VORREI BACIARE ANCORA LE TUE LABBRA

Guardavo quel video su YouTube senza riuscire a staccare gli occhi dal tuo volto.

Quanto tempo era passato dall'ultima volta che lo avevo carezzato, lasciando scivolare le dita, leggere, sulla tua guancia, sulla tua bocca?

Troppo.

Quante volte mi ero chiesta se avessi fatto bene a lasciarti in quel modo, costringendoti ad odiarmi?

Infinite.

Ero ancora certa di preferire il tuo odio verso la mia persona al tuo rimpianto per aver rinunciato al tuo sogno a causa di quello che agli occhi dei più sarebbe stato un errore di gioventù, ma che per me rappresentava la prova tangibile del nostro amore?

Sì.

Avrei rifatto quella scelta, da taluno classificabile come egoistica, ma che nascondeva dietro di sé un amore profondo per colui con cui avevo dato origine ad una nuova vita?

Sì.

Sapevo che non potevo considerarti mio, nonostante ci amassimo alla follia.

Avevi superato da poco un brutto momento, invischiato per errore in una faccenda di droga che aveva rischiato di distruggere il tuo sogno.... ed io sapevo che quello era il tuo sogno di una vita... ed io barattai quel sogno con il mio amore e la mia felicità.

“Me ne vado, torno in Italia”

Riuscii a dirti solo quello. Sebbene avessi tanto da dirti.

Ma a diciotto anni rinunci a tutto per amore.

Guardavo il video sorridendo... era passato molto tempo, da allora... non cantavi più la storia di un ragazzo, ma quella di un mostro che tu non saresti mai stato... Non ai miei occhi, almeno... Anche perché il vero mostro, tra noi, ero io, almeno ai tuoi occhi...

Se solo potessi...

Vorrei baciare ancora le tue labbra.

Un'ultima volta ancora.

“Mamma?”

“Dimmi tesoro?”

“Perché tutte le volte che guardi un film con quel tato piangi?”

“Perché è un amico di mamma, cucciolo... un carissimo amico, e mi manca tanto”

“Come papà?”

Lo guardò in silenzio per un secondo, soppesando la risposta: con i suoi tre anni è molto sveglio, troppo, proprio come te.

“Sì, amore... proprio come papà”

“Anche a me manca tanto il papà....”

Mi uccide.

“Lo so, piccolo Ji.... forse,un giorno, andremo da lui”