circa una decina di volte.
Posai il telefono nella borsa di mia madre,  e in quel preciso istante aprirono le porte.
Migliaia di ragazze iniziarono a correre facendo a gara per il posto in piedi migliore, poi entrammo anche noi e presimo posto.
 
Ballavo e cantavo a squarciagola tra le lacrime sulle note di ‘As Long As You Love Me’, finché non vidi una ragazza avvicinarmisi. ‘Vuoi salire sul palco?’  mi chiese urlando. Di tutta risposta l’abbracciai, quasi stritolandola. Lei lo prese per un ‘si’ e mi fece cenno di seguirla; così feci, e in pochissimo tempo mi ritrovai dietro il palco. Avevo il cuore a mille, le lacrime che non volevano smettere di uscire ed ero nervosissima.
A un certo punto uno dei ballerini mi si avvicinò dicendomi qualcosa tipo ‘c’mon, you gotta go’ non avevo capito bene, però mi mostrò il palco, perciò capii che dovevo andare.
Salii sul palco, i ballerini mi fecero sedere su una sedia posizionata al centro del palco, mentre ‘one less lonely girl’ risuonava per tutta l’arena.
Eccolo. Era lì, di fronte a me, mi aveva portato i fiori, e cantava ballandomi attorno, fermandosi spesso a guardarmi negli occhi e accarezzarmi il viso. Non riuscivo a smettere di piangere, mi mancava il respiro, ero troppo emozionata, tutto era perfetto, lui era perfetto, la sua voce era perfetta, i suoi occhi lo erano.

La serata finì, e io non smettevo di piangere, una ragazza arrivò e mi abbracciò piangendo anche lei; non ci conoscevamo, ma sapevamo che quell’abbraccio era sincero. Rimanemmo un po’ a parlare, finché lei non dovette andare, così andai anch’io e quando mamma mi chiese ‘chi era?’ io le risposi ‘una delle mie sorelle.’.

Chiamai Andreea e le raccontai tutto, lei si mise a piangere e urlare nonostante l’ora e parlammo per circa mezz’ora, ma fu tutto un pianto sclerato.
Poi chiamai Michela e Martina e raccontai tutto anche a loro, erano felici quanto me,  si sentiva da come parlavano.
Andai a dormire, ripensando a quello che avevo vissuto, a quella serata perfetta, a lui.


Look here please.
bene, questa one shot la dedico ad alessia uu
la prima parte è successa davvero lol
bene, spero che vi piaccia c:
se lasciate una recensione non mi arrabbio lol


  
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