Fanfic su attori > Josh Hutcherson
Segui la storia  |      
Autore: 232677    08/09/2012    1 recensioni
Di solito i ragazzi di diciannove anni si divertono, hanno amici, vanno a ballare, si godono la vita, ma non Pixie lei non ha una vita sociale, è una ladra.
Non lo fa per avidità, ma ha un fratellino da mantenere, quando i suoi genitori se ne andarono lasciarono loro solo l'enorme villa dove vivono da soli, non gli lasciarono neanche un po' di soldi.
Ma un pomeriggio la sua libertà le verrà strappata, come si strappano le ali ad un'angelo.
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 1

Correvo, correvo veloce, senza fermarmi.
Correvo lungo la strada statale, con ancora indosso la divisa scolastica che svolazzava, e batteva contro ogni macchina che mi passava accanto.
Tenevo Jeremy in braccio, e correvo più veloce che potevo nonostante le gambe non mi reggessero più, nonostante avessi la vista appannata dalle lacrime, e la mente annebbiata dal dolore.
L’urlo straziante di mio fratello mi fece fermare all’improvviso, stava fissando in direzione di una Range Rover nera, nella quale vi era una coppia accasciata nel proprio sangue, che continuava a sgorgare dalla fronte dell’uomo e dal petto della donna.

