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Autore: GWatcher    08/09/2012    1 recensioni
Non vuole ferirlo, ma non trova altro modo per difendersi. E il fumo, in realtà, non le piace nemmeno.
Post "Five by Five".
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angel, Faith Lehane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il vento soffiava debole sulla terrazza dell’edificio di Angel.

Stranamente, a differenza delle altre volte, il tempo sembrava essere favorevole a luoghi così aperti ed esposti.

Faith era poggiata con le spalle al muro, accanto all’entrata.

Portava in continuazione la mano destra alla bocca, per fumare una nuova sigaretta.

Fumare… quella era una novità. Un'altra falsa ancora a cui aggrapparsi per scaricare la rabbia furiosa e il dolore eccessivo.

Perché tutti sanno che una piccola striscia di nicotina può far star meglio chiunque, senza pregiudizi. O peggio, a seconda della situazione. Può regalare dieci minuti di tranquillità e appagamento, così come un tumore mortale ai polmoni. Peccato non si possa scegliere.

Si trovava lì da qualche ora, non curante del fatto che il vampiro la stesse cercando, per assicurarsi che andasse tutto bene. La constante preoccupazione di Angel la faceva sorridere spesso. Nessuno nella sua vita si era mai preso cura di lei in quel modo. Il perché non lo comprendeva, però. Non riusciva a capire il motivo per cui Angel tenesse così tanto ad una simile pazza. D’altronde, non meritava affatto tutto l’affetto e la comprensione che le veniva dedicato, soprattutto da parte di lui, visto che aveva perfino cercato di ucciderlo.

Ma il destino, quel giorno, volle farle un ulteriore regalo…

Quando il vampiro era sommerso dai pensieri, spesso si recava sulla terrazza, sperando che il vento, solitamente forte, potesse spazzare via qualche preoccupazione.

Così, aprì la porta e vide la ragazza, meravigliandosi di trovarla lì. Si osservarono per qualche secondo, fin quando l’uomo si poggiò al muro con le spalle, proprio vicino a lei, e cominciò a dirle qualcosa.

“Non ti fa bene fumare”.

Era giusto che glielo facesse notare. Anche se non era il suo tutore - tantomeno la ragazza ne avrebbe voluto uno - parte del suo aiuto consisteva anche in questo: consigliare le scelte giuste da prendere. Ma la cacciatrice… la pensava diversamente.

“Invece si”.

Con molta nonchalance nella sua secca risposta, la donna prese un’altra dannosa dose di nicotina dalla tasca e la accese, facendo disperdere tutto il fumo grigio nell’aria. Menomale che almeno lui non aveva bisogno di respirare. Poi lo guardò dritto nei grandi occhi scuri e, sentendo stranamente l’improvviso bisogno di dare una spiegazione, aggiunse la triste verità legata al fumo.

“Mi aiuta a dimenticare momenti di merda, okay?”. Gli rispose come se dovesse accontentare un bambino curioso.

“Tu credi, ti illudi che quello schifo possa aiutarti. Ma non serve a nulla, Faith.”

“Sì, e porta anche tumori, sai? E con questo? La gente non smette di fumare sapendo di poter avere un bel cancro. Perché dovrei farlo io?”

Lo scrutava come se cercasse realmente una risposta.

Ancora una volta, non poté fare a meno di notare gli occhi scuri del vampiro, invitanti e rassicuranti allo stesso tempo.

Non so perché, ma vorrei morire in quegli occhi.’

Si accorse di fissarlo troppo a lungo, e cercò di deviare lo sguardo, ma alla fine la sua attenzione si posava sempre sullo stesso punto. Non riusciva a capire il perché di tale cosa, soprattutto visto che quando conosceva un uomo, l’ultima cosa che andava a notare erano proprio le pupille.

“Importa solo se tu vuoi che importa. E’ questo il punto, Faith. Hai solo 20 anni o poco più, hai un’intera vita davanti e pensi che nulla abbia importanza? Non ci credo.”

Quelle parole, incredibilmente taglienti e veritiere. Non poteva far altro che difendersi, ferendo chi cercava di aiutarla, con tono acido e derisorio. Come aveva sempre fatto, con tutti.

“E cosa dovrei fare Angel? Essere come te e soffrire per tutta la vita? Aiutare i pazzi e le anime perdute? Non frequento la chiesa, ma grazie lo stesso.”

L’uomo la osservava, un po’ ferito da quelle parole. Non sapeva bene il perché, ma provava una strana e piacevole sensazione quando stava con la cacciatrice. Sentiva che c’era qualcosa di diverso in lei, qualcosa per cui valeva la pena combattere. E, al tempo stesso, si sentiva più permaloso quando lo scherniva poco gentilmente.

“Beh, forse dovresti. Si chiama redenzione, ed ha uno scopo ben preciso.”

Fu l’unica cosa che riuscì a dire, con il broncio in viso. Poi, convinto delle proprie intenzioni, decise di agire con i fatti.

Prese la sigaretta dalla bocca della ragazza e la gettò per terra, calpestandola.

“Ehi, che diamine fai?”

“Cerco di salvarti la vita.”

Ancora una volta. Salvarla di nuovo.

Angel la guardò per un’ultima volta, con il volto leggermente amareggiato.

Aprì la porta, e tornò dentro, pronto a cacciare riluttanti demoni per smaltire la delusione. Avrebbe voluto che Faith lo ascoltasse e lo ringraziasse. Ma da quando aveva cominciato ad aspettarsi qualcosa dalle persone? O meglio, perché la speranza era così accentuata con lei?

La ragazza lo seguì con lo sguardo, posizionando gli occhi sul sedere dell’uomo, e perdendosi per qualche secondo in pensieri sconci.

Quando lui uscì, però, la magia finì, e mancò poco prima che imprecasse. Guardò in aria, sbuffando.

Cazzo, ha terribilmente ragione!’

Rivolse l’attenzione alla sigaretta, indecisa se fumare o meno.

Era conscia di essere troppo debole per smettere…ma, poteva comunque provarci?

Rientrò dentro, perché il vento cominciava ad irrigidirsi, perché non poteva rovinarsi la vita anche in questo modo, perché… sentiva assolutamente il bisogno di scusarsi.


  
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