Era notte fonda oramai. Il lavoro al campo, quel giorno, era stato più lungo e faticoso del solito. Il vent’enne Louis Tomlinson, capelli castani, occhi azzurri e sulla settantina di altezza, stava tornando a casa dopo essere rimasto al campo del padre, al lavoro, per l’intera giornata. Era stanco morto, non c’è che dire. A bordo del suo carretto, trainato dal fedele Thunder, Louis si godeva la fresca brezza notturna, dopo tutto il caldo patito quel dì.
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Harry alzò di scatto lo sguardo, portanolo al suo fianco. Nulla, il vuoto totale.
Eppure era sicuro di aver visto qualuno. Un riflesso, un meraviglioso riflesso, sulle acque del Tamigi.
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Il riccio guardò i quattro ragazzi in lontananza. Un biondino, dagli occhi color mare e la pelle cerea; un moretto dalla pella mbrata e gli occhi di cioccolato, un castano dagli occhi nocciola ed infine un Angelo degli inferi. Gli occhi celesti, i lineamenti celestiali come il Paradiso ed un sorriso dannato come l'Inferno.
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-Harry, io...-. Si bloccò. Dirglielo sarebbe stato più difficile di quanto credesse.
-Tu?-, lo incoraggiò il piccolo ricciolino.
Prese un profondo respiro.
-Io non sono quello che tu credi.-, disse, penetrandolo con gli occhi blu.