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Autore: xthanksharry    08/09/2012    2 recensioni
Sin dal primo ti amo, Harry, sentiva che era lei la persona giusta, era lei la donna con cui voleva costruire una famiglia, voleva che fosse lei la madre dei suoi figli.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Harry ricordava ancora il modo in cui l'aveva guardato la prima volta che si erano incontrati.

Ricordava ancora il sorriso che comparve sul viso di Sarah, della sua Sarah, non appena lui si presentò.

Ricordava anche il sorriso che gli aveva regalato, quando le aveva fatto un complimento sui suoi occhi.. O quando aveva scherzato sul colore dei suoi capelli, tendenti al viola.

Ricordava il primo appuntamento, iniziato in un locale, per poi terminare sotto le stelle.

Ricordava il primo bacio, al chiaro di luna, o la prima volta che avevano fatto l'amore, a casa sua, nella sua stanza.

Erano sempre stati legati da qualcosa in più del semplice amore, loro si capivano, e anche se litigavano spesso, facevano la pace nel migliore dei modi, facendo l'amore.

Harry l'amava, l'aveva sempre amata, e continuerà ad amarla per sempre se necessario.

Quando stava con lei, si sentiva perso, un perdente quasi, e solitamente in amore aveva sempre vinto lui, ma non stavolta. Lei era entrata, quasi con prepotenza nel suo cuore, e di uscirne non se ne parlava.

Quella ragazza dal cuore italiano, e dalla passione per la musica, aveva intrappolato il suo cuore tra le proprie mani, e non aveva intenzione di ridarglielo. Ma Harry non lo voleva, non lo voleva più indietro, poteva tenerlo lei, a patto che l'avrebbe trattato con cura.

Sin dal primo ti amo, Harry, sentiva che era lei la persona giusta, era lei la donna con cui voleva costruire una famiglia, voleva che fosse lei la madre dei suoi figli.


1 settembre 2011:


- Harry, lei è Sarah. Sarah, lui è Harry. - aveva detto Robert, presentandogli la più bella creatura che i suoi occhi avessero mai visto.
Tese l'esile braccio verso di lui, aspettando che le stringesse la mano.
- Piacere. - aveva mormorato leggermente imbarazzata.
Lui le sorrise. Uno di quei sorrisi che faceva sciogliere ogni ragazza, uno di quei sorrisi che le faceva urlare come delle forsennate.
- Incantato, e il piacere è tutto mio. - le strinse poi la mano leggermente, tanto da poterla sentire rabbrividire sotto il suo tocco delicato.
Stranamente non aveva urlato, ne pianto, o saltato dalla gioia.
Evidentemente non era una loro fan, non era una directioner, il che da una parte gli rallegrava il cuore, ma da un'altra gli faceva venir voglia di indagare, di capire perchè non li seguisse.
- Non sei una directioner, giusto? - aveva alzato il tono della voce, dato che in quel locale del cavolo, avevano iniziato ad alzare la musica.
- Come? - aveva domandato confusa.
Harry si era avvicinato a lei con fare gentile, e le aveva sussurrato all'orecchio la stessa frase.
- Oh, intendi le vostre fan? - aveva sorriso, scostando da una spalla ad un'altra quei capelli morbidi e lisci.
- Già, si.. - aveva annuito lui, dopo qualche secondo di esitazione.
- Beh, non proprio. Diciamo che vi conosco, ma non sono una dir.. -
Era accorso in suo aiuto, notando che non era esperta in materia.
- Directioner. - aveva precisato, sorridendole dolcemente.
Aveva riso nervosamente, posando lo sguardo sui capelli del riccio.
- Sono naturali? - aveva domandato in seguito.
Ad Harry scappò una risata, era così carina.
- Certo. Ti sembro il tipo che si fa la permanente? -
Improvvisamente il suo viso si piegò in un sorrisone enorme, seguito da una risata.
- Hai ragione, che sciocca. E' solo che sono davvero belli, sembrano quasi finti. - aveva continuato.
- Oh grazie mille. E questa.. - le aveva toccato una ciocca di capelli - questa è tinta, no? -
- Certo, ti sembro una tipa che nasce con i capelli color prugna? - aveva imitato la sua espressione.
Lui si limitò a ridere, e ad accarezzarle distrattamente un braccio, per poi proporle di uscire.
- Che ne dici se usciamo di qui? C'è troppa confusione. - le aveva chiesto.
- Mi sembra un'ottima idea. - aveva risposto semplicemente, seguendolo all'esterno del locale, dove c'erano dei tavolini e una piscina.
- Cavolo, se mia cugina sapesse che sto parlando con il suo amato 'Harry Styles', potrebbe sentirsi male. - aveva detto, con espressione seria.
- Credo che per questa cugina di una ragazza speciale, potrei farmi fare una foto, e forse ci scapperebbe anche l'autografo. - aveva bisbigliato ad un passo dal suo viso.
- Davvero? - i suoi occhi si erano illuminati.
- Certamente, a patto che tu ti faccia una foto con me, e mi lasci il tuo numero. - aveva risposto, continuando a guardarla.
- Oh, credo che per questo ragazzo speciale, potrei accettare questa condizione. - era arrossita lievemente, imitandolo, ancora.
Aveva sorriso ancora, in realtà non aveva mai smesso di farlo.
Poi, aveva infilato le mani nella borsa, preso un pezzo di carta, una penna, e l'aveva allungato verso di lui.
Fatto l'autografo, si era lasciato fotografare da solo, poi, come d'accordo, si erano scattati una foto insieme, una delle foto più belle in assoluto, secondo Harry.

