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Autore: DarkLady90    25/03/2007    4 recensioni
Bella si ritrova sola, strani incotri sotto la luna piena. In un misto fra curiosità e paura si inoltrerà nella notte... e Edward?
Genere: Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Moonlit night
In the dark night

“ Il destino di qualcuno cambierà radicalmente: una persona prenderà una strada diversa,...una strada che non avrebbe dovuto prendere.” Era ciò che aveva detto Alice quando si era ripresa, ma quale fosse il suo significato restava ancora un mistero e , a quanto pareva, non era riuscita a capire nient’altro dalla sua visione.

Chi avrebbe preso la strada sbagliata?

Io e Edward eravamo in macchina, diretti a Forks. Aveva insistito nel voler riportarmi a casa,. dicendomi che non c’era da preoccuparsi e che lui sarebbe venuto da me appena possibile. Giusto il tempo di stare con Alice e capire cosa le era successo.

“Non ti preoccupare Bella” Disse per l’ennesima volta.
“Ma io non sono preoccupata per me, ma per Alice!” Sbuffai.
Sarei voluta rimanere ancora con lei per aiutarla, o anche –solamente—starle vicino come amica, anche perché c’era davvero ben poco che potessi fare.
“Non ti preoccupare neanche per lei, si è già ripresa. Sicuramente , ora, Carlisle le starà parlando… e vedrai che domani sarà tutto come prima” Mi rassicurò lanciandomi uno sguardo di miele.
“Ma Edaward, hai visto anche tu che faccia aveva! Insomma, non è stato per niente normale!” Ribattei.
“ Cosa intendi per “normale”? No, perché… sai, essere vampiri e avere delle visioni già mi sembra poco normale di suo” Ridacchiò poco convinto.
Ignorai la sua provocazione e continuai imperterrita. “Sai bene cosa intendo” Dissi fra i denti “Insomma, era così assente, strana e pallida. Sembrava impossibile—per un vampiro— eppure era così
“Una cosa del genere, è già successa una volta” Disse quasi sussurrando.
“Quando?” Chiesi curiosa e spaventata allo stesso tempo. Nel frattempo eravamo arrivati sotto casa mia e le luci della cucina erano tutte accese, immaginai che –quel giorno—Charlie fosse rientrato in anticipo.
“Non vorrai che l’ispettore Swan si arrabbi,no? E’ tardi, hai passato tutto il giorno a casa nostra e pare che ora lui voglia delle spiegazioni”
Guardai verso la veranda e, in effetti, scorsi o vidi la faccia –dall’aria tutt’altro che divertita –di mio padre . “Non hai risposto alla mia domanda” Dissi torva.
“Dopo,…dopo ci sarà tutto il tempo che vorrai” Sussurrò guardandomi intensamente con i suoi occhi dorati da infarto.
“Va bene, allora a dopo” Mi arresi.
“A dopo” Si avvicinò e mi baciò nell’incavo del collo.
Uscii dalla macchina barcollante, due secondi dopo la Volvo argentata era già sulla strada.

È inutile dire che appena misi il piede dentro casa , Charlie mi si parò davanti battendo il piede e guardando l’orologio.
“Signorina, dove sei stata fino adesso?”
“A casa dei Cullen, papà” Risposi di malavoglia.
“ Si può sapere a fare che? Mi hanno chiamato dalla scuola dicendo che stamani non ti sei neanche presentata.” Disse furente.
In quel momento squillò il telefono ma Charlie non diede segni di voler rispondere.
“Ehm.. vado io o vai tu?” Domandai
“Vado io, ma tu non ti muovere” Rispose indispettito.

