Nari [Volontà]
Ti
siedi sull’erba morbida e tiri maggiormente il cappuccio a coprirti: non sei
certo di quali sarebbero le reazioni degli abitanti di Konoha se ti vedessero,
ma molto probabilmente avrebbero ben poco di amichevole. Dopotutto rimani un
Nukenin di livello S, anche dopo l’aiuto dato durante la Quarta Grande Guerra
Ninja e la taglia ormai ritirata da molti anni; questo potrebbe valere per i
tuoi vecchi “amici” o per Naruto, ma dubiti che abbia un qualche valore per il
resto del Villaggio. Sei un Uchiha, in fondo, ed è dallo sterminio del Clan che
una grossa nube di pregiudizi gravita intorno al tuo cognome.
Appoggi
stancamente i gomiti alle ginocchia, e mentre una mano sostiene la testa
l’altra rigira tra le dita diafane un rametto di fiori di ciliegio. Lo hai strappato
da un albero trovato lungo la strada, quasi per istinto; era l’unico albero che
ancora non era il piena fioritura come tutti gli altri, e aveva solo quel
rametto a donargli un po’ di colore. Forse è per questo che l’hai preso.
Fissi
intensamente i fiori dai petali rosa prima di spostare lo sguardo sulla lapide
di gelido marmo bianco. Sembra quasi che questa risplenda, accarezzata dai
raggi infuocati di un sole ormai morente, che si eclissa piano soppiantato dal
buio della notte. E non puoi non notare come il sole le assomigli molto: anche lei si è eclissata, cedendo il passo
alla morte!
Porti
lo sguardo sulla sua foto e i suoi
occhi sembrano una calamita per i tuoi. È strano come in passato tu non ci
abbia mai fatto caso, ma sono davvero di un intenso colore, e quel pezzo di
carta non riesce a rendergli giustizia. Niente di quella foto, in realtà, ci
riesce.
“
Sospettavo che fossi tu. Hai finalmente deciso di tornare?” Domanda una voce
conosciuta alle tue spalle, riscuotendoti dai pensieri e riportandoti al
presente. Tu non rispondi. Ti limiti a spostare impercettibilmente la testa,
come a segnalargli che l’hai sentito. “ Sai, quando Nari mi ha detto che…”
“ Nari?” Domandi perplesso, cercando nella tua memoria qualche viso che
corrisponda a quel nome.
“
La ragazza che ti ha detto di venire qui, Sasuke. La ragazza che hai chiamato Sakura.”
E
improvvisamente ti è chiaro di chi Kakashi stia parlando. Si tratta di quella
ragazzina che tu hai scioccamente scambiato per la tua vecchia compagna di
Team; quella che ti ha guardato, perplessa ma neanche tanto, con quegli
occhioni verdi così simili ai suoi, e
ha scosso la testa, rassegnata e un po’ triste.
“ Se sta cercando Sakura Haruno vada
al cimitero di Konoha. La troverà là.”
Così
ti ha detto quella ragazzina – Nari! – prima di sorridere in un modo che non
sapresti decifrare e correre via, raggiungendo due ragazzi della sua età.
Ci
hai messo poco a scoprire la natura di quel sorriso, un volta arrivato al
cimitero. Ti è bastato navigare tra le lapidi, facendo vagare lo sguardo alla
ricerca di una testa rosa. Ti è bastato abbassare di poco lo sguardo, quasi per
caso, e trovare quel nome e quel volto.
“
Avrei dovuto capirlo non appena l’ho guardata in volto che non poteva trattarsi
di Sakura.” Ammetti a bassa voce, ancora rigirando il rametto tra le dita.
“
La somiglianza con lei può
ingannare.”
“
Ma il sorriso non è certamente il suo.”
Kakashi
ora ti fissa, serio e imperturbabile come sempre è stato. Sa perfettamente a
cosa ti riferisci; quel sorriso, quel modo di sorridere e di ridere… no, non è
mai appartenuto a Sakura. Lei era più delicata, più riservata in questo
contesto. Tendeva a mettersi una mano davanti alla bocca, coprendo così anche
la schiera di denti bianchi, e a ridere sommessamente, quasi non volesse farsi
sentire. Strano, se poi si pensa al suo carattere focoso e decisamente
irruento, che puntualmente si traduceva in pugni e ceffoni su Naruto e Sai.
“
Nari, eh?”
“
Mh?”
“ Il nome della ragazzina.” Specifichi allora, riscuotendo il tuo vecchio Maestro
dai suoi pensieri. “ Nari.”
“
Già.”