A fine serata, dopo qualche drink e qualche scherzo, aveva deciso di accompagnarla a casa.
- Sai che dopo stasera, i paparazzi penseranno che sono la tua fidanzata? - aveva domandato lei, non appena Harry aveva accostato la sua range rover sotto casa della ragazza.
- Lo so, ci sono abituato. Ma, a te da fastidio? - aveva chiesto preoccupato.
- Non proprio.. - aveva mormorato, slacciandosi la cintura, per poi scendere dalla macchina, fare il giro e raggiungere il finestrino abbassato.
- A te? - aveva continuato, poggiandosi su di esso.
- Non proprio. - aveva annuito, imitando lei, stavolta.
Sul suo viso era comparso un altro sorriso, uno di quelli che sarebbero stati in grado di illuminare tutta Londra.
- Allora buonanotte Harry. - aveva detto, prima di allontanarsi dal finestrino e salire sul marciapiede.
- Buonanotte Sarah. - aveva risposto lui, mettendo in moto la macchina, aspettando però che salisse in casa.


La migliore serata del mondo, a parere di Harry. Aveva incontrato la donna della sua vita, e per nulla al mondo l'avrebbe lasciata scappare. Si era deciso che l'avrebbe richiamata il giorno dopo, e così fece.


2 settembre 2011:


