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Autore: Miriam Lay    08/09/2012    1 recensioni
Dal punto di vista di una donna dell'antica Grecia che ama.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Piccole luci mi sovrastano, stelle. Sembra proprio che cadano sulla mia testa sottoforma di pensieri. Amo passare la notte sotto il cielo stellato pensando all’amore. Penso di non aver mai provato amore vero, intenso e spassionato. È vero, ho un marito ma il nostro amore non è sentimento, è pura fisicità. Forse dovrei dire a qualcuno ciò che mi sta capitando, perché non capisco se questo mare di sentimento è arrivato per distruggermi o se vuole portarmi verso l’oceano della felicità. Sento la testa che scoppia, il cuore a mille, mio marito vuole sapere che succede, perché sono qua fuori ad osservare il cielo? Me lo chiedo anche io. Forse dal mio inconscio proviene una richiesta di aiuto nei confronti degli dei? È strano non capire perché si provano certe emozioni, forse se spiego i miei problemi a qualcuno mi prenderà per pazza? Stringo forte le mani come per rassicurarmi, per dire dentro di me: “puoi farcela da sola!”. Molte volte ho bisogno di incoraggiare me stessa ad andare avanti e non pensare alle stranezze che mi capitano. Decido di voltarmi. Quella faccia che ormai conosco da molto tempo mi osserva nell’ombra della notte ed è come se io capissi cosa vuole comunicarmi. Forse anche mio marito vuole rassicurarmi, alla fine non è un uomo burbero come fa sembrare. Mi alzo lentamente da terra, con il vestito copro le mie gambe seminude e a piccoli passi raggiungo lui. Sbaglio a pensare che tra noi non ci sia amore, con modo confortevole mi bacia ed io mi sento volteggiare, immediatamente appare una luce all’interno dei miei occhi socchiusi e con stupore davanti a me appare mio marito che ha cambiato volto, cerco di svegliarmi da questa specie di sogno. Chiedo al mio uomo di andarsene, ho bisogno di meditare. Il mio io sta parlando con una voce maschile che invita la donna che è dentro di me ad andare da lui, “verso l’amore”. Mi stupisco sempre di più di questi piccoli pensieri e mi chiedo ancora una volta se devo parlare con qualcuno. Mediterò ancora domani, adesso andrò a dormire. Alcune ore di sonno e: la soluzione! Amo quell’abilissimo architetto. Non so perché sono stata presa da un momento di pazzia e ho parlato con un architetto a cui ho spiegato tutte le emozioni che ho provato in quest’ultimo periodo. Mi ha costruito una struttura con la quale ho avuto la possibilità di stare insieme al toro del labirinto e così si è avverato il mio desiderio più grande. Quello che è successo ormai tutti lo sanno, loro lo descrivono con varie parole, chi con positività e chi con negatività, ma solo io so che cosa è stato: un sogno.
  
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