“
Nari significa volontà. Un nome degno
di Naruto e Sakura.” Aggiungi poi, ripensando agli ideali, ai sogni e ai
discorsi dei tuoi vecchi compagni di Team.
“
È stata la mamma a sceglierlo.” Dice improvvisamente un voce che non appartiene
a Kakashi, ma che sai di aver già sentito. Proprio qualche ora prima. “ Allora
tu sei la persona che pensavo: Sasuke Uchiha, il terzo membro del vecchio Team
7 di cui facevano parte i miei genitori!”
Ti
volti lentamente e due occhi verde smeraldo ti fissano seri, un po’ sorridenti,
quasi studiandoti. E solo in quel momenti ti soffermi ad osservarla con un po’
di attenzione, come prima non hai fatto. Ha i capelli di sua madre, lunghi e
legati in una treccia ormai sul punto di disfarsi; gli occhi verdi brillano di
una luce che non ha mai fatto risplendere quelli di Sakura, quanto più quelli di
Naruto; anche il sorriso non assomiglia a quello della tua ex-compagna: è
spigliato, abbagliante e un po’ sbruffone. E in questo momento ti accorgi di
quanto quella ragazzina somigli ad entrambi i suoi genitori.
“
Nari! Ti avevo detto di non venire o sbaglio?” La riprende stancamente Kakashi.
E il suo tono è quello di una persona che sa di aver parlato a vuoto, perché
tanto non sarebbe stato ascoltato.
“
Non potevo perdermi Sasuke Uchiha dal vivo!” Ribatte lei gonfiando le guance
come una bambina e poi sorridendo in modo così uguale a Naruto che quasi ti
viene un capogiro. “ Volevo conoscere l’altro membro del Team 7: me ne avete
parlato così tanto che ero curiosa.”
Curiosa,
eh? Questo l’ha certamente preso da
Naruto.
Ridacchi
piano e i due impegnati nella discussione si voltano a guardanti, l’uno
perplesso e l’altra… l’altra curiosa.
“
Assomigli veramente tanto ai tuoi genitori.” Affermi allora, alzandoti e
abbassando il cappuccio, scoprendo il tuo volto. E Kakashi non può che trovarti
cambiato, visto il tempo trascorso.
“
Me lo dicono in molti.” Annuisce Nari, avvicinandosi a te per poi chinarsi sulla
tomba e poggiarvi sopra i fiori. “ Ma sentirselo dire da te che li hai
conosciuti così bene è tutta un’altra cosa. E sarei felice se tu… bè, se tu
potessi raccontarmi un po’ di loro, dei miei genitori.”
“
Non ti basta quello che ti avrà certamente raccontato tutto il Villaggio?”
“
Ma tu sei Sasuke Uchiha, un membro dell’originale Team 7. Quello che voi
eravate come… come Team 7… me lo puoi
raccontare solo tu.”
In
questo momento Nari assomiglia in modo terrificante a Sakura. E nel momento in
cui si volta per osservarti ti sembra quasi di trovarti davanti la tua vecchia
compagnia di squadra; sembra quasi che la figura di Sakura Haruno si sia
sovrapposta a quella di Nari Uzumaki, e ti stia chiedendo attraverso gli occhi
di non negare quel racconto a sua figlia. E allora, semplicemente, inizi a
raccontare. Le racconti tutta la storia, dall’inizio. E lei sembra assorbire
ogni tua parola quasi come fosse aria; legge nei tuoi occhi i sentimenti che
non sei mai stato in grado di esprimere a parole, e all’interno dei stessi vede
scorrere le immagini del passato, rapide ed effimere. E le fa proprie rapidamente.
Coglie ogni dettaglio con rapidità e sicurezza, come solo Sakura sapeva fare, e
interiorizza ogni emozione legandola al proprio cuore, proprio come Naruto ha
sempre fatto. E quando ti fermi, quando la tua voce scema lenta decretando la
fine del racconto, Nari sorride come nessuno dei suoi genitori ha mai fatto.
“
Grazie.” Dice poi, chiudendo gli occhi e lasciando che il vento le accarezzi i
lunghi capelli. “ Aver sentito da te tutto questo è stato… Il Team 7 ha fatto
diventare i miei genitori le persone che sono diventate. Grazie, Sasuke.”
Quasi
arrossisci davanti ad una gratitudine che non sei certo di comprendere. Ti viene
spontaneo domandarti cosa sia successo in quegli anni, e Kakashi sembra
leggerlo nelle tue iridi scure. Per questo si abbassa fino a toccare con le
labbra l’orecchio di Nari, e sussurrarle qualcosa che non puoi sentire. Lei annuisce
e i suoi occhi sembrano improvvisamente più tristi.