Si era svegliato di corsa, quella mattina, ed era corso a cercare il suo i-phone, buttato in chissà quale posto remoto della stanza.
Dopo qualche minuto di ricerca l'aveva trovato nel frigo. Un momento.. ma come c'era finito li? Era stato sicuramente Niall.
Ma questo ora non importava, nulla aveva importanza, tranne quella dannata chiamata.
Doveva chiamarla, ma prima doveva trovare il bigliettino col suo numero scritto sopra.
Aveva cercato ovunque Harry, nei vestiti che indossava il giorno precedente, nel letto, sotto al letto, nell'armadio, in bagno. Nessuna traccia di quel fottuto bigliettino.
Si era maledetto, chissà quante volte, per aver perso quel pezzo di carta, apparentemente banale, ma che per lui significava tanto.
Ma non s'era perso d'animo, l'avrebbe ritrovata, tuttavia, sapeva dove abitava..
Un momento, Harry sapeva dove abitava.. perchè non andare a trovarla.. proprio quella mattinata?
Ottima idea, si disse tra se e se, mentre cercava qualcosa di decente da indossare.
Era corso sotto la doccia, aveva indossato una t-shirt bianca, un paio di jeans e le sue solite converse bianche, un cappellino verde in testa, ed era partito verso casa di Sarah.
Che poi, il significato di quel cappellino, aveva perso totalmente il valore. Quando indossava il cappello, solitamente significava che aveva passato la notte con qualcuna, ma a lui non importava più di nessuna, se non di lei.
Che stupido, guarda come si era ridotto per una ragazza che aveva conosciuto la sera precedente in un locale.
Sei così tanto disperato, caro Harry, da cercare in fretta e furia questa ragazza? si domandava nella sua testa.
Harry sentiva che doveva farla sentire speciale, ancora più di quanto lo fosse già, quindi se l'avrebbe cercata quella mattina, lei si sarebbe sentita ricercata, e desiderata.
Già, Harry la desiderava, dal primo secondo che aveva incrociato il suo sguardo, dal primo secondo in cui l'aveva vista.
Aveva parcheggiato con la delicatezza di un elefante con la prostata, ed era sceso dalla macchina, cercando il suo citofono.
Ricerca ardua, caro Harry, come farai, ora?
Il lavoro era stato facilitato dalla ragazza stessa, che si era affacciata al balcone, non appena aveva sentito la range rover sgommare in direzione di casa sua.
- Harry, che ci fai qui?! - aveva esclamato, per poi tapparsi velocemente la bocca. - Entra, sono al secondo piano. - aveva concluso, facendo sorridere Harry.
Avevo corso fino al secondo piano, guardando una ad una tutte le porte, fin quando una non si era aperta, rivelando un interno da favola.
Da quella porta si era affacciata poi lei, bellissima anche struccata e in pigiama.
- Se avessi saputo che fossi passato, mi sarei sistemata. - aveva borbottato, tentando di sistemarsi i capelli invano, non appena aveva chiuso la porta d'entrata.
- Stai benissimo anche così. - aveva risposto, facendola arrossire da morire.
- Allora, qual buon vento ti porta qui? - si era voltata verso di lui, continuando a sistemarsi i capelli ribelli.
- Avevo pensato che sarebbe stato bello andare a fare colazione insieme, e magari potresti ridarmi il tuo numero.. dato che.. l'ho perso. - Harry aveva abbassato il tono di voce, pronunciando quel l'ho perso.
Sarah invece, aveva riso, così tanto da essere riuscita a contagiare anche lui, che la guardava quasi incantato.
- Va bene, allora qui c'è il mio numero, e vedi di non perderlo un'altra volta. Intanto vado a vestirmi. - aveva mormorato, posando il proprio numero di cellulare sul tavolino di fronte al divano dov'era seduto lui.
Era corsa in bagno, si era lavata, e si era vestita con un paio di jeans, una maglietta blu molto semplice, il suo solito giacchettino, e le blazer blu.
- Sono.. pronta. - aveva annunciato col fiatone, tornando in salone dal riccio.
- Però, per essere una ragazza devo dire che hai fatto abbastanza presto. -
- Modestamente. - aveva scherzato lei, seguendolo in macchina.
Harry aveva guidato fino a Starbucks, aveva parcheggiato e con calma erano entrati nel bar.
Avevano ordinato, e stavano parlando, quando due ragazzine li avevano bruscamente interrotti, con urli e lacrime, chiedendo a Harry una foto.
Lei, gentilmente, aveva accettato di scattargliela, e senza fiatare, dopo aver finito il proprio 'lavoro', era tornata seduta in silenzio, mentre le ragazze adulavano e flirtavano con Harry, al quale non sembrava dispiacere troppo.
La verità era che ad Harry piaceva flirtare, ma in quel momento, più di tutto, gli piaceva lei.
Tornato al tavolo, le aveva parlato delle proprie fans, di come teneva a loro, e di quanto fossero speciali per lui. Aveva detto, però, che un po' gli mancava la sua vecchia vita.
Ad Harry mancava qualcuno che si sedesse accanto a lui senza chiedergli un autografo, o una foto.
Alla fin fine, lei aveva fatto un po' così, non aveva chiesto nulla, se non alla fine, per la sua piccola cuginetta.
Era stata dolce, a parere di Harry, a chiederlo per quella piccolina, alla fine, non tutti l'avrebbero fatto.
- Caro Harry, starei anche tutto il giorno in tua compagnia, ma purtroppo ho un appuntamento con una mia vecchia amica.. -
- Oh, ti accompagno a casa allora. -
- Grazie mille. -
Una volta arrivati sotto casa di lei, si erano scambiati un bacio sulla guancia, un sorrisone, ed Harry era sparito di nuovo dietro l'angolo, direzione casa.


