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Autore: Morgana_D    09/09/2012    7 recensioni
Fan fiction ispirata al libro "Il re dei ladri" di Cornelia Funke. Libro che io amo follemente dalla prima volta che ho letto.
Non so bene da chi sia scritta questa, chiamiamola, lettera. Da Prosper, da Mosca, da Vespa, da chi volete voi, la realtà è che è stata scritta da me come se facessi parte di quella famiglia allargata.
Perché il libro l'ho vissuto, perché io sono soltanto un altro personaggio di quel fantastico libro.
Spero vi piaccia ;)
MD.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Sei solo un adulto.

Non dovevi salire sul carosello.
E’ quello che mi ripeto da giorni, da mesi. Ormai da anni.
Sai Scipio, quando sei voluto salire su quel carosello mi si è spezzato il cuore. Credo che con te sia finita anche la mia infanzia. Mi hai lasciato solo a guardarti felice su quel carosello.
Non saresti dovuto salire.
Il pensiero che mi tormenta la notte. Non dovevi abbandonarmi, abbandonarci.
Eravamo una famiglia, ricordi? Tu e la tua stupida mania di diventare grande, di diventare adulto.
Ma non sei diventato adulto, lo vuoi capire?
Sei adulto solo fisicamente, dentro sei ancora un ragazzino.
Un ragazzino viziato e bugiardo.
Si diventa adulti dalle esperienze che si fanno, crescendo giorno dopo giorno. Non serve a niente affrettare i tempi. Perché l’hai fatto? E’ stato tutto inutile, Scipio. E’ stato tutto inutile.
Mi manchi Scipio.
Mi manca ascoltare le tue mirabolanti avventure. Mi manca vivere con i tuoi furtarelli.
Mi manca la tua maschera. Mi manca la tua voce da ragazzino.
Mi manca il tuo ciuffo di capelli neri che hai voluto tagliare.
Mi mancano i tuoi scherzi, le tue prese in giro e la tua aria misteriosa.
Mi manchi tu.
Mi manchi, Scip. Se potessi salirei su quel carosello con te, ora che lo so. Ma io non posso.
Non ho mai voluto, e non lo potrò fare mai più.
Cos’è che è rimasto di quell’inafferrabile Re dei Ladri?
Mostri ancora in giro la tua spavalderia?
Convinci ancora i ragazzini a fidarsi di te?
Confondi ancora con il tuo sguardo d’inchiostro?
Quei tuoi occhi neri in cui mi ci vorrei tuffare.
Quanti anni hai ora, Scip? Venti, trenta, quaranta. Non ha importanza.
Sei un adulto, ora. Senza ideali, senza voglia di vivere.
Sei il contrario di Peter Pan, a me Peter Pan è sempre piaciuto, gli adulti mi stanno antipatici.
Sei un adulto, chissà quante ragazze ti corrono dietro.
Ed io che ti volevo mio per sempre.
Sei uno stronzo, Scipio. Hai messo i tuoi interessi davanti quelli degli altri. Stai già facendo finta di comportarti da adulto, sì questo è un comportamento da loro.
E’ inutile diventare adulto.
I tuoi genitori si staranno preoccupando per te, nonostante quello che credi.
Ti amo, Scip, ti ho sempre amato.
Da quella volta in cui sei entrato al Cinema Stella con la maschera da medico veneziano che ti copriva il volto. Ho pianto quando sei diventato un adulto. Ho gioito quando ho scoperto chi eri davvero, eri ancora meglio. Ci avevi mentito, ma eri finalmente tu.
E ora sei di nuovo corso a nasconderti dietro le bugie, come fanno gli adulti.
Mi manchi Scipio, ti prego, torna da me. 
  
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