“
Sakura…” Deglutisce a vuoto e chiude gli occhi, quasi a cercare la forza di
continuare. “ Mia madre è morta dandomi alla luce, 16 anni fa.” Esordisce così
un racconto che non hai avuto la forza di chiedere di narrarti. E Nari
racconta, fermandosi di tanto in tanto, sorridendo qua e là e abbassando le
palpebre tristemente; non versa lacrime mentre di racconta di Sakura, dell’amore
sbocciato tra lei e Naruto – sentimento che, ammette lei stessa, non comprende
appieno. Un sentimento nato così, quasi in punta di piedi, e cresciuto ancora
più leggero, eppure resistente come lo smeraldo degli occhi di lei. – e di
quella gravidanza che avrebbe portato alla sua nascita. Le tremano le mani
quando parla della gravidanza, e dei pericoli che aveva comportato, dato le
condizioni fisiche di Sakura: aveva affrontato davvero tante battaglie nella
sua vita, e le ferite che aveva riportato durante la Quarta Grande Guerra Ninja
erano state più profonde di quanto mai ci si sarebbe aspettati. Alcuni organi
si erano irreparabilmente danneggiati, e Tsunade aveva avvisato che quella
gravidanza aveva solo l’1% di possibilità di andare a buon fine.
“
Papà mi ha raccontato che la mamma è stata irremovibile. Non le importavano le
conseguenze che sarebbero venute: voleva darmi la vita, e così ha fatto. E…”
Nari
si blocca, le mani strette al petto e la testa bassa. La mano di Kakashi le si
posa dolcemente sulla spalla e la stringe.
“
Tua madre e tuo padre hanno davvero visto troppa morte. E tu… tu rappresentavi
tutto quello che avevano sempre difeso strenuamente: la vita, e la nuova
generazione che sarebbe venuta, e che avrebbe ereditato la Volontà del Fuoco un
giorno. È per questo che ti hanno chiamata Nari.” Dice il tuo vecchio Maestro,
l’espressione malinconica insidiata a forza nel suo volto.
E
tu rimani in silenzio, Sasuke, cercando di assimilare per bene tutto ciò che ti
è stato raccontato fino a quel momento. I tuoi occhi fissano ancora Nari, i cui
occhi hanno una forza incredibile: tutto ciò che Sakura e Naruto sono sempre
stati, tutti i loro ideali, i loro sogni e le loro volontà… tutto ciò si è
riversato in quella ragazza.
Sorridi
e con estrema lentezza ti abbassi ad appoggiare il rametto di ciliegio sulla
tomba di Sakura. Quando ti rialzi ti rimetti il cappuccio e inizi a camminare,
superando i due che ti stanno alle spalle.
“
Non rimani, Sasuke?” Ti chiede Kakashi, ma è palese dal suo tono di voce che
conosce già la risposta.
“
Non sono tornato per restare. Volevo solo dare un’occhiata in giro.”
“
Non vuoi salutare nemmeno mio padre?”
“
Chi, quel dobe? Neanche per idea!” E riprendi a camminare prima di fermarti
nuovamente. “ Salutalo tu per me, se ti va.”
Lo
trovi appoggiato alle mura di Konoha, proprio all’uscita dal Villaggio. Ha ancora
addosso la veste di Hokage, e ti aspetta – lo sai che aspetta te! – con le
braccia incrociate al petto. Lo superi e dopo qualche passo ti fermi.
“
Vi somiglia.” Dici piano. Lui muove appena la testa per osservarti e annuisce. “
Dovresti essere fiero di lei.”
“
Lo sono.”
“
Nari, eh?” Ghigni divertito, scuotendo la testa.
“
È stata Sakura a deciderlo. Ha detto che era grazie alla volontà che eravamo arrivati dov’eravamo. La Volontà del Fuoco, ha detto, vivrà
anche in lei.”
Sorridi
ampiamente questa volta, e ringrazi di essere di spalle, altrimenti lui ti
avrebbe preso in giro fino alla morte. Levi una mano per salutare, e lentamente
t’incammini.
Finita!!!
Un
esperimento divertente, lo ammetto, anche se infinitamente triste. Mentre scrivevo
mi sembrava quasi di vedere le immagini scorrermi davanti agli occhi, come se
mi trovassi anch’io in quel cimitero con Sasuke, Nari e Kakashi.
Mi
fate sapere che ne pensate???
ByeBye