Ricordava tutto Harry, non era uno scherzo, quando diceva che ricordava anche il primo bacio, non mentiva di certo.


10 settembre 2011:


Ci erano voluti ben otto giorni per riuscire a portarla a mangiare fuori, ma ci era riuscito.
Nel frattempo aveva presentato Sarah al resto della band come una sua amica speciale, e fortunatamente aveva legato con tutti quanti.
Si trovavano in un ristorante di una certa portata, vestiti elegantemente, avevano consumato il proprio pasto al chiaro di luna, sotto ad un gazebo, sotto gli occhi di persone di un certo livello, che li guardavano come se fossero il Re e la Regina.
C'erano i fuochi d'artificio, così Harry aveva approfittato per far sparecchiare la tavola, mentre avvicinava la grande mano, a quella di lei piccola e esile.
Aveva spostato la propria sedia, fino ad arrivare a sederle accanto.
Le afferrò delicatamente la mano, e fece intrecciare le loro dita, notando un certo imbarazzo da parte di lei, cosa apparentemente positiva.
- Sei bellissima quando arrossisci. - aveva bisbigliato al suo orecchio, facendola sorridere e scuotere la testa.
- Tu sei un grosso don Giovanni, mio caro Harry. Ma rimani pur sempre dannatamente bello. - era riuscita appena a finire la frase, non aveva neanche fatto in tempo a realizzare cosa stesse succedendo, che si ritrovò le labbra di Harry premute sulle sue.
La sua lingua delineava il contorno delle labbra di lei, quasi come per chiedere il permesso per entrare, e lei, presa almeno quanto lui, schiuse le labbra e si abbandonò al bacio più desiderato della loro vita.
E quello che successe dopo, mi sembra abbastanza ovvio, o no?
Il riccio aveva guidato fino a casa di lei, sicuro che quella sera non avesse voluto fare il porco, come di suo solito.
Ma lei lo provocava.
- Vuoi entrare? - aveva chiesto, ad un centimetro dalle labbra di lui, facendogli perdere totalmente il controllo.
Un bacio, era bastato un bacio a farle capire che Harry aveva accettato la sua richiesta, così, con un sorrisetto sghembo sulle labbra, scese dalla macchina ed entrò in casa, seguita da lui, estremamente voglioso delle sue labbra premute contro quelle morbide e piene di lei, ancora e ancora.
Erano entrati in casa sbattendo quasi la porta, lui l'aveva spinta contro il muro, e aveva ripreso a baciarla, sempre con più passione.
Si desideravano, si volevano, si bramavano, questo era abbastanza chiaro.
Le mani di lei erano andate a finire in mezzo ai ricci di lui, e le mani di lui erano finite sul fondoschiena di lei.
L'aveva presa dai glutei, aveva fatto intrecciare le sue gambe intorno al proprio bacino, e l'aveva portata lentamente in camera.
Aveva fatto le cose con calma, il caro Harry, aveva lasciato che il tempo facesse il proprio percorso, facendo aumentare la passione dei loro baci.
Era tutto pronto, finchè non si accorse che era vergine.
La guardò negli occhi, e con un velo di preoccupazione le fece intendere di aver capito che era vergine, e le chiedeva, sempre con lo sguardo, se fosse stata sicura.
Non ci fu bisogno neanche di una parola, lei riprese a baciarlo, facendogli capire che era arrivato il momento.
Così, quella sera, fecero l'amore.
E quella, fu la prima volta per entrambi.
Non che Harry fosse vergine, ma prima di lei, aveva avuto solo storie basate sul sesso, e quella volta, finalmente, aveva scoperto la magia dell'amore vero.