Era incredibile che a quasi 18 anni Charlie mi facesse ancora la predica come se ne avessi due. Inoltre, ancora non si fidava di Edward, nonostante stessimo insieme da molto tempo ormai, e ci vedessimo praticamente ogni sera, oltre che il giorno scuola. Anche se, da una parte, non sapeva quanto avesse ragione…
Dopo che Charlie ebbe terminato di parlare al telefono, tornò da me tutto sorridente e disse: “Ok Bells, adesso puoi andare. Carlisle mi ha spiegato la situazione. Nessun problema.”
In quel momento non potei che benedire Carlisle, mi aveva appena salvato da altri 10 minuti buoni di predica. Salii le scale trascinando i piedi . Poi mi infilai sotto la doccia e , a quanto pareva, ci stetti un bel po’ perché ,quando uscii , Charlie era già andato a dormire.
Molto strano Pensai.
Guardai l’orologio, era mezzanotte passata. Possibile che ci avessi messo così tanto per lavarmi e asciugarmi?
Trovai un post-it sulla porta della mia camera “Bells, mangia un boccone e poi vai subito a dormire”
Entrai in camera praticamente sicura di trovarci Edaward, invece trovai la stanza completamente vuota.
“Edward? Ci sei?”. Nessuna risposta.
Avvilita scesi in cucina e mi preparai al volo un sandwich, ma mentre stavo per addentare il primo pezzo sentii qualcuno chiamarmi
“Bella…” Sembrava praticamente un sospiro, metteva i brividi. Una voce mi chiamò in quello che praticamente sembrava un sospiro. Metteva i brividi “C-chi è?”Chiesi titubante.
Poteva essere uno scherzo di Edward. Anzi, quasi sicuramente, lo era. Quel pensiero bastò a rassicurarmi “Bella……..” Chiamò di nuovo, un po’ più forte, ma rimanendo comunque poco più che un sussurro.
“Edward vieni fuori! Lo so che sei tu” Ridacchiai nervosamente
“Bella vieni da me……” Il tono si alzò, permettendomi di sentire bene la voce e sicuramente non si trattava di Edward.
Un brivido mi corse per tutta la schiena.
“ Chi è?” Domandai con un filo di voce.
“Bella vieni qui…….” Nella voce c’era una nota diabolica. Pur continuando ad essere sempre sospirata.
“Ma chi diavolo è?” Chiesi cercando di mostrarmi sicura anche se dentro ero tutta un fremito.
Mi alzai, con mano tremante presi la giacca dall’attacca panni, la misi sopra il pigiama e uscii nella veranda. A passo incerto mi avviai sul vialetto.
La ghiaia scricchiolava sotto le mie pantofole, ed ecco che la voce si fece più vicina.
“Bene,... Vieni... Vieni qui…”.
Non sapevo perché invece di andarmi a rintanare in camera fossi uscita , avrei dovuto aspettare Edward.
Non mi diressi, però, verso la foresta ma andai, invece, nella direzione opposta. Poco più in la, dietro la casa c’era una radura a forma di mezza luna.
La voce non si face più sentire. Ero sul punto di andarmene quando lo vidi.
La voce tacque. E fui sul punto di andarmene quando lo vidi:
“Ciao Bella” Disse con un ghigno.
“Jacob?” Domandai incerta.
Vedevo una forma indistinta nell’ombra degli alberi e dai lunghi capelli sciolti e dalla voce rauca immaginai che si trattasse di lui.
“Jacob?” Ripetei.
“Come va Bella?” Nella sua voce c’era una nota di cattiveria che non mi piaceva per niente.
“Io bene,ma tu che ci fai qui?”
“Non ti preoccupare di questo”
“Perché siamo qui?” Cominciava a farmi paura, e alla mia domanda un ghigno si allargò sulle sue labbra
“Lo vedrai presto”
Un brivido mi percorse veloce la schiena.
“Guarda la luna, Bella”
Guardai in alto, una luna piena e splendente stava uscendo –maestosa— dalle nuvole, illuminando la radura.
“E’ bellissima non trovi?” Il ghigno non abbandonò le sue labbra.
“Jacob, dove vuoi arrivare?” Volevo mantenere un tono sicuro di se , ma la mia voce era diventata un sussurro.
“Ok visto che sei impaziente…”
Fece un passo fuori dall’ombra e subito dopo la sua gamba cominciò ad ingrossarsi, i jeans si strapparono rumorosamente. Lunghi peli grigi cominciarono a spuntare sulla sua coscia.
Terrorizzata indietreggiai ma incappai in quello che sembrava un bastone e crollai rovinosamente a terra. Sentii un dolore terrificante alla testa e il sangue pulsarmi nelle orecchie.
Lentamente riaprii gli occhi e guardai la luna che, ormai, era completamente fuori dalle nuvole, la osservai per quelle che mi sembrarono ore.
Poi ,al suo posto, spuntò una cosa che assomigliava alla testa di un lupo, ma molto più disgustosa: aveva lunghi canini, occhi iniettati di sangue e peli scuri dall’aspetto sudicio.
Quell’essere mi tirò su di peso e cominciò a correre in modo scomposto. Sentii un forte odore di sangue e il dolore alla testa aumentare mentre sentii il sangue scorrermi caldo lungo tutta la schiena.


***
Arrivai in tutta fretta a casa di Bella. Alice aveva avuto un'altra visione e mi aveva detto di correre da lei.
Entrai in camera, sicuro di trovarla nel suo letto a dormire ma quando vidi che era vuoto , il terrore mi attanagliò.
Guardai in tutta la casa ma di Bella non c’era neanche l’ombra.
Uscii nella veranda e annusai l’aria. Seguii la scia del suo odore fino ad una radura a mezza luna, lì il suo inconfondibile profumo si mescolava all’odore del suo sangue.
Sentii il mostro dentro di me agitarsi, in risposta a quell’odore, dovevo assolutamente rimanere calmo e – soprattutto— dovevo trovare Bella. A tutti i costi. Mi avvicinai al punto in cui l’odore irresistibile del suo sangue era più forte e a quel punto smisi di respirare. Con orrore vidi un sasso completamente ricoperto del suo sangue.
Appena riaprii i polmoni sentii un odore disgustoso. Quell’odore!
No,non poteva essere possibile…Non l’avrei mai permesso.

***
Più il sangue continuava a scorrere dal taglio sulla mia testa più la nausea saliva ed io cominciavo a sentirmi sempre più debole, e –di sicuro-- l’andatura dell’essere non mi aiutava affatto. Alla fine persi i sensi e mi ritrovai a sognare

Edward era lì, davanti a me, il mio bellissimo angelo custode. Poi, improvvisamente, la sua figura si fece lontana e più correvo e più la distanza, tra noi, aumentava.
Sentivo le mie gambe farsi sempre più pesanti, ma qualcosa mi diceva che dovevo continuare a correre verso di lui. Il mio amore per lui, le nostre avventure, i nostri ricordi, i momenti indimenticabili passati insieme e quella voglia di stare con lui per l’eternità mi spinsero ad andare avanti eppure lui mi era irraggiungibile.
Lo chiamai: “Edward!”
Cosa stava succedendo?
Qualcuno mi prese per un braccio.
“Vieni Bella! Ti porterò al sicuro”
Era la voce di Jacob.
“No, non voglio venire! Devo andare da Edward”
Ma, più lo chiamavo più lui si faceva lontano, talmente lontano che alla fine divenne solo un punto in lontananza.
“Devi venire con me” Disse Jacob, i suoi occhi erano rossi e il suo sguardo era affamato

Mi risvegliai da quello stato confusa e impaurita, avevo la vista offuscata, ma riuscii a distinguere due sagome, una seduta e una in piedi, apparentemente più giovane.
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questa è la mia prima fanfic su twilight, spero k l'inizio vi sia piaciuto^^ baci
  
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