Pixie si svegliò in preda al pianto, sudata e con le palpitazioni.
Si guardò intorno era tutto completamente buio, l’unica luce era la radiosveglia che segnava le 4:03 di notte.
Si alzò dal letto per andare in cucina, scese le scale ed entrò nella stanza; nonappena accese la luce vide il fratello Jeremy sdraiato sul pavimento mentre stringeva il suo orsacchiotto preferito.
Pixie si lanciò sul fratellino prendendolo in braccio, lo strinse a se facendolo svegliare.
“Che c’è?” domandò Jeremy stropicciandosi gli occhi, la diciannovenne lo guardava premurosamente, poi lo strinse a se e bisbigliò:
“Niente, non c’è niente perché tu non mi lascerai mai!” Pixie continuava a stringere Jeremy che spingendosi con le braccia lontano dalla sorella le disse:
“Io non ti lascio tupida” Jeremy la fissava con i suoi occhioni color degli smeraldi.
Pixie prese Jeremy con un solo braccio si avvicinò al frigorifero, e ne estrasse un cartone di succo di frutta.
“Tu lo vuoi il succhino di arancia?” la ragazza dai capelli mossi color cioccolato guardava il fratellino facendogli le smorfie, il bimbo dai folti ricci rise e fece cenno di si con la testa per poi stringere forte la sorella maggiore.
I due tornarono in camera e bevvero il succo, e dopo aver giocato un po’ si addormentarono abbracciati.
Il mattino seguente la sveglia suonò puntuale alle 7.35, l’orario perfetto per darle il tempo di andare a scuola.
Si alzò faticosamente e andando in cucina mise a scaldare latte e caffè e preparò quindi con questi: un cappuccino per lei e latte con i cereali per Jeremy che era entrato in cucina stropicciandosi gli occhi con una mano, e trascinando per un braccio, con l’altra mano, Ted l’orsetto.
Finita di fare colazione Pixie prese per mano Jeremy ed andarono in camera a cambiarsi.
Pixie indossò la divisa scolastica e fece altrettanto con il fratellino.
Velocemente scesero le scale con gli zaini in spalla, e uscirono.
Dopo aver lasciato Jeremy alla materna (l’asilo), Pixie si diresse verso il suo liceo.
Varcò l’imponente cancello rosso e si addentrò tra la massa fitta di alunni che la strattonavano, entrata a fatica nell’edificio si diresse verso la sua classe, dove sulla soglia vi era il professore.
“Buongiorno professor Foster” la voce della ragazza era fredda e inespressiva, e il cinico professore di biologia le fece un sorriso striminzito e un lieve cenno con il capo.
Pixie varcò la soglia della classe 5^B e si sedette in uno degli ultimi banchi da sola, come suo solito.
Da quando i suoi genitori l’avevano lasciata si era allontanata da tutti per paura di essere ferita nuovamente, non aveva più amici, l’unica persona che aveva vicino era suo fratello, non aveva nessun altro.
Le lezioni passarono veloci e Pixie aveva riempito il quaderno con una miriade di disegni.
La ragazza uscì dall’edificio esattamente come vi era entrata, senza essere considerata minimamente da nessuno.
Quel giorno Jeremy faceva il tempo pieno, e lei non aveva fame, era il giorno perfetto per portare a cena la casa.
Camminò veloce lungo la strada principale entrando nel primo Minimarket che le capitò sotto tiro.
Cominciò a girare tra i vari corridoi osservando i prodotti che avrebbe successivamente acquistato, finché non vide un giovane girato di spalle, dalla tasca posteriore dei pantaloni a vita bassa spuntava fuori un portafoglio di pelle nera.
Camminando si avvicinò al giovane e gli sfilò il portafoglio dalla tasca senza fermarsi.
Entrò nella corsia successiva e aprì il portafoglio mentre camminava, c’erano un sufficiente numero di contanti, era così concentrata a controllare la refurtiva che non fece caso a dove andava, e si scontrò contro qualcuno.
Il ragazzo che aveva urtato, si alzò e le porse la mano, che lei afferrò per aiutarsi ad alzarsi, senza guardare neanche con la coda dell’occhio il giovane, cominciò a cercare disperatamente il portafoglio che le era caduto.
“Cercavi questo?” domandò il giovane sventolando il portafoglio aperto, Pixie sgranò gli occhi.
“Quindi tu saresti.. Cody Kultin? Che è esattamente dietro di te in questo momento?”
Il giovane la fissava con sguardo accusatorio e, Pixie, abbassando la testa aveva l’aria da cane bastonato.
“Lei è in arresto per furto signorina. Ha il diritto di non parlare, ogni cosa che dirà potrà essere usata contro di lei durante il processo,e ha diritto ad un avvocato.” Il giovane diceva tutto questo mentre la ammanettava, la scortò poi verso l’automobile della polizia.
Pixie entrò dalla portiera posteriore senza opporre resistenza, e il giovane andò invece nel posto del guidatore.
La fissava con i suoi occhi color marrone bruciato, in silenzio dallo specchietto retrovisore.
Le sorrise e le disse: ”Come ti chiami ragazzina?”
Pixie alzò gli occhi dalle sue vans per rispondere al poliziotto.
“Intanto ragazzina lo dici a qualcun altro, avrò si e no due anni meno di te. Comunque mi chiamo Pixie! Tu?” rispose Pixie impertinente fissandolo dallo specchietto con i suoi occhi verdi e taglienti.
“Piacere, io sono il commissario Josh Hutcherson!” sorrise, per poi aggiungere.
“Ci conviene conversare, ci aspetta un’ora di macchina e non mi piace stare in silenzio!”
Pixie riabbassò lo sguardo sulle sue scarpe e bisbigliò:
“E quindi alla fine me le anno strappate le ali, eh?”


"Quindi tu saresti.. Cody Kultin? Che è dietro di te in questo momento?"
amo questo pezzo..
allora ragazzuoli, eccomi qui con la prima ff su Josh..
Sono veramente molto esaltata, ho scoperto da poco la categoria su di lui,
e all'improvviso in un sogno l'idea per la ff.
Non ci saranno scene pesanti, al massimo un paio oltre a quella all'inizio di questo "capitolo"
se cagate questo schifo, e recnsite mi rendete la ragazza più contenta del pianeta.
ok ora sparisco ù.ù
bacioni

#232677
 
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Josh Hutcherson / Vai alla pagina dell'autore: 232677