E ora, dopo due anni, lei, la donna della sua vita, era incinta, aspettava un bambino o una bambina, proprio da lui.. E Harry non poteva essere più felice di così.
Si amavano, ogni giorno di più, vivevano assieme da un anno e mezzo, la band continuava ad avere successo, e i soldi non mancavano mai.
Lei non lavorava, i soldi che portava a casa Harry bastavano e avanzavano.
Ora, Harry, era sicuro che non c'era nulla di più bello di sapere che la tua ragazza aspetta un bambino.
Mancava un mese al parto, era tutto programmato, ma il sesso era un segreto, non avevano voluto sapere niente, tutto avrebbe avuto il suo tempo, aveva detto Sarah.

- Amore, buongiorno. E buongiorno anche a te piccolo, o piccola. - bisbiglia Harry, baciando lei, e baciandole il pancione.
Era sempre stato protettivo con lei, e ora che era incinta, lo era il triplo.
- Buongiorno paparino. - scherza Sarah, lasciandosi baciare.
- Come state oggi? - le chiede, guardandola negli occhi.
Con quegli occhi che l'avevano fatta innamorare perdutamente, quegli occhi, Sarah era sicura, li avrebbe ereditati anche il loro piccolo pargolo.
- Stiamo bene. Sai, stanotte l'ho sognato. In realtà era una bimba, con i riccioli e gli occhi grandi e verdi, proprio come i tuoi. L'avevamo chiamata Darcy, perchè piaceva a te. E poi c'eri tu, che la tenevi in braccio.. era così piccola. - sussurra lei, lasciandosi sfuggire una lacrima.
- Amore, non piangere. E' un sogno meraviglioso. E se sarà una bambina, la chiameremo Darcy. - disse Harry, accarezzandole la pancia.
- E se sarà un maschio? Voglio chiamarlo Liam, ti prego! - lo scongiura lei, facendo gli occhioni.
- Perchè proprio Liam? - chiede Harry, cercando di resistere a quell'espressione dolcissima.
- Lo sai che Liam è il mio migliore amico, quindi voglio chiamarlo come lui. -
- E va bene, Darcy o Liam. - annuisce lui, si era lasciato convincere, era proprio innamorato.
I giorni passavano, finchè non arrivo il giorno tanto atteso.
5 dicembre 2013:


- Ed ecco qui la vostra piccola, complimenti è una bellissima femminuccia. -
Come nel sogno di Sarah, era una femmina, e stava in braccio ad Harry, che piangeva commosso.
Anche lei piangeva, assieme all'amore della sua vita, e a sua figlia, che di stare zitta proprio non ne voleva sapere.
- E' una gran casinara, proprio come te, amore.. - mormora Harry, asciugandosi le lacrime.
- Vuoi tenerla? - chiede.
Sarah annuisce, sistemandosi meglio.
La prede in braccio, in quell'istante tutti i momenti belli che ha passato con Harry le passano davanti agli occhi in un istante. Sorride e lascia libere le lacrime nuovamente.
- E' bellissima. - riesce soltanto a dire, tenendola stretta a se, mentre Harry le stringe la mano.
L'ostetrica torna, li informa che hanno cinque minuti, dopodiché dovranno tornare in stanza, e la bambina sarebbe dovuta andare con i dottori per alcuni controlli.
Harry la prende in braccio di nuovo, si siede su una sedia, accanto alla donna che ama.
- Ti abbiamo aspettato per così tanto tempo, piccola Darcy. - sussurra, prima di cullarla piano, e di baciare dolcemente la madre di sua figlia.
Sarah era entrata nella sua vita così velocemente, ma l'aveva illuminata, l'aveva abbagliato totalmente, proprio come un raggio di sole.



ALOOOOOOHA!

Oddio, che papiro che è uscito fuori. o:
Giuro, non credevo uscisse così lunga.
L'ispirazione mi è venuta stanotte, dopo un sogno alquanto strano.
Poi l'ho persa stamattina, mi sono messa a leggere e ho incrociato un pezzo che parlava di una gattina e dei suoi pargoli appena nati, perciò, ecco che l'ispirazione torna e puuuff, mi metto a scrivere.
Vi ho annoiato abbastanza, quindi.. recensite e fatemi sapere che ne pensate! c:
Baci baci, Sarah.
  
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